Archivio di dicembre 2020

L’altalena della vita, Di Maio e il MES, coronavirus: il miracoloso “modello italiano”, psicocibernetica, essere: solo qui ed ora, alla ricerca di erbe selvatiche…

Il Giornaletto di Saul del 10 dicembre 2020 – L’altalena della vita, Di Maio e il MES, coronavirus: il miracoloso “modello italiano”, psicocibernetica, essere: solo qui ed ora, alla ricerca di erbe selvatiche…

Care, cari, …si prosegue, oscillando sull´altalena del ciclo desiderio-soddisfazione-desiderio. Un modo di vivere che contiene pene e gioie, ma a ben guardare soprattutto le prime. Il modo per andare oltre ci sarebbe, l´uomo lo conosce da millenni, ma praticamente non l´ha mai socializzato, non ne ha mai fatto cultura. È una modalità che ci permetterebbe un gradiente di benessere apparentemente utopico e, secondo alcuni, anche di andare oltre la storia. Cioè di riunirci all´Uno che già siamo.. (Lorenzo Merlo) – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/lorenzo-merlo-laltalena-della-vita-ed.html

NBT e OGM – Scrive F.M. a commento dell’articolo https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/il-governo-conte-apre-ogm-e-nbt-mentre.html?showComment=1607420748092#c3882263973609079947 -: “Questo disegno criminale di questi potenti mondialisti sta prendendo forma, dittatura totalitaria nei confronti del popolo con la scusa dell’emergenza sanitaria, favorire le multinazionali del cibo spazzatura come la Monsanto e controllo della vita delle persone anche tramite pagamenti obbligatori con le carte…”

“Giano” Di Maio e il MES che ci fa tanto male – Scrive Byoblu: “Il MES non serve a niente in termini numerico-economici, ma serve eccome in termini anti-democratici. Serve alle oligarchie europee per stringere nelle mani le palle di un intero popolo e renderlo poi docile e condiscendente. Casomai non tutti fossero d’accordo con le regole di austerità, con le privatizzazioni, con i tagli e con tutte le altre simpatiche ricette dell’Unione Europea, dopo la richiesta ufficiale del nostro Paese di accesso ai fondi al MES le cavallette di A Bug’s Life potranno estorcere con successo ogni forma di decima sul raccolto degli italiani, e nessuno potrà più dire niente…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/12/09/giano-di-maio-il-mes-che-ci-fa-tanto-male-e-le-alternative-possibili/

Nota – La maggioranza avrebbe raggiunto l’intesa sulla risoluzione che verrà votata oggi in parlamento. Il voto sulla riforma del Mes non dovrebbe riservare alcuna sorpresa, neanche in Senato, dove il margine è più sottile. Dopo le fibrillazioni delle ultime settimane, con la fuoriuscita di alcuni europarlamentari e un conseguente calo di consensi, l’esecutivo del premier Conte può finalmente considerarsi al sicuro…

Sulmona. Psicocibernetica – Scrive Ferdinando Renzetti: “…alla stazione di Pescara mi imbarco sul treno della ferrovia suburbana direzione Sulmona. Quando viaggio su questa linea mi sento come una freccia scoccata dalla costa verso gli appennini che taglia nelle gole di popoli bioregionali, dove il fiume Pescara segna il passaggio dalla Maiella al Gran Sasso. Dall’alto del treno guardo la periferia urbana…” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/12/29/bioregionalismo-psicocibernetica-e-transbioenergetica-a-sulmona/

Cercasi un luogo “comune” – Scrivono Irene e Sabina: “Stiamo cercando un luogo in cui continuare le sperimentazioni di una vita comunitaria, contadina, agroecologica. Cerchiamo un casale con del terreno ad affitto modico o comodato d’uso che possa ospitare tra le 5 e le 10 persone, possibilmente adatto anche a ospitare eventi culturali e seminari. Contatti: 3479217558 – 3405131771”

Coronavirus. Per chi crede ancora nel miracoloso “modello italiano” – Allora, ormai sono passati 9 mesi, abbiamo fatto la prima ondata, il lock-down, l’illusione d’estate, la seconda ondata e l’Italia a colori. Ormai di informazioni ne abbiamo abbastanza e possiamo fare una valutazione più accurata su come se la sono cavata i nostri eroi, gli inventori del famoso “modello italiano” di cui parlava un famoso libro di un famoso ministro comparso fugacemente sugli espositori delle librerie e poi stranamente sparito… – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2020/12/per-chi-crede-ancora-nel-miracoloso.html?showComment=1607510210074#c8679900637123905192

Commento di M.C.: “Condivido, perché non se ne può più di un governo che si vanta a vanvera (e di un popolo che ci crede)…”

Essere. Solo qui ed ora – Lo scrittore ecologista Guido Dalla Casa una volta al proposito di quel che possiamo aspettarci dall’esistenza mi ha scritto: “Nella fisica quantistica non esistono più il “vuoto” e il “pieno”: anche questo dualismo è scomparso, c’è solo un vuoto-pieno eternamente pulsante, il vuoto quantistico, o la sunyata buddhista, una danza di energie (psicofisiche) che continuamente nascono nell’Essere e svaniscono nel Nulla. Non c’è nessun centro. Non esiste alcun “mattone fondamentale della materia”: Esiste solo una meravigliosa danza di energie che continuamente nascono nell’Essere e svaniscono nel Nulla…” – Continua: http://www.lteconomy.it/blog/2020/12/09/cosa-prevedere-o-aspettarsi-per-il-futuro-dellumanita/

