Archivio di febbraio 2016

Siria. La strategia di Washington ed i pensieri egemonici sionisti


La strategia di Washington consiste nel comandare una guerra regionale
più ampia istigando la Turchia, l’Arabia Saudita così come Israele a
“fare loro il lavoro sporco per noi”.

Le forze del governo siriano insieme ai suoi alleati (Russia, Iran,
Hezbollah) si sono scontrate, fino a poco fa, con i cosiddetti
“ribelli dell’opposizione”, composti in gran parte di terroristi
“moderati” e mercenari, coadiuvati da forze militari e di intelligence
degli USA e della NATO che combattevano tra i loro ranghi sotto
copertura.

I terroristi affiliati ad Al Qaeda e all’ISIS sono supportati da USA e
NATO insieme a Israele e ai loro alleati del Golfo Persico. La Turchia
e l’Arabia Saudita, in stretto collegamento con Washington, hanno
giocato un ruolo decisivo nel reclutamento, nell’addestramento e nel
finanziamento dei terroristi.

Fino ad ora, questa guerra per procura si è svolta senza un diretto
confronto tra le forze alleate di USA e NATO e l’esercito siriano, che
è militarmente supportato da Russia ed Iran.

Una transizione importante si sta ora verificando nella guerra in
Siria. La guerra per procura (sotto lo slogan formale della “guerra al
terrorismo”) ha raggiunto il suo apice.

Una nuova fase: il ruolo della Turchia e dell’Arabia Saudita

Le forze turche sono ora direttamente coinvolte nelle operazioni di
guerra all’interno del territorio siriano.

A sua volta, l’Arabia saudita, che è uno stato sostenitore dei
terroristi, ha annunciato che schiererà le proprie truppe in Siria,
formalmente per combattere i terroristi dell’ISIS, che guarda caso
sono sostenuti proprio dagli stessi sauditi.

Il generale di brigata dell’Arabia Ahmed Al-Assiri ha dichiarato a
nome di Riyadh che le forze saudite: “combatteranno con la coalizione
guidata dagli USA per sconfiggere i militanti dell’ISIS in Siria;
comunque – ha aggiunto – Washington è più indicato a rispondere a
domande su ulteriori dettagli in merito a future operazioni di terra”
Al Arabyia.

Qual è il significato di questa dichiarazione? La guerra per procura
contro l’ISIS è finita?

Una nuova guerra per procura con la Turchia e l’Arabia Saudita
direttamente coinvolte nelle operazioni di terra sta per essere
realizzata, con USA e NATO che tirano i fili dietro le quinte. Riyadh
ha confermato che è stata anche istituita una struttura di
coordinamento per operazioni congiunte turche e saudite.

L’Arabia Saudita sta ora pianificando di invadere la Siria come da
ordine di Washington: “Il Regno è pronto a partecipare in qualsiasi
operazione di terra che la coalizione (contro lo Stato Islamico)
voglia intraprendere in Siria,”…

Asseri ha detto che l’Arabia Saudita è stata un membro attivo della
coalizione guidata dagli Stati Uniti che ha combattuto lo Stato
Islamico in Siria sin dal 2014, ed ha espletato oltre 190 missioni
aeree.

… “Se ci sarà il consenso della leadership della coalizione, il Regno
parteciperà a queste operazioni, perché crediamo che le operazioni
aeree non sono la soluzione ideale e deve esserci un mix tra
operazioni di terra e di aria” ha detto Asseri (Reuters, 4 febbraio
2016).

Il cambiamento potrebbe essere dalle operazioni aeree a quelle
terrestri, con lo schieramento di truppe saudite all’interno della
Siria.

“Parlare di Pace” pianificando la fase successiva della guerra in Siria

Secondo gli ultimi sviluppi, il vice principe ereditario e ministro
della difesa Mohammed bin Salman era a Bruxelles al quartier generale
della NATO “per discutere sulla guerra civile in Siria”. Questo
incontro è stata un’iniziativa del Pentagono piuttosto che della NATO.
L’intenzione era quella di pianificare la prossima fase della guerra
in Siria.

Significativo è il fatto che il principe bin Salman si è incontrato a
porte chiuse con il segretario USA alla difesa Ashton Carter.

Contemporaneamente, a Monaco, John Kerry e Sergei Lavrov stavano
discutendo come promuovere una “cessazione delle ostilità” in Siria
che possa estendersi a tutta la nazione.

