Archivio di dicembre 2020

Virus utile, antisemitismo strumentale, 2020: notte senza tempo, risorsa acqua, la resurrezione degli uomini e la vita eterna, le tre guna…

Il Giornaletto di Saul del 31 dicembre 2020 – Virus utile, antisemitismo strumentale, 2020: notte senza tempo, risorsa acqua, la resurrezione degli uomini e la vita eterna, le tre guna…

Care, cari, perché questa campagna di terrore, ci sarebbe da chiedersi? Perché, nel bel mezzo di una vera e propria pandemia, si dovrebbe incessantemente ricordare alla gente che la morte la segue passo a passo? Che da un momento all’altro il Virus, diffuso dappertutto da qualche super-spargitore passato fugacemente per la strada, potrebbe insinuarsi nel suo corpo – o, peggio ancora, che noi stessi, infetti ma non colpiti, potremmo silenziosamente contaminare una persona cara? (Gillian Dymond) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/pandemia-continua-tenere-alto-il-panico.html?showComment=1609331616360#c805538205881671466

Commento di A.D.: “Una via di uscita potrebbe essere quella di comportarsi come se nulla fosse. Vivere giorno per giorno continuando a fare progetti, ad amare, a piantare alberi, a investire sui propri figli e sulle proprie conoscenze, a comprare libri e -dove e quando si può- abbracciandosi e guardandosi in faccia. Senza più paura di vivere (e di morire) e senza perdere ore a cercare di capire i cervellotici decreti del sistema…”

Risorsa acqua – Ricordate? “La cercano sulla Luna, la cercano su Marte, la cercano su Venere e dove ce n’è tanta e buona la inquinano e la rendono inutilizzabile…”. Così scrivevo alcuni anni fa in un articolo in cui denunciavo i modi disastrosi in cui viene gestita la risorsa vitale “Acqua”.. che pur non aumentando né decrescendo, sin da quando il pianeta è abitabile ed ospita la vita, viene ridotta sempre più nella sua forma utilizzabile… ovvero l’acqua non manca quel che manca è l’acqua potabile… – Continua: http://www.senzafine.info/2020/12/risorsa-acqua-continua-subdolamente-il.html

“O convinci o costringi” – Scrive Sputnik: “Mentre il governo si divide tra chi vorrebbe la vaccinazione obbligatoria e chi sostiene che sul siero anti-Covid dovrebbe essere garantita una libera scelta, il virologo e direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite della trasmissione di Rai Tre Agorà, sintetizza così la sua posizione: “O convinci o costringi”…”

Antisemitismo strumentale. Lettera Aperta – Scrive Parallelo Palestina: “La lettera riguarda la definizione di antisemitismo ed esprime preoccupazione sull’uso che in Europa e negli USA, Governi e Istituzioni fanno della definizione di antisemitismo. Tale uso è volto a delegittimare la lotta contro l’oppressione dei palestinesi sotto occupazione e la negazione dei loro diritti. La lettera dei/lle 122 Palestinesi ci sembra particolarmente importante in quanto mentre si esprime nettamente contro l’antisemitismo – purtroppo risorgente in occidente – ne mette in luce l’uso strumentale (uso peraltro criticato anche dal suo stesso estensore Kenneth Stern)…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/12/30/antisemitismo-strumentale-e-semiti-perseguitati-in-palestina-lettera-aperta-dei-122/

Corrispondenza di fine anno – Scrive Ferdinando Renzetti: “Dal turbocapitalismo che ci spinge all’appagamento dei sensi, solo attraverso il continuo consumo eccessivo e ossessivo di carne e al sacrificio rituale del sangue degli animali, all’economia circolare e all’ecologia profonda degli sguardi e delle parole, scambiati liberamente. Immaginare/raccontare la nostra terra e le nostre vite è una chiave concreta per salvarci da questo mondo, in questa particolare curva dell’antropocene, con cambiamenti così marcati e inquietanti. Quali racconti e quali parole, in questo fluire incessante di cambiamenti, immagini di futuro plausibili, in un sistema dinamico di relazioni interattive. Quale modo di raccontare, per un dialogo che moltiplichi i punti di vista, che dia il senso della complessità e la pluralità dello spazio e del tempo e che guardi alla totalità degli esseri e delle cose? Un laboratorio di sperimentazione di emozioni, coscienze, consapevolezze e conoscenze…”

Cosa rimane della Notte senza Tempo…? – La meraviglia di vivere rimane nel sogno, come “La notte senza tempo” di quest’anno. Eh, sì, quest’anno la tradizionale passeggiata selvaggia del 31 dicembre non potrà aver luogo, per lo meno non in natura… ma solo nel pensiero. Covid e confinamento sono riusciti ad “interrompere” una tradizione dove l’età aveva resistito. Il 31 dicembre 2020 mi trovo da solo, con me non c’è nemmeno la mia compagna Caterina, e la Notte senza Tempo avrà luogo solo nel ricordo, guardando alla finestra il verde che circonda Treia… – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/12/30/31-dicembre-2020-cosa-rimane-della-notte-senza-tempo/

