Archivio del 2014

Elezioni amministrative del 25 maggio 2014 – Nuove norme in vigore per la presentazione delle liste

Il Ministero dell’Interno ha chiesto ai prefetti di cambiare le convocazioni delle elezioni in merito al numero di consiglieri comunali da eleggere alle prossime elezioni. In particolare, nei comuni fino a 3.000 abitanti, il consiglio comunale dovrà essere composto, oltre al sindaco, da dieci consiglieri (prima erano sei), mentre nei Comuni tra 3.001 e 10.000 abitanti dovrà essere composto, oltre che dal sindaco, da dodici consiglieri (prima erano 7 per i Comuni da 3.001 a 5.000 abitanti e 10 per i Comuni da 5.001 a 10.000 abitanti).

Secondo il Ministero dell’Interno, queste modifiche normative devono trovare immediata applicazione, e le elezioni del 25 maggio 2014 dovranno essere svolte tenendo conto dell’aumentato numero di consiglieri. Ciò, anche se l’art. 1, comma 136 della nuova legge sembrerebbe condizionare l’incremento in questione all’adozione di provvedimenti, da parte di ogni singolo Comune, per assicurare l’invarianza della spesa.

La circolare prevede inoltre che i Prefetti, qualora abbiano già convocato le elezioni indicando il numero dei consiglieri previsto dalla normativa previgente (come in diversi casi in giro per l’Italia), dovranno provvedere, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge, a rinnovare i decreti di convocazione dei comizi.

Quindi, la raccolta delle firme va fatta su liste da aggiornare in base alla nuova legge ed eventuali firme raccolte in precedenza su liste che non rispettavano i nuovi requisiti non sono più utilizzabili.

Attenzione tutte le liste complete di firme vidimate e di marchi dovranno essere consegnate agli uffici preposti entro il 26 aprile 2014. Non oltre….

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Alberto Meriggi: “Economia alternativa ed agricola e società solidale” – Treia. 25 aprile 2014 – Circolo vegetariano VV.TT. Festa dei Precursori

Introduzione alla Tavola Rotonda del 25 aprile 2014

Ringrazio l’amico Paolo che, ormai da anni, in occasione della “Festa dei Precursori” mi invita per avviare questo momento di riflessione e dibattito solitamente incentrato su un tema particolare. Il tema di quest’anno è, appunto: “Economia alternativa ed agricola e società solidale”. Un tema talmente forte e di straordinaria valenza attuale che non può essere affrontato da uno come me che è fuori da ogni competenza in materia, essendo io solo uno storico generico del Medioevo.

Ma Paolo mi vuole sempre qui perché, essendo io un treiese doc, secondo lui, posso fornire qualche modesto aggancio, relativamente al tema in discussione, alla storia di Treia e del territorio circostante. E così ogni anno in questo modo proviamo a fornire agli ospiti qualche informazione in più sulla storia della nostra terra.

Certamente questa volta l’operazione si presenta un po’ più complicata del solito per via dell’abbondanza di riferimenti riguardanti l’argomento, rintracciabili nel passato del nostro territorio. Se il tempo a disposizione me lo avesse consentito, come esempi di economia alternativa avrei potuto citare tanti riferimenti documentari riguardanti l’alto Medioevo, epoca contraddistinta da una marcata economia silvo-pastorale ben documentata anche in queste zone, basata essenzialmente su risorse naturali ritenute decisive per la sopravvivenza dell’umanità, ricavate dai pochi prodotti dell’orto, considerato zona franca, dalla caccia, dalla pesca, dall’allevamento brado e dalla raccolta dei frutti spontanei.

Avrei potuto parlare del basso Medioevo, epoca in cui sono nati tutti i Comuni della zona caratterizzati dalla comparsa di nuovi mestieri cittadini per lo più riguardanti il settore artigianale, ma pur sempre legati, o collegati, alle risorse naturali provenienti dalla terra. Quello fu anche il periodo dello sviluppo del concetto di cittadinanza e di bene comune.

Più tardi, in Età moderna, tra Seicento e Settecento, comparve in Europa quella combinazione di politiche economiche che coinvolse individui e gruppi di individui e che portava il nome di Capitalismo, caratterizzata dalla pratica del comprare e vendere beni capitali in libero mercato, compresa la terra. Un sistema economico il cui funzionamento si basava sulla possibilità di accumulare e concentrare ricchezza in una forma trasformabile in denaro e reinvestibile. Da allora il denaro, e dunque il pagamento, diventò sempre più lo strumento che regolava i rapporti tra gli individui e si sostituiva lentamente a quel sistema basato sulla solidarietà tra le persone che aveva caratterizzato le epoche precedenti. Un grande studioso francese scomparso appena qualche settimana fa, Jaques Le Goff, ha parlato per l’alto e pieno Medioevo di “tabù del denaro”. Effettivamente in quell’epoca il denaro non era ben visto come strumento di regolazione dei rapporti tra gli individui.

La stessa Chiesa – per la verità più in teoria che in pratica – condannava il denaro, il suo uso esasperato come l’usura, e condannava tutti i lavori che portavano ad un profitto disonesto e ingiusto. Condannava il mercante perché non creava, ma spostava solo la merce e guadagnava soltanto con il comprare e vendere. Non c’era creatività e solidarietà, c’era solo speculazione. La Chiesa comincerà ad accogliere la possibilità di lavorare per un profitto solo alla fine del XIII secolo quando S. Tommaso d’Aquino elaborò la teoria cosiddetta del “giusto prezzo”. Sapete bene che ad un certo punto – diciamo grosso modo agli inizi del Trecento – i nuovi lavoratori delle città come mercanti, commercianti, imprenditori e cambiavalute, appaiono sempre più motivati dallo spirito di guadagno e dal desiderio di accumulare denaro che viene visto sempre più come mezzo di ascesa sociale e politica.

Ma nelle nostre zone, nonostante tutto questo, atteggiamenti e comportamenti legati al principio di solidarietà riescono a sopravvivere a lungo, anche perché l’importante fenomeno dell’industrializzazione, con tutte le trasformazioni sociali ed economiche che procurò, arrivò molto in ritardo, non prima della fine dell’Ottocento. Non so dirvi se fu un bene o un male, ma qui da noi opifici e macchine stentarono a diffondersi anche perché la Chiesa – siamo nello Stato pontificio – frenò e rallentò ogni fenomeno legato alla modernità. Questa è cosa nota e documentata.

Pensate che lo Stato pontificio non vide nessuna ferrovia nel suo territorio, se ne cominciò a parlare solo dopo l’Unità d’Italia. Dunque il mondo dell’economia restò a lungo legato al settore dell’agricoltura e alle sue usanze e tradizioni. Queste poggiavano su una concezione della vita basata sul reciproco aiuto e assistenza e sulla solidarietà. Da non dimenticare che il 90% della popolazione era rappresentato da appartenenti a classi sociali cosiddette inferiori i cui membri erano quasi tutti legati al lavoro dei campi. Per fare qualche esempio su questo e con riferimento al nostro territorio mi limiterò proprio all’Ottocento, secolo nel quale altrove in Italia e in Europa il cosiddetto capitalismo era ormai ben radicato, mentre qui resistevano con più vigore quei fenomeni che oggi possiamo individuare come distintivi di una economia alternativa allo stesso capitalismo.