Nel diabolico scenario del Pentagono, il confronto sul terreno del
teatro di guerra sarà tra Arabia saudita e le forze governative
siriane, rispettivamente supportati da USA e NATO i primi, da Russia e
Iran i secondi

I corrispondenti dal fronte confermano che i terroristi di USA e NATO
supportati dall’Arabia Saudita, dal Qatar e altri, sono stati per la
maggior parte sconfitti. Saranno sostituiti nel loro ruolo dalle forze
convenzionali saudite e turche, unite con altre di USA e NATO che sono
già all’interno del territorio siriano?

All’interno di questo scenario in evoluzione, c’è anche il pericolo
che le forze della Turchia e dell’Arabia Saudita che agiscono per
conto di USA e NATO possano essere coinvolte in confronti militari
diretti con forze sia russe che iraniane, scoperchiando un pericoloso
vaso di Pandora, una porta d’accesso all’escalation militare.

Il generale saudita Ahmed Al-Assiri ha anche prospettato all’Iran una
velata minaccia, dicendo che “se Teheran sta combattendo l’Isis sul
serio, dovrebbe anche smetterla di supportare il ‘terrorismo’ in Siria
e Yemen” (Al Arabyia).

La strategia di Washington a tale proposito consiste nel comandare una
guerra regionale più ampia istigando la Turchia, l’Arabia Saudita così
come Israele a “fare loro il lavoro sporco per noi”.

Questa guerra supportata dagli USA è da ultimo diretta in realtà
contro la Russia e l’Iran.

Il progetto egemonico americano dopo l’11 settembre è la
“globalizzazione della guerra” dove la macchina militare di USA e NATO
- in unione con le operazioni coperte e sotto falsa bandiera, le
sanzioni economiche e le spinte per i “cambi di regime” – è schierata
in tutte le maggiori regioni del globo. La minaccia della guerra
nucleare preventiva è altrettanto utilizzata per spingere alla
sottomissione i paesi considerati “canaglia”.

Questa “guerra di lunga durata contro l’umanità” viene portata avanti
nel pieno della crisi economica più grave della storia moderna. Essa è
intimamente legata a un processo di ristrutturazione finanziaria
globale, che ha portato al crollo delle economie nazionali e
all’impoverimento di vasti settori della popolazione mondiale.

L’obiettivo finale è la conquista del mondo indossando il mantello dei
“diritti umani” e della “democrazia occidentale”.

Michael Chossudovsky | globalresearch.ca

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e
Documentazione Popolare

……………

Pensieri egemonici sionisti collegati:

“With the help of God, the gentiles there (in Europe) will adopt a
healthier life with a lot of modesty and integrity, and not like the
hypocritical Christianity which appears pure but is fundamentally
corrupt.

“Jews should rejoice at the fact that Christian Europe is losing its
identity as a punishment for what it did to us for the hundreds of
years were in exile there.

“We will never forgive Europe’s Christians for slaughtering millions
of our children, women and elderly. Not just in the recent Holocaust,
but throughout the generations, in a consistent manner which
characterizes all factions of hypocritical Christianity.

“And now, Europe is losing its identity in favor of another people and
another religion, and there will be no remnants and survivors from the
impurity of Christianity, which shed a lot of blood it won’t be able
to atone for.

“Even if we are in a major war with the region’s Arabs over the Land
of Israel, Islam is still much better as a gentile culture than
Christianity. Jews must pray that the Islamization of most of Europe
will not harm the people of Israel.”

MP

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Integrazione di Sputnik: “La battaglia nella provincia siriana di Aleppo rischia di diventare un conflitto militare più ampio, scrive il “Washington Post”. La direttrice dell’ufficio del giornale americano in Libano Liz Sly riporta un elenco delle parti nel conflitto siriano: l’Aviazione russa che compie raid aerei, le milizie libanesi e irachene sciite sotto la direzione sul campo dei consiglieri militari dell’Iran, diversi gruppi ribelli siriani sostenuti da Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e Qatar, i curdi filo-Mosca e filo-Washington, così come i terroristi del Daesh (ISIS). La giornalista dubita che le condizioni degli accordi di Monaco sul cessate il fuoco in Siria vengano implementate, ma al contrario la guerra civile si allargherà fino ad un conflitto su larga scala, in cui si affrontano le potenze mondiali. Una posizione simile è condivisa da Salman Shaikh, consulente politico del “Shaikh Group” (l’organizzazione ha partecipato al processo di negoziazione nel corso della crisi siriana).”

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George Soros il manipolatore telecomandato

In un recente editoriale sul Guardian (lo storico quotidiano britannico della sinistra laburista) George Soros, lo speculatore “illuminato”, è tornato a parlare di politica estera; ma, vuoi per l’età ormai avanzata, vuoi per il delirio di onnipotenza tipico di chi è abituato a manipolare impunemente verità e denaro, stavolta sembra aver superato la soglia del ridicolo.

