Scintille di guerra. Quando si soffia sul fuoco è facile che scoppi l’incendio…

Spesso ci si ricorda della reazione degli Stati Uniti (blocco marittimo alle navi sovietiche dirette a Cuba) quando hanno saputo che Cuba (una nazione indipendente) intendeva dotarsi di missili prodotti dalla Unione Sovietica. Cuba affermava di dover difendersi da ulteriori aggressioni dopo quella avvenuta con mercenari USA nella Baria dei Porci, finita peraltro in modo disastroso per gli USA, e poi dall’embargo (assedio) praticato dagli USA. Gli Stati Uniti affermarono che erano loro a difendersi dal pericolo di basi di missili sovietici troppo vicini alle proprie coste.
Molta acqua è passata sotto i ponti da allora. E in questo frattempo gli Stati Uniti si sono prodigati in interventi armati in più parti del globo e molto distanti dalla sue coste. Non occorre ricordare il Viet Nam, ormai lontano nel tempo e, passando per l’Irak e dintorni, basta ricordare l’Afganistan invece più prossimo nel tempo (evito di ricordare i milioni – dico m i l i o n i – di morti che ciò ha comportato).

La meccanica del pericolo di guerra di questi giorni ricorda specularmente la meccanica della crisi dei missili a Cuba (dove gli Stati Uniti tuttora mantengono una base militare per torture, considerata illegale dal Governo cubano).

Solo questo per cercare di mettere le cose al loro posto. Solo questo pure per ricordare che in Italia coloro che sono stati installati al comando non dicono nulla. La consegna è il silenzio e questo silenzio dà l’immagine di un Paese, questo in cui viviamo, privo della pur minima parvenza di un’anima politica e indipendenza nazionale di giudizio e di azione.

Forse sarà per il fatto che l’Italia “ospita” 113 basi militari USA o USA/NATO, un quinto delle 686 “ospitate” da altri 74 Paesi del mondo. E se qualcuno obietta che in Europa non se ne può fare a meno, ricordo che Francia, Austria, Svezia, Finlandia e Svizzera non “ospitano” basi militari degli Stati Uniti.

Il governo italiano è il più fedele amico del potente alleato, come, a suo tempo, Mussolini con Hitler.
Così, come scrive il filosofo Jorge Santana “Chi non conosce la propria Storia è condannato a riviverla”

Giorgio Stern

Tutte le basi NATO in Italia: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2022/02/il-soave-profumo-dellimperialismo-e-la.html

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