Archivio del 2014

Ancona ed Osimo – Manifesti di protesta per trasporto cani provenienti dal sud

In questi giorni e per due settimane circa, vedrete in giro per Ancona e per Osimo i nostri manifesti di protesta….

Siamo arrivati ad una protesta così plateale, perché dopo mesi e mesi in cui abbiamo cercato in tutti i modi di segnalare la gravità della situazione alle varie Istituzioni pubbliche, nessuno ha fatto nulla, nessuno ha preso provvedimenti. Fanno tutti finta di niente.

Noi riteniamo che la gente debba sapere quello che sta accadendo nella nostra Regione, perché che si amino o meno gli animali, che si faccia parte di un’associazione di volontariato o no, qua stiamo parlando di soldi pubblici spesi in un certo modo.

Dal 2012, alcuni canili privati delle Marche, non trovando abbastanza cani abbandonati nel nostro territorio o comunque non riuscendo a vincere gare d’appalto con comuni marchigiani, hanno avuto la bella idea di andare a trovare i cani fuori regione, al Sud Italia, dove il randagismo canino è una piaga sociale. Così questi canili privati si riempiono di cani che arrivano dal Sud spesso malati, cuccioli non sterilizzati.

Dato che non sono cani “marchigiani” per il servizio veterinario regionale praticamente non esistono. Nessuno li vaccina, nessuno li cura, nessuno sterilizza i cuccioli che arrivano . Tutto é lasciato nelle mani del gestore privato che, nella maggior parte dei casi, non fa nulla.

In questo modo vengono immessi nel territorio marchigiano cani malati, femmine non sterilizzate che partoriranno nuovi randagi che andranno a riempire quei canili che, associazioni di protezione animale come la nostra, cercano in ogni modo di svuotare. E questi nuovi cuccioli nati in territorio marchigiano rimarranno a carico dei comuni marchigiani e quindi dei cittadini marchigiani.

E la Regione Marche cosa fa? La Direzione del Servizio veterinario Regionale cosa fa? Questo traffico di cani dal Sud, stipati in furgoni a volte neanche autorizzati, senza controlli, in viaggi di centinaia di chilometri, come fossero sacchi di patate, per riempire le tasche di gestori senza scrupoli , sta aumentando sempre di più.

Noi non ci stiamo e voi?

Associazione “Amici Animali” Onlus

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Menta, renzie s’è rotto, San Lazzaro palazzinara, Colosseo da salvare, il pannolone di Obama, ultimo doblone (ebreo), Siria false flag, Non Credo…

Il Giornaletto di Saul del 31 marzo 2014 – Menta, renzie s’è rotto, San Lazzaro palazzinara, Colosseo da salvare, il pannolone di Obama, ultimo doblone (ebreo), Siria false flag, Non Credo…

Care, cari,

Profumo di menta – Scrive Caterina: “Ieri mattina ho fatto qualche lavoretto in giardino: ho seminato: viole, calendula, achillea, sedano, fagioli di Bellenghi, cicoria e piantato una pianta di cavolo rosso che ho estirpato ieri dal campo di Ivan Setti. Ho anche estirpato un po’ di piante infestanti che stavano soffocando le piantine di menta che numerose, stanno crescendo in mezzo al prato…”

Mia rispostina: “Da un certo punto di vista anche la menta è infestante, però profuma…”

Vale la pena?: “Vale la pena di difendere questo stato? Dieci mesi fa ho detto: così com’è no, non vale la pena di difenderlo. Oggi dico: così come va diventando, siamo noi che dobbiamo difendercene”. (Leonardo Sciascia). Ormai le notizie politiche di casa nostra tocca leggerle su Radio Irib, l’unica che dice ancora la verità. Renzie ha rotto… non solo ha dimostrato di essere un incapace ma in quello che ha fatto ha dimostrato anche di essere capace di rompere senza costrutto. I parlamentari del PD che non sono poi così cretini l’hanno capito in tempo ed ora si ribellano. Metà PD forma un correntone anti-rottamatore… “ – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/03/finalmente-il-pd-si-e-rotto-di.html

Senatori PD in fermento – Scrive Paolo Bracalini: “All’ultima riunione il senatore Minzolini ha evocato La corazzata Potëmkin secondo il giudizio estetico del ragionier Fantozzi: «La riforma del Senato di Renzi è una c… pazzesca». L’ex direttore del Tg1 è stato il più esplicito, ma non è l’unico a pensarla così, anzi. E non solo dentro Forza Italia. Con i tempi stretti per incassare il via libera a Palazzo Madama prima delle Europee, il pallottoliere diventa fondamentale.”

San Lazzaro. Via i contadini largo ai palazzinari – Chi ha una certa età si ricorderà la canzoncina di Francesco Guccini sui due piccioni della fiera di San Lazzaro in provincia di Bologna… (https://www.youtube.com/watch?v=U5AI-OzIwWs). Potete scordarvi quella cultura contadina vagamente pecoreccia. L’amministrazione, immagino di centro-sinistra, del comune emiliano ha deciso che dove ci sono i campi ci sarà una città. Scrive Salviamo il Paesaggio: “Purtroppo quello che temevamo si sta avverando. Nonostante le manifestazioni, fiaccolate, petizioni, istanze, ricorsi in tribunale, una grande colata di cemento è in arrivo a San Lazzaro di Savena. La Giunta ha approvato il PUA che permetterà l’apertura dei cantieri della “new town” di Idice, con la distruzione di ben 300.000mq di terreno agricolo vergine.”

