Un piazzista ed un giurista a confronto [Riforma Costituzionale: il confronto Renzi-Zagrebelsky su LA7]

Un pittoresco ambulante, al mercato che di tanto in tanto frequento, somiglia moltissimo al Renzimatteo. Non fisicamente, no, piuttosto nel piglio col quale a tutta gola piazza la sua merce inventando fantasiosi slogan e frasi ad effetto. E’ il suo mestiere e vende da dio: ci sa fare, c’è il pienone.

Mi torna in mente, il tizio, mentre ascolto il Renzimatteo confrontarsi col giurista Zagrebelsky sul Referendum Costituzionale, venerdì 30 settembre su La7.

Il sapiente rigore analitico del professore plana – implacabile ma pacato – sull’enfasi piazzista del giovanottone: pensiero e cultura contro retorica vacuità, il confronto è impietoso.

Più volte il giurista porta impercettibilmente la mano agli occhi: come un prof nell’accorgersi che lo studente è ahilui diversamente intelligente e hai voglia a spiegargli le cose, proprio non capisce.

Due ore non bastano infatti a illuminare Superbone. Sprecato per lui il limpido ragionare del professore su una riforma della Costituzione voluta da una sola parte politica e “costituzionalmente” sbagliata perché divide anziché unire; sulle derive oligarchiche e autoritarie che essa prefigura, sinistra incognita sui futuri governi che peserà per decenni (specie se unita all’approvazione di una nuova legge elettorale altrettanto sciagurata); sull’asserita analogia del nuovo Senato con i Senati di Francia e Germania composti anch’essi da delegati locali: grossolano errore che ignora la basilare differenza delle regole tecniche che li disciplinano; sulla stato attuale di una Camera e di un Senato che non “fanno le stesse cose” bensì hanno uguali poteri; sul fatto che – ma da quell’orecchio l’alunno somaro è proprio sordo – la Costituzione è un “vestito”: se chi lo indossa è deforme, esso ne segue le deformità e così sarà la riforma, se non preceduta da riflessione e radicale mutamento delle forme della politica nel nostro paese.

Su molto altro argomenta il giurista con logica, cultura, saggezza, negli spazi avari tra il sempre inadeguato Mentana (oggi lo è più che mai), la scellerata pubblicità (l’inadeguato Mentana poteva imporsi al suo padrone ed evitarla, oggi), i sussiegosi proclami del giovane ben nutrito.

Come lo scolaro che ha solo imparato a memoria, Renzimatteo-il-piazzista non recepisce la portata culturale delle argomentazioni dell’avversario: volano alte, troppo per lui che resta a livello del suolo e si attacca alla liana della retorica da farcitura (“lei m’insegna”, “lo dico con rispetto…”, “ho rispetto per lei, ma”, “ho letto tutti i suoi libri”, formulette che con ironico garbo il prof lo inviterà ad accantonare).

E all’incredulo gigantesco Zagrebelsky oppone adolescenziali provocazioni (“Mi citi un articolo della riforma in cui si parli di autoritarismo”, sic); il mantra del noi-siamo-il governo-che-fa-le-riforme; la stupidaggine della riforma attesa da 70 anni; l’idiozia della riforma che dimezzando (ma quando mai) i costi della politica rivolterà l’Italia come un calzino, finalmente realizzando le magnifiche sorti e progressive del “paese più bello del mondo” (sic); il tormentone dell’uscita dalla palude, e quelli-del-NO-vogliono-restare-nella-palude. (…)

E’ tanto eccitato, pur nell’imbarazzo, che sembra perfino credere ai suoi slogan. Ma li ha solo imparati a pappagallo, questo è il guaio.

Resta incredibile quel 50% – numero più numero meno – che il paffuto Superbone si tira comunque dietro, nonostante siano lì – implacabilmente visibili – lui e la sua mediocre corte di governanti, e tutti abbiamo occhi e orecchie per capire, e una pelle su cui sperimentare ogni bufala da costoro confezionata e graziosamente impacchettata attraverso i media appecoronati.

Al banco del mio simpatico ambulante le massaie accorrono come mosche. Comprano merce buona, loro; lo sa il piazzista che quando strilla non racconta favole, è nel suo interesse: se la pentola è una porcheria, la volta dopo la signora torna e gliela dà sulla testa.

Sara Di Giuseppe
faxivostri.wordpress.com

Commento di Osho: “…è naturale che la maggioranza abbia sempre ragione. La verità deve essere trovata dalla maggioranza: è il metodo che gli esperti adottano per guidare il mondo intero -la verità deve essere dimostrata dalla maggioranza. In realtà, è vero l’esatto opposto: la maggioranza crede sempre nelle menzogne, perché la maggioranza è costituita dagli sciocchi…”

Commento di Alessandra Daniele: “Il governo Renzi è alla disperata ricerca di denaro da trasformare in bonus elettorali per comprarsi la vittoria al referendum che appare sempre più improbabile. I soldi però sono finiti, il fondo del barile è stato raggiunto, raschiato e scartavetrato. Quali altri magheggi contabili saprà inventarsi il piccolo Renzy Potter per aggirare i limiti imposti dalla crudele Voldemerkel, che ormai ai vertici lo evita dicendo “non c’ho spicci”, e comprare il consenso degli elettori alla sua ripugnante Deforma Costituzionale?…”
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Articolo collegato: Il ragionamento di Gustavo Zagrebelsky sul referendum costituzionale … – http://paolodarpini.blogspot.it/2016/09/italia-bomba-per-far-passare-le-loro.html

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