Commento di Nico Valerio: “La notte senza tempo? Un vero rito di iniziazione. Per ritrovare, in controtendenza, nella nottata dell’apparenza, degli abiti eleganti, delle abbuffate di carne, creme, pessimi panettoni e champagne artificiali, dei fuochi finti e delle parole false, la sostanza dei modi semplici, i riti istintivi dell’amicizia, una saporita cena vegetariana, le abilità primigenie dell’uomo (lui li chiama “atti di coraggio”), i soffi e i rumori veri della Natura, l’immersione negli elementi, il freddo e il caldo naturali, la casa atavica (la grotta). E se rito deve essere – deve essersi detto giustamente il saggio-matto d’Arpini – che sia almeno compiuto attorno al fuoco atavico in una grotta. Grotta che lui chiama “tempio”…”

Grigori Grabovoi. La resurrezione degli uomini e la vita eterna… – Scrive Paola Botta Beltramo: “Mi sono interessata alle ricerche di Grabovoi perchè evidenziano questa unione di Spirito e Materia. Nel 1998 Bernardino del Boca mi disse che l’umanità avrebbe potuto cambiare dimensione con il proprio corpo fisico e che occorreva pertanto cambiare la forma pensiero creatasi nei millenni sulla morte…” – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2020/12/grigori-grabovoi-la-resurrezione-degli.html

Corrispondenza agricola – Scrive Benito Castorina: “L’agricoltura di precisione e tutta l’automazione spinta senza il 5G non funzionano. Chi come svago ha una Playstation e gli viene detto che da casa comodamente può  svolgere lavori usuranti come un gioco… Dobbiamo fare sì che ogni perso a possa mettere un piatto a tavola e possa soddisfare i bisogni essenziali in modo che possa avere il tempo di ragionare invece di sbattere la testa cercando di mettere insieme il pranzo con la cena. Voi, cari amici, invece di sostenere i miei progetti, impegnate le vostre menti e le vostre energie quasi esclusivamente discettando sul virus. Uniamo le forze, costruiamo la cultura del bene comune, usando la testa e il cuore…”

Rispostina di Caterina: “Noi non ci impegnamo solo sul covid. Ma se tu ci mandi degli articoli sui tuoi progetti li divulghiamo volentieri. Ciao e buon anno nuovo!”

Le tre “guna” che muovono il mondo – Le tre guna rappresentano i tre aspetti del divino, dove “rajas” (moto) rappresenta la spinta creatrice, Brahma, che irradia la vita, una sorta di Big Bang in espansione; “tamas” (stasi) simboleggia Shiva che ferma la ruota del divenire per infine riscoprire la verità dietro le forme, insomma le “distrugge” (come si dice in gergo); mentre “satva” (armonia), che è l’emblema di Vishnu, sta a significare l’equilibrio instabile tra le spinte energetiche di azione ed inerzia che consente alla vita di esprimersi nella mutevolezza… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2018/11/the-three-guna-or-energetic-qualities.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Siate fieri di essere fuori tempo. Fieri di essere fuori moda, di dire la cosa sbagliata al momento giusto. Fieri di pensarla diversamente. Fuori dal gregge. Fieri di essere fuori.” (Gaetano Lo Presti)

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Antisemitismo strumentale e semiti perseguitati in Palestina – Lettera Aperta dei 122

Vi sottoponiamo la significativa lettera scritta da 122 artisti e intellettuali palestinesi, e di altri paesi arabi, pubblicata il 29 novembre da The Guardian.
La lettera riguarda la definizione di antisemitismo ed esprime preoccupazione sull’uso che in Europa e negli Stati Uniti, Governi e Istituzioni fanno della definizione di antisemitismo – e relativi allegati- dell’ International Holocaust Remembrance (IHRA). Tale uso è volto a delegittimare la lotta contro l’oppressione dei palestinesi sotto occupazione e la negazione dei loro diritti.
La lettera dei/lle 122 Palestinesi ci sembra particolarmente importante in quanto mentre si esprime nettamente contro l’antisemitismo – purtroppo risorgente in occidente – ne mette in luce l’uso strumentale (uso peraltro criticato anche dal suo stesso estensore Kenneth Stern). Hanno dichiarato il loro appoggio ad essa anche un folto gruppo di ebrei di diversi paesi
In precedenza già 40 gruppi di ebrei a livello mondiale avevano espresso la loro opposizione all’equazione antisemitismo = critica alla politica di Israele nei confronti dei palestinesi e degli stessi cittadini/e israeliani/e, ad esempio attraverso la legge sullo Stato nazione solo per ebrei.
Infine, la non distinzione tra critica delle politiche di Israele e antisemitismo rischia anche di oscurare la giusta lotta contro l’antisemitismo, che deve fondarsi su ben precisi principi.
Vi invitiamo dunque a leggere la lettera che trovate qui dabbasso, seguita dalle prime adesioni, e se volete, ad aderire voi stess*.
Per firmare basta proseguire con la numerazione e inserire il proprio nome, cognome, la propria professione o i titoli.