E allora proviamo a spulciare qua e là nel passato della nostra Treia dell’Ottocento, soffermandoci brevemente solo con qualche esempio sui settori economici più significativi di allora. Ebbene, abbiamo detto che il settore economico legato all’agricoltura era quello più presente. Il lavoro dei campi era totalmente improntato al principio della solidarietà. Il denaro che circolava era pochissimo. Va detto anche che vi era un livello di povertà assoluto quasi generalizzato e che questo spingeva, o quasi obbligava, al reciproco aiuto. Comunque sappiamo da diverse fonti, come le lettere del Gonfaloniere locale al Delegato apostolico, relative al 1829, che la produzione a Treia di grano, altri cereali e vino, non bastava a sfamare la popolazione perché i proprietari terrieri, essendo quasi tutti forestieri, portavano fuori Comune la maggior parte dei prodotti.

E allora ci si aiutava tra vicini e conoscenti ancora col sistema dello scambio e baratto di prodotti. Chi aveva un po’ più di legna la barattava con un po’ di fieno, chi aveva del vino in eccedenza lo barattava con un corrispettivo in farina, ecc., ma spesso si barattava una derrata alimentare con ore di lavoro. Era questo il baratto più frequente. Insomma, nelle nostre campagne, e non solo, nell’Ottocento ancora esisteva una specie di codice etico antico che prevedeva un accordo, per la verità mai scritto, tra venditore e compratore, sul prodotto, o servizio, da offrire e quello da ricevere. Baratto, dunque, come forma elementare di commercio e di prestazione di servizi.

In effetti la solidarietà si manifestava soprattutto nello scambio di servizi. Nei periodi cruciali dei lavori in campagna, aratura, mietitura, trebbiatura e vendemmia, era naturale aiutarsi tra vicini ma il prestare la propria opera per il bisogno di un altro non presupponeva il pagamento di quella prestazione con denaro, bensì col ricambiare tale prestazione lavorativa. Certo, vi erano delle regole comportamentali che oggi appaiono a dir poco assurde. La prestazione offerta da un uomo doveva essere ricambiata da un altro uomo o tutt’al più da due donne, una sola non bastava.

La solidarietà si manifestava nei momenti più intensi di lavoro, nei tanti momenti di difficoltà, ma anche in quelli normali del viver quotidiano. Quando a novembre si uccideva il maiale, lo scannatore che solitamente era uno che faceva quel lavoro per l’intera contrada, non si faceva pagare in denaro, ma con un po’ di sangue dello stesso animale ucciso. Nell’ambiente degli artigiani la solidarietà e il baratto erano ugualmente praticati e quasi sempre sostituivano il pagamento in denaro, soprattutto nei rapporti che tali lavoratori avevano con la gente di campagna. Va detto che l’artigianato e l’industria erano attività praticate in proporzione alle materie prime esistenti.

Non vi era importazione. Un po’ di denaro circolava a singhiozzo all’interno delle piccole attività industriali di Treia. Salariati e operai, maschi e femmine, erano pagati in moneta. Ciò avveniva nelle due filande locali in una delle quali, la Filanda Ciceri, nel 1888 le lavoratrici fondarono la prima Società Operaia Femminile delle Marche e per prime, nella regione, riuscirono a percepire una pensione alla fine dell’età lavorativa. Un sistema di mutuo soccorso che si tramandava fin dal tempo delle consuetudini e norme statutarie delle confraternite medievali locali che garantivano assistenza anche economica agli iscritti.

Quelle filande, che lavoravano soprattutto seta, dipendevano direttamente dalla produzione di foglie dei gelsi del territorio circostante. Un’indagine del Coppi rivela che a Treia nel 1842 vi erano ben 630 piante di gelsi, i cosiddetti mori. Senza di essi quelle filande non avrebbero potuto esistere. L’artigianato era sviluppato nelle forme più comuni. A Treia vi erano bravi sarti, calzolai, falegnami, maniscalchi, cordai, vasai e muratori. Lavoravano di più presso le abitazioni dei clienti che in bottega dove invece erano impegnati continuamente i familiari e qualche garzone.

I sarti confezionavano vestiti su misura recandosi, non più di una volta l’anno, presso le famiglie di campagna per confezionare qualche indumento con le stoffe di canapa (dette pezze) che erano state tessute al telaio dalle donne di casa. Spesso per completare il lavoro si fermavano anche a dormire. Non pretendevano denaro ma derrate alimentari: uova, grano, polli, ecc.

Analogo ragionamento lo si può fare per i calzolai, i cordai e i maniscalchi. Questi ultimi si recavano in campagna per la ferratura degli zoccoli di buoi e cavalli e per questo lavoro ricevevano un compenso in prodotti dei campi o della corte.

Un simpatico documento del 1851 riferisce di una denuncia di un calzolaio nei confronti di un contadino che di notte, mentre lui dormiva nella stalla, gli aveva rubato “ più manciate di semenze”, che non erano semi, ma piccoli chiodi. Attenzione! La quantità di prodotti dati come paga non era discrezionale, vi erano delle consuetudini precise da rispettare che venivano confermate con un accordo fra le parti prima di iniziare il lavoro.

Nella “Memoria sopra i requisiti di Treia”, una relazione del 1888, si legge che vi era anche un buon numero di “Linaiuoli e Canapini” che avevano bottega in paese ma che anche loro giravano per le campagne con lo stesso sistema remunerativo. Gli stessi mugnai macinavano i cereali trattenendo come paga una quantità di farina considerata in rapporto alla quantità del cereale macinato. Era una pratica che risaliva alla normativa presente negli statuti medievali.

Credetemi, potrei continuare a lungo documentando episodi di questo genere anche per altri settori economici, ma il tempo a disposizione non me lo consente. Vorrei chiudere con una riflessione molto personale: sono bastati questi pochi esempi per dimostrare che qui a Treia, e direi in tutta la regione, fino a 40/50 anni fa, il capitalismo non aveva completamente soffocato forme di economia ad esso alternativa che avevano resistito perché fortemente consolidate nella cultura e nella mentalità della società civile. Io, da studioso del Medioevo, devo riconoscere che nel passaggio dal Medioevo alla Modernità la natura è scomparsa dall’orizzonte delle scelte economiche e politiche, come è accaduto all’agricoltura contadina nel secolo scorso.

La sottovalutazione della natura ha avuto effetti devastanti e duraturi nel tempo, come l’introduzione della chimica nelle coltivazioni e l’impiego di tecnologie pericolose e sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro. Non mi prendete per un fanatico del Medioevo o del passato in genere, ma l’esperienza europea del Medioevo e, se volete, quella attuale dei paesi del sud del mondo, propongono elementi utili a comprendere come i beni naturali potrebbero tornare in auge ed essere riproposti per superare l’attuale crisi del sistema capitalistico. E, addirittura, questa crisi potrebbe rappresentare l’occasione per rilanciare le esperienze storiche di autoregolamentazione delle risorse locali di cui sopra ho parlato.

