Stragi dimenticate nei paesi del pensiero unico che non hanno “passato che non muore”…

Com’è che né in Francia, né nel Regno Unito, né in Belgio, né negli Usa si parla mai di “passato che non muore”, delle “radici del male che continuano a produrre i loro perfidi frutti”. Eppure, tra questi Stati non c’è chi ha tagliato più teste e sterminato più ugonotti, chi spolpava e spolpa colonie e in Algeria ha compiuto genocidi e inventati i più orridi sistemi di tortura? Non c’è chi ha arricchito la sua classe dirigente e i suoi monarchi facendo killeraggi di massa e depredando paesi e continenti per secoli e, con Cromwell, protagonista sugli irlandesi del primo genocidio? E non ci dovrebbe essere quel paesuccolo artificiale, mezzo Olanda e mezzo Francia, ma che nonostante le sue dimensioni ha saputo far fuori 20 milioni in Congo e tuttora ne facilita, a scopo di estrazione, le sue rapine e le sue carneficine?

E non ci manca forse quel grande paese, oggi delle sette guerre di sterminio, ieri del Vietnam dai 4 milioni di uccisi, dell’Iraq dei 3 milioni di morti da due aggressioni, delle colorate destabilizzazioni di Stato dopo Stato con sanzioni e golpe, dei ricatti all’universo mondo, di Guantanamo e Abu Ghraib? Quel grande paese di cui le due parti si fecero vicendevolmente a pezzi, gli uni per difendere lo schiavismo, gli altri per imporre il capitalismo? Non sono questi i frutti sempre maturi delle radici mai recise, tra le quali si aggirano le anime di 20 milioni di nativi eliminati dalla faccia della Terra?

Macchè, i paesi del Pensiero Unico non hanno nessun passato che risorge, nessuna bonifica morale, spirituale o materiale da compiere, nessuna colpa antica dei padri ricaduta sui figli e nipoti. Non sono tedeschi. E neppure italiani, e neppure greci, o arabi, o iraniani, o cinesi, che un passato ce l’hanno. Da evocare quando serve e, guardando a Dresda o a Palmira o al Coronavirus, da distruggere quando serve.

Fulvio Grimaldi – https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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