Archivio di ottobre 2019

PRESIDIO RETE NO WAR ROMA: «La Siria casa di tutti i siriani»

Mentre l’Esercito siriano arrivava a Kobane per fronteggiare l’invasione a opera delle truppe di Erdogan alleate con gruppi armati estremisti fino a poco fa appoggiati anche dall’Occidente e dal Golfo, a Roma Rete No War, dal 2012 impegnata contro la guerra per procura che ha distrutto la Siria, ha partecipato, il 16 ottobre 2019, con cartelli e la bandiera siriana disegnata, alla manifestazione anti-aggressione turca indetta davanti a Montecitorio dalla comunità curda e dalla Rete Kurdistan.

Qui, nel messaggio tweet https://twitter.com/liberazioni/status/1184591408486932480,
le foto dei cartelli che, in italiano e arabo e insieme alla bandiera, ricordavano da un lato che «la Siria è di tutti i siriani», dall’altro le complicità dei paesi Nato, delle monarchie del Golfo, dei media mainstream che per molti anni, nell’indifferenza dell’opinione pubblica occidentale, hanno partecipato o sono stati complici all’aggressione alla Siria che ora viene imputata alla sola Turchia.

«Erdogan padrino dei terroristi che l’Occidente chiamava ribelli» e «Erdogan e i suoi terroristi in Siria da anni, complici i paesi Nato e i media». Il messaggio in arabo «La Siria casa di tutti i siriani» è stato copiato dalla frase di Juan Shabo, giovane curdo che vive a Damasco, membro del Partito comunista siriano unificato.

Marinella Correggia

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Comunicato Rete No War Roma: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/10/15/siria-unita-e-libera-tutti-i-siriani-siano-essi-curdi-sunniti-sciiti-alawiti-drusi-cristiani-o-laici-sono-uniti-contro-gli-invasori-stranieri/

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Assemblea provinciale Auser Macerata, macellazione rituale: un’inutile crudeltà, Siria: l’invasione continua, mobilitazioni popolari…

Il Giornaletto di Saul del 17 ottobre 2019 – Assemblea provinciale Auser Macerata, macellazione rituale: un’inutile crudeltà, Siria: l’invasione continua, mobilitazioni popolari…

Care, cari, accompagnato da Lorenzo Luccioni, ho partecipato, il 16 ottobre 2019, all’Assemblea dei Circoli Auser della provincia di Macerata, tenuta in mattinata presso la sala conferenze della CGIL di Macerata. All’ordine del giorno l’esame delle nuove normative per il III Settore e proposte e programmi in corso e futuri. Presenti al tavolo dei relatori: Daniel Taddei segretario provinciale CGIL; Stefano Tordini, segretario provinciale SPI CGIL; Manuela Carloni, presidente regionale Auser Marche; Giulia Tarducci, della segreteria provinciale circoli Auser; Antonio Marcucci, presidente provinciale circoli Auser. Quest’ultimo ha aperto i lavori anticipando che…” – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2019/10/macerata-16-ottobre-2019-resoconto.html

Mestre. Referendum – Scrive Michele Boato: “Sabato 19 ottobre 2019, ore 17, a RiLibri in via Dante 9 Mestre, Agorà Su L’AUTONOMIA REGIONALE NELLA COSTITUZIONE con il prof. Mario Bertolissi, principale autore del progetto di Autonomia del Veneto e Ivo Rossi, che ha seguito la trattativa Stato – Regioni per conto del governo. Occasione unica per approfondire il tema che sarà centrale anche nei prossimi mesi di campagna elettorale. Info: micheleboato14@gmail.com”

La macellazione non è mai rituale – Scrive Franco Libero Manco: “…l’indifferenza verso il dolore e la vita dell’animale da sempre inclina l’essere umano all’ingiustizia e alla violenza verso il suo stesso simile. Secondo i dettami biblici all’uomo è affidato il compito di tutelare tutte le creature (Ge. 2,15). Ogni legge è data affinché un popolo attui il suo percorso evolutivo, ma quando la tradizione preclude lo sviluppo etico, civile, culturale e spirituale dell’uomo deve necessariamente essere superata…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/10/16/macellazione-rituale-tradizione-arcaica-e-crudele/