Credo che il cosiddetto progresso non debba per forza essere identificato con il “nuovo”, ma come un misto di presente e passato.

Alberto Meriggi

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Festa dei Precursori 2014 – Programma generale:

25 aprile 2014, Vicolo Sacchette 15/a – Treia (MC):

Ore 10.30 – Passeggiata erboristica con Sonia Baldoni alla ricerca di erbe commestibili;

Ore 13.30 – Picnic nel giardino del Circolo, ognuno porta qualcosa di vegetariano;

Ore 15.30 – Tavola Rotonda “Economia alternativa, agricoltura e società solidale”. Saluti istituzionali della Proloco e del Comune. Introduzione di Paolo D’Arpini. Relatori: Alberto Meriggi dell’Università di Macerata, Loris Asoli della Comunità REES Marche, Michele Meomartino di Olis, Antonio D’Andrea di Vivere con Cura, Benito Castorina dell’Università di Cassino. Moderatrice: Caterina Regazzi;

Ore 19.00 – Passeggiata al centro storico e sosta per una pizzata al forno a legna;

Ore 21.00 – Ritorno e canto di mantra e meditazione con Upahar Anand ed Aria di Stelle.

Alle pareti del Circolo saranno esposte foto naturalistiche di Daniela Spurio e opere di riciclaggio creativo di Riccardo Mencarelli.

Il 26 aprile 2014 – Riunione assembleare dei soci e simpatizzanti del Circolo Vegetariano VV.TT.
Il 27 aprile 2014, alle h. 17.30 – Svernissage, performance artistica in chiusura e brindisi finale.

Indicazioni per raggiungere il luogo della Festa dei Precursori: Parcheggiare sotto le mura di Treia in prossimità di Porta Mentana (o Montana), lì nei pressi c’è una fontana antica con due cannelle, salire sino alla Porta, subito a sinistra si vede un vecchio pozzo, salire per 10 metri, quella è Via Sacchette, sulla destra si vedrà un piccolo spiazzo con una porta leggermente sopraelevata su un terrazzino, numero civico 15/a.

Info. circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293

La manifestazione si svolge con il Patrocinio morale del Comune e della Proloco di Treia

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Business is business – Il traffico segreto della vendita dei virus

Il giornale L’Espresso il 3 aprile 2014 pubblica un articolo di Lirio Abbate dal titolo “Il business segreto della vendita dei virus che coinvolge aziende e trafficanti”.
(http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/03/news/salute-quel-business-segreto-della-vendita-dei-virus-1.159618)

Dall’articolo: “….l’Italia sembra essere uno snodo fondamentale del traffico di virus. Al centro c’è un groviglio di interessi dai confini molto confusi tra le aziende che producono medicinali e le istituzioni pubbliche che dovrebbero sperimentarle e certificarle. Con un sospetto, messo nero su bianco dagli investigatori dell’Arma: emerge un business delle epidemie che segue una cinica strategia commerciale… Uno dei capitoli più inquietanti dell’inchiesta condotta dai Nas ricostruisce la diffusione dell’allarme sul pericolo di contagio umano per l’aviaria nella primavera 2005. Gli inquirenti hanno esaminato i documenti ufficiali e le iniziative delle aziende, sostenendo che l’emergenza sia stata un problema più mediatico che reale. Dietro il paventato rischio di epidemia per il virus H5N1 -scrivono i Carabinieri- si potrebbe celare una strategia globale ispirata dalle multinazionali che producono i farmaci….”
A conferma di tale inquietante progetto basta ascoltare la dichiarazione rilasciata nell’l’intervista “I pentiti della finanza” Tv La7 – trasmissione “otto e mezzo” del 15-3-2012 : http://www.youtube.com/watch?v=KTtdtFXh14Q (a 14’ dall’inizio: derivati su aviaria) dal giovane manager italiano di una fra le più importanti banche d’affari mondiali dalla quale, nel 2005, si è licenziato perché si è rifiutato di vendere derivati che scommettevano sulle morti di aviaria.

I “virus” di cui all’articolo in questione invece sarebbe più corretto definirli armi biologiche o batteriologiche.

Paola Botta Beltramo

Articoli correlati:
http://saul-arpino.blogspot.it/2013/11/epidemie-causate-dal-comportamento.html

http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/

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Da Vetralla a Civitavecchia a piedi, falco vaticano, libertà dei semi a Firenze, sopravvivere all’ERF, BioScambio, amore immortale, Rete Bioregionale

Il Giornaletto di Saul del 10 aprile 2014 – Da Vetralla a Civitavecchia a piedi, falco vaticano, libertà dei semi a Firenze, sopravvivere all’ERF, BioScambio, amore immortale, Rete Bioregionale

Care, cari,

Il tavolo dei valori ritrovati. Reperti di una “gita” da Vetralla a Civitavecchia, a piedi – Da Calcata mi ha scritto mio figlio Felix dopo un paio di settimane di silenzio. Ci sentiamo non tanto spesso anche perché ritengo che per crescere, quando si giunge alla soglia dei trent’anni, c’è bisogno di solitudine e di riflessione in proprio. Avvenne così anche per me che a quell’età, o poco prima, partii per un lungo viaggio che culminò con l’incontro con il mio Guru. Anche mio figlio, in un certo senso, sta viaggiando, essendosi lasciato metà del suo mondo alle spalle. Da giovanissimo padre di famiglia con tre figli che era si ritrova oggi “separato” ed alla ricerca di una sua dimensione. Non è facile…. Però ho percepito alcuni segnali positivi: “Sono stato al mare. Ho fatto un viaggio a piedi da Vetralla a Civitavecchia. Bellissimo. Ogni sasso, conchiglia ora hanno un valore…”. Così, questa è la verità, quando si cammina e si osserva ciò che ci circonda ogni cosa acquista un valore, veramente l’avrebbe avuto comunque ma nella fretta, nella distrazione, talvolta non ce ne rendiamo conto…

Falco vaticano – Treia. Il mercoledì il rito della colazione si svolge in modo diverso. Prima di tutto non vado al solito baretto del Grottino, in piazza, ma all’altro, da Corradino, che si trova vicino alla porta Cassero. Qui la mattina di solito c’è un po’ di calca e difficilmente riesco ad agguantare un giornale da leggere mentre sorbetto il mio cappuccino bollente… ma stavolta ho trovato il Resto del Carlino già pronto su un tavolino appartato. Così ho potuto leggiucchiare i pettegolezzi sulla candidata marchigiana sexy del M5S alle europee, nonché altre notiziole su droghe, rapine, furti ed affini, ma una notizia in particolare ha attirato la mia attenzione: “Il papa si munisce di falco per difendere le colombe”…. Si vis pacem para bellum dicevano gli antichi romani ed il papariello ha imparato bene la lezione. Per evitare che sue bianche colombe della pace vengano predate da corvi e gabbiani ha preso contromisure germaniche. Si è munito di un falco addestrato appositamente per aggredire gli aggressori. Anzi non solo li aggredisce in caso di aggressione ma li aggredisce anche in assenza di aggressione.. para bellum .. appunto. Il falco si chiama Sylvia, è una falca, e con i suoi larghi voli sul cupolone di San Pietro veglierà su tutte le colombe vaticane, quelle allevate in gabbia e liberate appositamente per la sceneggiata d’inizio d’anno. Certo l’astuto sacerdote massimo avrebbe potuto munirsi di un bel drone, pulito, privo di scrupoli, efficiente, senza spese di vitto ed alloggio, invece ha preferito la guerra “biologica”, l’animale adatto a combattere l’altro animale. Ma l’aver scelto un mezzo biologico potrà sanare la finzione pacifista vaticana? – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/04/treia-il-papa-si-munisce-di-falco-per.html