Parallelo Palestina – info@parallelopalestina.it

Lettera:

29 novembre 2020, The Guardian

Noi sottoscritti accademici, giornalisti e intellettuali palestinesi e arabi, dichiariamo le nostre opinioni riguardo la definizione di antisemitismo da parte dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) e il modo in cui questa definizione è stata presentata, interpretata e applicata in diversi Paesi d’Europa e del Nord America.
Negli ultimi anni la lotta contro l’antisemitismo è stata sempre più strumentalizzata dal governo israeliano e dai suoi sostenitori nel tentativo di delegittimare la causa palestinese e mettere a tacere i difensori dei diritti dei palestinesi. Sviare l’indispensabile lotta contro l’antisemitismo per favorire un tale programma minaccia di svilire questa battaglia e quindi di screditarla e indebolirla.
L’antisemitismo deve essere smascherato e combattuto. Indipendentemente dai pretesti, nessuna espressione di odio per gli ebrei in quanto ebrei dovrebbe essere tollerata in nessuna parte del mondo.
L’antisemitismo si manifesta attraverso generalizzazioni e stereotipi indiscriminati sugli ebrei, riguardanti in particolare il potere e il denaro, insieme a teorie del complotto e alla negazione dell’Olocausto.
Consideriamo legittima e indispensabile la lotta contro tali atteggiamenti. Crediamo anche che le lezioni dell’Olocausto, così come quelle di altri genocidi dei tempi moderni, debbano far parte dell’educazione delle nuove generazioni contro ogni forma di odio e pregiudizio razziale.
La lotta contro l’antisemitismo, tuttavia, deve essere affrontata in modo in termini di principi, onde evitare di vanificare il suo scopo. Attraverso gli “esempi” che fornisce, la definizione dell’IHRA fonde l’ebraismo con il sionismo partendo dal presupposto che tutti gli ebrei siano sionisti e che lo Stato di Israele nella sua condizione attuale incarni l’autodeterminazione di tutti gli ebrei. Siamo in profondo disaccordo con questo. La lotta contro l’antisemitismo non deve essere trasformata in uno stratagemma per delegittimare la lotta contro l’oppressione dei palestinesi, la negazione dei loro diritti e la continua occupazione della loro terra. A tale riguardo consideriamo fondamentali i seguenti principi:

1. La lotta contro l’antisemitismo deve essere condotta nel quadro del diritto internazionale e dei diritti umani. Dovrebbe essere parte integrante della lotta contro tutte le forme di razzismo e xenofobia, compresi l’islamofobia e il razzismo anti-arabo e anti-palestinese. Lo scopo di questa lotta è garantire libertà ed emancipazione a tutte le categorie oppresse. Orientarlo verso la difesa di uno Stato oppressivo e rapace costituisce un profondo stravolgimento.

2. Esiste un’enorme differenza tra una condizione in cui gli ebrei vengono individuati, oppressi e soppressi come minoranza da regimi o organizzazioni antisemite e una condizione in cui l’autodeterminazione di una popolazione ebraica in Palestina / Israele è stata realizzata sotto forma di uno Stato etnico esclusivista e territorialmente espansionista. Così come esiste attualmente, lo Stato di Israele è fondato sullo sradicamento della stragrande maggioranza dei nativi – quella che palestinesi e arabi chiamano Nakba – e sulla sottomissione dei nativi che vivono ancora nel territorio della Palestina storica come cittadini di seconda classe o come popolo sotto occupazione, deprivati del diritto all’autodeterminazione.

3. La definizione di antisemitismo dell’IHRA e le relative misure legali adottate in diversi Paesi sono state utilizzate principalmente contro le organizzazioni di sinistra e quelle per i diritti umani che sostengono i diritti dei palestinesi e contro la campagna per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), mettendo da parte la reale minaccia per gli ebrei, proveniente dai movimenti nazionalisti bianchi di destra in Europa e negli Stati Uniti. La rappresentazione della campagna del BDS come antisemita è una grossolana distorsione di quello che è fondamentalmente un mezzo legittimo di lotta non violenta a favore dei diritti dei palestinesi.

4. L’affermazione della definizione dell’IHRA secondo cui un esempio di antisemitismo è “Negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione, ad esempio affermando che l’esistenza di uno Stato di Israele è un’iniziativa razzista” è piuttosto strana. Non si preoccupa di riconoscere che, in base al diritto internazionale, l’attuale Stato di Israele costituisce una potenza occupante da oltre mezzo secolo, come riconosciuto dai governi dei Paesi in cui viene accolta la definizione dell’IHRA. Non si preoccupa di considerare se questo diritto includa il diritto di creare una maggioranza ebraica attraverso la pulizia etnica e se debba essere bilanciato in rapporto ai diritti del popolo palestinese. Inoltre, la definizione dell’IHRA potenzialmente scarta come antisemite tutte le visioni non sioniste del futuro dello Stato israeliano, come la difesa di uno Stato bi-nazionale o democratico laico che rappresenti allo stesso modo tutti i suoi cittadini. Un autentico sostegno al principio del diritto di un popolo all’autodeterminazione non può escludere la Nazione palestinese, né qualunque altra.

5. Crediamo che nessun diritto all’autodeterminazione debba includere il diritto di sradicare un altro popolo e impedirgli di tornare nella sua terra, o qualsiasi altro mezzo per garantire una maggioranza demografica all’interno dello Stato. La rivendicazione da parte dei palestinesi del loro diritto al ritorno nella terra da cui loro stessi, i loro genitori e nonni sono stati espulsi non può essere interpretata come antisemita. Il fatto che una tale richiesta crei ansie tra gli israeliani non prova che essa sia ingiusta, né antisemita. È un diritto riconosciuto dal diritto internazionale come dichiarato nella risoluzione 194 del 1948 dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.