Appello per salvare il Colosseo dal crollo – Scrive Paola Giannone: “Al Presidente del Consiglio Dei Ministri della Repubblica Italiana Matteo Renzi – Oggetto: Appello contro i possibili dissesti dell’Anfiteatro Flavio causati dalla Metro C di Roma. Faccio seguito all’inoltro via mail alla White House dell’ “Unesco Petition to World Heritage Committee-UNESCO, “The Role of CULTURE AND PROTECTION OF ARCHEOLOGICAL SITE “ROMAN FORUM”, “WORLD HERITAGE SITE IN ROME”, che ricevette l’immediato riscontro della White House…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/30/paola-giannone-appello-al-matteo-renzi-contro-i-possibili-dissesti-dell%E2%80%99anfiteatro-flavio-causati-dalla-metro-c-di-roma/

Roma. Fori imperiali ed il foro (della Metro) – Scrive LaBur: “E’ di questi giorni la polemica sui cantieri della Metro C che deturpano e distruggono l’area nei pressi del Colosseo per la realizzazione della nuova stazione ‘Fori Imperiali’. Così mentre tutti parlano della (finta) pedonalizzazione imposta da Marino di un tratto del vialone mussoliniano, va in onda sottoterra (e in parte in superficie), lo scempio di quello che non è stato distrutto più di 80 anni fa. Eppure l’amministrazione capitolina si vanta di tutto ciò osando anche sbandierare una pedonalizzazione che non è tale nemmeno in termini di Codice della Strada e che non interessa neppure i Fori Imperiali, visto che questi sono distanti ben 400 metri dal Colosseo (a partire da Largo Corrado Ricci, proprio da dove inizia l’attuale divieto di transito dei soli mezzi privati). E pensare che neppure Antonio Cederna ha immaginato la “pedonalizzazione dei Fori Imperiali” perché tale termine prevede non solo un modesto obiettivo, ma soprattutto implica la presenza di un’area pedonale, cioè di un qualcosa che spezza (come ora) l’unicità del parco archeologico.”

Obama e la politica (sporca) – Scrive Finian Cunningham: “Quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha aperto il suo tour in Europa ha avuto la coreografia inconfondibile di una sceneggiatura: luci, camera, azione, ecc. La trama è fin tropo familiare. Gli USA, il faro luminoso della democrazia e dei diritti umani, viene in soccorso delle damigelle europee in difficoltà poco prima di essere devastate dalla recidiva bestialità europea della guerra. I politici europei di sempre più basso calibro indulgono in tale parodia statunitense della realtà apparendo uniti intorno all’invito di Obama a sanzioni più severe contro la Russia. Dall’inglese David Cameron ai suoi omologhi Angela Merkel e Francois Hollande, invitano ad imporre sanzioni economiche a imprese e industrie russe. Molta retorica e melodramma fanno stecca..” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/30/usa-politica-sporca-obama-cambia-il-pannolone-ma-non-perde-lincontinenza/

No Corridoio Roma Latina – Scrive Comitato: “Prossimi appuntamenti di coordinamento: Il 31/3 alle ore 18,00 presso il Consiglio Metropolitano in V. G. Giolitti, 231 riunione per organizzare la 2^ marcia della terra con a tema le devastazioni autostradali sull’agro romano; – Il 3/4 ore 14,30 si terrà un Consiglio Straordinario del IX Municipio di Roma sull’autostrada A12-Tor de Cenci. Invitiamo a partecipare. Info. nocorridoio@tiscali.it”

L’ultimo doblone (ebreo) – Non volevo più tornare sul discorso affrontato con l’articolo sull’ultimo doblone ebreo… ma stanotte ho fatto un sogno premonitore ed inoltre stamattina ho ricevuto ulteriori commenti sul discorso della presenza ebrea nell’economia mondiale e sulla crisi pilotata per interessi speculativi. E su questo tema forse sarebbe opportuno fare un piccolo passo indietro, al 2008, anno in cui la crisi è iniziata, con i pareri interessati delle agenzie di rating …. per il flash back consiglio la lettura dell’illuminante articolo di Ida Magli “che ha deciso di vivere gli ultimi anni della sua vita con dignità..” Di seguito riporto alcuni interventi e commenti ricevuti oggi (senza specificare che giorno è)…. – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/03/lultimo-doblone-ebreo-e-fine.html

Ucraina come la Grecia – Scrive F.B.: “L’Ucraina è allo stremo, le casse del governo sono vuote e servono alcuni miliardi subito per mandare avanti la macchina amministrativa, pagare il gas e il petrolio, onorare i debiti più urgenti. Unione Europea e Fondo Monetario – cioè la troika, che si fa prima – si sono immediatamente e “altruisticamente” offerti di correre in soccorso della nuova giunta nazionalista che regna a Kiev da quando i nazisti filo-occidentali hanno defenestrato il presidente Yanukovich e il suo governo, rei di non voler proprio firmare il trattato di associazione con l’Ue. In arrivo ci sono circa 15 miliardi di euro – miliardo più, miliardo meno – di prestiti all’esecutivo ucraino, che diventerebbero circa 27 nei prossimi due-tre anni. In cambio di un draconiano piano di tagli allo stato sociale e di aumenti di tasse che Kiev dovrà rispettare rapidamente e alla lettera…”

Commentino di Contropiano: “Qualcuno, più cinico di noi, potrebbe dire: avete voluto la bicicletta – nella fattispecie l’UE – e adesso pedalate”

Manifesto dell’Era Ecozoica – Scrive Thomas Berry: “L’Universo è una comunione di soggetti e non una collezione di oggetti. La Terra esiste e può continuare a esistere solo in un funzionamento integrale. Essa non può sopravvivere frammentata, proprio come qualunque altro organismo. Tuttavia la Terra non possiede un’uniformità globale. Essa è un complesso differenziato di cui va sostenuta l’integrità e l’interrelazione delle varie espressioni bioregionali…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/03/cultura-bioregionale-manifesto-dellera.html