Torino. Scoperto commercio d’avorio – Ventisette persone sono state denunciate dai carabinieri forestali del nucleo Cites del distaccamento di Torino Caselle per commercio illecito di parti e prodotti derivati in avorio. I carabinieri forestali hanno confiscato 258 oggetti in avorio, tra statuette, zanne lavorate e lisce ed oggettistica varia, per un valore stimato di oltre 150.000 Euro.”

Memoria storica sulla ricerca di erbe selvatiche al Circolo vegetariano VV.TT. – Scrive Marinella Correggia: “…le prime uscite sul campo vanno fatte con un insegnante: per imparare a conoscere e raccogliere senza danni – alla salute e alla vegetazione – almeno alcune decine di «erbe nostrane» fra le 20.000 commestibili che fioriscono sul pianeta… molti non sanno che si possono mangiare in insalata la primula, il fiore della malva, il nasturzio, la speronella, l’acacia…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2016/10/memoria-storica-sulla-ricerca-di-erbe.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Non nego il mondo. Lo vedo apparire nella coscienza, che è la totalità del conosciuto nell’immensità dell’ignoto. Ciò che ha un inizio e una fine è soltanto apparenza. Del mondo si può dire che appare, ma non che è. L’apparizione può durare molto a lungo secondo una determinata scala temporale e molto poco secondo un’altra, ma alla fine il risultato è lo stesso. Tutto ciò che è legato al tempo è momentaneo e non ha realtà” (Sri Nisargadatta Maharaj)

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Giano Di Maio, il MES che ci fa tanto male… e le alternative possibili

Il MES non serve a niente in termini numerico-economici, ma serve eccome in termini anti-democratici. Serve alle oligarchie europee per stringere nelle mani le palle di un intero popolo e renderlo poi docile e condiscendente. Casomai non tutti fossero d’accordo con le regole di austerità, con le privatizzazioni, con i tagli e con tutte le altre simpatiche ricette dell’Unione Europea, dopo la richiesta ufficiale del nostro Paese di accesso ai fondi al MES le cavallette di A Bug’s Life potranno estorcere con successo ogni forma di decima sul raccolto degli italiani, e nessuno potrà più dire niente.

Il debito pubblico
C’è un’alternativa? “Cerrrrrto che c’è“, come direbbe Ezio Greggio. Si chiama Stato, il quale in un mondo normale finanzia la spesa pubblica attraverso l’emissione di Titoli di Stato (Bot, Btp ecc).

“Ehhhh… ma quello è debito pubblico, Messora: il debito pubblico è brutto, sporco e cattivo! Vuoi rovinarci tutti?“. Non fa niente che sono almeno dieci anni che gente come Bagnai, Borghi, Barnard, tutti i ragazzi della MMT e tanti altri valorosi testoni cocciuti come i muli, pur non centrando assolutamente nulla l’uno con l’altro e anzi molti aborrendosi a vicenda, tentano però, ognuno con i propri mezzi e la propria specificità, di spiegare una cosa semplice: il debito pubblico non è per forza il male. C’è molto, molto di peggio… Molto! Provo a rispiegarlo anche io, allora. Non si sa mai che a forza di dai e dai…

Dunque, gli internazionalisti delle sinistre, poi divenuti “europeisti”, quelli che i soldi fanno schifo ma i finanziamenti delle banche li prendono eccome (i Max Warburg che finanziavano l’Unione Paneuropea di Kalergi molto prima che il Partito Democratico si desse questo nome – democratico – che rappresenta la più eclatante delle fake news), giocando sporco come solo loro sanno fare, dal divorzio tra il Tesoro e la Banca d’Italia in poi (1981) hanno fatto leva sulla prima delle due parole: debito. Andiamo, nell’immaginario comune “debito” è una cosa brutta: significa che devi restituire dei soldi, e siccome di solito non li hai, significa gente che ti viene a spezzare le gambe, che ti pignora la casa, che ti riduce sul lastrico e così via. E giù di retorica sui bambini che nascono già con 36mila euro di debito a testa, come abbiamo spiegato in questa pillola.

Quello che non dicono, questi autentici nemici del popolo, è che il debito pubblico, per uno Stato, non ha assolutamente lo stesso significato che avrebbe per una famiglia o per un individuo. Facciamo un esempio.

La verità sul debito pubblico
Ci sono quattro fratelli. Ognuno di loro ha moglie e figli e, risparmiando, ha messo da parte 100 mila euro. Adesso però le cose non vanno tanto bene: con il loro lavoro non guadagnano tanto bene, c’è la crisi etc…. Allora decidono di mettersi in proprio e occuparsi di un’attività in cui lavoreranno tutti e quattro. Fondano una società, o un’associazione, o una cooperativa (la forma è ininfluente ai fini della parabola), ed ognuno di loro mette nella cassa comune la metà di quello che possiede: 50 mila euro.