Firenze. Libertà dei semi – Scrive Chiara Ceccolini: “Concerning the Festival per la Libertà dei Semi e del Cibo planned for the end of this month on 29th of April at Pzza SS Annunziata in Florence I need to contact the person in charge who is working and planning this cultural exhibition in florence. Could you please inform me about the contact or teleph number about the person/organisation involved in this special event?…”

Mia rispostina: “Qui ci sono tutte le informazioni ed all’interno il link per l’adesione: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/03/ancona-28-aprile-2014-la-carovana.html

L’Ungheria di Orban si libera dal giogo – Scrive Gabor Vona : “Nel suo programma Fidesz ha promesso una ri-nazionalizzazione delle società produttive estere insediate in Ungheria, il trasferimento in mani magiare delle quote di controllo delle grandi banche d’affari, manovre sui cambi per mantenere il fiorino (la valuta ungherese) al di fuori delle restrizioni imposte dall’euro, dai vergognosi parametri imposti dagli inventori di Maastricht, del Mes (meccanismo di stabilità europeo) e dell’Erf (fondo di compensazione europeo)“

Lettera al renzie – Scrive Ulrico Reali: “Caro Premier, lei sta facendo le fatiche di Sisifo? Troppi ostacoli? Mi rendo conto del suo coraggio nel cercare il funzionamento di una società che non ha le carte….. La società dal Male Oscuro…”

Milano. Verbale Incontro Agricoltura Contadina – Scrive Riccardo: “Car@ invio verbale dell’incontro della Campagna contadina del 29 marzo 2014 a Milano. Seguirà comunicazione sulla Tavola rotonda a FaLaCosaGiusta da parte di Roberto Schellino…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/04/09/milano-verbale-dellincontro-delle-associazioni-aderenti-alla-campagna-agricoltura-contadina/

Roma. Malattie rare – Scrive Diana Vitali: “Il 16 aprile al Policlinico Umberto I, in Viale del Policlinico 155 a Roma, Conferenza su malattie rare. Auditorium I Clinica Medica dell’Ospedale dalle ore 09.30 alle ore 12.30 – Info. d_vitali@yahoo.com”

Come sopravvivere all’ERF – Scrive A.F.C.: “…continuo a condividere con te le informazioni che ho a disposizione e che trovo. Oggi, come spesso mi capita, trovo contenuti interessanti che vale la pena di consultare e questo ho pensato di segnalartelo. Eccolo: Un’oligarchia di pochi individui riesce ad influenzare le vite di molte persone, attraverso il controllo delle figure chiave. Hanno la capacità di influenzare il nostro pensiero, lo stato d’animo ed il modo in cui percepiamo la realtà. Uno dei passaggi fondamentali è abituarci (insegnarci, educarci, indottrinarci…), fin da quando siamo molto piccoli, a distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, buono o cattivo, accettabile o non accettabile, possibile o impossibile e..” – Continua:
http://paolodarpini.blogspot.it/2014/04/notizie-finanziarie-utili-per.html

Turchia. Non solo scandali erotici anche distruzione di foreste – Scrive Salva le Foreste: “Boschi e foreste della Turchia sono insidiati dal “consumo di territorio” dell’avanzata urbanistica. L’ultimo caso è quello della costruzione di una centrale termonucleare nel mezzo del parco nazionale di Longoz. L’impianto è previsto nei pressi di İğneada , una città nel distretto di Demirkö, nella provincia di Kırklareli.”

S. Giuliano Terme. Bottiglie semenzaio – Scrive Mimmo: “Gentili sostenitori della Rete Bioregionale Italiana, mi chiamo Domenico Vitiello, abito a S. Giuliano Terme (PI) e sono il promotore del progetto BIOsCAMBIO che promuove l’autocostruzione autoproduzione finalizzata all’autoconsumo per una agricoltura di sussistenza realizzata con tecniche agricole bio-naturali in stile permaculturale. Vi scrivo per informarvi della recente pubblicazione del metodo delle Nuove bottiglie semenzaio” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/04/bioscambio-e-le-nuove-bottiglie.html

Espianto di organi dal vivo. Un’esperienza – Scrive Lega Anti predazione: “L’ex direttore del supermercato di Örebro fu colpito da un ictus quasi due anni fa mentre stava cenando con la sua fidanzata consumando pesce affumicato e vino in un ristorante nell’arcipelago di Gothenburg. Poiché vi era troppo vento per l’atterraggio di un elicottero sull’isola, ci sono voluti un’ora e mezza di in barca per arrivare in ospedale. A quel punto, era completamente paralizzato. “Hanno guardato una radiografia del mio cervello, e subito dopo hanno detto alla mia ragazza che non era positiva e che non avrei potuto vivere”, ha detto Fritze . “Potevo sentire il pianto della mia fidanzata per tutto il tempo, ma non potevo fare niente”. Fritze scivolò nell’incoscienza, svegliandosi solo in seguito per sentire i medici discutere sul suo caso. “Li ho sentiti parlare di donazione, che volevano fare alcuni test sul mio fegato e sui reni, in modo da poterli trapiantare ad alcune persone”. Eppure, non poteva fare nulla per avvisare qualcuno del fatto che egli era pienamente cosciente…”

Mio commentino: “Per approfondire questo controverso tema degli espianti leggete anche: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/09/quel-che-non-ti-hanno-ancora-detto-sui-trapianti-di-organi-a-cuore-battente/

L’amore immortale – Scrive Massimo Scaligero: “L’Amore è l’essere dello spirito: lo spirito che opera nell’umano. (…) La Vita in ogni suo grado segretamente chiede all’Amore (di) rivivere secondo il Mistero della Origine, essendo l’Amore la possibilità del suo immediato ricongiungersi con tale Mistero (…) Mistero che l’Amore sempre sfiora, evoca, e smarrisce: per ritrovarlo.(…) Amare è il segreto della guarigione: è guarire dal dolore, guarire dalla morte, attingere alla fonte della Perennità” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/04/tranci-dellamore-immortale-di-massimo.html

Rete bioregionale, Giornaletto e varie – Scrive Domenico: “Grazie Paolo per l’invito all’incontro collettivo ecologista di Montesilvano dove io e Rosella cercheremo di esserci. Presto pubblicherò un articolo su BIOsCAMBIO riguardo al Bioregionalismo e all’ecologia profonda e parlerò anche della Rete bioregionale e dell’incontro annuale che si terrà a Montesilvano; se hai qualcosa da inviarmi a proposito, te ne sarei grato. Visto che ti interessi anche di arte, ti segnalo il mio articolo “L’Arte & l’eterno andare del presente” (http://www.anticopyrightpedia.org/?p=5792 di altipiani azionanti che è il mio nick di anarchopedia) che ha a che fare con l’anticopyright della rinuncia volontaria ai diritti d’autore (all rights renounced)…”

