Archivio del 2014

Indagine fuori dal coro sul giallo del Moro (di Roma)

Ante Scriptum

“Roma, 4 aprile 1978. La polizia aveva predisposto l’intercettazione delle sei linee telefoniche del Messaggero per individuare il telefonista delle BR, e bloccarlo, ma quando giunge la telefonata che preannuncia il nuovo comunicato, il numero quattro, tutte le derivazioni sono bloccate, e la polizia non può fare nulla. I rappresentanti tedeschi dei Servizi di Sicurezza di Bonn e gli uomini dell’Antiterrorismo della Germania Occidentale svolgono in queste ore una frenetica attività a Roma” – Ancora 36 anni dopo, sarebbe interessante sapere chi fosse in grado di mettere in scacco l’intera polizia italiana e pure quella tedesca….” – (Vincenzo Zamboni)

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In questi giorni si sta rievocando sui media il “caso Moro”. Si ricorda cioè il rapimento e l’uccisione del leader della DC, ufficialmente rapito ed assassinato dalle “Brigate Rosse”.

Non mi ha mai convinto la versione ufficiale. Né tutto il polverone, i depistaggi, le balle spaziali, le carriere esplose o finite del sottobosco di potere che si agitò in quel periodo. E dopo.

E mi sono fatta un’idea mia. Assolutamente pazza e fuori dal coro. Ma che alla mia zucca ha il pregio di stare in piedi. Oltretutto ha una logica.

Vediamo un po’.

Aldo Moro è la testa pensante della D.C. Ed ha un progetto: aggregare il P.C.I. nella gestione del potere. Per due motivi essenziali: “fagocitarlo” politicamente e avviare una democrazia dell’alternativa che l’osservanza sovietica dei trinariciuti impediva. Non sto a dare giudizi di valore: ognuno la pensi come vuole.

Però il P.C.I. era forte sostenitore di Assad, il dittatore della Siria, padre dell’attuale leader siriano, fortemente sostenuto dall’U.R.S.S..

La Siria era uno dei maggiori nemici di Israele, col quale già aveva fatto guerre e guerricciole.

Il premier di Israele era Rabin, antico terrorista durante il pasticciaccio della creazione dello stato ebreo.
Rabin quindi non vedeva di buon occhio l’ascesa del P.C.I. nella gestione del potere, visti anche i buoni rapporti con gli arabi che da sempre ha avuto l’Italia, fino ad arrivare a Mussolini, la Spada dell’Islam.

Quindi Rabin si rivolge ad un altro ebreo, Kissinger, allora Segretario di Stato SUA (ministro degli esteri), potentissimo personaggio, che molti hanno definito “criminale”.

Kissinger chiama Moro a Washington e gli dà una lavata di testa memorabile. Tanto che al ritorno Aldo Moro ha un attacco di cuore, e lo curano due cardiologi (ricordate questo particolare, vedremo poi).

Però Moro va avanti nel suo progetto catto-comunista.
Ed allora i padroni israeloamericani decidono di intervenire: eliminare Moro, utilizzando i sicuri lacché presenti nel governo: Andreotti e Cossiga, da sempre filo (leggi: servi) SUA.

E chi deve fare il lavoro sporco?

Degli Italiani e dei Servizi italiani non c’è, al solito, da fidarsi.

Ed ecco tornare utile un ambiguo e micidiale personaggio, quel terrorista Carlos, che non si sa mai da che parte stia.

A Parigi c’è una sede dei Servizi yankee, ove si accentra, passa, viene smistato il fior fiore del terrorismo mondiale al soldo verde. Detto fatto, comincia l’organizzazione. Però necessitano basisti e collaboratori indigeni. E chi meglio delle “Brigate Rosse”: un viaggio, due servizi. Magari con qualche annesso, vero?

Gli yankee, mercenari degli ebrei, quindi vestono da aviere un po’ di esaltati pseudo rivoluzionari italiani, dei veri saltastrada, che mai avrebbero potuto da soli portare a termine la faccenda. Servono da copertura, da gruppo che fa baccano e soprattutto da capri espiatori. Se voi doveste fare un attentato, la fuga sarebbe coperta dall’anonimato, giusto? Mai vi vestireste da pompiere, da crocerossina, da aviere, da alpino….. Troppo identificabile. Ergo il travestimento da aviere doveva servire. Servire al depistaggio durante e dopo.

Il lavoro vero lo fa Carlos, magari con qualche ….”rinforzo”, vero?

E rapiscono Moro, massacrano la scorta.

E qui comincia il solito melodrammone italiano.

Ci si immergono tutti: Servizi, politica, Militari, Media, Vaticano, americani, inglesi, e ovviamente P2, Gladio, imbroglioni, sciacalli, iene….. La corte dei miracoli.

Moro stupido non lo è, né lo è mai stato. In una lettera alla moglie, dà la chiave di lettura della sua odissea. Ha detto di mettere in pre allarme quei due medici cardiologi che lo avevano curato al rientro dal colloquio con Kissinger. Non aveva senso, se non dire alla moglie per colpa di chi si trovava prigioniero.