6. Rivolgere indistintamente l’accusa di antisemitismo contro chiunque consideri razzista l’attuale Stato di Israele, nonostante l’effettiva discriminazione istituzionale e costituzionale su cui si basa, equivale a garantire a Israele l’impunità assoluta. Israele può così deportare i suoi cittadini palestinesi, revocarne la cittadinanza o negare loro il diritto di voto, ed essere comunque immune dall’accusa di razzismo.
La definizione dell’IHRA e il modo in cui è stata applicata vietano qualsiasi discussione sullo Stato israeliano in quanto basato su una discriminazione etnico-religiosa. In tal modo viola la giustizia elementare e le norme fondamentali dei diritti umani e del diritto internazionale.

7. Crediamo che la giustizia richieda il pieno sostegno del diritto dei palestinesi all’autodeterminazione, inclusa la richiesta di porre fine all’occupazione internazionalmente riconosciuta dei loro territori, alla mancanza di uno Stato e alla deprivazione dei rifugiati palestinesi. La soppressione dei diritti dei palestinesi nella definizione dell’IHRA rivela un atteggiamento di sostegno ai privilegi anziché ai diritti degli ebrei in Palestina invece dei diritti ebraici, in Palestina e, invece della sicurezza ebraica, la supremazia ebraica sui palestinesi. Crediamo che i valori e i diritti umani siano inseparabili e che la lotta contro l’antisemitismo debba andare di pari passo con la lotta a nome di tutti i popoli e gruppi oppressi per la dignità, l’uguaglianza e l’emancipazione.

Prime adesioni dall’Italia:

Cristina Alziati, Poetessa e traduttrice
Roberto Beneduce, Antropologo,Docente Universitario,
Luciano Canfora, Storico
Luciana Castellina, Giornalista e scrittrice
Alessandra Farkas, giornalista e scrittrice
Iaia Forte, Attrice
Giorgio Forti, Docente Universitario Emerito,
Luciana Galliano, Musicologa
Domenico Gallo, Magistrato
Giovanna Marini, Cantautrice,Musicista
Citto Maselli, Regista
Monica Maurer, regista
Tomaso Montanari,Storico dell’Arte
Alberto Negri, Giornalista
Moni Ovadia, Attore, Cantante, Musicista e Scrittore
Livio Pepino, Magistrato
Nicola Perugini, Docente Universitario
Marco Revelli, Docente Universitario
Annamaria Rivera, Antropologa, Docente Universitaria
Eric Salerno,Giornalista
Salvatore Settis, Archeologo e Storico dell’Arte
Giuliana Sgrena, Giornalista e scrittrice
Gianni Tognoni, Membro Agenzia del Farmaco e Segretario Tribunale dei Popoli
Angelo D’Orsi, storico
Francesco Pallante, costituzionalista
Simona Taliani, antropologa docente universitaria
Marco Martinelli, drammaturgo e regista
Ermanna Montanari, attrice e scenografa
Marco Paolini drammaturgo e attore
Daniele Sepe musicista
Enrico Pugliese docente universitario emerito
Gabriele Usberti, docente universitario emerito
Rosita Di Peri, politologa, docente universitaria
Andrea Domenici, ricercatore universitario
Silvia Tagliacozzo Balit
Andrea Anastasio
Paola Rivetti, docente universitaria
Wasim Dahmash, docente universitario
Lorenzo Casini, Università Messina
Estella Carpi, University College London
Luisa Moruzzi, insegnante
Manuela Bono, insegnante di inglese e bartender, Savona, Italia
Paola Manduca, Genetista , Genova, Italia
Elisa Giunchi, docente universitaria
Angelo Baracca, prof. di Fisica
Enrico Calamai
Chiara Dimase
Franco Milanesi, saggista
Alberto Clarizia, docente di Fisica
Fausto Gianelli, avvocato
Pasquale Martino, docente e saggista,Bari
Albertina Cuppini, Bologna
Maria Francesca Gulotta, docente liceale, Milano
Vesna Scepanovic, giornalista, Torino
Daniela Pioppi, docente universitaria
Karim Metref, educatore, giornalista.
Locatelli Pierluigi
Fabrice Olivier Dubosc, psicoanalista, etnoclinico
Ireo Bono, medico, Savona
Giovanna Lelli, ricercatrice, Università Cattolica di Lovanio, Belgio
Marina Forti, giornalista e scrittrice
Marlène Micheloni, sociologa in pensione (Università di Neuchâtel e Ginevra, Svizzera)
Dorys Contreras, psicologa
Gabriella Rossetti, Già docente universitaria antropologia
Miriam Garavaglia
Gianni Fossati
Fabio Cani, Direttore Ecoinformazioni
Giampaolo Rosso, Presidente Arci Como
Diego Ianiro, docente, Napoli
Daniele Barbieri, giornalista, Imola
Alchesay Rinaldi Castro
Daniela Dimase
Antonio Vermigli, direttore In Dialogo
Giuseppe Bruzzone
Franco Berardi, saggista
Loretta Mussi, medico
Michele Citoni, Roma
Francesco Masala, Cagliari, insegnante
Ada Sacchi, Roma
Angelo Orientale
Marina Collaci, giornalista, Roma
Francesco Andreini, insegnante
Susanna Sinigaglia, pubblicista, Milano
Marcella Saddi Cagliari

