USA. Mercenari al comando…

Continuano a essere rivelate altre informazioni sugli appaltatori della misteriosa compagnia di mercenari o, come abbiamo scoperto, aziende presentatesi a Minneapolis durante le proteste di Black Lives Matter di questa estate. La più ampiamente riconosciuta di tali società, i cui appaltatori furono segnalati profilare, picchiare, afferrare e sorvegliare manifestanti pacifici, inizialmente non aveva un nome a causa del rifiuto degli appaltatori di rivelare quale fosse il loro datore di lavoro.

Ma come ho visto riportato da un residente di Minneapolis che ha esperienza cogli effetti di tale occupazione di mercenari, il nome della compagnia è Critical Response Group, o CRG. “CRG Security è un gruppo di sicurezza mercenario attualmente schierato a un paio di miglia da casa mia a Minneapolis”, scriveva il residente su Twitter la scorsa settimana. “Sono noti per brutalizzare la gente del posto e sorvegliarci”. Hanno scritto a commento di un podcast sulla situazione che “semmai, tali copertura chiarisce quanto siano sorprendentemente violenti questi tizi nella mia comunità. La gente viene presa sul marciapiede per “apparire registrata dal personale della CRG”, ecc. in modo assolutamente casuale. Come se costoro si sedessero in un parcheggio a spiare tutti col binocolo e poi mandare gruppi di tre tizi a rapire qualcuno e rinchiuderlo finché non arrivano i poliziotti e ammanettano la persona”. Questi dettagli, nonostante siano aneddotici, sono coerenti con quanto riportato sulle attività di CRG da testimonianze pubbliche di vittime della violenze deo mercenari che parlavano a Unicorn Riot. Unicorn Riot pubblicò la foto di un appaltatore della CRG, in piedi nella finestra di un edificio che in effetti assomigliava a un parcheggio, a scattare fotografie dei manifestanti mentre davano le loro testimonianze.

Ho cercato di capire quali fossero le intenzioni dei mercenari con tale politica di monitoraggio della comunità, e ora lo sappiamo: coltivare un ambiente di detenzioni arbitrarie. Uno in cui i paramilitari arrestano regolarmente persone ritenute una minaccia, poi la polizia segue questi giudizi casuali ed extra-legali che i paramilitari creano. Con la sorveglianza costante come modo per infliggere paranoia ai locali e tenerli in tensione. È un’espansione delle detenzioni arbitrarie che agenti federali non identificati effettuarono a Portland un anno fa, in cui persone furono spinte casualmente dentro auto senza contrassegni e senza alcuna provocazione al solo scopo di terrorizzare la comunità e costringerla a non manifestare. Solo che ora sappiamo che il personale non contrassegnato lavorava per un’organizzazione paramilitare con ancora meno responsabilità delle forze di polizia ufficiali e con una strategia per perpetuare un clima di intimidazione e paura: sorvegliare la popolazione e arrestare chi passa anche per chiaramente senza motivi politici.

Non è quasi indistinguibile dalle occupazioni mercenarie che l’impero degli Stati Uniti attuava all’estero durante la Guerra al Terrore? Ricorda gli squadroni della morte della CIA che regolarmente giustiziavano intere famiglie afgane semplicemente perché sospettate di associarsi ai taliban. L’unica differenza è che il CRG non ha ucciso nessuno a Minneapolis. Almeno non ancora, dato che gli appaltatori della società hanno dimostrato di non avere alcuna strategia di riduzione dei conflitti. È un ambiente di incertezza, che continuerà a Minneapolis indefinitamente e che si espanderà in altre località degli Stati Uniti man mano che i mercenari privati assumeranno un ruolo più ampio di polizia. Se le leggi non hanno impedito ai mercenari di essere sempre più utilizzati all’estero, nulla può impedire agli Stati Uniti di sottoporre il proprio popolo a tali forze irresponsabili.
Come Tallha Abdulrazaq di Politics Today affermava sul precedente che l’impero ha creato coi mercenari nelle sue guerre eterne: “Nonostante numerose leggi nazionali che vietano l’attività mercenaria nel mondo occidentale militarmente avanzato, i mercenari continuano a prosperare nei campi di battaglia e nelle città dell’Iraq e dell’Afghanistan, i due Paesi che hanno sofferto di più la presa imperiale nordamericana nel 21° secolo. Cogli Stati Uniti che ora dichiarano apertamente intendono disimpegnarsi da entrambi i Paesi, è probabile che, piuttosto che ridurre il numero di mercenari, si affideranno invece sempre più al loro esercito di militari privati per garantirsi i propri interessi… Il gigante del petrolio nordamericano ha dovuto evacuare i suoi dipendenti in diverse occasioni, anche dopo che gli attacchi missilistici colpirono il suo complesso a Bassora nel 2019. Questi complessi non sono sorvegliati da truppe statunitensi, ma da mercenari o, come amano essere chiamarti, appaltatori militari privati. L’uso della parola “appaltatori” è intenzionale in quanto abbastanza vago da coprire numerose operazioni, che si tratti di formazione, logistica o persino uso della forza letale”.