Probabilmente lo Stato Italiano lo sapeva, ma doveva anche ubbidire. E Moro fu lasciato al suo destino.
Vi do alcuni fatti, poco o nulla riportati dai media:
Non è vero che la 128 della scorta tamponò la macchina di Moro, per distrarre la scorta. C’erano almeno 20 cm di distanza.
Delle cinque borse che Moro aveva con sé, i rapitori presero a colpo sicuro solo le due con i documenti; le altre tre, con gli elaborati degli studenti universitari del politico furono lasciati sul luogo.
Il rapimento avvenne in tarda mattinata, ma dalle nove e mezza un alto ufficiale dei Servizi Italiani stazionava alla fermata d’autobus vicina. Spiegazione: “devo andare a pranzo all’una da un amico”.
Il primo memoriale che Moro manda dalla prigionia viene definito irrilevante. Non lo era. Ne presero visione due persone: il Generale Della Chiesa ed il giornalista Pecorelli. Entrambi morti ammazzati. Curioso, vero?
Fu data ad un giornalista p2, Maurizio Costanzo, la supervisione di come tutta la storia avrebbe dovuto essere portata alla pubblica opinione. Da quel momento il giornalista comincia una carriera galoppante.
I Nocs ed altri Reparti Speciali volevano e potevano intervenire per la liberazione, ma l’ordine era che il politico doveva morire. Oramai sapeva troppo e troppi erano immischiati. Neppure il tentativo del Vaticano di pagare un riscatto riuscì a fermare la “ragion di stato” (israeliana, soprattutto).
Chiedetevi perché la famiglia non volle nessuna autorità ai funerali. Anche lo stomaco ha le sue leggi, vivaddio.
Poi si sollevò, ho detto, il solito polverone italiota. Tutti contro tutti, e ciascuno che sciacalleggia pro domo sua. Uno spettacolo miserando, squallido, ove iene e sciacalli fanno la figura di lupi e leoni, al confronto.

Ecco, io la penso così.

Sono maligno, sarò anche un po’ matto. Ma tutto il resto, tutta l’ufficialità mi sembra faccia acqua da ogni parte.
Invece l’intromissione israeliana la ritroveremo ancora, purtroppo. Nell’affare di Ustica, per parlare chiaro.

Fabrizio Belloni
fabriziobelloni@yahoo.it
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Articolo integrativo:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/24/rivisitazione-del-rapimento-e-morte-di-aldo-moro-alla-luce-di-nuovi-fatti/

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Energia, sanzioni e commerci – La Russia sta in Europa mentre gli USA stanno “fuori del mondo” a chi siamo più vicini?

Ante Scriptum

L’articolo che segue ci dimostra che alla base delle politiche internazionali, almeno per il momento, c’è L’ENERGIA. LA QUESTIONE è OVVIA, ma l’articolo ce lo conferma. Ma conferma anche che la seconda guerra mondiale, più della prima è stata la guerra del petrolio e per il petrolio. IMPORTANTE LEGGERE IL FONDAMENTALE LIBRO DI ANTON VON ZISCKHA: “La guerra segreta per il petrolio” per averne una ulteriore conferma Ma i meccanismi sono sempre gli stessi e c’è da chiedersi se vale realmente la pena sacrificare tante vite umane per questi infami giochetti. Intanto prendiamo atto che, come negli anni 30 del secolo passato, si sono messe in atto le sanzioni, contro di NOI con la scusa della nostra impresa africana, e contro la Germania per le questioni di carattere finanziario che conosciamo. Poi dobbiamo ricordarci che il rapporto Germania-Russia è essenziale. La Russia di Stalin infatti, aiutò la Germania a rifarsi un esercito ed a allenarlo, istruendo anche fanterie e piloti di aviazione. Quando, per le note interferenze anglosassoni, cadde il patto Ribbentrop-Molotov, la Germania dovette invadere la Russia per prendere il petrolio. In questa impresa fu seguita da Italia in primis, ma poi da tutti i paesi europei, con la scusa dell’anticomunismo. Furono inviate divisioni di VOLONTARI che si batterono anche molto bene. Ma il tutto era finalizzato solo ad uno scopo: qualora avesse vinto l’Asse, anche i paesi NON BELLIGERANTI avrebbero avuto diritto alla loro parte di greggio. Stessa questione per la nostra partecipazione alla guerra del Golfo. Giorgio Vitali

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Sanzioni contro la Russia: il loro impatto negativo sulla sicurezza energetica globale

Dopo una serie di dichiarazioni da testata sulla possibilità di “orientare” i consumatori europei verso il gas statunitense, i media degli USA si sono affrettati ad annunciare l’offensiva del petrolio e del gas di Obama contro la Russia. In realtà l’UE non è attualmente disposta, né tecnicamente né in termini di prezzi, ad acquistare risorse energetiche dagli Stati Uniti. Ci vorrebbero almeno dieci anni per adeguare anche il tecnicamente avanzato sistema energetico tedesco all’uso del gas statunitense. Nelle crisi, quando è particolarmente urgente avere un rapido ritorno degli investimenti, tali progetti sono irrealistici.
Se l’industria tedesca sia pronta a pagare di più il gas estero solo per il dubbio piacere di “punire” qualcuno, è una grande domanda. A differenza dei funzionari dell’UE, il governo tedesco non mette pubblicamente in discussione i suoi contratti a lungo termine con la Russia o il futuro del gasdotto South Stream. Il 13 marzo 2014, il presidente del consiglio di amministrazione di Gazprom, Aleksej Miller, ha partecipato a un incontro con il vicecancelliere e ministro dell’Economia e dell’Energia della Germania Sigmar Gabriel. “La Germania è il primo partner della Russia nel mercato del gas e dell’energia in Europa”, ha dichiarato Miller. “Il gas russo rappresenta il 40% di tutte le importazioni tedesche. E persino si nota l’aumento delle forniture di gas dalla Russia. Lo scorso anno, le esportazioni ammontavano ad oltre 40 miliardi di metri cubi, con un aumento annuale del 20%”. Guardando queste statistiche, è chiaro che tutte le chiacchiere sulla solidarietà atlantica non hanno alcun effetto sul razionale processo decisionale del governo tedesco. “Non abbiamo bisogno di un’escalation del conflitto”, ha affermato Sigmar Gabriel nella tavola rotonda degli esperti in politica energetica di fine marzo. “La Russia ha rispettato gli obblighi previsti dai contratti sul gas anche negli anni più bui della guerra fredda”. Sigmar Gabriel sa di cosa parla. Per l’Europa poter utilizzare pienamente le forniture di gas dagli Stati Uniti, sarà necessario costruire impianti costosi per decomprimere e immagazzinare il gas. Inoltre, al fine d’integrare il gas “americano” nei sistemi energetici locali, i Paesi europei avrebbero bisogno di costruire nuove stazioni di pompaggio. L’infrastruttura associata ne aumenterà il prezzo al consumatore. Né i padroni dell’industria tedesca, né i leader politici responsabili, sosterranno tale politica.