Yula Sambuy, Biologa, Roma
Stefano Pantezzi, Avvocato, Trento
Maria Teresa Messidoro vice presidente Lisangà culture in movimento
Ugo Usseglio, contro tutti i fascismi
Giuseppe Callegari Mantova
Filippo Bianchetti, medico Varese
Alessandro Gemmiti – Essere Umano
Simona Sermoneta
Carmela Ieroianni Milano
Giovanni Acquati Inzago
Gabriella Bernieri Milano
Claudia Berton verona, insegnante e scrittrice
Daniela Deho, Bergamo, insegnante.
Rosanna Lauro Cagliari
Ettore Acocella, cooperante, Roma
Brunella Pepori
Antonia Sani, docente materie letterarie
Michele Perchiazzi
Slvano Rigotti . Torino
Giorgio Treves, regista
Piera Redaelli, traduttrice
Nadia Pagani, Università di Bologna
Allan Christensen, professore emerito, università John Cabot
Fiorenzo Fantaccini, docente Università di Firenze
Ugo Giannangeli, avvocato
Diego Bombardelli, insegnante
Pier Giorgio Righetti, Politecnico di Milano
Giovanni Mottura, sociologo, Università di Modena e Reggio Emilia
Serafina Esposito, Essere Umano, Cagliari
Luigi Cazzato, docente Università di Bari
Roberto Bertilaccio, insegnante in pensione
Giusy Checola
Giulia Maria Gallotta
Raya Cohen, storica
Sergio Durante, musicologo, Unipd
Giuseppe Acconcia, giornalista e docente universitario
Robert Jennings, docente Università di Milano (in pensione)
Paolo La Spisa, Università di Firenze
Marco Ramazzotti Stockel, consulente x sviluppo rurale
Antonio Fantoni, Professore Emerito della Sapienza
Sandro Tripepi, Università della Calabria
Raffaele Porta, Biochimico, docente Università di Napoli Federico II
Paolo Ramazzotti, economista, Università di Macerata
Vincenzo Pezzino, docente universitario di Medicina in pensione,
Margherita Gaetani
Pietro Deandrea, Università di Torino
Aldo Lotta , traduttore
Antonella Picchio, IAFFE (International Association for Feminist Economics)
Giovanni Esposito
Marco Zannetti, docente universitario emerito
Giuseppe Cederna, attore
Marina Vitale, anglista (Napoli)
Marcello Albanello
Cristina Stevanoni, già docente all’Università di Verona.
Marina Premoli, traduttrice
Gabriele Noferi, psicologo
Luca Tranchini, docente universitario
Joan Haim, tutor, Milano
Federico Lastaria, insegnante, Milano.
Federico Zanettin, docente universitario
Flavia Zucco, già dirigente di ricerca CNR
Stefano Morosetti, già docente della Sapienza
Gianni Bottigliero, O.S.S., Padova
Rodolfo Delmonte Università Ca’ Foscari
Lia Forti, Ricercatrice, Università dell’Insubria
Prof. Nicola Franco Parise, Accademia dei Lincei,
Chiara Maritato, assegnista di ricerca, Università di Torino
Monica Zoppè, Ricercatrice Biologa, CNR, Milano
Paola Sacchi, antropologa, Università di Torino
Loris Campetti, giornalista e scrittore
Guido Viale, pubblicista
Paolo Pavan, architetto
Adel Jabbar, sociologo
Elana Ochse, docente universitaria
Margherita Caporusso, medico
Marco Ammar, docente universitario
Marco Buttino, storico
Gianni Piazza, sociologo
Jacopo Tolja, Sorano
Elena Mengheri
Francesco Giordano . Educatore
Bruno Bertolini, Roma
Rosa Virtù, educatrice
Miryam Marino, scrittrice
Marzia Casolari, storico, docente universitaria
Maria Nadotti, saggista
Mariateresa Crosta, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Torino
Antonello Boassa, scrittore, Cagliari
Maria Perino, docente universitaria,Torino
Sandro Triulzi, storico
Lorenzo Girodo, musicista
Alessandro Portelli, Università La Sapienza, Roma
Anita Sonego Co presidente Casa delle Donne, Milano
Gianna Morgantini, insegnante, Milano
Manuela Pennasilico, insegnante
Cecilia Dalla Negra, giornalista
Vincenza Pezzuto, Presidente la Casa delle Artiste
Alberto Giasanti Docente universitario Milano Bicocca
Laura Morini
Floriana Lipparini
Silvana Magni
Gabriella Grasso, Parallelo Palestina
Alessandro Corsi, docente universitario, Torino
Elisabetta Visalberghi, ricercatrice
Andrea Balduzzi, ricercatore in pensione, Università di Genova
Francesco Vacchiano, ricercatore, Università Ca’ Foscari di Venezia
Silvia Tarantola, insegnante
Roberta Bono, insegnante, Savona
Maria Grazia Campari avvocata, Firenze
Mari Casalucci, attivista ecotransfemminista
Nada Pretnar, insegnante, Trieste