Siria. L’invasione continua (per frantumare la nazione e rubare le risorse). …Il ’sacrificio’ dei Curdi serve proprio a nascondere che di invasione della Siria si tratta, Ankara sta lavorando sia per sé che per la Nato. E non è, come scrive il fogliaccio ‘comunista’, fatta da Erdogan allo scopo di liberarsi dei profughi, ma proprio come ulteriore tentativo di smembrare la Siria come da disegno prestabilito pre-Isis e pre-2011. La Turkia a Nord e Nord-Ovest, i Curdi finti sacrificali ad Est, entrambi a soldo Nato a bloccare la Via della Seta e a spalancare la strada verso Tehran, e a gestire granaio e pozzi per conto Usa, nemici tra loro ma uniti nella lotta sotto lo stesso padrone. I resti Isis non integrati da Turchi e Curdi sono destinati al Sud Est pronti ad entrare in azione in caso di problemini futuri, o per ulteriori servizi nell’area dal Marocco ai Balcani al’Iran. Al versante Ovest ci pensa Israele, no problem. I Curdi siriani come vittime è una fandonia buona per i soliti creduloni e devianti, sono l’UCK della situazione. Non per niente la copertura mediatica è tutta per loro, le fakes che propina sono illuminanti… (J.E.)

Mobilitazioni popolari del 25 e 26 ottobre – Scrive P.CARC: “Il P.CARC aderisce e promuove la partecipazione allo sciopero generale indetto da CUB, SGB, USI e SI Cobas per la giornata del 25 ottobre 2019, partecipa e promuove la partecipazione alla manifestazione “Organizziamoci nella lotta per far sentire la voce dei lavoratori e le nostre rivendicazioni di classe!” promossa da SI Cobas a Roma per sabato 26 ottobre 2019…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/10/pcarc-adesione-alle-mobilitazioni-del.html

In Italia comanda solo il PDT, ovvero il Partito Delle Tasse – Scrive Giorgio Vitali: “Il problema dovrebbe essere affrontato simultaneamente in termini politici e giudiziari. Dal punto di vista giudiziario le TASSE dovrebbero essere oggetto di particolari attenzioni. In realtà l’assenteismo MORALE degli italici permette a qualsivoglia MAZZIERE di tartassare i concittadini. L’opposizione si può fare con ricorsi anche alla magistratura e possibilmente coinvolgendo associazioni di consumatori…”

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Questo prurito che si manifesta, la coscienza ‘’io-sono’’, è Brahman. Quando il prurito se ne va, ciò che si mantiene è Parabrahman. Qui parla il Parabrahman al “confuso” Brahman. La confusione è data dall’identità limitata al corpo…” (Nisargadatta Maharaj)

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MACELLAZIONE RITUALE: TRADIZIONE ARCAICA E CRUDELE

“La compassione è un miracolo più grande del camminare sulle acque”

Vi è un valore morale al di sopra di tutti gli altri: la compassione, la capacità dell’animo umano di condividere la sofferenza dell’altro, unica vera garanzia per il rispetto tra componenti una comunità e la loro pacifica convivenza. Valore che tutti i grandi mistici, santi e grandi filosofi hanno invocato e che oggi sicuramente approverebbero, specialmente se le tradizioni ed i rituali appartengono ormai a contesti violenti mai giustificabili.

L’indifferenza verso il dolore e la vita dell’animale da sempre inclina l’essere umano all’ingiustizia e alla violenza verso il suo stesso simile.

Secondo i dettami biblici all’uomo è affidato il compito di tutelare tutte le creature (Ge. 2,15). Ogni legge è data affinché un popolo attui il suo percorso evolutivo, ma quando la tradizione preclude lo sviluppo etico, civile, culturale e spirituale dell’uomo deve necessariamente essere superata.