Mia rispostina composita: “ Caro Domenico, son contento di scoprire che abbiamo interessi molto simili. D’altronde in questo momento storico stiamo scoprendo che l’arte, l’etica, l’ecologia, la spiritualità hanno una comune matrice.. è normale che sia così. Mi piace anche l’idea dell’arte (e del pensiero) libera da concetti appropriativi. In fondo tutto proviene dalla stessa fonte e come possiamo noi appropriarcene? Al massimo possiamo esprimerci nel modo in cui siamo sospinti a farlo dall’ispirazione interiore. Sui temi che andremo a trattare quest’anno all’incontro della Rete Bioregionale abbiamo pubblicato varie introduzioni, fra cui:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/02/progetti-per-lincontro-collettivo.html
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/01/incontro-collettivo-ecologista-2014.html
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/11/montesilvano-prime-proposte-di-temi-per.html
http://retedellereti.blogspot.it/2013/11/incontro-collettivo-ecologista-2014.html
Qui invece il manifesto/documento d’intesa della Rete Bioregionale in cui si danno delle linee guida del nostro movimento: 
http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/?r=28856
Abbiamo anche un gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/196354403713283/
Ed un notiziario giornaliero, che unisce il mio pensiero personale (in forma di diario) ad una serie di articoli, dialoghi, interventi: http://saul-arpino.blogspot.it/
Di tutto il materiale che troverai interessante per il tuo lavoro potrai servirtene a tuo piacimento. Ed inoltre, cosa che non ti avevo precedentemente comunicato,  organizziamo una Festa qui a Treia, dal 25 al 27 aprile, sei benvenuto:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/02/18/treia-dal-25-al-27-aprile-2014-programma-e-intenti-per-la-festa-dei-precursori-del-circolo-vegetariano-vv-tt/

Beh, da leggere ce n’è tanto, stavolta. A domani, Paolo/Saul

……………………..

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

LA FAMOSA RIFORMA

Recatosi dal Papa a portar cero
cercò sulla riforma esser sincero:
BAR: sfruttando dei governati la viltà
ho fatto di lor “rione sanità”.
FRA: la colpa un poco fu dei cittadini.
Assolvo te Barack e burattini.

UNANIMITA’

Non venivan dal convento.
Arrivati in cinquecento
al vol colser l’occasione
d’accostarsi a comunione.
Per la cena e per il pranzo
pregustavano già il manzo.
Disse il Papa: “VIA I CORROTTI”
tosto pien fu via Condotti.
Tre non furono concordi
eran solo un poco sordi.

…UNA PENITENZA

Ancor colomba è palio pasquale:
di chi rispose numero non vale.
Soluzione poi ti farò vedere
se nel rispondere troverai piacere.
 
Ritardo EXPOnenziale
 
“Temo la pioggia e…pure la neve”.
Giulianova a pregare nella pieve.
 
Tre anni amico Sala cos’ha fatto?
Brindisi e festa ad ogni contatto.
 
Londra si scrive? “Dobbiamo accelerare”
esclama trullero il giullare.
 
E se inglese adesion fosse mancata?
Tre anni dopo servito avria frittata!
 
E ora che ci son gli Stati Uniti?
Corrotti fregan man. Siete avvertiti.
 
Colomba pascale.
Premio per due indovinelli (rileggi attentamente)
1. Quante sono le città nascoste?
2. Dopo RIFORMA COSTITUZIONALE:
regime presidenziale o ritorno alla monarchia?
ABBRONZATO per troppa EXPOsizione.
 
Gli piace Fonzie per la vigoria?
Perché non se l’incarta e porta via?
 
Dollari non dee neanche stampare.
Glielo possiamo pure regalare.

(Luigi Caroli)

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Milano – Verbale dell’Incontro delle Associazioni aderenti alla Campagna Agricoltura Contadina

Car@ invio verbale dell’incontro della Campagna contadina del 29 marzo 2014 a Milano. Seguirà comunicazione sulla Tavola rotonda a FaLaCosaGiusta da parte di Roberto Schellino.

Verbale dell’Incontro delle Associazioni aderenti alla Campagna Agricoltura Contadina

29, marzo 2014, Milano, presso la sede di ACRA, Via Lazzaretto, 3

Alle ore 13:45 si riunisce la Campagna Contadino con all’ordine del giorno:

-Punto sulle iniziative sviluppate dall’ultimo incontro nazionale (ottobre 2012) ad oggi
-Definire le priorità d’azioni future
-Organizzazione conseguente ( coordinamento nazionale, risorse economiche, comunicazione)

Sono presenti (prego di integrare):
Coordinatore della Campagna, Roberto schellino
ARI, Matteo Tesini, Alessandra Turco, Fabrizio Garbarino, Luigi Garberoglio
Crocevia, Chiara Pierfederici
Agricoltura della terra, Christian Cabrera (anche in rappresentanza di Movimento per la Tuscia, appena costituitosi)
Wwoof-Italia, Claudio Pozzi e Elisabetta Monti
ASCI Liguria, Giacomo Bozzo
Rete Semi Rurali, Riccarddo Franciolini

si uniscono alla riunione successivamente:
Associazione la Spinosa, Roberto Bettoja
Agribio Emilia Romagna, Nardini

Hanno comunicato di non poter essere presenti:
Campi Aperti

[...]

Sintesi delle decisioni assunte durante l’incontro:

1. Il nuovo coordinamento nazionale della Campagna Contadina è composto da:
1. Wwoof-Italia, Claudio Pozzi
2. Crocevia, Chiara Pierfederici
3. ASCI, Giacomo Bozzo
4. ARI, Alessandra Turco
5. Movimento per la Tuscia, Christian Cabrera
6. ARI, Roberto Schellino
7. AgriBio Emilia Romagna – Aldo Nardini

2. Si istituisce un gruppo legislazione con il mandato di operare sul testo delle proposte di legge. Il gruppo è costituito da:
1. La Spinosa, Sergio Cabras
2. Wwoof-Italia, Elisabetta Monti
3. Movimento per la Tuscia, Tonino Mancino
4. Crocevia, Antonio Onorati
5. ARI, Roberto Schellino

3. Per il mantenimento della Campagna Contadina si rende necessario di finanziare un fondo cassa per le spese – rimborsi spese, stampa materiale divulgativo, comunicazione. Si chiede quindi a tutti gli aderenti di contribuire con una quota annuale e si istituisce un gruppo di lavoro che si occuperà di gestire il versamento delle quote e di proporre altre forme di finanziamento della Campagna a partire da forme di crowdfunding e la richiesta di contributo con banchetti informativi.
1. Si chiede a tutti gli aderenti alla Campagna Contadina un contributo annuale di € 100.
2. il gruppo di lavoro è costituito da:
1. ARI, Fabrizio Garbarino
2. Movimento per la Tuscia, Christian Cabrera
3. Rete Semi Rurali, Riccardo Franciolini – Rete Semi Rurali gestisce il conto bancoposta della Campagna Contadina.

