Dopo Capodanno, in crisi di astinenza… grave!

Fabrizio Girolami, con coltello e forchetta

Sento il bisogno di denunciare un fatto increscioso che può portare a conseguenze gravi.
Ci sono persone che come me hanno necessità vitale di un prodotto che può rendergli l’esistenza più serena e che puntualmente durante le festività sparisce.
Dal 31 dicembre mattina lo cerco in ogni luogo ricevendo ovunque risposte negative.
Non è il primo anno che accade e mi chiedo perché lo Stato non ci aiuti intervenendo con misure drastiche.
Purtroppo è difficile capire la realtà delle persone affette da questa grave dipendenza e spero che su internet finalmente possa farsi luce su una situazione dolorosa e contribuire a sbloccarla.
Io so i nomi dei responsabili di questa razzia.
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi direttori di supermercato.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. (cit.)
Tra questi ci sono anche molti miei amici. In genere i più negati per la cucina.
A capodanno cosa fanno costoro?
Si recano al banco frigo del supermercato e comprano il mascarpone.
Tipicamente questo mascarpone viene portato a una sorella, una madre o un’amica per farle preparare un tiramisù. I più audaci lo provano a fare loro, spesso con scarsi risultati.
Questo apparentemente innocuo escamotage per presentarsi a mani piene al cenone nonostante la propria negazione per la cucina, purtroppo è responsabile di una vera e propria tragedia a danno nostro.
A questo si somma la moda importata dal nord Itaglia di fare la cremina al mascarpone per rendere buono il panettone industriale.
E come se non bastasse, quest’anno ci si è messo anche l’assenteismo dei vigili urbani che molti giurano aver visto assaltare i banchi dei supermercati per accaparrarsi fino all’ultima confezione di mascarpone.
A me personalmente l’ultimo è stato sottratto da una zingara che poi non lo ha nemmeno pagato e dopo averlo mangiato con le mani sporche, l’ho vista chiedere i soldi sulla metro usando la confezione come piattino.
Perciò noi che siamo dipendenti dal tiramisù ci ritroviamo da giorni senza l’ingrediente principale e siamo costretti ad affrontare il nuovo anno in maniera infelice.
Ci vogliono mettere l’uno contro l’altro, è uno squallido complotto.
Ricchi contro ricchi, poveri contro poveri, Matia Bazar contro Scialpi.
Non dobbiamo cedere, è un momento difficile, stiamo uniti, vogliamoci bene.
Domani su mia denuncia se ne occuperanno Striscia la Notizia, le Jene e pomeriggio 5.
Io tra mezzora mi recherò all’ipercoop con le ultime forze rimastemi nella speranza che il tutto si sia ripristinato.
In caso contrario skoppierà un kasino.
Se stasera in astinenza totale mi costringerete ad andare per la prima volta in vita mia da Pompi, vi giuro che pagherete caro, pagherete tutto.

Fabrizio Girolami

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