Cosa succede adesso? Succede che la società, appena creata, ha un debito nei confronti dei suoi soci, i quattro fratelli, e questo debito ammonta a 200 mila euro. I quattro fratelli hanno molti meno soldi in banca, ma adesso hanno un lavoro e soprattutto hanno fatto un investimento: hanno creato un’attività che si occupa di costruire mobili (ad esempio). L’attività funziona, e attraverso il loro lavoro (e con i 200 mila euro), produce fatturato e un plusvalore che alla fine dell’anno i quattro fratelli potranno capitalizzare sotto forma di dividendi, oppure reinvestire nella società, aumentandone così il valore. La società infatti si doterà di una sede, spazi adibiti alla produzione, macchinari, personale, e tutto questo varrà molto di più dei 200 mila euro conferiti inizialmente.

Ora seguitemi: possiamo dire che il finanziamento soci, conferito dai quattro fratelli, sia un male perché rappresenta un debito che la società ha nei loro confronti? Certo: la società potrebbe deliberare di restituirli, se volesse. Ma quel debito, per i quattro fratelli, rappresenta un male o un bene? Credo che tutti saremmo d’accordo nel dire che ognuno dei quattro fratelli, possedendo quota parte di quel debito, non si sia affatto indebitato, ma al contrario si sia arricchito! Cioè, fintanto che la società funziona e produce ricavi, il debito sociale rappresenta la ricchezza dei suoi soci. E perché si fa una società: per arricchire lei in quanto soggetto giuridico, o per realizzare ricchezza per i suoi soci? La risposta appare scontata.

Ora, se al posto dei quattro fratelli mettete i cittadini, e al posto della società mettete lo Stato, ecco che forse iniziamo a capire come il debito pubblico sia in realtà una ricchezza per i cittadini. Innanzitutto perché lo Stato con quel debito ci finanzia la spesa pubblica: costruisce ospedali (e servirebbero, oggi, no?), autostrade, scuole, produce servizi, e già questa è una ricchezza che resta nelle mani dei nostri figli (la società invece solo marginalmente produce direttamente qualcosa che i soci possono utilizzare per sé), e poi perché chi investe nel debito pubblico, comprando titoli di stato, se va male conserva il valore dei soldi che ha investito, sottraendoli al rischio della svalutazione, e se va bene ci guadagna anche su qualcosa.

Debito pubblico: a cosa fare attenzione
Certo, ci sono due cose che potrebbero andare male. La prima: se la società del nostro esempio fallisse, i quattro fratelli perderebbero tutto. È certamente vero, e qui entra in gioco il valore del lavoro e dell’impegno comune che ognuno di noi, in quanto appartenente (socio) a una comunità, deve profondere nelle cose che fa ogni giorno (come per altro prescrive la Costituzione italiana), ma non va dimenticato che uno stato, oggi come oggi, non può fallire. Non se ha una moneta sovrana e se possiede risorse, competenze e strutture per mettersi sul mercato in maniera competitiva (e l’Italia da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a nessuno, avendo già dimostrato a tutti, dal dopoguerra in avanti, di cosa è capace). E anche se uno stato non ha una moneta sovrana, la storia finanziaria degli ultimi anni dovrebbe averci insegnato che è interesse collettivo mettere in piedi tutta una serie di meccanismi di salvataggio a priori, alcuni costituiti addirittura da semplici (ma non banali) strategie di comunicazione (pensate al Whatever it takes di Mario Draghi) proprio per scongiurare tale rischio: oggi al fallimento di uno stato, che produce effetti a catena imprevedibili, si preferisce il suo finanziamento assistito da condizionalità, che rappresentano e sostituiscono a tutti gli effetti una cessione di sovranità ad una potenza straniera. Certo, non è auspicabile, tuttavia vivere è pericoloso: si rischia la morte. Ma non per questo tutti si suicidano.

La seconda cosa che potrebbe andare male è questa: cosa accadrebbe se la società si indebitasse non più con i suoi soci, ma nei confronti delle banche o di investitori privati? Allora sì: sarebbero guai! Le banche possono farti fallire e gli investitori terzi, se non ottengono quanto pattuito, possono portarti alla liquidazione, oppure pretendere una quota di maggioranza nel consiglio di amministrazione (ovvero mettersi al comando della tua società). Per questo è importante che il debito pubblico di uno stato non sia detenuto da soggetti stranieri, ma dai suoi cittadini. Ma come è composto il Debito Pubblico italiano? Al 2019, abbiamo che il 26,5% è in mano a banche italiane, il 19% ce l’hanno assicurazioni e altri istituti domestici, Banca d’Italia e BCE hanno il 19,5%, mentre le famiglie e le imprese italiane detengono il 5,8% di Bot e Btp. Parliamo del 70,8% del totale, cioè siamo ben oltre i due terzi di quote di debito pubblico che sono detenute da soggetti italiani, o istituzionali e quindi neutri. Solo il 28/29% del nostro debito è in mano a soggetti esteri. Certo, su circa 2600 miliardi fanno più o meno 700 miliardi, e non è poco. Però va considerato che tutte le volte che ci sono delle emissioni di titoli di stato italiani, la domanda è sempre, costantemente di molto superiore all’offerta. Significa che potremmo piazzare un numero di titoli enormemente superiore rispetto a quello che ogni volta collochiamo. in parole povere: i nostri titoli sono appetibili, e ci sono molti soggetti riconducibili a connazionali che li comprerebbero volentieri già così. Figurarsi se ci fosse anche un incentivo.