Ogni progresso sociale ha potuto attuarsi soprattutto nel superamento di tradizioni non più rispondenti alle necessità civili, democratiche di una comunità. Nulla ha valore imperituro; solo la compassione, l’amore, la misericordia sono immutabili nel tempo alle quali ogni altro principio è destinato ad uniformarsi. “Non fare ad altri ciò che non vorresti per te stesso”, questa è la legge valida sotto ogni cielo e che oggi tutti i Grandi certamente estenderebbero a tutti i viventi.

Una tradizione ha valore e va rispettata solo nella misura in cui è strumento di evoluzione per l’uomo sul piano della crescita della coscienza civile e morale, e soprattutto quando è in accordo con le mutate esigenze dell’animo umano proteso verso la sua integrale realizzazione in armonia con tutte le creature, nel rispetto della sacralità della vita, della libertà, della valorizzazione delle differenze formali costituenti la diversità biologica; diversamente le tradizioni devono essere superate, come sono state superate dal mondo occidentale le crocifissioni, i roghi o lo schiavismo, la lapidazione ecc.

Noi siamo lontani dalla dichiarazione rilasciata nel 1983 al capo della Comunità Ebraica di Parigi quando un gruppo di animalisti e intellettuali francesi chiese di usare anestetizzanti per gli agnelli sgozzati dagli Ebrei. Il capo rabbino rispose che “Per la remissione dei peccati occorre la sofferenza, perché senza la sofferenza degli animali non ci potrebbe essere purificazione e redenzione per la Comunità Ebraica”. Un’affermazione oscurantista, quanto retrograda, dal momento che l’innocente paga, contro la sua volontà, per il peccatore. L’islam di tradizione ebraica richiama la Bibbia in cui per ben mille volte è riportata la parola sangue, sacrificio e vittima. Ma San Giovanni Crisostomo, uno dei Padri della tradizione cristiana, dice: “Che cosa stai dicendo Mosè?Il sangue di un agnello purifica gli uomini? Li salva dalla morte? Come può il sangue di un animale purificare gli uomini, salvare gli uomini, avere potere contro la morte?”

Noi vogliamo uniformarci alla condizione dell’uomo prima del peccato originale in cui nel paradiso terrestre Dio dà all’uomo un preciso comando ad essere vegetariani: “Ecco, io ti do ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi” (Gn: 1,29).

Per ciò che riguarda l’Islam, è nota la compassione di Maometto verso la condizione degli animali: “Esiste una ricompensa per chi fa del bene a qualunque essere vivente”. E secondo una tradizione Sufi Allah disse a Maometto: “Se proprio dovete uccidere, al posto di 40 polli uccidete una capra, al posto di 40 capre uccidete 10 mucche, al posto di 40 mucche uccidete 10 cammelli”, a dimostrazione del valore della vita attribuita ad ogni singola creatura e nella volontà di non causare inutili sofferenze specialmente a quegli animali il cui contributo è stato ed è determinante per il progresso dell’uomo. Sotto questi auspici il Corano continuamente richiama alla compassione e alla misericordia per gli animali e invita l’uomo a trattarli con il massimo rispetto perché “Chi non ha compassione per gli altri esseri viventi non avrà la compassione di Dio”.

Anche nella legge ebraica troviamo chiare indicazioni a superare antiche e non più giustificabili tradizioni: “Voglio l’amore non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti” (Os: 6,6), comando suggellato più tardi da Gesù nel discorso della Montagna, ampiamente accettato e condiviso sia dalla tradizione ebraica che islamica: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. E troviamo ancora che Dio, per bocca del Profeta Zaccaria si dissocia da certi rituali inutili e crudeli: “Pasci quelle pecore da macello, che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito e i pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del paese oracolo del Signore “Ecco, io abbandonerò gli uomini l’uno contro l’altro, l’uno in balia dell’altro, non mi curerò di liberarli” (Zc:11,4-6)