Quindi chi c’è dietro la pretesa di punire la Russia?
Barack Obama continua a guardare all’Europa per fare pressione su Mosca. Non è un caso che le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti in politica energetica coincidano con la sua visita in Arabia Saudita. Il presidente Obama è venuto a Riyadh per abbattere i prezzi, in cambio dello sviluppo delle strutture saudite per estrarre e liquefare il gas da inviare in Europa. E’ improbabile che anche lo stesso Charles Maurice de Talleyrand possa convincere i sauditi a riversare la maggior quantità di risorse possibile sul mercato e solo in cambio della nebulosa promessa di un aiuto statunitense nell’avere nuovi impianti gasiferi, in un imprecisato futuro. Anche la posizione del Qatar deve essere considerata. Vi sono gravi disaccordi tra i sauditi e l’ex-emiro del Qatar, ipersensibile come nessuno in Medio Oriente sul bisogno di un nuovo concorrente nel settore del gas. Il tentativo di Obama di ripetere il trucco petrolifero di Ronald Reagan in Medio Oriente “abbattendo” i prezzi globali, dovrà affrontare molti ostacoli. L’abbattimento del prezzo del petrolio a 80 dollari susciterebbe un altro problema, la vera polemica nella campagna per la rielezione di Obama, e cioè cosa fare dell’Iraq. Anche un calo del 10% del prezzo del petrolio potrebbe eliminare l’economia irachena, ancora scossa dall’invasione degli Stati Uniti. E Israele osserva i tentativi della Casa Bianca di avviare il riavvicinamento con l’Iran. Se lo Zio Sam tenta d’imporre sanzioni energetiche contro la Russia per le sue posizioni politiche in Medio Oriente, presto scoprirà di aver caricato la pistola solo per spararsi ai piedi.
Il segretario all’Energia degli Stati Uniti, Ernest Moniz, incaricato da Obama e appassionato di scisto, s’è esaltato nel dibattito su come “punire” la Russia. Ha promesso di prendere in considerazione nuovi sforzi per le navi metaniere dagli Stati Uniti all’Europa. In questo caso particolare, il suo intervento difficilmente rifletterebbe la posizione dei CEO delle major petrolifere. Sanno molto bene che un vera svolta dei prezzi nel settore non si avvicina a quella di 30 anni fa, per via dell’inflazione e dei costi operativi sempre più elevati. Solo il terminale Sabine Pass da 10 miliardi di dollari, una struttura della Cheniere di Cameron Parish, ha l’approvazione necessaria dal dipartimento dell’Energia e dalla Regulatory Commission della Federal Energy statunitensi. Ai primi di marzo, l’economista statunitense Philip Verleger, che ha lavorato alla Casa Bianca e al Tesoro degli Stati Uniti negli anni ‘70, ha parlato da esperto sulla questione di come usare l’energia per “punire” la Russia. Nella newsletter del 3 marzo 2014 che pubblica per i suoi clienti, Verleger ha scritto che gli Stati Uniti dispongono di uno strumento per influenzare la Russia, la sua Strategic Petroleum Reserve (SPR). La riserva statunitense attualmente è pari a circa 700 milioni di barili di petrolio, cinque milioni dei quali sono stati immessi sul mercato durante la visita a Washington del primo ministro ad interim ucraino Arsenij Jatsenjuk. “E’ quasi una sfida alla logica pensare non ci sia un legame”, ha osservato John Kingston, direttore della divisione notizie della Platts. Toccare l’SPR per manipolare il mercato globale sarebbe una decisione assai straordinaria. L’unico modo per esercitare una reale pressione sui prezzi mondiali del petrolio sarebbe cedere almeno il 50% di tutta la SPR e concedere licenze di esportazione a chiunque lo volesse. Il DoE statunitense non è ovviamente pronto a tali misure draconiane. Guardando il Rapporto 2014 scritto dagli analisti del DoE, noti per la loro fede quasi religiosa nelle energie alternative, il prezzo minimo per il petrolio nel 2015 sarà di 89,75 dollari/barile. Il bilancio nazionale russo, nel 2014, gravato dalle spese per le Olimpiadi, è stato redatto sulla base di un prezzo medio di 93 dollari al barile. Ergo, anche 80-90 dollari non sarebbero affatto un disastro per Mosca, tanto meno 100 dollari al barile. Inoltre, la pressione “non di mercato” dagli Stati Uniti potrebbe essere bilanciata dalle nazioni esportatrici. Ad esempio, con l’idea della “moneta energetica”, a lungo tema caldo presso l’OPEC e il Gas Exporting Countries Forum (GECF).
Per la prima volta nella storia delle relazioni USA-Russia, assistiamo a un dibattito pubblico sulla minaccia di sanzioni economiche che può avere ampi effetti negativi sulla sicurezza energetica globale. L’amministrazione Obama si comporta come se seguisse un vecchio libro di testo di economia politica sovietico. Al momento, a quanto pare, il dogma sacro del libero mercato, da Samuelson a Friedman, può essere comodamente trascurato solo per punire una nazione sovrana. Quando il capo dello Stato più influente del mondo parla di manipolazione dei prezzi di mercato per punire attori recalcitranti, di che tipo di “libero mercato globale” e fair play parla per davvero?

