L’imbroglio “monolatrico” e le religioni per “poveri di spirito” (ebraismo/cristianesimo/islam)

Il monoteismo (meglio definirlo “monolatrismo” ndr) è la più grossa mistificazione, la più gigantesca presa in giro di cui l’umanità abbia sofferto, e la storia contorta della sua affermazione a partire da un insignificante popolo di un insignificante fazzoletto del Medio Oriente ci conferma che le forze “sotterranee” che l’hanno promosso hanno agito in base a un protocollo e un progetto che solo grazie ad interventi per così dire “dall’alto” (ma non nel senso di “divino”) poteva affermarsi, date le inconsistenti basi che lo hanno lanciato.

In realtà a una mente disincantata, distaccata e serena, scevra da pulsioni di tipo fideistico o devozionale riesce del tutto inconcepibile capire come si sia imposto come “libro dei libri” e il più letto nella storia dell’umanità un testo scritto non si sa da chi, in tempi e con finalità diversi, da autori diversi e diversamente collocati nel loro contesto culturale e temporale, un collage pazzesco di scritti che non mostrano – se non superficialmente – un minimo comun denominatore riconducibile a un principio spirituale vero e proprio, una solidità di coerenza e di programmatica che sia diretta alla vita interiore.

Il “Dio” biblico è uno schizzato che ora si mostra benevolo e accomodante e ora ti distrugge un intero popolo in un accesso d’ira, e lo definirei piuttosto un soggetto da cure psichiatriche, oltre che il primo razzista della storia, avendo scelto un “popolo” tutto suo a scapito di tutti gli altri che pure dovrebbero essere sue creature, secondo lo stesso testo che ne enuncia le gesta. Non è un comportamento da Dio, e soprattutto non è un testo da prendersi sul serio, a parte le considerazioni riconducibili a un senso e una credibilità più generale e spirituale che affiorano qua e là, indubbiamente influsso di miti e principi assimilati da altre culture più “mature” e molto più profonde a livello spirituale.

Un altro grande indovinello è come si sia potuti passare da una concezione del genere a una di livello quasi opposto come il cristianesimo, altro folle collage di eventi travisati e opportunamente modificati, nonché di personaggi appiccicati l’uno sull’altro a formare il Gesù evangelico, in cui trovano posto lo zelota militante e l’aspirante messia politico, il profeta apocalittico errante e l’esseno rispettoso della Legge mosaica, il curandero sciamanico e il rappresentante di culti misterici di tipo ellenistico, oltre che il produttore di prodigi alla Sathya Sai Baba. Di tutte queste figure semi-reali (e incompatibili l’una con l’altra) la più reale in senso spirituale è quella che è la meno reale in senso storico ma la più realistica ed efficace a livello simbolico, l’uomo-simbolo che incarna il prototipo dell’iniziato alla più alta sapienza spirituale; la quale traspare, altissima, da alcune massime evangeliche, sparse qua e là nel testo ma in particolare presenti nei capitoli 5,6, e 7 di Matteo (il cosiddetto “Discorso sulla montagna”) che condensa le vette del pensiero spirituale più profondo – e al contempo semplice – di ogni epoca, e che ci ricordano tantissimo il Tao. E che, sicuramente, non sono di matrice ebraica.

Ma che una personalità così fittizia e stratificata sia diventata il “Dio” di miliardi di persone – e che sia connessa con l’ebraismo, con cui non c’entra assolutamente niente -è ancora più incredibile e clamoroso del putiferio scatenato attorno alle facezie dell’Antico Testamento, e fa decisamente capire che “c’è qualcosa sotto”.

Quasi non varrebbe la pena, a questo punto, menzionare l’Islam, un patetico raffazzonamento di queste due pseudo-religioni, che un oscuro cammelliere un giorno, sotto l’influsso di un monaco siriano, si è messo in testa di presentare come il non plus ultra e ultimo aggiornamento della “verità”, aggiungendo al pacchetto se stesso come estremo “suggello dei profeti”, con modestia autocelebrativa. Anche questa bella novità ha spopolato, non si capisce bene perché, coinvolgendo milioni e milioni di persone
Povero mondo credulone.

Simon Smeraldo

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