Ora che lo sappiamo, agiamo subito!
Dunque, se abbiamo capito che la parola “debito”, quando si parla di uno stato, non ha nulla a che vedere con la stessa parola se riferita a noi personalmente; se abbiamo capito che il debito pubblico, quando è nelle nostre mani, corrisponde alla nostra ricchezza, e quindi è un bene, essendo la sua ragione di esistere esattamente quello di restituirci servizi, infrastrutture (le tasse non servono a pagare la spesa pubblica: servono a tutt’altro e lo abbiamo spiegato in questa breve pillola) e anche profitti; se abbiamo capito che il debito pubblico assolve a questa funzione meravigliosa quando è nelle nostre mani, e non in quelle di avidi speculatori stranieri, allora abbiamo anche capito perché il MES è una condanna a morte pronunciata da quegli stessi boia che prima, per carpire la vostra fiducia, lo combattevano e oggi, per preservare i loro privilegi di parlamentari e funzionari, lo sostengono.

Ma avete anche capito che la strada per rilanciare l’economia e tornare ad avere una spesa pubblica adeguata è proprio quella di stimolare lo stato a destinare una quota sempre più importante del debito pubblico ai cittadini italiani. Ed è esattamente quel che si propone il comitato promotore per la nazionalizzazione del debito pubblico, che intende sollecitare il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al collocamento di titoli di Stato su soggetti residenti, preferibilmente famiglie e imprese, offrendo ad essi condizioni adeguate alle necessità di impiego del risparmio, che sono diverse dagli obiettivi speculativi che muovono le grandi banche d’affari internazionali.

La petizione per nazionalizzare il debito pubblico.
L’offerta di nuovi titoli di Stato a condizioni vantaggiose destinate ai cittadini italiani (BTP Italia) è la soluzione buona al problema del finanziamento della spesa pubblica, e rappresenta l’antidoto al veleno del MES. Poco fa, su Byoblu, abbiamo fatto una petizione per sollecitare questa soluzione. Avete già firmato in oltre 30mila!

Proprio in queste giornate concitate ed esiziali per il nostro destino, forse sarebbe il caso di aggiungere il proprio nome all’elenco di cittadini che non vogliono il MES e propongono una valida alternativa:

https://www.byoblu.com/2020/12/08/no-mes-firma-per-la-nazionalizzazione-del-debito-pubblico-con-i-btp-italia-gia-oltre-30-mila-firme/?mc_cid=5c084dc88f&mc_eid=3d366e0810

Nota – La maggioranza avrebbe raggiunto l’intesa sulla risoluzione che verrà votata oggi in parlamento. Il voto di oggi (9 dicembre 2020) sulla riforma del Mes non dovrebbe riservare alcuna sorpresa, neanche in Senato, dove il margine è più sottile. Dopo le fibrillazioni delle ultime settimane, con la fuoriuscita di alcuni europarlamentari e un conseguente calo di consensi, l’esecutivo del premier Conte può finalmente considerarsi al sicuro… – Continua: https://it.sputniknews.com/politica/202012099883430-mes-il-m5s-salva-il-premier-conte-ma-vincola-il-voto-definitivo-alla-riforma-di-psc-e-edis/

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NBT e OGM in arrivo, Bielorussia: no alle ingerenze straniere, non-intervista: chi è chi?, precursori e ribelli…


Il Giornaletto di Saul del 9 dicembre 2020 – NBT e OGM in arrivo, Bielorussia: no alle ingerenze straniere, non-intervista: chi è chi?, precursori e ribelli…

Care, cari, “Quello che sta accadendo in Commissione Agricoltura è gravissimo. Mentre, con il pretesto della tutela della salute pubblica, l’Italia viene segregata in casa e l’economia di un intero Paese mandata al macero, alla Camera e al Senato, questa settimana, si voteranno i pareri relativi ai quattro decreti governativi 208, 209, 211 e 212 in tema di Ogm e Nbt (New Breeding Techniques): il colpo finale alla nostra economia agricola, al Made in Italy e alla salute dei cittadini” (Sara Cunial) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/il-governo-conte-apre-ogm-e-nbt-mentre.html?showComment=1607420748092#c3882263973609079947

Commento di F.G.: “Se non vogliamo finire a nutrirci tutti con lo stesso cibo spazzatura che vorrebbero approntarci le multinazionali dell’agroindustria, sorvoliamo sui tecnicismi del linguaggio legislativo, finalizzato a non farci capire niente, e accogliamo con attenzione l’intervento di Sara Cunial nell’imminenza del passaggio in parlamento di una legge che darebbe via libera agli organismi geneticamente modificati e agli anticrittogamici tossici” – Continua in calce al link