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Ambiente malato, simboli al tempo del covid, liberi dal vaticano, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, karma individuale e collettivo…

Il Giornaletto di Saul del 30 dicembre 2020 – Ambiente malato, simboli al tempo del covid, liberi dal vaticano, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, karma individuale e collettivo…

Care, cari, l’emergenza covid sta mostrando chiari segni negativi sull’ambiente, ad esempio il maggior consumo di imballaggi e prodotti in plastica monouso, come risultato delle misure di blocco nella maggior parte dell’Europa, insieme a severi requisiti di igiene. La pandemia ha infatti portato ad un improvviso aumento della domanda globale di dispositivi di protezione individuale… (Arpat) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/conseguenze-sullambiente-della-pandemia.html

Nota – …emerge l’urgente necessità di affrontare le sfide ambientali, per proteggere non solo l’ambiente, ma anche la salute e il benessere della nostra società. La gestione di questa emergenza è senza dubbio un’occasione importante da cui imparare, anche per orientare le nostre scelte per il futuro…

Simboli al tempo del covid – Dopo la stella “jude” dei campi di sterminio arriva la “primula fucsia” dei gazebo vaccinali. Mascherine, plexiglas e banchi a rotelle potranno presto contare su un nuovo strumento simbolico di gran moda nell’epoca del Covid: la “primula fucsia” dei gazebo della campagna vaccinale contro il Covid… – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2020/12/simboli-e-disastri-al-tempo-del-covid.html

Commento di A.D.: “L’EMA tenta di salvarsi la coscienza e di salvarsi dalla galera, consigliando l’uso iniziale del vaccino su base volontaria, riservandosi la sua approvazione definitiva dopo aver verificato cosa succede ai vaccinati con la somministrazione di un prodotto ignoto nei suoi contenuti e nei suoi effetti. E il bello è che – è sempre l’EMA che parla – il vaccino non elimina la positività da Covid-19. Consiglia che il vaccino venga somministrato (ad esclusione dei minori di 16 anni) in presenza di un medico per il pericolo di shock anafilattico. Qualcuno dica se questo non è un consapevole progetto potenzialmente omicidiario. Certamente non lo chiedo al Pampero argentino che nella notte della Natività, invece di parlare di Gesù Cristo ha parlato di vaccini sollecitandone l’assunzione obbligatoria!”

Roma. Passeggiata – Scrive Amici del Tevere: “10 gennaio 2021: Passeggiando per le vie di Borgo, il rione dei chierici, dei pellegrini e delle cortigiane. Raccogliamo le prenotazioni per la prima “passeggiata guidata” del 2021, per la conferma definitiva, attendendo le previsioni meteo. Info: amicideltevere@unpontesultevere.com”

Liberi dal vaticano – La laicità dello Stato, sancita nella Costituzione, dovrebbe essere garantita dal governo della nazione in forma più sincretica e liberale… Purtroppo in Italia non siamo ancora giunti ad un affrancamento dalla dominanza del vaticano… – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2016/12/esposizione-dei-simboli-religiosi-ed.html

Corrispondenza – Scrive F.R.: “…incertezza e fragilità me le porto dietro ormai da tempo senza riuscire mai ad evitarle, anzi ho iniziato ad adattarmi e quando non ci sono quasi mi mancano perche rendono la vita avventurosa imprevedibile e anche piu affascinante; non riesco mai a rinunciare alla trasgressione anche se difficile poi definire che cosa sia la trasgressione, comunque mi fa bene. In tutto questo disagio, il mio unico pregio è la leggerezza e reagisco sempre col sorriso a tutte le varie difficolta, spero poter continuare a sorridere anche in futuro. L’amore c’è e la felicita esiste, sono conquiste dure da raggiungere, giorno dopo giorno. Spesso non ci riesce perche non è sempre cosi semplice. La vita da e prende ogni giorno e noi siamo sempre là, ad attendere, come una rosa rossa in balia delle onde sul bagnasciuga…”

“Seppellite il mio cuore a Wounded Knee” – Scrive Natale Adornetto: “Leggendo la presentazione del libro di Dee Brown se si fanno le opportune “modifiche” (tempi, nomi, ecc.), il “copione” si può applicare a tante altre “soluzioni finali”, a tutte le soluzioni finali, anche a quelle del recente passato e a quelle tuttora in corso. I passati imperi e quelli “moderni”, si sono basati e si basano su ciò che leggerete…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2012/02/dee-brown-seppellite-il-mio-cuore.html

Commento di Vito Di Ventura: “Il 29 dicembre 1890 si compì il massacro di Wounded Knee, in cui vennero uccisi 300 nativi Miniconjou, del gruppo Lakota Sioux, da parte dell’esercito degli Stati Uniti. Segnò la fine delle guerre indiane”

Karma individuale e collettivo – …sono contento che il mio “sentiero laico” mi abbia condotto a scoprire alcune verità scomode, verità che dimostrano come sia importante comprendere gli eventi trattati attraverso il proprio “lume”. Mi son trovato così in mezzo a due fuochi. A prendere i pesci in faccia da destra e da sinistra.. come si dice in gergo… Eppure ho il piacere e la soddisfazione di potermi osservare senza riscontrare macchie nel mio sentire. Mi guardo allo specchio e mi dico: “Bello o brutto, con i nei o con la pelle liscia, tu sei quel che sei, caro mio Paolo/Saul”… – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2014/10/sionismo-ebraismo-olocausto-e-karma.html

