Task Force distanziatori civici: neanche il Minculpop, neanche le camicie nere…

Ci sono voluti un paio di giorni dal lancio dell’orda di miliziani distanziatori perché l’enormità del provvedimento Boccia-Decaro-Gestapo (naturalmente Conte non ne sapeva, come non ne sapeva del blocco sacrosanto di “Open Arms”, ça va sans dire) balenasse a qualcuno e da governo, maggioranza e opposizione si levassero voci di apprensione e critica. Apprensione perché, sebbene non ci sia in quella consorteria nessuno che metta in dubbio stati d’assedio e coprifuoco con prospettiva vaccino, lo scatenamento sulla gente di questi sventurati sessantamila rischiava di scoprire la natura vera dell’intera operazione. Tutto qui. A oggi, l’esito rimane incerto. Ma, secondo me, passa: più scherani usano e più gli dice bene.

Devo dire che, se non la supera, la trovata di lanciare questi ottusi energumeni contro chi rischia di incrinare qualche sera l’assetto da lager previsto per la nostra società, fa il paio con l’istituzione, in seno al governo, della famigerata task force contro le fake news (chiamiamolo pure “ministero della Verità”). Un plotone d’esecuzione degno dei migliori regimi.

Un aborto mostruoso della madre di tutte le dittature, ai cui aderenti, delatori e censori nel nome del pensiero unico, assassino del pensiero, in mancanza di loro suicidio professionale per l’onta, l’Ordine dei Giornalisti avrebbe dovuto comminare l‘immediata espulsione e quel tappetino dei manipolatori che è il sindacato (FNSI), la negazione in perpetuo dell’accesso a tastiere e microfoni. Avranno, invece, al ritorno nei lupanari d’origine, onorificenze e avanzamenti.

E arriveranno, subito subito, sessantamila spostati, borderline per bramosia di contare qualcosa, fregare chiunque altro facendo i delatori e imporre il loro nulla armato di metro a scapestrati privi di mascherina, perfino quando bevono e mangiano, e distanti tra loro 90 cm anziché 100 per sentire ciò che dicono. Ovviamente volontari. Ovviamente senza la benché minima preparazione/formazione al confronto con folle o individui da reprimendare/reprimere. Ovviamente destinati a essere sepolti da uragani di vaffa.

Fulvio Grimaldi – https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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Commento di F.M.: “In nome della “caccia all’untore”, il Governo dei Figliocci di Soros e degli Emuli di Tsipras, sollecitato dall’UE che preme per lo smembramento del nostro Stato nazionale, sta reclutando 60mila “controllori volontari” da destinare oggi alla segnalazione, per permettere la capillare repressione e sanzione di ogni comportamento ritenuto non conforme alle regole imposte dalla lotta al coronavirus, ma che di fatto assumono il ruolo di braccio operativo funzionale alla svolta autoritaria già in atto in Italia…”

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