Secondo Soros, la minaccia per l’Europa è Putin, non l’Isis.
E quale sarebbe la ragione di un’affermazione tanto azzardata? Semplice, Putin starebbe orchestrando la distruzione dell’Europa attraverso la crisi dei migranti. Siccome “l’obiettivo di Putin è la disintegrazione dell’Unione Europea -scrive Soros- il modo migliore per realizzarla è quello di inondare l’Europa di profughi siriani”.
I russi, in Siria, ci starebbero per bombardare la popolazione civile così da costringere milioni di disperati a fuggire e invadere il nostro continente.
Quindi l’esodo biblico d’immigrati che sta mettendo a rischio la tenuta sociale ed economica dell’Europa e il suo futuro, sarebbe opera di Putin. I barconi che attraversano il Mediterraneo, i milioni di profughi islamici (di cui più della metà non sono profughi) che premono ai nostri confini, il rischio di trasformarci in Eurabia, tutto questo sarebbe un complotto russo finalizzato a far implodere l’Unione Europea.

INCONGRUENZE
Che l’emergenza profughi sia iniziata molto prima dell’intervento russo in Siria, è una constatazione che non sembra scalfire le certezze di Soros. Così come nelle sue considerazioni, non vi è alcun cenno alle “guerre umanitarie” che l’Occidente ha condotto in questi anni, destabilizzando l’intera area che va dal nord Africa, al Medio Oriente.
Non rappresenta un elemento di valutazione neppure il fallimento della “Primavera araba” e il disastro libico (altro capolavoro occidentale) che hanno aperto la porta al dilagare dell’integralismo islamico nel Mediterraneo; né il fatto che l’Isis sia un prodotto di laboratorio delle centrali d’intelligence americane e saudite, creato apposta per distruggere la Siria e costruire una entità salafita sul Mediterraneo come ultimo tassello di un effetto domino che avrebbe dovuto portare alla rimozione di tutti i governi dell’area ostili al potere dei regnanti del Golfo.
Ma al di là delle incongruenze storiche, perché la Russia dovrebbe cercare di distruggere l’Europa col rischio di ampliare la minaccia islamica non solo in Asia centrale ma anche ai suoi confini occidentali? Per Soros la risposta è semplice: siccome la Russia sta per finire in default (altra vecchia ossessione del finanziere), “il modo più efficace con cui il regime di Putin può evitare il collasso è causare prima il crollo dell’Unione Europea. Una UE a pezzi non sarà in grado di mantenere le sanzioni inflitte alla Russia dopo la sua incursione in Ucraina”.
Ecco che nello schemino semplice di Soros, tutto viene riportato al suo maggiore interesse: l’Ucraina e il governo fantoccio di Kiev ennesimo prodotto delle rivoluzioni democratiche costruite a tavolino nei think tank d’oltreoceano e nei consigli d’amministrazione delle banche d’affari e dei fondi d’investimento degli amici di Soros che poi lui fa nominare ministri anche se sono cittadini stranieri (le collusioni scandalose tra Soros e il governo ucraino le abbiamo rivelate in questo articolo del Luglio scorso).
Questa mescolanza tra delirio e ossessione, tra interessi e manipolazione della verità attraverso i media di sistema, porta Soros a negare persino l’evidenza: e cioè che l’Isis ha fermato la sua avanzata solo dopo che la Russia è entrata in campo.

UN AVVERTIMENTO ALL’EUROPA
Quello di Soros è in realtà un avvertimento agli europei: “lasciate perdere l’Isis che tanto l’abbiamo creato noi e quindi lo distruggiamo quando non ci servirà più. Voi occupatevi della Russia, e non sognatevi di decidere liberamente quali sono i vostri interessi strategici”.
L’articolo di Soros non va relegato nel capitolo “disturbi senili” perché è lo specchio di cosa passa nella testa dell’élite tecnocratica che domina l’Occidente, la cui folle ideologia mischiata ad un’aggressività senza scrupoli, ci sta spingendo verso la guerra globale.
Questa élite che è finanziaria e tecno-militare, contamina i governi occidentali, controlla la Nato, domina Wall Street e condiziona l’informazione globale; ha bisogno di allargare la propria sfera d’influenza nella ricerca compulsiva di dominio.

PERCHÈ L’EUROPA MUORE
A differenza di ciò che dice Soros, l’Europa sta morendo non per colpa di Putin ma a causa della perdita di sovranità (monetaria, democratica e militare) che sta distruggendo le economie, la coesione sociale e l’identità delle nostre nazioni. Passo dopo passo gli spazi di libertà si stanno chiudendo ed una élite di tecnocrati senza volto, alchimisti della moneta, burocrati e politici scodinzolanti sta prendendo il potere sulle nostre vite e sul nostro destino.
Sono questi i veri nemici dell’Europa.