Franco Libero Manco

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Radio IRIB intervista Enrico Vigna, Siria unita e libera, riduzione delle spese militari, considerazioni ambientali, Siria(o) meravigliao, Ramakrishna e la notte di Shiva…

Il Giornaletto di Saul del 16 ottobre 2019 – Enrico Vigna a Radio IRIB, Siria unita e libera, riduzione delle spese militari, considerazioni ambientali, Siria(o) meravigliao, Ramakrishna e la notte di Shiva…

Care, cari, intervista a Enrico Vigna sullo Yemen – Radio Irib: Da quasi cinque anni il popolo inerme dello Yemen soffre di una aggressione da parte della cosiddetta coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita. Perché tutta questa disinformazione o indifferenza della Comunità internazionale e dei media? – Enrico Vigna: La guerra contro lo Yemen è un’altra guerra sporca proprio come l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria, ecc.. Non ha alcuna motivazione ideale, ma è un massacro di civili su scala genocida statunitense e la distruzione di un paese. Il Regno dell’Arabia Saudita e la sua cosiddetta coalizione agiscono sotto la procura USA…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/10/yemen-lonu-nulla-puo-contro-le.html

Ipocrisia sulla Siria – Scrive S.E.: “Ma com’è che tanti ora urlano contro la violazione della sovranità Siriana? Quando la Siria era invasa dai ciabattari barbuti, sostenuti da USA, Arabia Saudita, Israele e Turchia nessuno fiatava se non contro Assad. Quando i Curdi ripulivano la parte nord orientale della Siria dagli arabi siriani in combutta con i ciabattari nessuno fiatava se non contro Assad… Ora i Curdi sono i soli martiri. Quanta ipocrisia!”

Siria unita e libera – Scrive Rete No War: “I siriani di tutte le etnie e confessioni – curdi, sunniti, sciiti, alawiti, drusi, cristiani – sono convissuti insieme pacificamente e proficuamente da generazioni e potranno farlo in futuro, se lasciati in pace. La sconfitta dell’invasore turco ed il ritiro di tutte le forze straniere e delle formazioni jahadiste e terroriste presenti nel paese è premessa indispensabile per l’apertura di una trattativa per una maggiore autonomia dei curdi-siriani nel quadro di una Siria multietnica, integra, indipendente, laica e socialista. Chiediamo al Governo italiano di adottare le misure necessarie per porre un embargo totale su tutte le forniture di armi alla Turchia, ma anche per sottoporla se necessario a sanzioni, contemporaneamente chiediamo di annullare le sanzioni alla Siria, che causano enormi sofferenze alla sua popolazione, e riallacciare normali relazioni con il Governo di Damasco.” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/10/15/siria-unita-e-libera-tutti-i-siriani-siano-essi-curdi-sunniti-sciiti-alawiti-drusi-cristiani-o-laici-sono-uniti-contro-gli-invasori-stranieri/

Commento di F.G.: “Solo una precisazione in riferimento alla “maggiore autonomia ai curdi”. C’è il rischio che venga interpretato dai curdi e dai curdomaniaci come avallo alle prestazioni e pulizie etniche che hanno operato su un terzo della Siria araba, protetti dagli Usa e armati e finanziari da Israele e Arabia Saudita…” – Continua in calce al link soprastante

Commento di Marinella Correggia: “Oltre al Comunicato di Rete No War, occorrerebbe scendere in piazza con nostri cartelli “La Siria è dei siriani” e la bandiera siriana che parla da sola (io non ne ho purtroppo ma posso dipingerla su cartelli). Dobbiamo però essere un gruppo, e in questo caso si può dare il segno a una manifestazione che (organizzata non so ancora da chi) ci sarà oggi, 16 ottobre, alle 16 davanti al parlamento…”

Siria(o) meravigliao. “La trama s’ingarbuglia, il mistero s’infittisce!” – Scrive Giulio Virgi: “Gli eventi in atto in Siria sono in costante, rapida evoluzione, circostanza che sta complicando notevolmente il compito di chi deve interpretarli e spiegarli. La successione degli avvenimenti è di quelle che fanno tremare le vene ai polsi…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/10/15/siria-meravigliao-i-nemici-di-ieri-diventano-gli-amici-di-oggi-della-serie-la-trama-singarbuglia-il-mistero-sinfittisce/

