… ma il Bergoglio è un pontefice cattolico od uno scaltro politicante?

Scrisse S. Roberto Bellarmino nella sua “De summo Pontifice” che “è lecito resistere al Pontefice che invade le anime o turba l’andamento delle cose pubbliche, e, molto di più, se lo si vede distruggere la Chiesa”.

E se lo disse un Dottore della Chiesa, un gesuita e soprattutto uno dei massimi teologi cattolici nei primi anni del 1600, c’è da crederci!

Infatti, nella quotidiana attuale disputa tra i seguaci del cattolicesimo vi sono ipotesi di divisione proprio per l’atteggiamento, quantomeno “singolare” di Papa Francesco.

Non fossero sufficienti i problemi del mondo che purtroppo si riverberano in ogni rapporto di civile convivenza, si aggiunge oggi, anche sommesse arie di scisma nella Chiesa di Roma, rimasta l’unica certezza.

L’intraprendenza episcopale di Papa Francesco, che pare miri più che ad affermare la parola del Cristo quella di porsi come personaggio pubblico in grado supplire le mancanze degli enti internazionalmente preposti (parlo dell’ONU), dando là e qua giudizi di natura politica internazionale (mai dimenticando quella italiana), in aggiunta alla condivisione di scelte politiche e religiose di una parte del mondo, lascia basiti.

Non si tratta quindi di avere preconcetto sul personaggio e di metterlo nel mirino della critica, magari augurandosi una sua prossima rinuncia al papato che avrebbe il senso di una deposizione, ma di poterlo contestare usandogli resistenza passiva, non obbedendone ai comandi che non siano solo in materia di religione, quindi impedirgli la prosecuzione di una cattiva volontà.

Questi erano i concetti del grande Santo Roberto Bellarmino, toscano di nascita, ma romano a tutti gli effetti.

Non si può obbedire ad un Pontefice che tratta più di politica che di religione, anzi, che addirittura, convalidando le “tesi amazzoniche”, cerca di trasformare la Chiesa così come l’abbiamo conosciuta, cioè voluta da Dio e comunicataci tramite suo figlio Gesù, in qualcosa di diverso, quasi pagano.

Aver accettato nei Giardini Vaticani che gli “amazzonici” celebrassero un rito certamente pagano inneggiando ad una divinità la cui effige giustamente è stata “buttata a fiume” contrasta con il primo comandamento: “non avrai altro Dio al di fuori che me”, poi, sperticarsi perché diaconi permanenti, ancorché sposati, possano amministrare i sacramenti nelle zone in cui scarseggiano sacerdoti, rappresenta un’innovazione che dal concilio di Nicea non era mai stata neppure pensata.

Un prete sposato diventa un bigamo. Egli, con la Ordinazione sacerdotale, ha sposato la Chiesa di Cristo. Senza andare oltre, ma infrangere certezze che tutti i cristiani cattolici romani hanno da quasi due millenni seguito, per me, ma non solo, rappresenta un tentativo subdolo di scardinare i fondamenti della chiesa di Cristo, perché facendo, prima un solo passo poi un altro, è probabile un rischio di perdita in autorevolezza e serietà che la Chiesa ha dimostrato per due millenni.

Ecco perché resistiamo a papa Bergoglio.

Non ci dà certezza, futuro della nostra fede nella Chiesa Cattolica romana edificata dall’Apostolo Pietro e giunta a noi integra nel suo credo, dei suoi principi derivati dal Vangelo.

Va bene. Nel corso dei secoli la società umana è mutata, quindi la Chiesa è venuta incontro ai bisogni contingenti, mai, però, ha messo in discussione il suo primato nei confronti delle altre religioni, mai ha smesso di proclamarsi la vera religione di Dio sulla terra, e mai, quindi compromettersi con chi non lo voleva accettare.

Chi l’ha fatto, è uscito dalla Chiesa di Roma, ma pure finito al rogo.

Sia ritenuto eretico e scismatico chi pensa o, peggio, crede ad un dialogo interreligioso con coloro che hanno combattuto contro il cristianesimo, o il primato del Papa di Roma ed anche accetta pratiche religiose “paracristiane”, ma di fatto pagane.

Andrea Stefano Marini Balestra

(Fonte: http://www.lacitta.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=48386:papa-bergoglio-e-lecito-resistergli&catid=80:cronaca)

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Mio commentino: “Beh, a dire il vero, a parte le intromissioni del Bergoglio sugli affari geopolitici ed economici, ritengo che alcune modifiche riguardanti la gestione della Chiesa, sia per ragioni di sincretismo che per un semplice riconoscimento di umanità, siano necessarie. A questo proposito segnalo una mia analisi sul cattolicesimo e sulla possibilità di conservazione della sua Chiesa: https://bioregionalismo.blogspot.com/2019/11/catholic-church-save-what-can-be-saved.html

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