Bielorussia. Contro le ingerenze straniere – Scrive Enrico Vigna: “In Bielorussia i veterani antifascisti della Grande Guerra Patriottica, insieme ai veterani dei vari rami della difesa statale, si schierano contro le ingerenze straniere nel paese…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/12/08/bielorussia-i-veterani-antifascisti-si-schierano-contro-le-ingerenze-straniere/

Addio pesticidi – Scrive Coordinamento: “Il costituendo Coordinamento Addio Pesticidi si dà il suo primo appuntamento, con un incontro sulla piattaforma Zoom, il 14 dicembre 2020 alle ore 19. Qui sotto potete trovare il link  a cui collegarsi: https://zoom.us/j/95137649700?pwd=Y1dwbDhUem9BbmdJTjd3UzRGaXJZZz09 – ID riunione: 951 3764 9700 – Passcode: 304987. Vi preghiamo di mandare una mail di conferma della vostra partecipazione a questo indirizzo: info@addiopesticidi.it”

Chi è chi? – Quella che segue è la trascrizione di uno stralcio di una “non-intervista” per interposta persona che è andata in onda il 14 ottobre 2008 su Radio Brussellando, l’emittente multilingue della Comunità Europea. La storia di questa non-intervista è alquanto complessa, nasce tutto dall’idea di uno scherzo radiofonico alla Orson Wells, nel giorno in cui erano attesi gli extraterresti, ecco che qualcuno per un’ora ha recitato la parte di qualcun altro, un “chi è chi” complicato sul personaggio Paolo D’Arpini… – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2020/12/chi-e-chi-ovvero-seconda-parte-di-una.html

Governo Conte in caduta libera – Solo un italiano su 3 si fida della squadra di governo guidata da Giuseppe Conte. Sull’attuale calo non pesa soltanto la linea dura del governo sugli spostamenti fra regioni e comuni che separeranno le famiglie per vigilia e pranzo di Natale. Il voto sul Mes del 9 dicembre divide ancora una volta le forze dell’alleanza di Governo e lascia scontenti gli elettori grillini, con un calo di fiducia che si riflette non solo sul movimento cinquestelle ma anche sul governo…”

Sincretismo e libertà espressiva… – Non va dimenticato che la difesa della libertà di coscienza non si può risolvere in questioni contingenti di natura esteriore, ma è la difesa del mistero dell’interiorità che, nella sua essenza, sfugge per definizione ad ogni determinazione di carattere politico o religioso. Il tema della laicità e della libertà “dal pensiero schematico”, sia religioso che politico, è l’argomento principale di una tavola rotonda che vorrei organizzare appena sarà interrotto il lockdown da coronavirus… Vorrei con ciò lanciare un forte messaggio di libertà espressiva… – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/12/08/sincretismo-e-liberta-espressiva-nel-pensiero-spirituale-laico/

Corrispondenza 1. Scrive J.E.: “Vaccino Covid come Mission Impossible”. La Scienza secondo La Repubblica. La serietà della nostra stampa e della scienza ammaestrata: Il vaccino RNA non è pericoloso, fa il suo lavoro e alla fine si autodistrugge. Per convincere il 75% di italiano scettici a farsi iniettare una chimica RNA mai testata a fondo che ci trasforma tutti in OGM. D’altro canto, la parola d’ordine dev’essere “Meglio schiavi che morti”, come riportava due giorni fa il Censis. Intanto si spartiscono i soldi UE: 74 miliardi “per l’ambiente”. 48 “per la digitalizzazione”, 27 “per le infrastrutture”, alla Sanità vanno 9 mld. Su un totale di oltre 200. Ma l’Emergenza non è sanitaria?…”

Corrispondenza 2 – Scrive T.M.: “gentile Paolo D’Arpini, ho letto con soddisfazione l’articolo del 27 novembre su Italialaica.it, lo condivido pienamente. Mi sarebbe piaciuto anche trovarvi qualche parola sul grande successo del restyling bergogliano in senso ecologista/riconoscimento di genere/apertura (parziale) ai diversi/generica bontà etc., e su come esso riesca a far sentire tanti fedeli “apparentemente utili alla convivenza sociale ed al rispetto per la natura e per i propri simili” senza che gli stessi si accorgano che tutto ciò contrasta con l’architettura millenaria dell’organizzazione. Per quanto mi riguarda si tratta di marketing in linea con le moderne esigenze della comunicazione, un esempio di evoluzione darwiniana.”

Mia rispostina: “Gentile T.M., ritengo che le dichiarazioni del Bergoglio non abbiano alcun valore se poi nei fatti sono contraddette. La furbizia è altra cosa dalla presa di coscienza!