Integrazione commento di Fernando Rossi: “Le motivazioni ufficiali della Turchia sono due: una, rivolta all’estero, parla di allontanamento dai confini turchi delle milizie curde colpevoli di fare attentati contro la Turchia; l’altra, rivolta all’interno e con finalità elettorali, parla di ricollocare fuori dei confini turchi 2 milioni di immigrati in gran parte siriani, nonostante i 5 miliardi di Euro avuti dalla UE per ospitarli…” – Continua in calce al link soprastante

La fine della crisi inizia con la riduzione delle spese militari – Scriveva Vincenzo Zamboni nel 2015: “E’ evidente la necessità di una politica internazionale di riduzione delle spese militari, della produzione e commercio di armamenti, per un progressivo disarmo multilaterale, con riconversione civile della produzione bellica eccedente (la cui eccedenza è dimostrata dal volume di import/export)…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.com/2015/11/la-fine-della-crisi-stop-alle-spese.html

Roma. Libraria – Scrive Roberto Tumbarello: “L’11 novembre 2029, alle ore 19, al Circolo Aniene, Lungotevere dell’Acqua Acetosa 119, di Roma, presenterò il mio libro, “Viaggio nella vita”. Introdurrà la giornalista Virginia Piccolillo. Leggerà brani del libro la giovane attrice Alessandra Giovannetti. Info: roberto@tumbarello.eu”

Considerazioni ambientali – Scrive Arpat: “L’indagine Ipsos su sostenibilità ed economia circolare evidenzia come le preoccupazioni degli italiani, a livello nazionale, siano focalizzate sull’andamento dell’economia e dell’occupazione, seguiti da welfare, immigrazione, funzionamento delle istituzioni, sicurezza e solo al 6° posto troviamo l’ambiente. Diversa, invece, la percezione a livello locale dove l’ambiente risale, collocandosi al 3°posto delle questioni che stanno a cuore ai cittadini…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/10/ipsos-per-gli-italiani-la-tutela.html

Roma. Erbacce sull’Appia Antica – Scrive Zappata Romana: “19 ottobre 2019, dalle ore 10, all’Hortus Urbis di Roma, escursione erboristica sull’Appia Antica. Durante la passeggiata verranno indicate le proprietà e gli impieghi di erbe adoperate nelle cure del corpo e nell’alimentazione. Info: hortus.zappataromana@gmail.com”

Ramakrishna e la notte di Shiva – Era la notte dedicata a Shiva (l’Assoluto), e il piccolo Ramakrishna adorava Dio, nella forma di Shiva, in onore di quella festività. La stessa sera, a Karmarkupur, nei pressi di Calcutta, cʼera uno spettacolo in cui dei bambini recitavano davanti al pubblico le storie di Shiva. Purtroppo, il bambino che doveva recitare il ruolo di Shiva non poteva più venire, così cercarono un attore che potesse giocare il suo ruolo e qualcuno consigliò il giovane Ramakrishna… – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2019/10/gadadhar-chattopadhyay-conosciuto-come.html

