Poveri americani, ridotti alla fame… (per pagare le guerre del sistema)

L’economista Paul Craig Roberts, ex-assistente del presidente Reagan, da anni denuncia le condizioni di povertà in cui versano milioni di americani. Informazioni che in un paese che “esporta” la democrazia in tutto il mondo dovrebbero essere di dominio pubblico, ma che nei fatti sono annacquate dalle istituzioni che ritoccano i dati sull’economia, e vengono dimenticate dai media, succubi del frame impostato dagli spin doctor.

Uno studio internazionale ha confermato che i dati ufficiali non combaciano con la realtà: nella classifica sulla percentuale della popolazione che vive in povertà gli Usa sono al 35esimo posto su 153. Quella riguardante i bambini in povertà nei Paesi occidentali è ancora più disastrosa: gli Usa sono 34esimi su 35. E gli Stati Uniti sono il quarto Paese al mondo con la maggior disuguaglianza reddituale.

Dati che basterebbero per sfatare il mito dell’America come terra delle opportunità. Ma… non è finita qui.

Un lungo reportage uscito sul magazine The Atlantic riporta i dati di un sondaggio condotto dalla Fed “per monitorare lo stato economico e finanziario dei consumatori americani”. Buona parte dei risultati non sono rilevanti, ma la risposta degli intervistati ad un quesito specifico lascia senza parole: il 47% degli americani non saprebbe come affrontare una spesa imprevista di 400$. (400 dollari!)

E ancora più sconcertante è il fatto che Neal Gabler, il giornalista che ha scritto il reportage, ammette di far parte di quel 47%.

Per di più una ricerca finanziata dalla Fondazione Russell Sage ha rilevato che il reddito medio, aggiustato per l’inflazione, è passato da 87mila dollari nel 2003 a 54mila nel 2013. In 10 anni c’è stato un calo del 38%.

Il vero volto dell’America è peggio di quanto immaginavamo. La classe media che ha costruito la grande e democratica America sta scomparendo in un Paese che assume sembianze neofeudali: i ricchi diventano sempre più ricchi e sempre più autorefenziali, come una casta, e i poveri continuano ad aumentare. L’antitesi di quello che un tempo era il sogno americano.

Marcello Foa

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“Scrive Wall Street Italia: “La Nato dovrebbe disporre di una forza agile e pronta a “combattere nel giro di una notte”, nel caso di nuove minacce da parte della Russia. Lo ha detto il generale dell’esercito Usa Curtis M. Scaparrotti, comandante supremo della Nato in Europa. La tensione tra la Russia e la Nato è alle stelle. Diversi sono stati gli incidenti diplomatici che hanno portato all’escalation….” (Paolo D’Arpini)

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