Precursori e ribelli… – Dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere e di agire, sviluppare più amore ed armonia. Per farlo dobbiamo distruggere il vecchio, la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide emarginazioni, le superstizioni idiote e creare un nuovo essere umano dagli occhi limpidi. Una discontinuità con il passato, ecco il significato della ribellione, continuando a percorrere coraggiosamente nuovi sentieri con spirito di sacrificio e discriminazione… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/12/precursors-and-rebels-two-ways-to.html

Ciao, Paolo/Saul

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Come disidentificarti dai tuoi pensieri: chiudi gli occhi, poi focalizzali in un punto proprio al centro delle sopracciglia, come se stessi guardando quel punto con gli occhi. Dai ad esso la tua attenzione totale.” (Osho)

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Sincretismo e libertà espressiva nel pensiero spirituale laico

Non va dimenticato che la difesa della libertà di coscienza non si può risolvere in questioni contingenti di natura esteriore, ma è la difesa del mistero dell’interiorità che, nella sua essenza, sfugge per definizione ad ogni determinazione di carattere politico o religioso.

Il tema della laicità e della libertà “dal pensiero schematico”, sia religioso che politico, è l’argomento principale di una tavola rotonda che vorrei organizzare in un prossimo futuro, appena sarà interrotto il lockdown da coronavirus… Vorrei con ciò lanciare un forte messaggio di libertà espressiva, in termini di spiritualità laica. Mi farebbe piacere che attraverso questo incontro si potessero superare le barriere mentali separative per confermare una volontà d’integrazione e superamento di ogni divisione basata su credo o ideologia.

Introduzione generale al discorso:
Spiritualità laica è chiaramente un’immagine, un concetto, in cui inserire tutte quelle forme naturali di “spiritualità” sperimentate dall’uomo. Siamo consapevoli di muoverci all’interno della concettualizzazione dobbiamo perciò far riferimento all’agente primo evocato con l’idea di spiritualità. Se partiamo dalla comprensione di ciò che viene osservato -esterno od interno- non possiamo far a meno di riscontrare che ogni “percezione” avviene per tramite della mente.

La mente non può esser definita fisica, anche se utilizza la struttura psicosomatica come base esperenziale, la natura della mente è sottile, è lo stesso pensiero, ed ogni pensiero ha la sua radice nell’io. Quindi l’unica realtà soggettiva ed oggettiva attraverso la quale possiamo dire di essere presenti è questo io. Chiamarlo “spirito” è un modo per distinguerlo dalla tendenza identificativa con il corpo, ed è un modo per ricordarci che la “coscienza” è la nostra vera natura. Quell’io – o spirito- che è la sola certezza che abbiamo, è l’unica cosa che vale la pena di conoscere e realizzare. Malgrado la capacità proiettiva della mente, capace di dividersi in varie forme, mai può scindersi quell’io radice, quello spirito. L’io è assoluto in ognuno.

Allora la spiritualità è il perseguire coscientemente la propria natura, il proprio io. Spiritualità laica è il riconoscere questo processo in qualsiasi forma si manifesti. C’è equanimità e distacco, non proselitismo sul metodo praticato (appendice marginale della ricerca). Questa visione laica ha in sé una capacità sincretica ma anche la consapevolezza dell’insignificanza della specificità della forma in cui l’indagine si manifesta. Si comprende che ogni “modo” è solo un’espressione dello stesso processo in fasi diverse. Il percorso cambia con le necessità del momento e con le pulsioni individuali.

E’ la sincerità, onestà, perseveranza, che importano. Non ci sono pensieri, gesti, riti, dottrine da privilegiare. I flussi passano la sorgente è perenne. Sii ciò che sei, diceva un saggio dell’India, ed uno dell’occidente rispose: Conosci te stesso. In questo girotondo intorno al Sé ogni strada è buona per stare in cerchio. Ma per uscirne fuori..? Occorre forse una conferma al nostro esistere? No di certo, perché ognuno lo sa da sé senza ombra di dubbio. Questa coscienza-esistenza non è ideologica, cristiana, buddista, sciamanica, zingara o chissà che, è la vera ed unica “realtà” condivisa da ognuno. A che pro quindi ricercare un riscontro esterno – mascherato da riflessione- se ci separa nello spirito? Le etichette sono inutili.

Paolo D’Arpini – spiritolaico@gmail.com

Altri articoli sulla Spiritualità Laica:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=spiritualit%C3%A0+laica

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Bielorussia. I veterani antifascisti si schierano contro le ingerenze straniere

Bielorussia. I veterani antifascisti della Grande Guerra Patriottica, insieme ai veterani dei vari rami della difesa statale, si schierano contro le ingerenze straniere nel paese e “Per la Bielorussia”.

“Noi veterani sappiamo che i facili cambiamenti “a passare dall’altra parte della strada” a cui chiamano gli oppositori delle autorità, non ci renderanno più felici e più ricchi in un istante, perché il benessere della nazione si ottiene con il duro lavoro di molte generazioni. Sosteniamo un processo equilibrato e costruttivo, per un ulteriore percorso di sviluppo e miglioramento della Bielorussia, ma mantenendo stabilità, pace e sicurezza sul territorio bielorusso…”, afferma l’appello dell’Associazione dei Veterani.

I Veterani dei vari rami della difesa della Bielorussia hanno emesso una dichiarazione pubblica e sono scesi in piazza per riaffermare la priorità della difesa delle conquiste fin qui realizzate nel Paese.