Ciao, Paolo/Saul

Treia. Ultime notizie sul nuovo Polo Scolastico – Ho visto affissi degli avvisi comunali in cui è scritto che il piano di costruzione, in seguito alla variante del PRG, del nuovo Polo Scolastico è stato depositato e pubblicato sull’Albo Pretorio. Qualcuno mi ha chiesto come mai si è deciso di costruire una nuova struttura invece di restaurare il palazzo di Via Lanzi ove erano insediate le scuole dell’Istuto E. Paladini. Mi è venuto da rispondergli: “Il restauro degli edifici scolastici dell’istituto Egisto Paladini all’interno delle mura del Centro Storico di Treia è stata una proposta da me avanzata sin dall’indomani del sisma di due anni fa, in quanto sarebbe stato un segnale importante per il ritorno della vivibilità al centro storico. Purtroppo il mio consiglio non fu accettato né dall’amministrazione in carica e nemmeno dall’opposizione, adducendo motivazioni tecnico burocratiche, ovvero che le nuove normative sulla sicurezza degli edifici scolastici non avrebbero potuto essere messe in atto nelle vecchie strutture. Ricordo che in un primo tempo l’istituto Paladini di Via Lanzi non fu immediatamente dichiarato inagibile dal Genio Civile, lo fu solo conseguentemente ad un ulteriore controllo di stabilità richiesto ed effettuato dal comune. Forse negli anni a venire potremo conoscere tutte le ragioni che hanno portato sia l’amministrazione che l’opposizione a privilegiare la costruzione di un nuovo polo scolastico fuori dalle mura del capoluogo. Il disaccordo fra loro è stato solo relativamente al sito ove edificare il nuovo polo…” (P.D’A.)

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Vedo lo stesso mondo che vedi tu
Ma non allo stesso modo
A seconda di come pensi di essere
Così pensi che sia il mondo”
(Nisargadatta Maharaj)

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Siria(o) meravigliao – I nemici di ieri diventano gli amici di oggi! – Della serie: “La trama s’ingarbuglia, il mistero s’infittisce…”

Gli eventi in atto in Siria sono in costante, rapida evoluzione, circostanza che sta complicando notevolmente il compito di chi deve interpretarli e spiegarli. La successione degli avvenimenti è di quelle che fanno tremare le vene ai polsi.

Tutto parte, almeno ufficialmente, con una telefonata tra il presidente americano Trump e il suo collega turco Erdogan. Nello scambio, quest’ultimo informa il primo della propria intenzione di attaccare il Rojava, per condurvi al suo interno un’operazione che scongiuri la nascita a ridosso della Repubblica turca di un’entità che Ankara reputa legata al Pkk e considera terroristica.

A quel punto, avviene l’incredibile: invece di resistere, il leader statunitense coglie la palla al balzo per creare un fatto compiuto. Approfitta dell’annuncio dell’attacco imminente per scavalcare i propri generali ed ordinare l’arretramento dei soldati che Washington ha mandato nel Kurdistan siriano non soltanto a proteggere il Rojava dagli attacchi dell’Isis, ma anche a difenderli da possibili iniziative offensive dei turchi.

Ad evidenti scopi elettorali, Trump comunica la svolta sottolineando come sia giunto il tempo di voltare pagina, archiviando la stagione delle “guerre infinite” e presentando il ripiegamento delle truppe americane come il preludio del loro rapido e completo ritiro dalla tutta la Siria.
A quel punto, con suo grande stupore, Trump viene bersagliato dai media del suo paese e da tutti gli avversari interni, democratici e repubblicani, che gli contestano la frettolosità e l’inopportunità della scelta, evidenziando la gravità morale dell’ennesimo tradimento perpetrato ai danni dei curdi, come fosse la prima volta che gli Stati Uniti mollano i loro alleati al proprio destino. Al Presidente è in effetti sfuggita la simpatia che i miliziani curdi sono riusciti a conquistarsi anche in America, con la loro resistenza a Kobane e mostrando a tutto il mondo la determinazione delle proprie donne a combattere.

Siria, il tradimento di Trump
Peraltro, l’apertura di Trump ad Erdogan piace ai realisti come George Friedman, che difendono il tycoon ritenendo essenziale agli Stati Uniti il recupero del rapporto con la Turchia. La Casa Bianca coglie questa reazione e per rompere l’isolamento in cui è venuto a trovarsi, Trump finisce per adottare una narrazione che sembra per un momento accreditare la sua svolta filoturca, irritando Arabia Saudita, Egitto ed Israele.

Di fronte alla capriola americana e tenendo conto dell’appartenenza turca alla Nato, anche l’Alleanza Atlantica ostenta prudenza, al contrario dei governi e delle opinioni pubbliche europee, che invece condannano senza mezze misure il comportamento aggressivo di Erdogan e censurano Trump.