Ciao, Saul/Paolo

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“L’arte e la rivolta non morranno che con l’ultimo uomo” (Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

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“Animalia”: recensione, Nietzsche: i biglietti della follia, andar per erbe, vaccini disponibili in gelateria, interdipendenza

Il Giornaletto di Saul del 29 dicembre 2020 – “Animalia”: recensione, Nietzsche: i bliglietti della follia, andar per erbe, vaccini disponibili in gelateria, interdipendenza

Care, cari, evoluzionismo, etologia, ecologia, genetica, ermeneutica. Questi e altri ambiti fondano il discorso che Alberto Giovanni Biuso conduce in “Animalia” (Villaggio Maori Edizioni), pervenendo alla tesi che tra le forme d’esistenza del pianeta intercorre sempre un rapporto orizzontale. Tutte le forme sono identiche nella comune condizione di viventi e tutte differiscono l’una dall’altra sviluppando a modo proprio ciò che è comune. Le gerarchie di valore tra gli enti non hanno dunque ragion d’essere… (Lucrezia Fava) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/12/animalia-di-alberto-giovanni-biuso.html

Webinar su Dattatreya – Scrive Emy Blesio: “Webinar gratuito “I 24 Guru. Il segreto di Dattatreya” storia tratta dalla Avadhuta Gita, della Shandilya Upanishad, uno fra i più antichi testi in sanscrito dell’induismo. Il webinar si terrà, sulla piattaforma Google Meet, il 29 dicembre 2020, dalle 21.00 alle 23.00. Info: info@suryanagara.it”

Nietzsche. I bliglietti della follia… – Il 3 gennaio 1889 Nietzsche ebbe un crollo psichico e, dal 3 a 7 gennaio, scrisse a parenti ed amici i biglietti della follia. Il suo modo di scrivere suscitava sempre sensazioni forti ed appariva spesso trasgressivo oltre i rigidi schemi che gli uomini si sono imposti da sempre, tanto che alcuni suoi amici avevano pensato al suo solito gioco del mascheramento…” – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2020/12/i-biglietti-della-follia-di-friedrich.html

Capodanno spostato – Scrive Luca Gianotti: “Viaggi a piedi con la Compagnia dei Cammini. Abbiamo annullato gli 8 viaggi di Capodanno. Ma si può ripartire senza un passaggio simbolico? Secondo noi ci deve essere. Abbiamo quindi deciso di spostare il Capodanno al giorno di Martedì Grasso, il 16 febbraio 2021. Con la speranza che tra due mesi si potrà camminare insieme. Info:luca@camminoprofondo.it”

Andar per erbe… – Scrive Vincenzo Ceniti: “Benedetti contadini dei tempi andati. Saggi, diffidenti, positivi, terragni. Con le erbe spontanee si nutrivano e si curavano, con buona pace di noi contemporanei che a stento riusciamo a distinguere una foglia di alloro da una di mentuccia. Quante volte ricorrevano ad infusi ed impiastri…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/12/28/andar-per-erbe-nella-tuscia/

Treia. Corrispondenza rurale – Scrive G.R.: “Sognatori Salve, per uso panchine sto cercando ballette di paglia o fieno anche vecchie purché ancora portanti da 3 a 10 unità. Buone feste. Contatti: alberochecammina@tiscali.it”

Vaccini disponibili in gelateria ? – Scrive Guglielmo Randelli: “Sfido chiunque a trasportare un pseudo vaccino RNA a -70 GRADI celcius li dentro. Ha le sembianze inaspettate di un furgone – frigo, ma sempre furgone – il mezzo che ha varcato per la prima volta il confine italiano al Brennero il giorno di Natale per trasportare le prime dosi del vaccino anti-Covid 19 destinate al nostro Paese. Un Mercedes Sprinter della polacca SL Express che, scortato dai Carabinieri, ha inaugurato la fase italiana della più grande operazione logistico/sanitaria della storia: la vaccinazione Pfizer…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2020/12/per-la-befana-vaccini-freddi-con-virus.html

Integrazione di A.D.: “Non è un caso che c’è un tweet di Trump che annuncia che “stanno arrivando i vaccini” (e fa il nome anche dell’Italia). Non è un caso che i vaccini arrivati ieri in Italia erano a bordo di un furgone con targa polacca, e la Polonia ricordo essere il maggiore alleato militare in Europa degli USA, dopo il patto stretto di recente dal vice presidente americano Pence con il presidente Polacco. Non è un caso che il comando strategico SHAEF sia a Varsavia, in Polonia. Non è un caso che il ridicolo pulmino che avete visto in tutti i TG (non capace assolutamente di raggiungere gli 80 gradi sotto zero) non sia stato portato all’ospedale Spallanzaini, dove logica vorrebbe che fossero conservati i vaccini in attesa di essere sommistrati domani mattina, ma sia stato parcheggiato nella blindatissina caserma dei carabinieri Salvo d’Acquisto a Tor di Quinto a Roma. Non è un caso che due giorni fa sia cambiato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri…”