Ora, proprio come alcuni osservatori della tendenza mercenaria della Guerra al Terrore di Washington avevano predetto nei primi anni di guerra in Iraq, tali compagnie militari private utilizzate per dare ampia impunità ai crimini di guerra statunitensi all’estero, si scatenano sulla popolazione nordamericana. L’uso crescente di mercenari è un passaggio storico degli imperi morenti, quindi questo è facile da prevedere una volta che Washington sabotava la propria posizione internazionale invadendo incautamente l’Afghanistan e l’Iraq. Ciò che forse non era così prevedibile era la facilità con cui le leggi anti-mercenari in occidente siano state scartate a Minneapolis.

È giusto che a poche settimane dal contraccolpo imperiale della decisione di Washington sull’Afghanistan, in cui l’improvvisa vittoria dei taliban screditava la potenza militare nordamericana agli occhi del mondo, l’impero rivolgesse tali strumenti terroristici contro il proprio popolo. È come un tentativo di compensare psicologicamente l’influenza declinante di Washington all’estero. Il fatto che il Centro per la risoluzione dei conflitti, altro esercito mercenario che operava a fianco del CRG, abbia operato in punti caldi dell’intervento imperialista come Siria e Iraq supporta questa percezione. Secondo il Minneapolis Reformer, i metodi della CRG per garantire la sicurezza di un centro commerciale sono in effetti tattiche controinsurrezionali, con la popolazione locale trattata come degli insorti: “Il Legal Rights Center, studio legale senza scopo di lucro, afferma di essere “estremamente turbato” dalle notizie secondo cui i dipendenti di una società chiamata Conflict Resolution Group usavano “forza inutile ed eccessiva in più occasioni, causando gravi lesioni a persone inermi”. Il Legal Rights Center notò che la città di Minneapolis si coordina coll’appaltatore della sicurezza privata, ricordando o cupi resoconti di interventi nordamericani all’estero in posti come l’Iraq… Andrew Gordon, vicedirettore dei servizi legali comunitari del Legal Rights Center, aveva detto che non ha mai visto un accordo del genere. “Non ho esperienza con una città o le sue forze dell’ordine che efficacemente collaborano con un gruppo di sicurezza privato per far rispettare le leggi pubbliche”, affermava. Gordon aveva detto che sulla base delle interazioni segnalate, la compagnia impiega tattiche che sembrano provenire dall’addestramento militare. Gordon sostiene che persone furono aggredite cogli agenti di polizia “senza fare nulla” e poi piombati per arrestare il cittadino. Se qualcuno è ferito, le vittime non possono andare dal consiglio comunale o dal sindaco o dalla MPD, “apparentemente divorziati da ciò”, aveva detto Gordon.

Questa è la prima fase dei piani esplicitamente dichiarati dell’esercito nordamericano per invadere e occupare le aree urbane nordamericane nei prossimi anni e decenni. Questi piani sono motivati dalle lotte di classe e anticoloniali che sicuramente deriveranno dalla crescente disuguaglianza della ricchezza del Paese, dal deterioramento delle infrastrutture, dall’espansione della disoccupazione, dal fallimento sistemico neoliberista nell’affrontare la pandemia, dalla disfunzione sociale esacerbata dal clima e dalle tensioni della comunità non bianca in uno stato di polizia sempre più micidiale e militarizzato. L’invio dei mercenari è il modo con cui l’impero normalizza l’ambiente che i militari vogliono in queste aree. Un ambiente dove le libertà civili sono inesistenti, le persone possono essere detenute per qualsiasi motivo dalle autorità di occupazione e qualcun altro sta sempre a guardare.

Rainer Shea

Traduzione di Alessandro Lattanzio: http://aurorasito.altervista.org/?p=19505

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