Dichiarazione dell’Associazione Repubblicana Veterani bielorussi: forze esterne appiccano il fuoco dell’aggressione, cercando di dividere il nostro popolo

“ Bielorussi!
Noi, membri dell’Associazione pubblica bielorussa dei veterani, non possiamo rimanere indifferenti all’attuale situazione socio-politica quando la nostra Patria sta attraversando gravi prove.
Le forze esterne stanno appiccando un fuoco di incomprensioni e aggressioni, cercando di dividere la gente, di saccheggiare ciò che è stato creato dalle generazioni più anziane di bielorussi.
Non vogliamo gli sconvolgimenti che i provocatori e gli scagnozzi di un’ideologia a noi estranea richiedono, essi attirano i bielorussi in azioni di protesta attraverso canali telematici e violano le norme della legge, provocando le strutture di potere per farle utilizzare la forza con azioni estreme.
La discordia e il confronto nella società sono messaggeri di infinite sofferenze per la popolazione, causano dolore, privazioni e povertà.
Noi veterani sappiamo che i rapidi cambiamenti che stanno “dall’altra parte della strada”, a cui chiamano gli oppositori delle autorità, non ci renderanno più felici e più ricchi in un istante, perché il benessere di una nazione si ottiene attraverso il duro lavoro di molte generazioni.
Sosteniamo un processo equilibrato e costruttivo per un ulteriore percorso di sviluppo della Bielorussia, ma mantenendo la stabilità, la pace e la sicurezza sul territorio bielorusso.
Vogliamo che tutti i cittadini del nostro Paese possano lavorare pacificamente e rafforzare il benessere della Patria e delle loro famiglie.
Siamo per mantenere la calma, la prudenza e la saggezza, per la difesa nella nostra società multietnica e multi religiosa…”.

Appello dei veterani della Repubblica di Bielorussia

Siamo ufficiali di riserva e in pensione, che hanno dedicato la loro vita al servizio della Patria, abbiamo percorso con la Bielorussia l’intero percorso della sua formazione e sviluppo come stato sovrano e indipendente, fornendo al nostro lavoro militare la motivazione principale di questo: un cielo pacifico sulla Patria e la tranquillità e la sicurezza nel paese.

Ricordiamo bene i primi anni di indipendenza, quando, sotto il comando degli “arbitri del destino del mondo d’oltremare”, in Bielorussia si tentò di rompere i sacri vincoli degli eredi della Grande Vittoria che unificano la società e di generare nazionalismo e russofobia nel nostro Paese. Sotto lo status di simboli statali, come la famigerata bandiera bianca rossa bianca, dei traditori collaborazionisti che servirono gli invasori fascisti tedeschi durante la guerra, la terra bielorussa fu trasformata in un feudo ideologico ed economico dell’Occidente. Siamo stati resi indipendenti nel senso che nulla dipendeva da noi. Ricordiamo gli scaffali dei negozi vuoti, buoni alimentari umilianti, imprese morenti, persone che cercavano di sopravvivere facendo affidamento solo su se stesse, banditismo incredibile e un esercito fatiscente. Ricordiamo bene come reagì il popolo bielorusso all’uniforme militare, su cui erano apparsi i simboli dei collaborazionisti. Un militare con questi emblemi si vergognava di comparire nei luoghi pubblici, sui mezzi pubblici, doveva nascondere gli occhi agli sguardi di condanna dei nostri cittadini, ascoltare i loro giusti rimproveri. Ogni militare fu umiliato non solo moralmente. Il suo duro lavoro non era praticamente pagato, non c’era nulla per sfamare la sua famiglia. Il potenziale tecnico-militare dell’esercito veniva distrutto.

L’equipaggiamento militare ridotto al minimo. La sicurezza della Bielorussia durante questo periodo era gravemente minacciata. Insieme al paese, il suo esercito stava scivolando nell’abisso.

Ricordiamo bene e siamo fermamente convinti che questa illegalità sia stata fermata dalla volontà del popolo bielorusso, che votò A.G. Lukashenko come primo presidente. E lui ,il nostro Presidente, guidò il Paese lontano dall’abisso. L’economia si riprese in Bielorussia, ritornarono pace, tranquillità e ordine nel paese, e l’esercito bielorusso è ritornato ad essere uno dei migliori eserciti del mondo. Per tutto questo tempo, il popolo bielorusso non ha visto i problemi che hanno dovuto affrontare i popoli di numerose repubbliche ex sovietiche, non ha visto gli orrori della povertà, della devastazione e della guerra. I nostri figli sono nati, cresciuti e hanno studiato sotto un cielo sereno in un paese calmo e stabile.

Tuttavia, una Bielorussia così veramente indipendente non si adatta a coloro che cercano di includere lo spazio post-sovietico nella loro sfera di influenza e di strapparlo per sempre alla Russia. Avendo raggiunto i loro obiettivi per mezzo di rivoluzioni colorate in Ucraina, Asia centrale, Transcaucasia, hanno poi mirato la Bielorussia, hanno gettato enormi fondi nell’incitamento alla protesta. Questi fondi sono alimentati da canali mediatici distruttivi, mass media, organizzatori di azioni di protesta, praticati con zelo nel tentativo di ricevere sempre più iniezioni finanziarie. E, come ai tempi in cui le truppe del Kaiser o del Fuhrer apparvero sul suolo bielorusso, i nuovi paladini dell’Occidente stanno cercando di innalzare di nuovo la bandiera bianca-rosso-bianca sulla Bielorussia, quella bandiera sotto la quale circa due milioni e mezzo di nostri compatrioti furono bruciati, fucilati, impiccati. Sfortunatamente, queste forze sono riuscite a disorientare parte della società bielorussa, soprattutto i giovani. Ma questa parte è piccola.