3. Sul piano della Comunicazione si valuta necessario rilanciare la comunicazione dei contenuti della campagna sia nell’ambito degli aderenti che per una maggiore diffusione del tema della Campagna. Si inviatano quindi gli aderenti a comunicare nell’ambito delle proprie realtà associative e nell’ambito dei loro contesti territoriali di riferimento. Si istituisce un gruppo di lavoro che avrà il compito di:
1. Rivedere la comunicazione web ripensando il sito internet della Campagna
2. Proporre materiale informativo. Un primo opuscolo potrà utilizzare il materiale utilizzato da Amterranuova nel numero dedicato alla agrictura contadina
3. il gruppo di lavoro comunicazione è costituito da:
1. Crocevia, Chiara Pierfederici
2. Wwoof-Italia, Claudio Pozzi
3. ASCI, Giacomo Bozzo
4. AgriBio Emilia Romagna – Aldo Nardini
5. Movimento Agricoltori della Tuscia – Marcello Bini
6. Rete Semi Rurali – Riccardo Franciolini

I presenti informeranno le relative associazioni sulla formazione dei gruppi di lavoro, chiedendo se altri tra i non presenti vogliano partecipare a qualche gruppo.

Alle ore 16:50 si sciolgie l’Incontro della Campagna Contadina.

* * * * *

Di seguito Verbale integrale [da correggere ed integrare]

Schellino – passaggio che deve essere operativo e quindi non possiamo rimandare, tutti sono stati avvertiti quindi ognuno è stato informato.
mi date 10 minuti: riassunto della situazione.
Visto che l’ultima riunione vera decisionale è stata nel 2012 a Genuino Clandestino a Milano.
Quindi i temi all’odg di gennaio 2014 sono stati rimandati a oggi

riassunto storico.
nel 2012, con poco in cassa, si era deciso di tenere ancora almeno una persona di coordinamento, quindi fino a oggi c’è stata solo una persona che coordinava a livello nazionale, fino a oggi.
Al tempo era tutto fermo perchè non c’erano tavoli aperti se non a livello nazionale. In Piemonte c’era il percorso della legge regionale.
Da allora si è riattivata in maniera forte con le nuove iniziative figlie soprattutto della nuova compoosizione del parlamento e dell’azione del on. Zaccagnini. si è attovato un incontro con parlamentari e riattivatie relazioni con altri parlamentari anche di altri paartiti (PD e altri).
Da lì è nata l’iniziativa di elaborare le linee guida. con presentazione delle linee guida.
presenti m5s pd e gruppo misto. vennero presi impegni a lavorare all’elaborazione dei testi per una proposta di legge. nella primavera anche in toscana è arrivata alle Regione una legge uguale a quella piemontese. mentre quella piem non è stata esaminata mentre quella toscana è passata in discussione nella commissione agri della Reg Toscana. la settimana scorsa anche la regione umbria ha approvata una proposta di leìgge regioanle che prevede testo relativo all’accesso alla terra per i giovani e una semplificazione normativa per la produzione.
è stato approvato alkcuni giorni fa e dobbiamo ancora vedere il testo nello specifico.
è stata una delle claassiche azioni in cui la campagna ha centrato un obiettivo. grazie al plavoro di cabras perchè sembrava che volessero levare la parte relativa alla trasformazione dei prodotti.
su dimensione nazionale ha fatto sì che due di questi tre gruppi parlamentari hanno lavorato sui testi proponensdo edelle bozze e ci chiedevano dei pareri che non abbiamo mai mandato, questo perchè solo 3 associazioni hanno dato un parere quindi siamo un po’ mancanti perchè non stiamo rispondendo alle sollecitazioni di chi ha postato avanti il lavoro di una proposta di legge. Anche il gruppo misto sta portando avanti un lavoro su testo che ci verrà presentato oggi pomeriggio da zaccagnini.
nel frattempo è nato il comitato naz agr familiare.
questo comitato è strutturato su tre livelli, internazionale, nazionale e livello locale. il comitato aiab è coorganizzazione della campagna.

Crocevia – noi abbiamo trasmesso direttamente ai referenti di m5s le nostre controdeduzioni sul testo mandato da liro.

asci liguria – la liguria ha fatto due leggi regionali.

schellino – in reg. liguria non è stata la campagna contadina a proporla, ma ci pare un po’ rigida rispetto ai nostri desideri.

asci liguria – sulla comunicazione al m5s a noi è arrivata in ritardo rispetto ai tempi di risposta.

schellino – se ci sono chiarimenti sul passato poi possiamo passare al futuro

ari – noi abbiamo mandato entro il 10 febbraio la nostra idea sul futouro e sul passato. ci sembra che le cose siano state portate avanti come giusto. Su una serie di mail arrivate nella prima discussione ci siamo chiesti quale è il grado di conoscenza del apassato per chiarire quello che è stato fatto e quale è il percorso.
sui punti, il coordinamento nazionale, visto che giustamento lui non si senta di portare aìvanti da solo il coordinamento nazionale, la quesione è chiaarire bene quali sono i compiti di questo coordinamento nazionale. secondo noi è finalizzata all’ottenimento di una legge quadro nazionale, dall’altra una maggiore consapevolezza dell’importanza delle nostre rivendicazioni e soprattutto proposte. per noi questo vuopl dire lasciare perdere i percorsi regionali. nelle regioni le reti locali possono portare avanti le proposte regionali e come campagna popolare è naazionale e quindi la parte legislativa nazionale è quella che ci interessa.
per quanto riguarda il finanziamento è importante avere un’idea di quali sono i bisogni, così come oggi decideremo sia necessarie e quindi un ingaggio economico, esempio 100m euro, per fare un fondo cassa per faare fronte agli impegni per chi si muove o fare comunicazioni per non sovraccaricare il comitato nazzionale e chiedere un sostegno economico.
come comunicazione è importante che le associazioni che ne fanno parte, livello locale o naazionale, portino avanti la comunicazione nei propri territori. se abbiamo bisogno di fare campagne nazionale, esemepio il bell’articolo su am terranuova, provare a ingaggiare altre realtà persone fisiche o griuppèi per portare avanti il livello di comunicazione nazionale.
tutto questo, tenendo bene a mente che questaa è una campagna finalizzata all’ottenimento di qualcosa di preciso che èm una legge nazionale che possa permettere di ottenbere le leggi dell’agricoltora contadina. sicuramente ci serve a crescere, ma questa cosa qui deve essere molto concentrata. non deve essere perco il focus con un lavvoro di lobby o advocacy per portare avanti l’obiettivo specifico. e questo deve essere l’occasione per dare dimostrazione che sìtando insieme su un oboiettivo specifico paga.
sos rosarno che ha aderito alla campgna, è in fiera, non riescono a partyecipare ma sono d’accordo con ari.