Igor Alekseev, Route Magazine – Nsnbc

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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Pulizia sociale a Spilamberto, multe ai vegetariani romani, agnello pasquale, estetica della scorta, espianti orribili, vangelo esseno della pace…

Il Giornaletto di Saul del 13 aprile 2014 – Pulizia sociale a Spilamberto, multe ai vegetariani romani, agnello pasquale, estetica della scorta, espianti orribili, vangelo esseno della pace…

Care, cari,

Spilamberto. Pulizia sociale – Scrive Caterina: “Ecco… è stato bello pulire per terra e raccogliere immondizie a Spilamberto. Eravamo un gruppetto, prima sparuto, poi sempre più nutrito (sempre pochini, comunque, molti avranno preferito magari dormire un po’ di più, pulire casa loro o tagliare l’erba del proprio giardino). C’erano, fra quelli che ricordo, Daniela, Daniele, Tiziana, Rossella, Umberto, tre ragazzi credo ganesi, un paio di guardie ecologiche, un “ragazzo” di Spilamberto che però vive a Bazzano, molto amante del suo paese di origine, molto premuroso e gentile, Giovanni e altri di cui non ricordo il nome. Ci siamo divisi in tre gruppi, dopo un po’ di sana confusione organizzativa, ed il nostro gruppo si è diretto in piazza Sassatelli dove abbiamo perlustrato il parchetto, poi la piazza e poi il retro dove abbiamo tirato su un bel po’ di robaccia e anche una vagonata di cicche. Infine ci siamo ritrovati tutti in piazza per un piccolo rinfresco rifocillatore e un po’ di chiacchiere. Si potrà senz’altro ripetere!

Mio commentino: “Bell’esperimento di ecologia sociale da ripetere ovunque!”

Roma. Burocrazia e multe contro la Festa dei vegetariani – Scrive Franco Libero Manco: “Il programma per l’edizione, che si tiene a Roma l’11 maggio, è quasi ultimato (segue in calce), debbo però informarvi che durante la 7^ Festa Nazionale dei Vegetariani tenutasi, come ogni anno in piazza Re di Roma, ci fu un sopralluogo della polizia municipale del VII Municipio (probabilmente perché a qualcuno dava e dà fastidio la nostra Festa) che contestò la presenza di alcuni gazebo e tavoli espositivi senza autorizzazione alla vendita e alla somministrazione di alimenti. Circa un mese dopo ci fu notificata una sanzione per complessivi 8.200,00. A tale multa inoltrai ricorso, contestando quanto asserito in verbale… Ma il 9 aprile 2014 ci è stata notificata l’infondatezza delle giustificazioni del ricorso con l’ingiunzione di provvedere al pagamento entro 30 giorni dalla..” – Continua con programma: http://retedellereti.blogspot.it/2014/04/roma-11-maggio-2014-programma-per-la.html

Gesù era sposato? – Scrive Gianni Donaudi: Si torna a parlare della moglie di Gesù, dopo la scoperta di alcuni brani evangelici risalenti al IV secolo. Ricordo che l’ipotesi di un legame tra Gesù e la Maddalena (nulla di blasfemo, in molte altre religioni anche gli Dei “tengono famiglia”), è vecchia come la religione venuta a predominare in occidente e non l’ ha certo scoperta il ciarlatano ameriKano Brow. Già prima che uscisse il Codice, alla metà degli anni ‘90, uno degli ex fondatori di Prima Linea, tale Chicco GALMOZZI, scrisse un articolo in merito su “Orion” rivista milanese stampato dalle Edizioni “Barbarossa”. Una rivista alla quale collaboravano anche molti autori di SINISTRA (come Claudio Risié, legato a Capanna)…”

Ennesimo appello per una Pasqua senza stragi di sangue – Scrive Doriana Goracci: “Tra pochi giorni è Pasqua, volete che NON vi dica di NON fare fuori gli agnelli? Anche se non lo volete io ve lo dico, anche se chissà quanti già ne hanno macellati. Un rito atroce, abominevole e senza senso. Pensate che gli allevatori avrebbero delle difficoltà?” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/04/ennesimo-appello-per-una-pasqua-senza.html

Commento di Elke: “Caro Paolo, hai visto quante persona ora adottano gli agnellini? Anche l’agnellina “Perché” ha diffuso il suo messaggio con successo: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/03/24/storia-della-agnellina-salvata-da-elke-e-marco-e/ – Ti ringrazio sempre molto per tutto ciò che hai fatto. Ti abbraccio con affetto costante e anche se non ci vediamo da tanto, il segno nel cuore rimarrà sempre. Buona pasqua a a te e Caterina!”

Libano. Mandato d’arresto per Dell’Utri, l’uomo dai mille segreti – Scrive F.B.: “Non c’è due senza tre. Dopo Pisciotta e Sindona, se fossi dell’Utri, se e quando arriverà nelle patrie galere, eviterei accuratamente di bere caffè. Sembra sia una bevanda indigesta per i siciliani…”

Commento di NapoLibera: “DAL LIBANO, ANTICA TERRA D’ASILO, SUL QUALE BASA LA SUA PREGRESSA FORTUNA FINANZIARIA, ED OLTRETUTTO PER UN REATO (CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA) CHE NON ESISTE NEPPURE NEL CODICE ITALIANO, ED IN NESSUN ALTRO INTERNAZIONALE, L’ ESTRADIZIONE E’ IMPOSSIBILE.”

Estetica della scorta – Scrive Vincenzo Mannello: “A integrazione e commento dell’articolo di ieri (Giornaletto di Saul del 12 aprile 2014) sulla “scorta di bell’aspetto” per la famiglia Boldrini, scrive Vincenzo Mannello: “Da una sommaria ricostruzione dei fatti sembrerebbe che la figliuola della Presidente della Camera, studentessa a Londra (figurati se studiava in una università italiana), non appena poggi il tallone sul suolo italico si trovi affidata a degli angeli custodi che devono proteggerla da pericoli non meglio specificati. Scorta più, scorta meno…” – Continua:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/04/espresso-boldrini-e-lestetica-della.html

Dissesto idrogeologico – Scrive Cinque Terre: “Una bellissima vittoria per tutti i Comuni d’Italia: la prevenzione del dissesto idrogeologico potrà uscire dal patto di stabilità, grazie all’intervento del Movimento 5 Stelle nella mozione sulle alluvioni in Veneto ed Emilia. Il governo ha accettato e i Comuni avranno un’arma in più contro il dissesto: infatti nel 2014 e nel 2015 saranno esclusi dal patto di stabilità gli interventi per emergenza, ripristino e la prevenzione”