Giuseppe Federici – http://federiciblog.altervista.org/

(Fonte notizia: http://blog.ilgiornale.it/rossi/2016/02/18/il-delirio-di-george-soros-e-i-veri-nemici-delleuropa/)

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Utero in affitto e vendita di ovociti. Aspetti “secondari” dello stepchild adoption

Conoscete la drammatica storia di Elisa Gomez? A un certo punto nella sua vita, spinta dalle difficoltà economiche, ha commesso l’errore di “affitare il suo utero”.
“Mi sono offerta – ha affermato Elisa – come madre surrogata in un forum on line. Ho incontrato diverse coppie e ho deciso su una coppia gay. Sono stati meravigliosi al tempo e abbiamo deciso che avremmo usato i miei ovociti e il mio grembo per una maternità surrogata. Ho preso questa decisione in base ad un accordo che io sarei sempre stata la madre della mia bambina. La coppia mi ha pagato 8.000 dollari per dare vita a mia figlia e darla a loro”.

Elisa, tuttavia, non si rendeva conto di aver preso una decisione di cui si sarebbe pentita per sempre: “Ho avuto la mia bambina e subito mi sono sentita legata a lei. Lei era mia figlia e io lo sapevo e sapevo che non potevo lasciarla andare, ma ero esausta e confusa”. La bambina viene strappata dalla madre e la coppia gay lascia lo Stato. Il dolore che vive la Gomez nei giorni successivi al distacco dalla sua bambina è talmente forte che, ad oggi, ne ha un ricordo confuso. “Mi sentivo – ha proseguito la donna – come se la mia bambina fosse morta. Mi sentivo come se fossi un mero fantasma di me stessa. La coppia ha improvvisamente tagliato le comunicazioni e ha lasciato lo Stato senza darmi alcuna informazione. Ho contattato le autorità, ma sono stata trattata come se mia figlia non fosse mia …”.

Questa drammatica testimonianza conferma il meccanismo della stepchild adoption per le coppie gay, che favorisce di fatto il mercato di bambini e lo sfruttamento di madri “surrogate” all’estero.

Oltre alla testimonianza di Elisa Gomez, abbiamo portato in Senato recentemente, insieme al prof. Pino Noia, le testimonianze delle donne sfruttate per la vendita dei loro ovociti: altra faccia oscura del mercato degli uteri in affitto.

Antonio Brandi

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Verbale per il lavoro bioregionale, la soluzione non viene dal potere, astrologia reincarnativa, salvare il Cansiglio, archetipo “trangender”, il Dio nel buddhismo…

Il Giornaletto di Saul del 19 febbraio 2016 – Verbale per il lavoro bioregionale, la soluzione non viene dal potere, astrologia reincarnativa, salvare il Cansiglio, archetipo “trangender”, il Dio nel buddhismo…

Care, cari, verbale dell’incontro del 17 febbraio 2016 per l’organizzazione del Forum del Lavoro Bioregionale sostenibile e della Festa dei Precursori da tenersi a Treia dal 23 al 25 aprile 2016. L’incontro di lavoro si è tenuto presso la Valle del Vento, in località Vallonica, alle ore 20 del 17.2.2016, sono presenti: David Menichelli, Lauretta Mattiacci, Adriano Spoletini, Valeria Piermarteri, Sandro Capponi, Simonetta Borgiani, Daniela Lacchè, Enzo Catani, Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi. Paolo inizia il discorso ricordando la figura di Giordano Bruno, bruciato a Campo de Fiori, il 17 febbraio 1600. David Menichelli menziona il prete Don Pomponio Rustici, parroco di San Lorenzo di Treia, anch’egli bruciato dalla Chiesa nel 1600 sempre a Campo de Fiori. Poi si inizia a parlare della manifestazione che è organizzata in collaborazione fra Comitato Treia Comunità Ideale, A Sud Onlus, Talea Onlus, CGIL Macerata e Circolo vegetariano VV.TT. …. – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/02/18/verbale-dellincontro-del-17-febbraio-2016-del-gruppo-promotore-congiunto-per-lorganizzazione-del-forum-del-lavoro-bioregionale-sostenibile-e-della-festa-dei-precursori-da-tenersi-a-treia-dal-23/

Padova. No trivellazioni – Scrive A Sud: “In vista del referendum sulle trivellazioni del 17 aprile, A Sud, il CDCA – Centro di documentazione sui conflitti ambientali – Ya Basta Caminantes – Za Lab organizzano un dibattito sulle estrazioni petrolifere. Il 28 febbraio | h. 19.30 Hub – Piazza Gasparotto Padova Info. redazione@asud.net”