Le scelte di posizionamento si fanno contraddittorie e confuse. Nei più, prevale la necessità di assecondare le simpatie della gente nei confronti della causa curda. Ma in molti casi si avverte anche la volontà di assestare un colpo definitivo all’immagine di un Trump che è già in difficoltà per via dell’avvio al Congresso del procedimento per la sua messa in stato d’accusa.
Quando l’intelligence fa le missioni deficience

Quando l’intelligence fa le missioni deficience
Poi, gli avvenimenti imboccano un’altra strada ancora, stupendo soprattutto coloro che non sono avvezzi al ragionamento strategico ed avversano il realismo politico. Per sopravvivere ed arginare l’attacco turco, che nelle intenzioni di Erdogan dovrebbe un giorno anche contemplare l’arabizzazione del Kurdistan siriano, il Rojava si rivolge ad Assad, che accetta di inviare l’esercito regolare di Damasco nelle zone contese, d’intesa con la Russia.

La battaglia assume infine anche agli osservatori più distratti le caratteristiche di un regolamento dei conti propedeutico alla determinazione delle sfere d’influenza nella regione e dentro la Siria.

L’effetto di questa improvvisa accelerazione è un disincanto profondo che si percepisce a livello globale, perché nel perseguimento dei propri legittimi interessi il grosso delle parti in lotta in Siria ha cambiato ruolo e funzione. Le vittime sono diventate carnefici e viceversa, causando il disorientamento di una platea da troppo tempo abituata a leggere la politica internazionale tramite schemi ideologici ormai superati.
Assad, lungamente dipinto esclusivamente come un grande criminale di guerra, si è all’improvviso trasfigurato nell’ultima speranza di salvezza per i curdi, minacciati non soltanto dai soldati turchi, ma anche dal cosiddetto Libero Esercito Siriano a lungo coltivato dall’intero Occidente.

Ironizzare su questi processi è tanto facile quanto sbagliato. Gli avvenimenti si snodano infatti seguendo una logica antichissima, alla quale sarà opportuno rieducarsi nel più breve tempo possibile.

L’intesa tra i curdi e il regime di Damasco, garantita dalla Federazione Russa, dovrebbe permettere di ristabilire l’equilibrio rotto dall’intervento turco.

Naturalmente, il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco non sarà automatico: molte condizioni dovranno essere soddisfatte. Potrà contribuirvi anche l’Occidente, esercitando le pressioni del caso affinché l’offensiva turca nel Rojava si arresti prima di sfociare in pesanti operazioni di ingegneria etnica e nel tentativo di mettere in questione i risultati degli ultimi due anni della guerra civile siriana, innescando una nuova tragedia di proporzioni straordinarie.

Trump si sarà mosso in modo irrituale ed insolito, ma prima di condannarlo sarebbe meglio chiedersi se l’amministrazione preposta all’attuazione delle sue politiche lo abbia o meno agevolato nei suoi intenti. Dopotutto, il Presidente sta solo attuando il programma che ha presentato tre anni fa ai suoi elettori.

E forse non ha neanche sbagliato, se non nelle forme. La dinamica del conflitto siriano è cambiata, semplificandosi. Gli americani hanno rinunciato ad avere il loro proxy locale. E lo stesso metodo potrebbe essere presto replicato in Afghanistan. Ci siamo già andati vicino. L’establishment statunitense è scontento, naturalmente, ma non è detto che lo siano gli elettori del tycoon.

Giulio Virgi

Fonte: https://it.sputniknews.com/opinioni/201910158186881-in-rapida-evoluzione-la-situazione-in-siria/

Nota: I punti di vista e le opinioni espressi nell’articolo non necessariamente coincidono con quelli di Sputnik.

Integrazione-considerazione di Fernando Rossi: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2671997542851318&set=a.117911198259978&type=3&theater

Canzoncina in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=C28-TqV-K0Q

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