Cisternino. Nuova Medicina Germanica – Scrive Paola Betta: “Conferenza introduttiva, sabato 12 Aprile 2014, alle ore 19,00, di Josef Sachsalfer Hailpraktiker, sulle intolleranze ed allergie collegate alla pelle. Calib Libreria, Via Ciro Menotti 8, Cisternino (BR). Info. carol482012@yahoo.it”

Siria. Le basse manovre di Usa/sion/saudi – Scrive Igor Pankratenko: “Recentemente la questione siriana è divampata ancora una volta. Accese discussioni nei circoli politici statunitensi e discorsi emotivi dei partecipanti alla conferenza della Lega Araba in Quwayt, il 25-26 marzo, non riguardano piani per la risoluzione pacifica del conflitto siriano, ma come  conquistare Damasco e rovesciare il Presidente al-Assad nel modo più efficace. La situazione in Siria, per l’opposizione militante, le bande jihadiste internazionali e i mandanti stranieri della “razza di vipere” è in un vicolo cieco. Bashar al-Assad e la sua squadra hanno elaborato una tattica efficace per resistere ai ribelli e all’intervento dei jihadisti, che consiste nel scacciare opposizione e jihadisti dalle aree strategicamente importanti e nell’attaccarne i centri logistici.” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/03/siria-la-guerra-esce-dalla-porta-per.html

Scoop. Siria – Scrive Olivier Turquet: “http://www.pressenza.com/it/2014/03/motivo-per-dichiarare-guerra-si-trova/ – L’articolo contiene la trascrizione integrale tradotta in italiano dell’intercettazione del ministro degli esteri con alti funzionari del governo per scatenare una guerra con la Siria”

Giornaletto e papa Francesco – Commento di Nereo Villa: “Caro Saul, vorrei dire a Marco Bracci (http://saul-arpino.blogspot.it/2014/03/il-giornaletto-di-saul-del-30-marzo.html) che la sua spudoratezza è anche la mia e che condivido del tutto quanto ha affermato su papa Francesco! All’indomani dell’elezione del gesuita pubblicai questa pagina che..” – Continua in calce al link segnalato.

Abolizione Province per finta – Scrive No NWO Macerata in approfondimento all’articolo http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/27/litalia-e-rottamata-grazie-a-renzie-in-arte-matteo-renzi-il-rottamatore/ – “Iniziativa di facciata per prendere per i fondelli gli italiani ”Norma spot, anzi con il trasferimento del personale dalle provincie alle regioni (dove i stipendi sono superiori) in teoria per l’Erario comporta costa superiori” http://www.youtube.com/watch?v=wS-VdshYHgQ”

Sepolto sotto un albero – Scrive Marco Tiberti: “Rammento quando a Roma (cimitero di Prima Porta) c’era un bellissimo bosco poi trasformato in una città di cemento tombale. Per non parlare della camorra che ruota intorno al caro estinto. E veniamo al fatto, c’è anche chi preferisce che le proprie ceneri vengano sparse nel vento in un luogo a lui sacro…. Ora “oltrepassando” il concetto di rivivere in un albero AVATAR certamente non imbiancheremmo più simulacri ma in contro tendenza rinverdiremmo il pianeta: che ne pensate? Che alberello volete esse?”

Mio commentino: “Consiglio di leggere la nostra proposta di sepoltura ecologica: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/03/cremazione-e-sepoltura-ecologica.html

Commento di Jorge Luis Borges: “Quando s’avvicina la fine, non restano più immagini del ricordo; restano solo parole. Non è da stupire che il tempo abbia confuso quelle che un giorno mi rappresentarono con quelle che furono simboli della sorte di chi mi accompagnò per tanti secoli. Io sono stato Omero; tra breve, sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve, sarò tutti: sarò morto.”

Non Credo. Recensione – Ho ricevuto alcuni giorni fa la rivista Non Credo diretta da Paolo Bancale. Egli mi telefonò nel 2012, dopo aver letto alcuni miei interventi, per sapere qualcosa di più sui miei studi e sulla pratica spirituale laica da me perseguita. Poi ancora una volta ci siamo risentiti verso la fine del 2013 e finalmente mi chiese se volessi curare una rubrica o meglio una serie di articoli sul taoismo. Così gli mandai un pezzo dal titolo “Il vuoto taoista e l’agire senza agire” che infatti è stato pubblicato sul Volume 28 ora ricevuto. Di solito sono molto scettico sul modo in cui vengono trattati i temi “spirituali” su riviste di matrice atea. Speso i riferimenti allo spirito sono uno spunto per parlare criticamente dei vari aspetti di spiritualità e filosofia. Ma stavolta il mio scetticismo si è disciolto e debbo ammettere di aver letto con piacere gli articoli, variegati, che si occupano -in forma concreta- dei risvolti metafisici del pensiero umano. Per “forma concreta” intendo un approccio scientifico ed analitico che lascia poco spazio al “credere”. Insomma direi che l’intelligenza che anima questa rivista è prettamente “laica”. Perciò una breve recensione degli articoli letti voglio sottoporvela… – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/03/non-credo-pero-so-riconoscere-cio-che-e.html

E con ciò vi saluto, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Mi crocifiggono e io devo essere la croce e i chiodi.
Mi tendono il calice e io devo essere la cicuta.
Mi ingannano e io devo essere la menzogna.
Mi bruciano e io devo essere l’inferno.
Devo lodare e ringraziare ogni istante del tempo.
Il mio nutrimento son tutte le cose.
Il peso preciso dell’universo, l’umiliazione, il giubilo.
Devo giustificare ciò che ferisce.
Non importa la mia fortuna o la mia sventura.
Sono il poeta.”
(Jorge Luis Borges)