La soluzione non viene dal potere costituito – Scrive NPCI: “…nella vita delle società e degli individui, a livello internazionale e dei singoli paesi, gli eventi catastrofici confermano il progredire della crisi generale in cui la borghesia imperialista trascina il mondo, che solo l’animo educato al servilismo induce alcuni e solo la disperazione induce altri a sperare una qualche soluzione dai caporioni del sistema imperialista (da Obama, a Draghi, a Bergoglio, a Merkel, a Renzi, al resto della Commissione Trilaterale, degli uomini di Davos, del complesso militare-industriale-finanziario USA, etc.). Né l’esperienza, né il buon senso, né la scienza offrono alcun appiglio per sperare in loro…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2016/02/i-caporioni-del-sistema-imperialista.html

Siena. Plastic Day – Scrive Università di Siena: “L’8 marzo 2016, a partire dalle 10.30, presso il Complesso didattico di Pian dei Mantellini, si terrà l’incontro “Plastic Day: Marine litter, effetti, mitigazioni e soluzioni sostenibili”. I ricercatori del dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente ed esponenti del mondo della ricerca e dell’Accademia, discuteranno alcune delle tematiche emergenti legate alla presenza e agli effetti del Marine Litter nell’ambiente Mediterraneo, le possibili azioni di mitigazione e dell’uso sostenibile di nuovi polimeri.”

Corfino. Camminata proletaria – Scrive Tra Terra e Cielo: “…un gruppo di giovani milanesi è riuscito a far rinascere l’esperienza dell’Associazione Proletari Escursionisti, sodalizio nato nel 1919 a Lecco per rivendicare il diritto allo svago in montagna. Propongono camminate con pranzi al sacco, diffondono la cultura montana e scrivono libri. Nel ciclo di presentazioni di “Sentieri proletari. Storia dell’Associazione Proletari Escursionisti”, la tappa di venerdì 25 marzo 2016 alla terza edizione della Festa del Camminare a Corfino (LU)…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2016/02/fuori-di-festa-camminando-con-tra-terra.html

Precisazioni sulla liberazione di Auschwitz – Scrive G.V.: “E’ d’uopo precisare almeno questo: 1) Quando i russi bolscevichi si avvicinarono ad Auschwitz, in quella località erano rimasti solo gli intrasportabili. Poche centinaia di persone. GLI ALTRI DEPORTATI, A LORO SCELTA, DECISERO DI RITIRARSI coi tedeschi. Tale era la stima che coloro avevano per le truppe bolsceviche. Ciononostante, i russi attesero qualche decina di giorni PRIMA DI LIBERARE il CAMPO. 2) Di tutto questo c’è una documentazione enorme concentrata nei caveau del KGB a libera consultazione per storici veri. Noi ne abbiamo visto alcune centinaia di fotocopie di quelle che esistono (sono svariate decine di migliaia) in giro per il vasto mondo. Ci chiediamo solo perché la Russia di oggi continui a tenere celati questi documenti. Accordi pregressi coi katzari (trad. ital. Cazzari)?..”

Pensioni di reversibilità. Chiarificazioni – Scrive Claudio Martinotti Doria: “…In questo caso hanno pensato di attingere le risorse necessarie riducendo le pensioni di reversibilità dei coniugi superstiti con redditi medio alti. Ma la stampa, anche in internet, ha taciuto la prima parte, cioè che l’intento della riforma era una più equa distribuzione delle pensioni di reversibilità in base ai redditi, dando il 100 per cento ai più indigenti, ed hanno tutti quanti i media gridato allo scandalo perché la volevano ridurre o addirittura togliere anche a chi disponeva di una casetta di proprietà, scatenando un panico premeditato. Se lo avesse fatto un privato cittadino lo avrebbero denunciato per procurato allarme. Questo è il modo in cui in Italia forniscono le notizie alla massa….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/02/18/considerazioni-sulla-proposta-di-legge-sul-riequilibrio-delle-pensioni-di-reversibilita/

Renzi toglie alle vedove per dare ai vescovi – Scrive Ciro Verrati: “Lo Stato italiano toglie alle vedove, per dare a Bagnasco. Ora basta! Lo Stato sborserebbe circa 8 milioni di euro l’anno per i cappellani militari, scrive Democrazia Atea in una sua ricerca fatta alcuni anni fa sui costi della chiesa a carico dello Stato…”

