Incidente aereo russo nel Sinai… Riad, Ankara, Tel Aviv e Doha non dormono sonni tranquilli…

incidente aereo russo nel Sinai

La circospezione mostrata dal Cremlino nell’identificare le cause dell’incidente aereo nel Sinai sono una novità nell’ambito occidentale dei disastri aerei. Basti ricordare, poco più di un anno fa, la vicenda di MH17 in cui i mezzi d’informazione come BBC, CNN e Reuters, già dopo poche ore, incolpavano i separatisti Russi senza alcuno straccio di prova.

La Russia, non necessitando di utilizzare vicende tragiche come questa per convincere la propria opinione pubblica nel giustificare azioni impopolari, ha ben poco da guadagnarci nell’incolpare immediatamente, magari senza prove, qualche gruppo terroristico. Per gli occidentali, un modus operandi del genere, è semplicemente incomprensibile. Dal loro punto di vista, vale il motto:

“Mai sprecare l’opportunità di sfruttare una crisi. Si tratta pur sempre della possibilità di mettere in pratica qualcosa che prima non poteva essere compiuto.”

Aggiungiamo a questa considerazione fondamentale, un’altra osservazione: normalmente attentati di questo genere in occidente sono intrinsecamente legati a servizi di Intelligence di paesi NATO/GCC. Un evento di tale portata quasi mai avviene per caso.

Spesso in occidente sono provocati/favoriti (Inside Job/False Flag), per facilitare l’attuazione di azioni drastiche (guerre, bombardamenti lampo, misure legislative estreme, arresti preventivi) e incolpare organizzazioni/nazioni incolpevoli o incapaci di produrre attacchi di questo genere. Ricordiamo tutti Al Qaeda e gli effetti dell’11 Settembre (Guerre in Iraq e Afghanistan), Il bombarolo delle scarpe “Shoe Bomber” (Misure più stringenti per i passeggeri) e i due fratelli Ceceni di Boston (Lock down della città e introduzione della legge marziale).

Indagando ulteriormente sulla questione dell’aereo Russo caduto nel Sinai, ci si dovrebbe chiedere quanto sia reale la probabilità che un gruppo terroristico sia effettivamente in grado di abbattere/distruggere un aereo nel 2015, con tutti gli strumenti a disposizione di investigatori e militari per prevenire un gesto del genere. Impossibile che gruppi come Al Nusra, IS, Al Shabaab, Al Qaeda, etc possano avere le capacità e le conoscenze per utilizzare missili/razzi che possano raggiungere le quote cui volava l’aereo Russo. (10 mila metri circa).

L’unica alternativa ad un missile è l’esplosione di un ordigno a bordo, con tutte le complicazioni del caso. Fabbricazione, reperimento materiale, capacità di assemblaggio, individuazione della scelta del bersaglio, metodo con cui impiantare l’ordigno a bordo, capacità di camuffare le proprie attività e la propria identità. Come vedete tutte operazioni che richiedono un livello di preparazione e di addestramento che nessun gruppo terroristico è in grado di produrre in autonomia.

Personalmente ho il forte sospetto che l’indagine Russa stia attendendo per avere tutti gli elementi a disposizione e a quel punto eventualmente corroborare l’accusa nei riguardi non tanto di un gruppo terroristico (classico paravento dei vari Servizi Segreti) quanto nei confronti di una di quelle note nazioni sponsor del terrorismo takfiri-wahabita e dei suoi apparati d’intelligence.

Ad azzardare viene da immaginare che Riad, Ankara, Tel Aviv e Doha non stiano proprio dormendo sonni tranquilli nelle ultime ore…

Federico Pieraccini

(Fonte: http://www.opinione-pubblica.com/2015/11/05/il-riserbo-del-cremlino-prelude-a-qualcosaltro/)

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Scrive Alessandro Lattanzio a integrazione dell’articolo soprastante: “Voci sommesse e ora divulgate a persone come me e, quindi, ai miei lettori. C’è il sospetto russo, profondamente radicato, che l’incidente dell’aereo della compagnia aerea russa nel Sinai, decollato da Sharm al-Shayq, sia opera nientemeno che del principe Muhamad bin Salman, il vice-erede e “ministro della Difesa” del regno che implode nello squallore mentale. Giusto. Quando questo piccolo ruffiano arrogante lasciò il Presidente Putin, a Sochi, mormorò una minaccia registrata dai sorveglianti russi dell’edificio. Il miglior sforzo nel decifrarlo rivelò la minaccia di punire la Russia per l’aiuto al Dr. Assad e farla pagare a Putin per il trattamento scortese che il principe ricevette…”

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