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Integrazione:

Scrive Nereo Villa: “Il debito pubblico e la guerra veniente – Scrive Marco Bracci (”Giornaletto di Saul “http://saul-arpino.blogspot.it/2014/03/il-giornaletto-di-saul-del-30-marzo.html): “… ho la spudoratezza di pensare che tutta l’attuale crisi economica finirà quando Papa Francesco, dopo aver ben oliato le menti della gente con il suo perbenismo, le sue dolci parole e la sua simpatia per derelitti e poveri (salvo stringere la mano ai potenti), avrà deciso (meglio, il suo capo gli avrà detto di decidersi a dire) che il signoraggio è iniquo e che bisogna eliminarlo. Come per incanto la crisi finirà, l’economia riprenderà, lui sarà fatto santo da vivo… e scoppierà la terza guerra mondiale”.

Anch’io la penso così. Il cristianesimo non si è mai attuato. Certamente i primi martiri cristiani sono esistiti, ma questo fenomeno riguarda solo l’iniziale fermento di rivolta contro una tirannia che ben presto imparò ad occultarsi nelle vesti di cristianità di Stato (cattolicesimo) pur di continuare ad imperare non solo sulla fisicità dei sudditi ma anche sulla loro coscienza individuale. In tal modo è stato crocifisso non solo il corpo fisico di Gesù di Nazareth, detto “Cristo”, ma con precisione anche il senso del cristianesimo stesso.

Di fatto siamo rimasti nel vecchio testamento, fattosi kantiano “dover essere” soldati di Cesare e di Pilato, mascherati da “soldati di Cristo”. Quindi siamo ancora schiavi di un faraone, mascherato da unigenito capo dello IOR (http://www.disinformazione.it/ior2.htm#I.O.R. (Istituto per le Opere Religiose). Confessioni religiose e Stati, in quanto intercapedini le une degli altri, sono sonniferi! Da gesuita qual è, Bergoglio sceglie il nome Francesco per il suo pontificato senza cogliere la palese contraddizione che tale nome comporta rispetto agli interessi del vaticano (San Francesco avrebbe eliminato lo IOR e restituito il maltolto!), oppure la coglie e fa finta di niente? Da sempre infatti il gesuitismo mira a trasformare l’io, impulso del “Cristo” (il “Cristo” è il nome tecnico dell’involucro sinderetico dell’io umano) in una signoria terrena, cioè in uno Stato terreno di gesuiti governato come si addice a chi si è fatto “soldato” di Cristo. Il “figlio dell’uomo”, altra denominazione dell’io, figlio dell’umanità, non proveniente da carne e sangue, ma dall’individualità immateriale di ogni creatura umana, non è istituzionalizzabile. Pertanto la sua istituzione, l’”istituzione del Cristo” è la solita menzogna cattolica.

Sottolineo che l’attuale presidente della banca vaticana è l’armaiolo ebreo tedesco Ernst von Freyberg. I gesuiti usano il loro nemico implacabile, gli ebrei, per favorire i loro progetti di dominio mondiale. Se vernissero riconosciuti in ciò sarebbero maledetti e ne subirebbero le conseguenze. Quindi usano un nemico che potrà poi essere distrutto in questa dinamica, portando così a termine due obiettivi contemporaneamente. Il popolo ebraico è dunque il perfetto capro espiatorio. I Rothschild non sono forse agenti gesuiti che operano sotto copertura ebraica dal 1776 nella formazione degli Illuminati? Ragazzi svegliamoci…”

Senso delle frustate
http://youtu.be/rSMGyfsEdew

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“Non Credo”… (però so riconoscere ciò che è vero!) – Recensione della rivista laica diretta da Paolo Bancale

Non Credo. N. 28, anno VI (marzo aprile 2014) Edita da Fondazione ReligionFree Bancale (Fax 0766.030470 – Cell. 366.5018912 – Email: noncredo@religionsfree.org)