Truffa dell’emissione monetaria a debito – Scrive Vincenzo Zamboni: “Per dare in prestito un bene bisogna esserne proprietari. Pertanto, qualunque banca fornisca denaro in forma di prestito deve dichiararlo ri-conoscerlo prima come sua proprietà, ovvero registrarlo a bilancio in attivo. Diversamente, ovvero non così facendo, compie certamente un falso e una truffa: – o perché, quale proprietario, ha omesso la dichiarazione di proprietà, – o perché, quale non proprietario (come risulta dall’assenza di dichiarazione) ha prestato un bene non proprio. Fed, Bce ed ogni altro istituto a qualunque titolo emittente denaro ha dunque l’obbligo di registrarlo preventivamente in attivo, prima di darlo in prestito…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/04/la-truffa-dellemissione-monetaria.html

Nuove dall’Ucraina – Scrive Marco Saba: “Arseniy Yatseniuk, il banchiere nominato dai golpisti ueisti presidente del Governo Ukraino fa marcia indietro: Ha promesso che rispetterà i diritti della Popolazione russofona e sosterrà il loro diritto all’Autonomia. (Questo dopo che le forze speciali antiterrorismo dell’esercito, inviate con i carri armati nelle zone “indipendentiste” di Donetsl, Karkov ed altre città ribellatesi al governo centrale, si sono rifiutate di combattere contro i civili che protestavano e presidiavano edifici pubblici), e magari a questo punto potrebbe anche tornare la politica, visto che procedere sulla linea di forza impostata nei mesi trascorsi dalla Cia potrebbe costare caro, data la percentuale di russofoni ucraini”

Critica della pratica dell’espianto-trapianto di organi – Scrive Giuseppe Gorlani: “La pratica dei trapianti è una tra le più barbare e irrazionali conseguenze del processo di reificazione della natura, le cui scaturigini sono remote e plurime. Scrive Giovanni Sessa nel suo ottimo studio Per una filosofia del divino e dell’ordine: «Il monoteismo ebraico cristiano facendo dell’essere il totalmente altro dal mondo ha sottoposto l’uomo ai voleri di quest’ultimo e, contemporaneamente ha inteso la natura, ormai desacralizzata, come oggetto per l’uomo…” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/04/12/riflessioni-etiche-e-scientifiche-sulla-pratica-degli-espianti-trapianti-di-giuseppe-gorlani/

Critica del renzie – Scrive Dago: “Afferma Bersani, che torna a pungolare l’Ego-politica di Matteuccio: “Uno non può essere ubriaco del proprio io, se fai politica ti metti in un noi. Se c’è una cosa per cui questo governo non brilla è l’umiltà. La legge elettorale così com’è non va, va cambiata”…

Le bugie del renzie – Scrive Paolo Ferraro: “Dalle cifre del DEF emergono alcune verità che Renzi ha accuratamente nascosto, confermandosi un bugiardo matricolato. Se la grancassa del minculpop ha attirato l’attenzione sui 6 miliardi stanziati nel 2014 per ridurre le tasse ai lavoratori, nulla è stato detto sui 60 miliardi (sessanta!) stanziati dall’Italia per il fondo salva stati europeo, cioè per il fondo che interviene a foraggiare le banche private in crisi. Dieci a uno non è male come regalo alle banche in una fase in cui le famiglie non arrivano alla fine del mese e i banchieri si pagano stipendi milionari…”

Umito. Cos’è un ecomuseo? – Scrive Carlo Cruciani: “Carissimi amici. Nel rallegrarci di una crescente attenzione verso le nostre attività ecomuseali e difronte ad alcune richieste di cosa sia in realtà un ecomuseo, vi invio una sintetica ma efficace elaborazione dell’amico Maurizio Tondolo, Coordinatore dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese-Friuli, con il quale, l’Ecomuseo della Via Salutaria intrattiene rapporti fraterni e collaborativi. Vi ricordo il programma della importante Giornata di Domenica 13 Aprile, al Mulino di Piedicava e ad Umito…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/04/umito-acquasanta-terme-cose-un-ecomuseo.html

Attigliano. Cammino spirituale – Scrive Olivier Turquet: “Il 4 maggio prossimo andrò a camminare da Grotte ad Attigliano nel corso dell’iniziativa chiamata “Cammino di Ispirazione Spirituale” Se pensi di partecipare (il che mi farebbe molto piacere) iscriviti quanto prima (è utile sapere quanti saremo per risolvere qualche problema organizzativo). Info. olivier.turquet@gmail.com”

Vangelo esseno della pace – Scrive Moksh: “E i vostri veri fratelli sono tutti coloro che seguono la volontà del nostro Padre Celeste e di nostra Madre Terra e non i vostri fratelli di sangue. lo vi dico, in verità, che i vostri veri fratelli nella volontà dei Padre Celeste e di Madre Terra vi ameranno mille volte di più dei vostri fratelli di sangue. Infatti dai giorni di Caino e Abele, quando i fratelli di sangue trasgredirono il volere di Dio, non c’è più fraternità di sangue e i fratelli agiscono verso i fratelli..” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/04/il-vangelo-esseno-della-pace-rivisitato.html

Mio commentino: “Sto vangelo esseno è un testo intrigante, ricordo che l’abbiamo presentato tantissimi anni fa al Circolo…. c’era anche Edoardo Torricella che con il suo gruppo teatrale recitavano brani, muovendosi fra il pubblico…”

Beh, vi saluto, Paolo/Saul
………………………

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Sutra del Loto. Non c’è bisogno che questi uomini e donne devoti erigano templi e torri per amor mio e costruiscano monasteri e facciano i quattro tipi di offerte alla comunità dei monaci. Questo perché chi riceve, abbraccia, legge o recita questo sutra ha già eretto torri, fatto offerte e costruito monasteri, per innumerevoli, milioni di Kalpa.” (Buddha)

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Roma, 11 maggio 2014 – Programma per la Festa dei Vegetariani in Piazza Re di Roma

