No alla strumentalizzazione della Costituzione da parte del pdrenzi (che la costituzione voleva stravolgerla)

Come iscritto all’ANPI esprimo la mia forte contrarietà all’adesione della sezione di Trieste alla manifestazione del PD in difesa della Costituzione prevista per il 1° giugno.

Dopo aver attentato alla Carta con il fallito tentativo di Renzi di produrre una torsione presidenzialista alla nostra Costituzione, il PD si erge ora strumentalmente a difensore della legge fondamentale. L’ANPI, dopo aver subito in campagna referendaria il grave tentativo di delegittimazione proprio da parte dell’allora partito di maggioranza, non può prestarsi ad un’iniziativa di parte (a noi ostile in campagna referendaria).

Al di là delle considerazioni politiche, va detto che il veto di Mattarella è un grave errore sia di metodo che di contenuto (vedi Villone sul Fatto e sul Manifesto, Azzariti sul Manifesto e tanti altri). Il veto presidenziale infatti è legittimo solo per chiare incompatibilità morali o di interesse. In questo caso il veto ha avuto una motivazione squisitamente politica, tra l’altro basandosi su un processo alle intenzioni, visto che l’uscita dall’euro veniva smentita (anche dallo stesso candidato).

Si può essere contenti per lo stop ad un governo leghista-pentastellato, se non fosse che la cosa riguarda tutti noi anche per il futuro. Cosa succederebbe se in un ipotetico governo di centro-sinistra un candidato ministro fosse escluso per pregresse critiche, ad esempio, alla NATO? Ecco che il veto di Mattarella costituisce un precedente gravissimo, proprio come forzatura presidenzialista e quindi non in linea con lo spirito della Carta Fondamentale nata dalla Resistenza.

Su questo punto il Presidente non può avere approvazione nè solidarietà. Chiedo quindi che l’ANPI di Trieste ritiri l’adesione alla suddetta iniziativa

Pierpaolo Brovedani
Tessera ANPI n. 147893

Commento di Giorgio Stern: “La celebrazione della nascita della Repubblica, sancita dal Referndum del 2 giugno 1946, che pulì l’Italia dalla vergogna di un regno imbelle, criminale e ridicolo, quest’anno è preceduta, il giorno prima, da una invereconda pagliacciata “Protesteranno” quelli che il 4 dicembre del 2016, con un “referendum” inverecondo, ridicolo e, per nostra fortuna catastrofico per i promotori, cercavano di affossare la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza. Pace all’anima loro.” (Giorgio Stern)

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