Recensione

Ho ricevuto alcuni giorni fa la rivista Non Credo diretta da Paolo Bancale. Egli mi telefonò nel 2012, dopo aver letto alcuni miei interventi, per sapere qualcosa di più sui miei studi e sulla pratica spirituale laica da me perseguita. Poi ancora una volta ci siamo risentiti verso la fine del 2013 e finalmente mi chiese se volessi curare una rubrica o meglio una serie di articoli sul taoismo. Così gli mandai un pezzo dal titolo “Il vuoto taoista e l’agire senza agire” che infatti è stato pubblicato sul Volume 28 ora ricevuto. Di solito sono molto scettico sul modo in cui vengono trattati i temi “spirituali” su riviste di matrice atea. Speso i riferimenti allo spirito sono uno spunto per parlare criticamente dei vari aspetti di spiritualità e filosofia. Ma stavolta il mio scetticismo si è disciolto e debbo ammettere di aver letto con piacere gli articoli, variegati, che si occupano -in forma concreta- dei risvolti metafisici del pensiero umano. Per “forma concreta” intendo un approccio scientifico ed analitico che lascia poco spazio al “credere”. Insomma direi che l’intelligenza che anima questa rivista è prettamente “laica”. Perciò una breve recensione degli articoli letti voglio sottoporvela. Comincio da “L’India tra religione e filosofia” di Silvia Siberini, un bell’excursus sulla cultura indiana di cui anch’io sono un cultore. Ho apprezzato sopra tutto gli aspetti storici riguardo alla formulazione del pensiero ariano vedico e vedantico. Nella redazione del testo però deve essere stato commesso un banale errore di trascrizione, ove si definiscono i termini allievo “bramachari” e insegnante “acharya” in posizione invertita (pag. 138). Ma chi è pratico di induismo capisce trattarsi di una semplice inavvertenza nella compilazione. Ho trovato poi molto interessante un articolo antropologico di Bruna Tadolini “La madre Eva e le migrazioni dell’uomo”, che descrive l’inizio della specie partendo dal patrimonio genetico mitocondriale di una comune “madre”. Di questo tema, parlando di matrismo, anch’io in passato me n’ero occupato ma in forma vaga e quindi ho apprezzato la precisione con la quale l’autrice ha chiarito il mito “della comune progenitrice” partendo da una spiegazione scientifica. Altro tema a me familiare è quello trattato nell’articolo di Francesco Blasco, anch’egli docente di genomia, dal titolo “Dalla coscienza a Stonehnge”, in cui vengono descritte varie ipotesi sulla funzione e antichità dei complessi megalitici, di molto antecedenti alla cultura celtica (si fanno risalire al terzo millennio a.C.). Altro testo intrigante è stato per me “l’invenzione della croce” di Carmelo La Torre, che spiega con accuratezza come la leggenda della croce che noi conosciamo sia sorta nel mondo cristiano antico. In effetti i primi cristiani non conoscevano la croce e nemmeno che Cristo fosse stato crocifisso, la favola si affermò attorno all’VIII secolo della nostra era. Voglio terminare questa breve recensione menzionando l’articolo del fisico Renato Potenza che tratta della scoperta della “Particella di Dio”. Una buona e “digeribile” spiegazione sulla formazione della materia e dell’universo conosciuto, ponendo l’accento sul bosone di Higgs e sulla natura misteriosa del “vuoto” primordiale.

Bene, sono contento di stare in mezzo a tutti questi esimi pensatori e scienziati e ringrazio Paolo Bancale per aver insistito a coinvolgermi in questo suo progetto editoriale.

Paolo D’Arpini

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USA, politica sporca – Obama cambia il pannolone ma non perde l’incontinenza

Quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha aperto il suo tour in Europa, questa settimana, ha avuto la coreografia inconfondibile di una sceneggiatura: luci, camera, azione, ecc,

La trama è fin tropo familiare. Gli USA, il faro luminoso della democrazia e dei diritti umani, viene in soccorso delle damigelle europee in difficoltà poco prima di essere devastate dalla recidiva bestialità europea della guerra. I politici europei di sempre più basso calibro indulgono in tale parodia statunitense della realtà apparendo uniti intorno all’invito di Obama a sanzioni più severe contro la Russia. Dall’inglese David Cameron ai suoi omologhi tedesco e francese Angela Merkel e Francois Hollande, invitano ad imporre sanzioni economiche a imprese e industrie russe.

Molta retorica e melodramma fanno stecca, ma c’è la netta mancanza di coraggio nell’attuarle.

Nella visita europea di Obama questa settimana, è sembrata più che una coincidenza che il presidente facesse la prima dichiarazione pubblica da un museo di Amsterdam. La scelta di un luogo così rarefatto per avviare la spola diplomatica di Obama, potrebbe sembrare a prima vista strana. Come il Washington Post ha riferito: “Il presidente Obama usa il viaggio diplomatico cercando di radunare la comunità internazionale attorno agli sforzi per isolare la Russia dopo la sua incursione in Ucraina”. Eppure il presidente degli Stati Uniti sceglie un museo per iniziare sì apparentemente importante settimana diplomatica? Al Rijksmuseum di Amsterdam ha parlato del diritto internazionale e della necessità di una risposta unitaria nel sanzionare “la violazione della sovranità e dell’integrità territoriale di altre nazioni” russa.

Le esternazioni del capo statunitense sono state fatte di fronte al capolavoro di Rembrandt, La ronda di notte. Completato nel 1642, il ritratto a grandezza naturale dei soldati olandesi è considerato tra i capolavori d’arte più belli del mondo. Il dipinto, tra l’altro, fu messo in deposito segreto tra 1939-1945 per salvarlo da eventuali danni durante la seconda guerra mondiale. Obama ha dichiarato: “Europa e America sono unite nel sostenere il governo e il popolo ucraini, siamo decisi ad imporre un prezzo alla Russia per le sue azioni, finora”. Il messaggio subliminale è: Washington arriva in Europa come una forza di raccolta del bene per difendere i principi democratici, valori civili e sconfiggere la barbarie. La presunzione di Obama ha profonda risonanza nella mitologia statunitense dell’”eccezionalismo” e del potere benigno.

Il nuovo film sulla Seconda Guerra Mondiale dell’attore e regista statunitense George Clooney, Monument Men, è un esempio di questa sciropposa vanità e parodia della storia statunitense. L’ultimo film di Clooney, su un team statunitense assegnato specificamente ad una missione per salvare le collezioni d’arte europee saccheggiate dai nazisti, tende a rafforzare il mito statunitense di aver salvato l’Europa dalla guerra selvaggia e dalla distruzione nel 20.esimo secolo. L’intervento statunitense nella Prima e Seconda guerra mondiale è, nella mitologia nazionale “eccezionale” statunitense, ritratto come un sacrificio nobile che salvò l’Europa dal baratro del nichilismo alla luce della democrazia liberale.