12^ FESTA NAZIONALE DEI VEGETARIANI
Piazza Re di Roma
DOMENICA 11 MAGGIO 2014 ORE 9,00 – 21,00

P R O G R A M M A (QUASI DEFINITIVO)

- Ore 10,00: Apertura stand con esposizione materiale di cultura veg-animalista,
ambientalista, prodotti biologici e cruelty free
- Ore 11,00: Rassegna di esercizi aerobici e Kung fu con Giuseppe Siani
- Ore 12,00: Workshop “Tofu speziato”, storia, proprietà nutrizionali
cottura e degustazione, a cura di Nutrizia
- Ore 13,00: Presentazione della tesi di laurea “Etica e diritti animali”
con Matteo Spanò, Maria Grazia D’Ippolito, Walter Caporale
– Ore 14,00: Esibizione di Tai Chi della Scuola del maestro Paolo Cangelosi.
Lezione aperta a tutti con Mario Meloni dell’Atelier della Danza di R. Paganini
- Ore 15,30: Spettacolo di burattini a cura dell’Agenzia “Kids Animazione”
- Ore 16,00: L’arte del giocoliere e del saltimbanco, con Maurizio Mancini
- Ore 16,30: Giochi di fantasismo e di prestigio con L&L
- Ore 17,00: Balli con maschere di animali con Eva Migliorini, palestra Atlhon
Ore 17,30: Danza del ventre e Tribal Fusion Fantasyland con Rita Ferraioli Ronci
e Rachele Marcelli del Centro Multidisciplinare delle Arti via Caffarelletta 35 Roma
- Ore 18,00: Conferenza: “Veganismo e animalismo:
strumenti di benessere personale e progresso sociale”
con Michela Brambilla, Franco Libero Manco, Gianluca Felicetti, Sabina Bietolini
- Ore 19,00: Atmosfere di Via Col Vento ed il Gattopardo: Valzer, Quadriglie e Contraddanze in costume

d’epoca dell’800 con gli allievi della Compagnia Nazionale di Danza Storica (www.danzastorica.it)

- Ore 20,00: Danze etniche italiane e nel mondo con l’Associazione Culturale
“La Pizzica”, direttore artistico Sergio Maccari – www.lapizzica.com

Comunicazione:

Carissimi, durante la 7^ Festa Nazionale dei Vegetariani tenutasi, come ogni anno in piazza Re di Roma, ci fu un sopralluogo della polizia municipale del VII Municipio (probabilmente perché a qualcuno dava e dà fastidio la nostra Festa) che contestò la presenza di alcuni gazebo e tavoli espositivi senza autorizzazione alla vendita e alla somministrazione di alimenti. Circa un mese dopo ci fu notificata una sanzione per complessivi 8.200,00. A tale multa inoltrai ricorso, contestando quanto asserito in verbale citando il il Decreto Legislativo 114/98 all’art. 4, comma 2, lett. l, che a proposito di manifestazioni come la nostra recita:
“Il presente Decreto non si applica all’attività di vendita effettuata durante il periodo di svolgimento delle fiere campionarie e delle mostre di prodotti nei confronti dei visitatori purché riguardi le sole merci oggetto delle manifestazioni e non duri oltre il periodo di svolgimento delle manifestazioni stesse. La detta norma è applicabile soltanto all’attività di vendita commerciale svolta in modo “professionale”. Per le stesse ragioni si ritiene che nessuna D.I.A. debba essere presentata ai sensi del Reg. CE 852/2004 non essendoci alcuno stabilimento di attività di produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti per cui sussista l’obbligo della notifica prevista dalla norma citata.
Ma il 9 aprile 2014 ci è stata notificata l’infondatezza delle giustificazioni del ricorso con l’ingiunzione di provvedere al pagamento della somma suddetta entro 30 giorni, cioè entro il 9 maggio p.v.
Ma l’AVA non ha la possibilità di assolvere a quanto richiesto e sono qui a chiedervi di aiutarci con un contributo. Sarebbe giusto che la multa fosse a carico degli operatori che in quella circostanza avrebbero dovuto avere le autorizzazioni richieste per evitare problemi in tal senso, ma in queste circostanze il responsabile è sempre l’organizzazione e poi, siccome la multa mi è stata consegnata un mese dopo la Festa non è stato più possibile risalire ai responsabili dei gazebo.
Chi può ci invii il suo contributo utilizzando il c.c.p. dell’AVA: 58343153 intestato a Associazione Vegetariana Animalista via Cesena 14 Roma, con la casuale: Contributo per la multa della Festa dei Vegetariani.
Dei donatori sarà redatto un elenco e saranno considerati benemeriti dell’AVA.
Un grazie di cuore a quanti vorranno contribuire affinché la Festa dei Vegetariani possa continuare ad essere celebrata e l’AVA possa continuare a svolgere la sua funzione in difesa degli animali, della salute delle persone, dell’ambiente, del libero pensiero.

Vostro Franco Libero Manco
francolibero.manco@fastwebnet.it

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Riflessioni etiche e scientifiche sulla pratica degli espianti – trapianti di Giuseppe Gorlani

Lunario Paolo D'Arpini 12 aprile 2014

La pratica dei trapianti è una tra le più barbare e irrazionali conseguenze del processo di reificazione della natura, le cui scaturigini sono remote e plurime. Scrive Giovanni Sessa nel suo ottimo studio Per una filosofia del divino e dell’ordine: «Il monoteismo ebraico cristiano facendo dell’essere il totalmente altro dal mondo ha sottoposto l’uomo ai voleri di quest’ultimo e, contemporaneamente ha inteso la natura, ormai desacralizzata, come oggetto per l’uomo.