Crocevia – Pierfederici – sulla comunicazione. il sito è completamente da rifare. non è comunicativo. dobbiamo stare sulla comunicazione facendoci un lavoro. perchè rischiamo di essere fagocitati e reinterpretati.
sono d’accordo che l’obiettivo deve essere la legge quadro. perchè altrimenti rischiamo di perderci in mille rivoli. dobbiamo fare il unto sugli emendamenti con i m5s per vedere a che punto è la cosa. noi abbiamo mandato i commenti il 10 marzo e sarà necesario fare un incontro con gruppo misto e m5s.

Dalla terra – Abbiamo avuto vari incontri su questo tema. siamo gli uni lonatani dagli altri ma in tuscia abbiamo parlato del tema e il discorso è di creare un gruppo di lavoro che scrive la legge organizzato che la partecipazione di persone da varie regioni in modo che siano quelle persone che sono stati protagonisti nella scrittura delle leggi regionali che abbiamo per dare il contributo per la presentazione di una proposta di legge che sia scritta dai contadini. Per fortuna abbiamo una diversità interessante che può farlo. per le cose concrete credo che dobbiamo fare dei gruppi di lavoro. Per il coordinamento è giusto e necessario che ci sia un comitaato di coorddinamento formato da più persone.
sulla comunciazione deve essere faccia a faccia. non seve a nulla farlo attraverso un sito internet. dobbiamo vedere le persone faccia a faccia perchè enlle nostre stesse associazioni le persone non sanno di cossa parliamo quando dicuamo che stiamo lavorando su una legge per l’agricoltura contadina.
finanziamento l’idea è di avere una cassa unica che copra le spese minime. ogni associazione deve pagarsi le spese che vengono fatte. crediamo che una cassa è fondamentale ma anche avere in giro piàù persone possibili nelle più diverse aree sempre con incontri locali o regionali. non vediamo il comitato di coordinamento come un gruppo di coordinatori ma un comitato che coordina e che condivide il peso dei coordinare il lavoro collettivo della campagna.

Wwoof – Elisabetta – Assemblea wwoof abbiamo raccolto adesioni di interesse di una 30 adeioni e abbiamo lanciato che queste persone si strutturino in gruppi di lavoro. varie tipologie etc, anche con un gruppo di legali, sia per aaccesso alla terra e problemi di legislazione per la trasformazione per poter confrontarsi con il piano normativo europeo e degli altri paesi. visto che questi gruppi di lavoro stanno nascendo anche nella campagna per agri fam c’è l’idea di convogliare le forze.

Schellino aggiunge – a bologna era stata avviata nell’ambito di Campagna ag fam, una serie di gruppi di lavoro tra cui uno che voleva lavorare sulla legislazione: il gruppom era formato da Schellino, Mammuccin i, Ciacci, per costruire insieme i passaggi istituzionali, anche perchè questo striumento del comitaato è importante per relazionarsi con istituzioni nazionali e internazionali.

Wwoof – Elisabetta – nella campagna agr fam uno degli scopi è proprio quello di strumenti normativi per l’agri fam.

Wwoof – Claudio – Noi non è che riusciamo a restare esattamente sull’attualità. Siamo moltissimi e ci conosciamo poco e siamo tanti. ma dopo un processo durato alcune assemblee. Finalmente al gruppo di lavoro stanno partecipando circa 40 persone. Abbiamo costruito un forum nel quale la discusione è avviata e speriamo che arrvitino contributi.
In questi anni abbiamo fatto la nostra parte, credo , ma al di là di contribuire anche finanziariamente vorremmo dare sempre di più un contributo con persone che si stanno attvando anche con gruppi di legali. A me personalemnte, mi sento di dirlo come Claudio, mi sembra che si stai appiattendo sulla logica delle norme come nella logica delle leggi regionali, mentre tornerei a concentrarci sul riconoscimento della figura del contadino e quindi rafforzerei e renderei più forte quel tipo di azione.

asci – abbiamo seguito la campagna dall’inizio, poi abbiamo contribuito poco. da adesso in avanti vorremmo metterci energie nuove e vorremmop capire, visto che non avendo partecipato negli ultimi incontri, vorremmo capire come sono le modALITÀ DI PARTECIPAZIONE alla campagna.
sugli ultimi sviluppi, sulle proposte di legge di pd e m5s c’è un po’ la sensazione che faciano orecchie da mercante sul riconoscimento della figura giuridica di contadino e sul piano generale si rischia di andare ad accettare dei testi sui quali non c’è questa cosa e per prender qualcosa, una parte delle richieste di facilitazione normativa, si perde la richiesta principale, del riconoscimento del contadino.
Si può provare a organizzare una “colletta” di produzioni dal baasso, bachetti (che si possono fare anche facilmente).
Sulla comunicazione, vista la coincidenza con camitato agri fam, se si possono fare dei volantini condivisi si potrebbe avere del materiale già pronto.
si sottolineava che stanno girando due raccolte firme, una bella confusione, per un problema di comunicazione non è arrivata una comunicazione che marina, se ci fosse bisogno, si proponeva come traduttrice.

Rsr – Franciolini- ripeto quanto detto a bologna in estrema sintesi. Comunicazione: il sito è un sito statico, così era pensato all’inizio della campagna e così è restato. Alla luce di quello che è adesso la campagna probabilmente non è lo strumento adatto; è bene però essere chiari che un sito dinamico comporta un maggiore impegno di tempo nel realizzarlo (e un costo) e nel gestirlo. Riguardo alla cassa della campagna contiene al momento circa € 300 che sono il frutto di alcune donazioni del 2013, Wwoof e ARI; nel 2013 hanno contribuito anche RSR e ASCI.

la Spinosa – io non sono stato dietro molto, per noi lòa novità è la legge regionale che in umbria è passata. in alcuni punti il testo finale dobrebbe arrivare oggi il teso definitivo. In linea di massima è andata più che bene. Anche l’opposizione alla fine ha detto che andava bene.
Ci so no problemi, per esempio Sviluppo umbri che gestirà la banca della terra. Quetsa legge era stata fatta soprattutto perchè sulla nsotra montagna i casali exz occupati mai sanati e che no rieci a regolarizzare. Questa legge è nata con i casali dentro, le terre demaniali, la situazione di CAI cocci, casali ristruttturati e arredati che erano lì e adesso c’è un gruppo che lo tiene. poi ce ne sono 15 che sono abbandonati etc. Ma la presenza sulla montagna legata al mantenimento del presidio sul territorio, un presidio sociale. Poi c’è un altro punto di non dividere il casale dalla terra, cosa che la regione cercava di fare per dividere il valore.

Schellino – è importante conoscere cosa c’è nelle leggi regionali per avere spunti per il lavoro nazionali

agribio emilia romagna – essendo lacalissati in emilia e sta passando in regione una proposta di legge. per quanto ci riguarda a livello nazionale ci vorrebbe un po’ più di comunicazione e coordinamente. io consiglio di stuadia anche incontri virtuali a livello di internet perchè gli spostamenti sono difficile. farla conoscere di più. Associati a associazioni aderenti non ne sanno niente. Pertire con il lavoro di gruppi.
Noi abbiamo una proposta perchè visto che uno dei problemi è il sito poco aggiornato. stiamo lavorando a un sito che sdia spazio a comunicazione audio video e spazio a aziende sul lato commerciale. Progetto di comunicazione e valorizzazione. e ad esempio e-commerce in collaborazione con gas e reti di economia solidale.