Nota – In alcune zone della Germania la vaccinazione contro il Covid è stata sospesa perché c’è il timore che non sia stata garantita la “catena del freddo”. Come noto, il vaccino di Pfizer-BioNTech, l’unico fino ad oggi autorizzato nell’Unione europea, deve essere mantenuto a temperature molto basse: va conservato a meno 70 gradi…

Commento di F.G.: “Tutte le manifestazioni milionarie fatte in Germania hanno respinto ogni partecipazione di neonazisti (per quanto ci si sforzi di dare del fascista a chiunque si opponga al neototalitarismo farmaceutico-digitale in progress). Dei neototalitari, camerieri di Davos e del FEM, l’abitudine per coprirsi è di dare del nazista e fascista a chi non si piega alla vulgata delle associazioni a delinquere che pretendono di governare il mondo con il ricatto sulla salute. Il loro partito è quello di Silicon Valley e di Pfizer, sulla quale ultima società suggerisco di leggere la smisurata fedina penale su Wikipedia…”

Interdipendenza… – Scrive Franco Libero Manco: “Come non si può separare il corpo dallo spirito, non può essere separata la fiamma dal calore, il fiore dal suo profumo. C’è chi dà più importanza alla bellezza formale del fiore, chi al suo colore, chi al suo profumo. Ma la sua forma, il suo colore e la sua fragranza sono un’unica cosa…” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/12/28/interdipendenza-armonizzare-le-diversita/

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Di tutti gli animali della creazione l’uomo è l’unico che beve senza avere sete, mangia senza avere fame e parla senza avere nulla da dire.” (John Ernest Steinbeck)

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Andar per erbe nella Tuscia…

Benedetti contadini dei tempi andati. Saggi, diffidenti, positivi, terragni, testardi… Con le erbe spontanee e selvatiche si nutrivano e si curavano, con buona pace di noi contemporanei che a stento riusciamo a distinguere una foglia di alloro da una di mentuccia.

Quante volte ricorrevano ad infusi ed impiastri a base di asparago o malva (ma non solo) per fastidiose gastriti o devastanti mal di denti? Una cosa è certa. Le erbe dei campi hanno una straordinaria utilità antiossidante e i se nostri padri ne facevano largo consumo, vuol dire che ne conoscevano le loro qualità depurative e rinfrescanti.

Dissenteria, gotta, calcoli renali, impotenza, depressione, isterismi, artriti, ulcere (l’elenco è infinito) non sono che alcune tipologie di “acciacchi” cui le erbe avrebbero dato ristoro.

Dunque “andar per erbe”, soprattutto in primavera (già ci pensiamo) tra i campi della Maremma o nelle forre che si incrociano tra speroni tufacei presidiati da antichi castelli, dove spuntano luppoli e asparagi selvatici, è a dir poco rigenerante. La mentuccia ai bordi dei sentieri che dipartono dalle tombe dipinte di Tarquinia, profuma il vento del mare ed evoca i ricordi di antichi lucumoni etruschi, la cui misteriosa civiltà ha cambiato la vita a molti villaggi, non solo dell’Italia centrale.

Eguali emozioni s’avvertono a Tuscania, lungo la valle del Marta dove scorre da sempre, con atavica pigrizia, un fiume che convoglia al mare senza fretta le acque del lago di Bolsena.

Lungo le sue rive umide, segnate a volte da intrigate vegetazioni, si trovano le erbe più singolari, come il “crescione”, il “gurgulestro” e la menta acquatica. Ovunque ci capita di annusare l’alloro, così “odiato” dal Carducci e così amato da Apollo, la cui nobiltà si fa prestigio nelle gloriose ghirlande messe in capo a poeti, generali, atleti e neo-laureati. Che dire della sua fragranza quando s’accosta all’anguilla o ai fegatelli di maiale allo spiedo?

A ridosso del litorale marino, facciamo la conoscenza del cardo, regale antenato del carciofo, che, insieme alla bietola selvatica, punteggia a primavera vaste distese di prati. Il rosmarino non è una sorpresa, tanto è diffuso un po’ ovunque, soprattutto nei terreni fronte mare. Quale simbolo di immortalità, veniva deposto accanto al faraone prima dell’ultimo sigillo tombale. Che facesse bene alla pelle ce lo conferma una delle più avvenenti favorite del re Sole, Madame de Savigné, che ne faceva buon uso anche contro la depressione, durante i lunghi inverni di Versailles.

Vale sempre la pena di raggiungere i bianchi calanchi della valle del Tevere, nel versante orientale della Tuscia Viterbese, per rivedere con nuovi sguardi – ora che è alla portata di mezzo mondo – l’incredibile scenario di Civita di Bagnoregio, abbarbicata poiché malferma, su un colle di argilla franosa.

Nelle trattorie del posto, con un po’ di fortuna, si possono gustare le frittelle di salvia, da abbinare ad un fresco bicchiere di bianco Est! Est!! Est!!! Un’ultima annotazione. Nelle necropoli rupestri di Castel d’Asso, Norchia e Blera, laddove la vegetazione si fa più arida, c’è da raccogliere cipiccia e lattughella.

Provate! I nostri nonni lo facevano.

Vincenzo Ceniti

Fonte: http://www.lacitta.eu/images/stories/castel-dasso/casteldasso_1908-_c.jpg

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