Questi, attraverso la tecnica, ha reso ogni ente disponibile alla manipolazione, rendendolo mezzo-per. La mentalità attuale, utilitarista, atea, materialista è paradossalmente il risultato di un lungo processo storico che ha, nell’affermazione del monoteismo, la sua lontana anche se non unica origine».1

Il ritenere che la natura sia oggetto a disposizione dell’uomo sembrerebbe già anticipato e sancito nel Genesi: «E Dio li benedì e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e abbiate potere sui pesci del mare, sui volatili del cielo e su ogni animale che striscia sopra la terra”» (I, 28). Secondo taluni «nel testo ebraico la parola usata vorrebbe dire piuttosto “pasturare” (cioè come un pastore che guida il gregge)».2 Nella Bibbia Concordata, tuttavia, il verbo utilizzato è “soggiogare”. A dissipare ogni dubbio circa lo stato di spaventevole dominazione dell’uomo sulla natura riconosciutogli da Dio, in alcuni versi successivi si legge: «Il terrore e il timore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere» (9, 2).3

In ogni caso, l’uomo dell’Era Oscura (Kali-yuga), credendosi “padrone” di quanto lo circonda, finisce col dimenticare che anch’egli, benché dotato della qualità di filosofare (ovvero di interrogarsi sui Pricìpi), è natura inseparabile dall’Essere. E, invece di assumersi la responsabilità di custodire l’armonia e la bellezza del mondo, la cui realtà ultima sfugge ad ogni indagine mentale, sceglie la via dell’omologazione distruttiva, diventando il peggior nemico della vita e di se stesso.4

La tendenza insita nel monoteismo a separare irrevocabilmente la trascendenza dall’immanenza, il creatore dalla creatura, l’ortodossia dall’eterodossia, l’utile dall’inutile ha contribuito a sospingere viepiù l’uomo nell’alienazione. Non si può dividere l’indivisibile – tranne che con finalità dialettiche, della cui relatività si deve essere consapevoli -, pena l’autoimprigionarsi in gabbie di concetti artificiosi, disperati, schizofrenici e violenti. Lo insegnava già Chuang Tzu 2500 anni fa: «Se non sai apprezzare ciò che è inutile non puoi metterti a parlare di ciò che è utile.

La terra, ad esempio, è ampia e vasta, ma di tutta questa grande area l’uomo usa solo quei pochi centimetri su cui poggia i piedi. Ora immagina di togliere all’improvviso tutta la parte che non gli serve in modo che intorno a lui si spalanchi un abisso ed egli resti sospeso nel vuoto, senza nessuna superficie solida se non il pezzo che ha sotto ciascun piede: per quanto tempo ancora potrà usare ciò che sta usando?».5 La domanda sembra oltremodo attuale.

Pure la dottrina buddhista dell’anatman, secondo la quale l’uomo è privo di ogni “io” e persino del Sé, o gli insegnamenti advaita possono, se divulgati indiscriminatamente e interpretati in modo non appropiato, produrre risultati decisamente deleteri. Nagarjuna stesso, grande logico buddhista e fondatore del Vacuismo o Via di Mezzo (Madhyamaka), avverte: «La vacuità, male intesa, manda in rovina l’uomo di corto vedere, così come il serpente male afferrato o una formula magica male applicata».6

I grandi misteri apofatici imperniati sul silenzio non si profanano impunemente. Accostarsi ad essi con leggerezza o credere di poterli trasmettere senza le dovute qualificazioni espone a gravi rischi: in primis la follia e la perdita dell’orientamento. Il linguaggio comunemente usato (vaikhari) possiede solo un quarto del potere della parola; i rishi vedici sostenevano che esso non può descrivere la traccia lasciata da un uccello nell’aria. Da ciò l’importanza dell’apprendimento diretto ai piedi di un autentico maestro in possesso dei tre gradi sovrasensibili del linguaggio (madhyama, pashyanti e para).7

L’esasperazione del conflitto tra uomo e natura di matrice ebraico-cristiana,8 il nichilismo e il materialismo impliciti in un certo buddhismo e il dualismo camuffato da non-dualismo scaturente dalla cattiva comprensione della dottrina advaita – che ritiene il mondo fenomenico una sorta di apparenza né reale, né irreale (maya) – hanno favorito lo sviluppo di forme perniciose di scientismo riducenti la persona ad un mero meccanismo biologico; questa, privata d’ogni valore intelligibile, diventa necessariamente carne da macello e oggetto di crudeli sperimentazioni. A conferma di quanto testé detto si potrebbero portare numerosi esempi, ma qui ci limiteremo ad esaminare la pratica dei trapianti, oggi molto diffusa e caldeggiata come moralmente encomiabile dall’establishment economico, politico e religioso.

I mass media – i quali, nascondendosi dietro la bautta dell’informazione obiettiva, non si peritano di diffondere menzogna, ottenebramento e ignoranza – sono riusciti a convincere milioni di persone che gli organi vitali utilizzati nei trapianti vengono prelevati ad uomini morti. A tale risultato si è pervenuti impiegando l’escamotage della “morte cerebrale”: il cervello sembra non funzionare, ma il cuore batte e il sangue e l’aria circolano. I cosidetti “donatori” sono pertanto persone del tutto vive, sebbene in gravi condizioni di salute; ai fini dei trapianti la realtà non potrebbe essere diversa, giacché gli organi diventano immediatamente inservibili dopo la morte. La morte “vera”, riconoscibile dai segni inconfondibili del rigor mortis e dell’odore della decomposizione organica, è una sola.

Se ci si pensa un attimo, appare subito evidente quanto sia assurda e tendenziosa la definizione di “morte cerebrale” o “clinica”;9 come se la morte fosse un concetto da definire e non, invece, una realtà alla quale accostarsi riverentemente. Solo in chiave simbolico-iniziatica si può parlare di più morti.

A fronte degli svariati sproloqui dello scientismo,10 la sapienza sia d’Oriente che d’Occidente ha insegnato in ogni tempo la costituzione ternaria dell’uomo, composto da corpo, anima e spirito: dimensioni che si compenetrano le une nelle altre a formare un unicum. Al momento della morte l’anima si ritira gradualmente attraverso i vari involucri (fisico, pranico, mentale inferiore e superiore, causale) per andare incontro al proprio destino-dharma; in funzione di ciò le religioni hanno perfezionato svariati sistemi di accompagnamento del moribondo e del morto.