Astrologia reincarnativa indiana – Il più antico sistema astrologico nasce in India – L’astrologia reincarnativa indiana è l’astrologia delle origini, di matrice lunare essa è molto vicina alla società matristica. Si dice che l’astrologia indiana sia nata dalla civiltà dell’Indo e del Saraswati e poi trasmessa ai popoli mediorientali e alla Grecia. Nel computo indiano si tiene conto di quel processo denominato precessione degli equinozi, correggendo adeguatamente la posizione dei pianeti nel segno. C’è poi la diversa denominazione degli archetipi e la compresenza dei cinque elementi…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/02/lastrologia-nasce-nella-valle-dellindo.html

Commento di Maria Luisa Bini: “È vero i testi più antichi che trattano di astrologia sono relativi alla cultura vedica . L’astrologia vedica è tutt’ora in uso e gode di vasta credibilità. A differenza dell’astrologia occidentale si attiene nei calcoli alla processione degli equinozi. Così di solito si slitta al segno precedente, ad esempio un cancro diventa un gemelli. Non c’è comunque particolare conflitto con l’astrologia occidentale. Quest’ultima si applica soprattutto alla delineazione di profili psicologici e valorizza molto il segno solare. L’astrologia vedica invece è soprattutto astrologia previsionale (e sembra anche piuttosto azzeccata ) ed ha un’ applicazione molto più concreta e valorizza il segno lunare…”

Venezia. Salvare il Cansiglio – Scrive Salviamo le Foreste: “La Giunta Regionale del Veneto ha messo all’asta l’Hotel San Marco in Pian Cansiglio al valore-base di 800 mila euro. Gli ambientalisti locali avevano chiesto di combinare una concessione all’estensione di una rete di riserve regionali. La vendita invece apre le porte allo smantellamento dell’intero ecosistema…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/02/salvare-la-foresta-del-cansiglio.html

Attenti alle petizioni – Scrive Teodoro Margarita: “Continuano a pervenirmi, di continuo, proprio a scassarmi, a stressarmi, rovinarmi l’appetito, richieste di petizioni. Quando queste petizioni sono postate su portali del tipo Avaaz,Change, Move, o simili, non bisogna firmare. Mi sono informato, diversi anni fa, ne ho scritto, firmando con nome e cognome, su “A” rivista anarchica, per esempio, non sono mai stato denunciato, questi portali, Avaaz e simili, sono stati creati da personaggi e ambienti del tipo Soros, sono mirati a raccogliere, spiare, assemblare banche dati, servono a cosa ben diversa dagli scopi , nobili, delle petizioni…”

Mio commentino: “Il mio consiglio è sempre quello di scrivere personalmente all’ente interessato esprimendo il proprio parere sul tema che ci sta a cuore. Per le istituzioni ci sono dei siti con la voce “contatti con il pubblico” in cui è possibile inviare commenti e richieste segnalando le proprie generalità precise e complete.. e questa è cosa buona e responsabilizzante ed inoltre le lettere vengono comunque protocollate e segnalate agli interessati (o almeno ai segretari dei personaggi interpellati).“ – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/10/avaaz-change-org-amnesty-international.html

Plastica in mare – Scrive Arpat: “Sono la plastica e il polistirolo i principali rifiuti che aggrediscono l’ambiente marino. A dirlo è l’associazione Fare Verde, che nell’ultima domenica di gennaio ha organizzato in 12 regioni, con la collaborazione dei cittadini e il patrocinio della Commissione Europea – la manifestazione “Il mare d’inverno”, la tradizionale pulizia delle spiagge giunta alla XXV edizione.”

Il grande bluff e la “ripartenza” mancata – Scrive Michele Rallo: “…il Pifferaio dell’Arno ha continuato a bluffare anche quando è stato costretto a mostrare al tavolo il suo gioco scarso e sgangherato. Voglia di perdere, di farsi spennare dagli altri giocatori? No. Il gioco renziano ha una sua logica, una sua cervellotica ed illogicissima logica. Non mira ad un miglioramento della situazione economica, ma soltanto a dare l’impressione di un miglioramento. Tutte le sue iniziative sono state concepite in funzione delle loro ricadute propagandistiche. Ad esempio gli 80 euro mensili… ” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/02/18/la-ripartenza-che-non-riparte-ed-il-grande-bluff-del-pifferaio-dellarno/

L’odiato lupo – Scrive Restiamo Animali: “Vi scriviamo per darvi una tragica notizia. IL TAVOLO MINISTERIALE DEL 17 FEBBRAIO 2016 HA DECRETATO CHE IL LUPO NON E’ PIU’ PROTETTO A PRIORI: SI POTRA’ DEROGARE ALLA PROTEZIONE E SPARARGLI. Non avevamo mai avuto un Governo così feroce verso l’ambiente e i selvatici, e a cascata lo sono altrettanto le Regioni e i Comuni. E’ un disastro a cui dobbiamo opporci, la difesa del LUPO sarà al centro di una serie di azioni per il suo ruolo biologico e per il suo altissimo valore simbolico. Per questo è importante partecipare alla giornata dedicata al LUPO che stiamo organizzando a Settignano per sabato 12 marzo 2016. Info. restiamoanimali@gmail.com”