Schellino – Fatto il giro e messe sul piatto le priorità dobbiamo provare a tradurle in organizzazione operativa.

tre punti:
1. coordinamento nazionali
2. finanziamento
3. comunicazione

ari – fabrizio – la questione è stata posta. la legge la scriviamo noi o lasciamo che lavoriamo sugli emnedamenti. la questione è di approccio.

Schellino – Nel 99 è nata la petizione, e avemmo incontro che il capo di gabinetto di Zaia. scrivete un testo di legge e portatecelo. questo ha portato alla scrittura di un testo di legge che nel 2010 ha messo insieme tutto sull’ordine della prima petizione;
cambiato il ministro nessun ministro ha proseguito.
Quel testo è stato presentato in parlamento e è sta vista da alcuni parlamentari del PD.
Quindi questa cosa è stata praticata.
Poi si è tornati all’idea originaria, riscrivendo le linee guida. però il testo giuridico lo scrivete voi. Venne fatta questa scelta perché se sei tu che scrivi poi vieni massacrato dagli uffici legali dei partiti, pare che anche la cosa legge quadro non si può più praticare. quindi decidemmo di restare forti sui contenuti.
Il passaggio attuale è se la campagna contadina avesse la forza di avere un rapporto continuo con i parlamentari che si occupano di scrivere la legge e stare addosso a chi scrive. Questo è il lavoro che abbiamo tentato di fare. Se la camèpagna è inefficiente in questo meccanismo è chiaro che il problema è nostro. Questas è la situazione e oggi possiamo andare in quealunque direzione.
Vale comunque la cosa che dicevamo per la rete. se le organizzazioni collaborano e partecipano alla campagna. questo perchè ci sono tanti tappi a metà strada.

ARI – Fabrizio – Noi crediamo che dobbiamo satare sul tema e stare sul tema

Dalla Terra – la cosa importanet del gruppo di lavoro è che il potere dei contenuti stia fortemente nelle nostre mani, e trovare chi riesce atradurre il lavoro nel testo che viene proposto a livello di legge. Il risultato deve essere che il risultato è una legge scritta dalla campagna e con la collaborazione di chi collabora alla scrittura.

Wwoof – Claudio – il lavoro che venne fatto all’inizio era diretto con il ministrero. mentre nella seconda faese si è lavorato con i gruppi parlamentari

Schellino – Queste cose vengono gestite eventualmente da un gruppo di lavoro

vediamo quindi le proposte emerse

1 quindi: GRUPPI DI LAVORO SUL TESTO, comitato di coordinamento, rappresentanza di macro aree
2 CASSA UNICA e quota Minima annuale 100 €, oppure Finanziamento dal basso “colletta” (con accento inglese), banchetti. Ridondanza della raccolta firme. C
3 SITO INTERNET o altro E/O AZIONI DIRETTE CON LE PERSONE, omunicazione interna, riunioni skype

Dalla terra – siamo in contatto con gruppi in Puglia per incentivare la loro partecipazione alla campagna

Schellino – Anche l’associazione siquillyia si è resa nuovamente disponibile per rilanciare il lavoro sulla campagna.
In questa fase bisogna riorganizzare. Abbiamo bisogno di persone che diano la disponibilità a lavorare e portare avanti le cose.

ARI – fabrizio – l’articolo di AM terranuova, abbiamo la possibilità di avere quello, di poterlo utilizzare.

Schellino – Possiamo organizzare un opuscolo con loro che lo stampano e lo facciamo girare.

Wwoof – Claudio – il problema è che quel manifesto rimanda alla petizione che a livello di testo è poco chiara e da rivedere.

ASCI – questo è utile per ‘obiettivo. ma per noi se sappiamo di un posto dove trova il matreriale. si può usare come pretesto

Schellino – alcune cose sono di fatto di competenza dell singole associazioni.
3. GRUPPO COMUNICAZIONE la questione di comunicazione interna è da vedere.
lavoro di materiale informativo (es terranuova, opuscolo, poster): Claudio Pozzi (collaborazione sui testi e sentire persone di Wwoof per la realizzazione grafica), Bozzoli, ASCI; Chiara Pierfederici, Crocevia; Franciolini, RSR (sito internet)

2. Fabrizio, ARI e Cristian, Dalla Terra, Franciolini, RSR
esempio della proposta di Valli Unite.
Dalla terra – valuta che sia una buona proposta € 100 a associazione.
attraverso qualunque forma, anche per esempio Produzioni dal Basso.

1. Coordinamento. Gruppo legislazione: Cabras, La Spinosa; Elisabetta, Wwoof; Tonino mancino, Tuscia; (Chiara) Antonio Onorati, Crocevia; Schellino

ARI – Alessandra – per il gruppo di coordinamento nazinale sia un lavoro politico che porta avanti l’obiettivo generale della campagna.

Dalla Terra – Cristian – io credo che un rappresentante per associazione deve partecipare al comitato di coordinamento., per rompere un po’ la verticalità che c’è stata fino ad adesso.

ARI – Fabrizio – perchè non si deve occupare degli aspetti pratici ma di portare avanti l’obiettivo politico.

Schellino – La campagna contadina è nata con l’obiettivo di ottenere unalegge per i contadini. quindi l’obiettivo del coordinamento è di essere di interfaccia con le istituzioni.

ARI – Fabrizio – cosa fa il comitato di coordinament, bisogna chiarirlo bene e lasciarlo aperto, etc. è chiaro che c’è unm problema; bisogna comunque essere inclusivi. deciso cosa fa, poi questo gruppo, se qualcuno vuole farlo ci partecipa. quindi vorrei che ci dicessi cosa dovrebbe fare il coordinamento nazionale.

Schellino – c’era qualcuno che entrava in contatto con le istituzioni e lavorara all’elaborazione dei testi. perchè è evidente che vada a parlare qualcuno che sa di cosa si parla.
Il ruolo è quello di relazionarsi con le istituzioni.
Sdoppiando anche i compiti. Sarebbe utile che nel coordinameno nazinale ci siano associazioni che sono a roma, perchè questo aiuta e diventa più semplice.

ARI – Alessandra – i gruppi regioaneli che agiscono sulle leggi regioanli si possono interfacciare con il gruppo legislazione.

ARI – Fabrizio – Il lavoro è più un Portavoce. Quindi possimao chiamarlo in base a quello che fa.

Dalla terra – Cristian – il coordinamento con il ruolo anche di riallargare la campagna.

Wwoof – Claudio – I processi sono complessi, se un comitato e lo cali dall’alto lo misuri. Il comitato di coordinamento deve fare il lavoro di stimolo.

ARI _ Frabrizio – per me il lavoro di sinsibilizzazione lo fanno le associazione. per me il coordinamento è un portavoce, che serve là dove non si può andare in 20, con un segretario di un ministero etc. In tutte le latre sistuazioni possiamo esserci tutti.

Schellino – è un ruolo politico. devi recepire e andare al confronto.

ARI – Fabrizio –

interrompo ore 16:30 la redazione

Riccardo – info@semirurali.net

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