Facendo eco a questo coro artificioso, i media occidentali indicano la Russia, guidata da Vladimir Putin, come la maggiore minaccia per la pace in Europa dalla fine della Guerra Fredda, più di 20 anni fa. Non importa il fatto inevitabile che fu la Russia sovietica che in gran parte sconfisse il fascismo tedesco nel 1945. Ma tra le righe semplicistiche, vi è abbondanza di prove che gli alleati di Washington sono tutt’altro che uniti o fiduciosi circa la questione della Russia e del recente sconvolgimento dell’Ucraina. In primo luogo, vi è una crisi di legittimità tra i cosiddetti leader occidentali. Quando i membri del G-7 furono successivamente fotografati a L’Aja rannicchiati intorno a un tavolo con bandierine che ne indicavano la nazionalità, il raduno aveva la gravitas di una mensa scolastica.

La dichiarazione del G7 sulla cancellazione del previsto vertice del G8 di Sochi in Russia dice: “Sospenderemo la nostra partecipazione al G8 finché la Russia non cambia rotta e l’ambiente torna al punto in cui al G8 poteva aversi un dibattito significativo”. Non sembra una dichiarazione convinta. “Sospenderemo la nostra partecipazione…”, non “vietiamo alla Russia”, tradisce molta ansia mercanteggiante nel club elitario per avere una dichiarazione “unificata”.

La crisi di legittimità di Washington e della sua cricca alleata deriva dal fatto che tali Paesi non sono più le potenze economiche di una volta. Il centro di gravità dell’economia mondiale si volge verso i BRICS, Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, tra le altre economie emergenti. Asia, Africa e America Latina sono il futuro, Nord America ed Europa sono il passato. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov non essendo obbligato dai pessimi difetti politici dell’invidia nel declinare il G8 quale entità ridondante, l’ha fatto. Quindi, da tale club occidentale, la minaccia di sanzioni economiche contro la Russia per presunte violazioni all’Ucraina suona decisamente vuota e impotente. La crisi della legittimità politica occidentale si manifesta anche nel proprio pubblico.

Questa settimana ha visto il martellamento del partito socialista francese alle elezioni locali e l’ascesa del movimento anti-establishment e profondamente euroscettico del Fronte Nazionale. La popolarità del presidente francese Francois Hollande ha toccato il minimo storico, e questa stessa disaffezione cronica verso la classe politica si vede in altri Stati occidentali. Economie stagnanti e livelli record di povertà e disoccupazione minano l’autorità dei capi e dei governi occidentali. Così, nonostante i tentativi di radunare gravitas e finalità sugli eventi in Ucraina e le presunte irregolarità della Russia, il pubblico occidentale non ha voglia di ascoltare ipocriti sermoni politici. Come possono tali politici trovare urgenza e mezzi finanziari per gettare improvvisamente miliardi di dollari in Ucraina, quando c’è ne così tanto bisogno nella trascurata spesa sociale interna?

La disaffezione del pubblico verso i governi nazionali si estende alla sovranazionale Unione europea. Ciò spiega anche la drammatica avanzata del Fronte Nazionale in Francia e la crescente popolarità dei partiti nazionalisti anti-UE altrove in Europa. Tema comune è il disprezzo per i burocrati europei alienati, interessati più ad allargare l’UE sempre più austera economicamente per i cittadini. L’idea che vituperati personaggi europei come Cameron e Hollande, siano fotografati con gli altrettanto disprezzati burocrati europei Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, e che tale immagine debba rappresentare una specie di solido fronte popolare unitosi alle sanzioni statunitensi contro la Russia, è ridicola e illusoria. Tale cricca di politici può sembrare unita, ma che senso ha tale “unità” quando sono sempre più screditati agli occhi dei loro popoli e del resto del mondo? Anche in tale cabala, l’apparente unità non convince.

Le sanzioni più severe che Washington sostiene non sono state finora adottate dall’Unione Europea, nonostante la retorica. In particolare, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha rifiutato l’idea provocatoria di “escludere” la Russia dal G8, che Washington, Londra e Parigi avrebbero preferito. Merkel ha contraddetto il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, che già insisteva sul fatto che la Russia era stata sospesa dal forum.

L’atteggiamento meno conflittuale di Merkel è stato ribadito dalla ministra degli Esteri italiana, Frederica Mogherini, che ha ricordato a tutti che la Russia è “un importante partner” e che un forum del dialogo non deve essere chiuso. Lontano dalla cricca G7, i governi finlandese e belga hanno avvertito contro uno scontro diplomatico con Mosca. La Norvegia, membro della NATO e dell’UE, ha detto che annulla gli accordi militari bilaterali con la Russia, ma aggiungendo che altri settori delle relazioni con la Russia dovevano rimanere normali. Il presidente svizzero Didier Burkhalter ha detto che il suo Paese non seguirà le sanzioni USA e UE contro i finanzieri russi.

Molti dei 300 milioni di cittadini europei, nonostante l’atteggiamento ufficiale di alcuni capi, sono ben consapevoli dell’importanza del commercio bilaterale con la Russia. Il commercio dell’UE con la Russia è dieci volte il volume tra Stati Uniti e Russia. Soprattutto il commercio UE-Russia del petrolio e gas, che rappresenta circa un terzo del mercato dell’UE. Nella parte orientale del blocco, la fornitura di gas russo costituisce l’80-100 per cento del consumo totale. Il legame commerciale della Germania con la Russia è d’importanza strategica, non solo per la Germania ma per il resto d’Europa. Le imprese tedesche hanno venduto 60 miliardi dollari di merci in Russia l’anno scorso. Non sorprende che la business class tedesca a gran voce si opponga a qualsiasi ulteriore sanzione contro la Russia.