Archetipo “trangender” – Scrive Gigliola Panzacchi: “Di seguito alcune riflessioni, in libertà, sul come da un punto di vista psicologico archetipale, QUESTO ORRORE GENDER, possa essersi manifestato. Prima, un piccolo sunto storico: Andiamo indietro di un centinaio d’anni, per restringere i tempi anche se è da molto più tempo che questo orrore è organizzato…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2016/02/trattato-sullarchetipo-transgender.html

Villanova di Guidonia. Giornata Yoga – Scrive Gabriella Lavorgna: “Gea Madre Gaia, 21 febbraio 2016, ore 10:00 – 18:30, Park Hotel Imperatore Adriano, Via Giuseppe Garibaldi, 167, Villanova di Guidonia (Roma). Tema della giornata: I figli incontrano la Madre ristabilendo il circuito sacro che li unisce. La Madre evolve nutrendo i suoi figli: uomini, animali, piante, minerali. Info. 3426148332”

La questione del “Dio” nel Buddhismo – Scrive Tony Page: “Da più di un secolo, i molti Occidentali a cui è stato insegnato il Buddismo, hanno acriticamente accettato che assolutamente e categoricamente non c’è alcun Dio, nessun Divino nel Buddismo. Ma è abbastanza vero, questo? Non è forse il momento di riguardare ciò che in realtà questa grande religione sostiene in relazione all’idea di una possibile Divinità? In primo luogo, occorre che noi si definisca “Dio”. Un concetto chiave è quello dell’assoluta Realtà eterna…. C’è un qualcosa che si avvicina a questo nel Buddismo?” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2016/02/la-questione-del-dio-nel-buddhismo.html

Uffah, mi sono beccato un bel raffreddore e mal di gola… Ciao, Paolo/Saul

………………………….

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

 Trivella, trivella
c’è sotto il petrolio
oppure il metano
che ti dà una mano
 
Una mano a finire
coperti dal mare:
se succhi il metano
il fondo sprofonda
 
Il mare si alza
e tutto s’inonda.
Si chiama  Acqua alta
tra un po’ sarà norma
 
Ma il mare si alza
ancora di più
perché quel metano
poi noi lo bruciamo
 
E l’aria si scalda
per questi gas serra,
i poli si sciolgono
i mari s’ingrossano.
 
Venezia non muore
per fato o natura,
è l’uomo la bestia
feroce che uccide.
 
Le Tremiti, Dalla
voleva salvare,
Ravenna, Agrigento,
l’Italia venduta.
 
Trivella, Matteo
trivella con l’Eni
noi fessi, noi sudditi
battiamo le mani
 
Michele Boato

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La “ripartenza” che non riparte… ed il grande bluff del Pifferaio dell’Arno

A un tavolo di poker – si sa – il bluff è consentito; anzi, è una delle varianti “istituzionali” del gioco stesso. È previsto che un giocatore faccia finta di avere carte migliori di quelle che realmente ha, in modo da spaventare gli altri e indurli ad abbandonare la partita. I bravi giocatori – però – dopo avere soffiato il piatto agli avversari, mantengono coperte le loro carte e le confondono nel mazzo, in modo da non fornire agli avversari indicazioni utili per le partite future.

In politica – invece – il bluff non funziona; o, meglio, può funzionare soltanto a inizio di partita. Perché? Perché il simulatore non può mantenere coperte le proprie carte, e il suo sistema di gioco – a più o meno breve scadenza – è destinato ad essere scoperto.

Prendete Renzi, per esempio. Ha bluffato fin dal primo momento, prima ancòra della sua nomina a Presidente del Consiglio (ricordate “Enrico stai sereno”?) ed ha continuato poi imperterrito, ostentando la sicurezza di chi ha in mano un poker servito. In realtà, in mano aveva soltanto una doppia coppia: due fanti (potrebbero essere Padoan e Delrio) e due regine (forse la Boschi e la Madia). Un po’ poco per sedersi attorno a un tavolo con giocatori di prim’ordine e qualche abilissimo baro.

Eppure, il Pifferaio dell’Arno non ha fatto una piega, ed ha continuato a bluffare anche quando è stato costretto a mostrare al tavolo il suo gioco scarso a sgangherato. Voglia di perdere, di farsi spennare dagli altri giocatori? No. Il gioco renziano ha una sua logica, una sua cervellotica ed illogicissima logica. Non mira ad un miglioramento della situazione economica, ma soltanto a dare l’impressione di un miglioramento.