Per creare l’apparenza di una protesta nazionale, i loro organizzatori portano in piazza rappresentanti di pensionati, disabili e madri. La follia dei provocatori è arrivata al punto che hanno cercato di chiamare a protestare il personale militare, cioè noi, quelli che hanno prestato giuramento e hanno giurato di difendere l’ordine costituzionale del paese, della nostra Patria. Siamo stati chiamati al tradimento, a una volontaria perdita di onore e dignità. Noi, i soldati del nostro Paese, infinitamente dediti al nostro dovere, siamo indignati da tanta sfacciataggine di questi “leader” delle proteste, disonesti e corrotti. Non permetteremo mai che il nostro onore venga offuscato dal tradimento e chiediamo che i leader dell’opposizione smettano di terrorizzare la società e chiamino le persone all’illegalità. Non consentiremo l’ulteriore continuazione dell’illegalità che viene compiuta sotto la loro guida.

Siamo orgogliosi dei nostri degni sostituti: i giovani militari, che oggi sono a guardia della pace e dell’ordine nel paese. Molti di noi Veterani militari, lavorano in collettivi di lavoro, sono tra il popolo bielorusso. Conosciamo il vero atteggiamento delle persone nei confronti dei difensori, dell’esercito e delle altre strutture statali. E abbiamo il diritto di dire: il popolo è con voi, difensori della Patria. Si fida e vi sostiene.

Vediamo come stanno svanendo le forze dei nemici della Bielorussia. Le persone da loro ingannate iniziano a vedere chiaramente, le riserve dei burattinai occidentali per il finanziamento degli organizzatori delle proteste si stanno esaurendo. La loro guida, scappata dalla Bielorussia, continua ancora ad urlare, ma questo inveire sta diventando sempre più stridulo e simile a uno stridio isterico. Ovviamente, si sono già resi conto che i padroni occidentali stanno diventando sempre più delusi, non li assisteranno ancora per molto tempo e la punizione per le illegalità sarà inevitabile.

Compatrioti, fratelli e sorelle, nostri figli e nipoti! Siate orgogliosi del vostro paese, non lasciate che la nostra Patria venga dilaniata dai successori ideologici di coloro che distrussero il nostro popolo durante la Grande Guerra Patriottica.

Dobbiamo costruire una Bielorussia forte, ancora migliore. Il suo futuro dipende dalla mente delle persone, dalle idee e dalle proposte delle persone oneste e costruttive. Il presidente della Repubblica di Bielorussia A. G. Lukashenko sta aspettando tali proposte è pronto a metterle in pratica e lo farà sicuramente, perché è il nostro e vero presidente del popolo. Insieme proteggeremo il paese, la nostra Patria, ripristineremo la pace e la tranquillità in esso, lo renderemo ancora più prospero e rispettato, felice, gioioso e migliore.

I veterani delle truppe di confine che non sono indifferenti al destino del paese alla marcia dei veri patrioti “Per la Bielorussia” a Minsk.

L’Associazione bielorussa dei Veterani e pensionati (BOOV) riunisce nelle sue file circa 2,5 milioni Veterani di guerra e del lavoro. Si compone di 6 organizzazioni regionali, con la città di Minsk (come regionale), 11 filiali, 12 città, 141 distretti e 6055 organizzazioni veterane primarie.

Negli anni è diventata una forza autorevole, nelle cui file ci sono persone onorate e rispettate che partecipano attivamente alla vita della società. Una struttura ramificata di veterani opera in Bielorussia. Il BOOV comprende diversi comitati: veterani di guerra, veterani del lavoro, veterani delle forze armate e forze dell’ordine, nonché veterani di Chernobyl.

I suoi membri considerano la conservazione della memoria storica del passato eroico, la promozione dell’amore per la loro patria e l’orgoglio per le azioni delle generazioni più anziane nelle generazioni più giovani, come l’obiettivo più importante attività dell’Associazione.

E’ riconosciuto il suo ruolo costruttivo e propositivo nel rafforzare la stabilità nel paese, aumentando il prestigio della Bielorussia nello scenario internazionale.

Le sue principali attività sono:

- tutela dei diritti costituzionali e delle libertà dei veterani, partecipazione attiva alla vita sociale e politica della repubblica;

- partecipazione allo sviluppo di regolamenti e programmi statali per la protezione sociale dei veterani, migliorandone la situazione materiale, le condizioni abitative, i servizi medici, culturali e di altro tipo;

- partecipazione attiva all’educazione patriottica della popolazione, in particolare dei giovani.

A cura di Enrico Vigna/CIVG – “PER la Bielorussia” – dicembre 2020

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