Il gruppo d’esportazione della Germania, BGA, dice che tale mossa sarebbe “catastrofica” per le oltre 6000 imprese tedesche che vi fanno affari. Un’altra figura del mondo degli affari tedesco, Eckhard Cordes, il capo del comitato orientale, potente lobby filo-Russia, ha espresso apprensione per l’impatto delle sanzioni. Ha detto ai media tedeschi: “Abbiamo una partnership strategica… riunendo i nostri popoli. Ed ora vogliamo coprirci con le sanzioni? Lo trovo così difficile da immaginare”.

La responsabilità verso la maggiore economia europea è un vincolo oneroso per Merkel. Der Spiegel ha commentato il dilemma di Merkel: “La sua vittoria elettorale lo scorso autunno è in parte il risultato della promessa di proteggere la Germania dalla spiacevole crisi dell’euro. Ciò che ora ci si aspetta da Berlino sulla crisi Ucraina: sicurezza e stabilità”. In tutta Europa, imprenditori, industriali, operai e privati sanno che la spavalderia delle sanzioni economiche contro la Russia, articolate da una classe politica sempre meno rappresentativa e più illegittima, li danneggerà nella vita quotidiana. Il grande pubblico sa che le élite bellicose di Washington, Londra, Parigi e Bruxelles hanno molto meno da perdere perseguendo il confronto con la Russia. Forse nei decenni passati, le nazioni potevano essere radunate attorno una bandiera con discorsi sciovinistici. Nell’economia globalizzata di oggi, tale tipo d’influenza condiscendente è finita e ogni tentativo di rianimarla è vista con ancora più disprezzo.

Paolo Scaroni, il capo del colosso energetico italiano ENI, ha detto al Financial Times in termini netti: “Abbiamo bisogno del gas russo ogni giorno. Hanno bisogno del nostro denaro ogni uno o due anni. Se nel bel mezzo del duro inverno non abbiamo il gas russo, siamo in difficoltà. Ma la Russia non è nei guai se avrà i nostri soldi il giorno dopo”. Scaroni ha anche confermato ciò che altri analisti energetici hanno detto di recente, e cioè che il progetto South Stream del gas naturale dalla Russia all’Europa è nell’incertezza per le tensioni sull’Ucraina tra Mosca e Bruxelles. Tale progetto promette di aumentare le forniture di gas all’UE, che probabilmente abbasserà i costi per i consumatori. Ora, grazie al tintinnare di sciabole di Washington e alla sua piccola squadra di capetti dell’UE, il progetto è in pericolo.

Ciò indica l’enorme scollamento tra politici e Washington e la popolazione europea in generale. Tale disconnessione deriva da questioni economiche e sociali profonde, legate alla scomparsa della società capitalistica, ma l’ultima debacle con la Russia sull’Ucraina porta alla ribalta la disaffezione del pubblico. Il pubblico occidentale sa anche che i media occidentali non dicono la verità. Queste ultime sembrano essere più impegnate a spacciare una narrazione auto-allucinata in linea con il programma politico elitario, piuttosto che a rivelare ciò che è veramente in gioco sull’Ucraina.

Le misure di sicurezza russe sul confine con la destabilizzata Ucraina e la riunificazione costituzionale della provincia meridionale di Crimea, vengono distorte ad atti mostruosi d’aggressione. Le legittime misure precauzionali di sicurezza nazionale della Russia sono presentate come spettro malvagio che minaccia di “frantumare l’Europa”, secondo il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier. Tale ritratto da cartone animato è privo di fatti salienti, fatti noti al pubblico che accede ai media alternativi. Come ad esempio il fatto che Washington e i suoi alleati europei hanno avviato i tumulti in Ucraina supervisionando il golpe a Kiev del 23 febbraio, dopo tre mesi di violenze di strada orchestrate. I governi occidentali hanno violato il diritto internazionale e la sovranità, e non per la prima volta.

Il nuovo regime filo-occidentale illegittimo a Kiev è composto da neo-nazisti e altri fascisti che hanno scatenato il caos e le violenze in Ucraina, i più recenti esempi sono l’assalto a funzionari e proprietà di filo-russi, rapine a mano armata di treni diretti in Russia e molestie ai media neutrali. S’invocano stragi e terrorismo contro il popolo russo da parte dei golpisti, tra cui la principessina pro-democrazia cara alle élite occidentali, Julija Timoshenko, recentemente colta assaporando l’idea di “sterminare” i russi e incenerire la Russia con un attacco nucleare. Ma non si rendano chiari i fatti con una buona storia, come le élite occidentali potrebbero dire. E tale storia dice che l’Europa è quasi in guerra di nuovo a causa delle “vecchie abitudini barbariche”. Ma ci sono gli USA, “la coraggiosa America democratica”, che ancora una volta porteranno all’Europa pace e armonia civile, questa volta contro il dispotismo russo, invece del fascismo nazista di prima.

Il problema per Washington e i suoi alleati delle élite europee è che il grande pubblico non si beve tale racconto trito e ritrito. Il grande pubblico giustamente vede l’aggressione della NATO e il Lebensraum USA in Europa come un problema, e non il presunto espansionismo russo…

Lo stesso giorno in cui Obama dava lezioni agli europei su diritto internazionale e norme civili, il suo consigliere della sicurezza nazionale per la Russia, Michael McFaul, scriveva sul New York Times. McFaul, ex-ambasciatore in Russia, ha scritto un incredibile falso storico dichiarando che Vladimir Putin è “un leader revisionista autocratico (che) ha istigato questo nuovo scontro… simile alla lotta ideologica tra autocrazia e democrazia del secolo scorso, ora ritornata in Europa. Noi (gli Stati Uniti) siamo pronti a guidare il mondo libero in questa nuova lotta”. Tale narrazione delle élite occidentali abbracciata da Obama e dalla sua squadra di inutili politici falliti europei, ha ormai alienato il pubblico globale, in patria e nel mondo. Certamente non nello stile di Rembrandt, ma la maggior parte dei popoli può ora vedere l’atteggiamento delle élite occidentali quale capolavoro dell’illusione.