Tutte le sue iniziative, dalle prime alle ultime, sono state concepite in funzione delle loro ricadute propagandistiche. Gli 80 euro mensili di sconto fiscale riconosciuti ad una larga platea (e negati ad altri) sono stati studiati non soltanto per far dire al popolino che Renzi aveva fatto un bel regalo a tanti, ma soprattutto nella speranza che i denari in questione venissero spesi nei negozi, in modo da poter disporre di statistiche che attestassero una ripresa dei consumi. Poco importava che il cospicuo mancato introito fiscale venisse a fiaccare i conti pubblici. Si sarebbe posto rimedio con la “flessibilità”, cioè con un semplice rinvio delle scadenze contabili; e pazienza se, a breve termine, gli “impegni con l’Europa” avrebbero dovuto essere comunque mantenuti.

Idem per quanto riguarda il Jobs Act, con i suoi fortissimi incentivi (ma solo per i primi tre anni) alle imprese private che assumessero personale a tempo indeterminato. Anche questo era un provvedimento disastroso per i conti pubblici; e, naturalmente, si passava sotto silenzio il fatto che il Job Act cancellasse del tutto il concetto di impiego a tempo indeterminato, rendendo possibili i licenziamenti (pure quelli ingiusti o immotivati) prima che per i neo-assunti potesse maturare anche soltanto il primo stadio di fantomatiche “tutele crescenti”. Pure in questo caso, comunque, il bluff aveva un obiettivo preciso: invogliare gli imprenditori ad assumere a tempo indeterminato, salvo poi a licenziare successivamente; non prima, però, di aver fornito al governo le statistiche atte a dimostrare un aumento (bugiardo) dei posti di lavoro. Anche i tre anni di sconti per le assunzioni, naturalmente, dovevano andare in conto flessibilità, nella speranza che gli italiani non si rendessero conto che “flessibilità” non significa affatto “cancellazione”.

E così via cantando. Sempre all’insegna delle “riforme”. Perché le riforme – recita ancor oggi il Vispo Tereso, disciplinatamente supportato dai media conservator-progressisti – sono indispensabili per attrarre gli investimenti esteri. E perché gli investitori e i “mercati” – mi permetto di aggiungere – sono naturalmente portati ad andare là dove il lavoro costa meno, là dove i lavoratori si possono buttare sulla strada dall’oggi al domani, magari con il disturbo di una piccola mancia per salvare la faccia ai promotori di un qualsiasi Job Act. Poco importa. L’importante è che qualcuno venga ad aprire qualche filiale in Italia, come la si aprirebbe a Tunisi o a Shanghai; pagando i dipendenti come li si pagherebbe a Tunisi o a Shanghai. E l’importante, soprattutto, è che questo ambaradàn porti alla creazione di qualche simil-posto di lavoro, anche “a tempo”; ma tale, comunque, da poter figurare in qualche statistica “a fisarmonica”, buona per una conferenza-stampa in maniche di camicia.

Ma la strategia renziana non si ferma qui. Un altro dei suoi pilastri è il gabellare ogni eventuale riverbero positivo della congiuntura internazionale come un benèfico effetto della propria azione di governo. Esempio-tipo: il fortissimo calo dei prezzi del petrolio, che – come universalmente riconosciuto – ha avuto un peso determinante nel miglioramento dei conti pubblici di tutti i Paesi europei.

In ultimo, un pizzico di arroganza ostentata contro quanti, nell’Unione Europea, non si rendono conto che il Parolaio della Tuscia ha un disperato bisogno di “flessibilità”, per parare i contraccolpi della sua spensierata gestione e scaricarli sui governi prossimi venturi. Ma nulla di allarmante, beninteso; perché, ad uno schioccar di dita della Cancelliera, il nostro è pronto a rientrare disciplinatamente nei ranghi e a promettere di fare il bravo suddito europeo (e atlantico).

Per il momento, si accontenta di fare la ruota in tv, ripetendo fino all’ossessione che la situazione comincia a migliorare, che si colgono già i primi benèfici effetti del Job Act e delle altre illuminate “riforme”, che siamo finalmente al cospetto di una “ripartenza” dell’economia italiana. Fin’ora gli è andata bene: la grande stampa vicina ai “mercati” e le televisioni berlusconiane hanno fatto finta di credergli, riversando il loro ottimismo sui crèduli lettori e telespettatori.

Ma il tempo passa, e la gente incomincia a chiedersi dove caspita sia questa benedetta “ripartenza”. Mi viene in mente la quartina dell’Araba Fenice: “Che ci sia, ognun lo dice. Dove sia, nessun lo sa.”

Michele Rallo – ralmiche@gmail.com

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