Finian Cunningham

Fonte: Strategic Culture Foundation.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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Finalmente il PD si è rotto… (di sopportare renzie) – Nasce il Correntone Ala Sinistra

“Vale la pena di difendere questo stato ? Dieci mesi fa ho detto: così com’è no, non vale la pena di difenderlo. Oggi dico: così come va diventando, siamo noi che dobbiamo difendercene”.
(Leonardo Sciascia, 4 aprile 1978).

Ormai le notizie politiche di casa nostra tocca leggerle su Radio Irib, l’unica che dice ancora la verità. Renzie ha rotto… non solo ha dimostrato di essere un incapace ma in quello che ha fatto ha dimostrato anche di essere capace di rompere senza costrutto. I parlamentari del PD che non sono poi così cretini l’hanno capito in tempo ed ora si ribellano. Metà PD forma un correntone anti-rottamatore… (Paolo D’Arpini)

Ci saranno bersaniani come Nico Stumpo, Danilo Leva e Davide Zoggia. Dalemiani come Enzo Amendola e Andrea Manciulli. Ma anche ex-ppi come Enrico Gasbarra e la lettiana Paola De Micheli. Punto di riferimento, il capogruppo Roberto Speranza. Padre nobile, Guglielmo Epifani. Si riuniranno alla Camera martedi’ sera alle 20, finiti i lavori d’aula. Non hanno ancora un nome ma una linea precisa. “Siamo autonomi ma definirci anti-renziani e’ sbagliato”, specifica Stumpo all’Adnkronos.

Dopo una complicata fase post congressuale fatta di tensioni, sfarinamento e qualche divergenza, una parte della minoranza Pd ha deciso di uscire dalla ‘palude’, per dirla con Matteo Renzi. “Mettiamola cosi’ -si spiega- c’e’ un gruppo, anche generazionalmente nuovo, che si e’ posto l’obiettivo di rilanciare un’area riformista e superare definitivamente congresso”. Per contare e dire la sua, innanzitutto, nella organizzazione del partito. Anche nel segno di un ricambio generazionale. E Gianni Cuperlo, i ‘turchi’ che fine fanno? Con i ‘turchi’, si chiarisce, ci sono distanze anche restano punti comuni sulle politiche. In primis, l’impegno per migliorare il dl Poletti sul lavoro. “Quanto a Gianni, speriamo che sia con noi nel gruppo dirigente di questa nuova componente”. Del resto, il lavoro e’ appena iniziato. Si punta a strutturare l’area sul territorio e a organizzare, entro amministrative e europee, un appuntamento nazionale.

Nella nuova componente i big della vecchia guardia non saranno coinvolti direttamente. “Ma Bersani e’ informato, ovviamente. Con Pier Luigi ci siamo confrontati -spiega Stumpo- e ha condiviso la nostra iniziativa. Bersani continuera’ a fare politica anche strutturando la fondazione Nens e promuovendo momenti di formazione e riflessione sui temi economici soprattutto, ma l’ex-segretario non si mette a organizzare componenti…”.

Quanto a chi guidera’ l’area e’ presto per dirlo. E’ chiaro che sono in molti a guardare a Speranza come punto di riferimento, specie i piu’ giovani, ma “lui fa il capogruppo -spiegano i suoi- e necessariamente deve avere un profilo istituzionale. Ma ci sono tante personalita’ tra cui Epifani e soprattutto Cuperlo che nessuno vuole accantonare…”. Cuperlo, intanto, ha accettato l’invito a partecipare alla riunione di martedi’. E, da parte sua, continuera’ a lavorare per tenere unita la minoranza, anche se c’e’ chi “non resiste all’atavico bisogno di costruire recinti piu’ piccoli, che ha sempre caratterizzato la sinistra”, dicono i suoi. Ma, sottolineano, “non ci sono tensioni. Gianni andra’ martedi’ sera alla riunione e allo stesso tempo va avanti nell’organizzazione dell’iniziativa del 12 aprile” a cui ha invitato tutta la minoranza, Pippo Civati compreso, e anche il neo-vicesegretario Lorenzo Guerini.

La minoranza si riorganizza, insomma. Anche in vista del percorso che Renzi ha delineato ieri in Direzione. Gruppo di lavoro sul partito da insediare nei prossimi giorni per occuparsi, intanto, della campagna elettorale. Poi, dopo il voto del 25 maggio, ci sara’ un momento di confronto per capire come organizzare il Pd dell’era Renzi, la prima con un segretario che e’ anche il presidente del Consiglio. Non dovrebbero quindi esserci ingressi di esponenti della minoranza, a breve, in segreteria. La gestione ‘collegiale’, se ci sara’, ci sara’ in estate dopo le europee e dopo la conferenza sul partito. Ma intanto, dalla prossima settimana, anche alcuni componenti del nuovo ‘correntone’ saranno chiamati da Guerini a far parte del “gruppo di lavoro sul partito” di cui ieri ha parlato Renzi. “Noi -dice Stumpo- siamo disponibili anche perche’ siamo stati proprio noi a proporlo. Avevamo gia’ chiesto di mettere su un gruppo di lavoro per la candidature alle amministrative e alle europee, poi i tempi si sono un po’ allungati. Ora possiamo recuperare e lavorare alla conferenza sul partito in estate. E uno dei primi temi sara’ quello del finanziamento pubblico. Il Pd e’ improntato per essere un partito a finanziamento pubblico. Ora non c’e’ piu’ e qualche soluzione la dovremo trovare…”. (AdnKronos)

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