Morte e nascita sono momenti fondamentali nella vita di un uomo, ed egli li vive ogni giorno, ogni notte o, meglio ancora, ad ogni salire e scendere del respiro, preparandosi al confronto con la Luce nel momento estremo del trapasso. In un mondo normale – e cioè ordinato secondo la Norma – sarebbe superfluo precisare che in tale circostanza egli necessita di essere particolarmente rispettato e lasciato in pace.
Anche nella tradizione cristiana tardomedioevale si parlava opportunamente di ars moriendi e, in tempi successivi, sull’arte di morire bene era andata formandosi una letteratura assai apprezzata. Si provi quindi a immaginare quale “buona morte” esperiremmo se, mentre la coscienza si ritira dagli organi vitali, potenze dell’anima, preparandosi ad uscire dalla guaina fisica il più possibile alleggerita da samskara (semi causali) e vasana (impressioni mentali), mani crudeli ci aprissero il petto per estrarvi il cuore pulsante, centro dell’ente, in cui si incontrano e fondono microcosmo e macrocosmo.

A questo punto non è un’esagerazione dire che l’espianto di organi vitali è, a tutti gli effetti, una tortura ed un’uccisione legalizzate spalancanti le porte degli Inferi. Ne è prova atroce lo scalciare dei presunti “cadaveri” allorché li si sottopone all’espianto.

La Bhagavad-gita, libro tra i più atemporali e sublimi, ritrae con precisione gli ipocriti dediti all’adharma: «Questi uomini di natura demoniaca dicono che non esiste nel mondo né verità, né ordine, né Provvidenza, che il mondo è un composto di fenomeni e che è solo un gioco del caso. Avendo questa opinione, questi sventurati “io”, privi di comprensione e pieni di violenza vengono quaggiù come nemici del mondo» (XVI, 8, 9).11 Nel nostro tempo a tale genia appartengono quelli che impongono all’umanità i peggiori orrori in nome del bene, della democrazia, del progresso, dell’uguaglianza, della volontà divina o che riescono finanche a diffondere il razzismo e il terrorismo pur proclamando di volerli combattere.

Affinché si comprenda l’incidenza nefasta che la pratica dei trapianti ha sia sul piano fisico che sottile, riporto, dall’Introduzione di Bruno Cerchio al volume Ars Moriendi di Anonimo del XV sec., un brano estremamente chiaro ed illuminante: «In base agli insegnamenti tradizionali sulla morte e al rispettoso atteggiamento tenuto dall’uomo tradizionale verso questo momento di “passaggio”, non sarà difficile giungere alla condanna della pratica del trapianto degli organi, vero e proprio sacramento del diavolo, la cui incompatibilità con la vita umana viene già palesata a livello biologico dalle insormontabili crisi di rigetto che sarebbero opposte dall’organismo “ospite” se le sue difese immunitarie non venissero distrutte chimicamente, cosa che si traduce sul piano sottile – in quanto un fatto biologico ha sempre alla sua radice un movimento di energie che agiscono sul piano sottile dell’anima – nella incompatibilità tra le energie psichiche latenti nell’organo espiantato e quelle presenti nell’organismo che lo dovrebbe accogliere.

Se dunque l’organismo che ha subito il trapianto sopravvive questo è possibile solo a patto di una rottura tra il piano fisico, il quale non collasserà solo perché costantemente tenuto al di sotto delle normali condizioni di vita biologica dai farmaci antirigetto – e dunque come un cadavere -, e il piano animico, che avrà comunque subito un distacco parziale dal corpo, e sui cui risvolti sottili non osiamo azzardare ipotesi. Certo al momento di un trapasso avvenuto in simili condizioni è difficile non pensare a uno sprigionarsi di influenze errabonde, le quali, già distaccate dalla loro sede naturale, si sono trovate a lungo compresse in un contenitore in lotta contro la corrosione del tempo. Se questa pratica è da aborrire comunque per la vita “di chi resta”, essa lo sarà non di meno per quella “di chi parte”, in quanto l’espianto degli organi, al fine del loro “riciclaggio”, deve avvenire – come è noto – subito dopo la “morte clinica” del paziente, ciò verosimilmente perché gli organi ancora racchiudono quelle energie animiche che costituiscono la loro fonte vitale, e ciò non fa che scontrarsi con il decorso del tempo di riassorbimento delle potenze sottili della psiche e il distacco di questa dal corpo, processo che secondo la Scienza sacra richiede tre giorni e mezzo, e durante i quali il cadavere deve essere vegliato senza essere rimosso né toccato, prima che si possa passare alle esequie funebri. Ma “dovunque sarà il cadavere si aduneranno gli avvoltoi” (Mt 24,28)».12

Alla luce di quanto sopra esposto, la pretesa che il sacrificio del soggetto donatore valga come salvezza del soggetto ricevente (che di solito muore nel giro di pochi anni, vissuti malamente, di tumore o di leucemia) non ha alcun fondamento razionale e si inscrive in quella retorica buonista di cui oggi molti si riempiono la bocca e le tasche.
Occorre altresì sottolineare come non si possa violare il principium individuationis, «fondamento dell’individualità, per cui essa è quel che è».13 Non c’è una foglia identica ad un’altra foglia nell’intero universo, eppure tutte le foglie sono, in essenza, la “foglia”. Così è dell’uomo. In prospettiva orizzontale tutti gli uomini sono diversi e non sono intercambiabili, in quella verticale tutti sono l’Uomo, il Purusha, epifania divina. L’originalità e, ad un tempo, l’identità assolute di ogni atomo di vita adombra il mistero della non-dualità.

L’indifferenza nei confronti di argomenti di capitale importanza quale quello dei trapianti non è caratteristica soltanto dell’uomo obnubilato dalla droga mediatica, ma, talvolta, anche del sedicente spiritualista, il quale, sedotto dall’idea del distacco dalla vile materia-illusione, afferma, come a me è capitato in ripetute occasioni di udire: «Non c’è nessuna differenza tra il morire per espianto o per incidente o nel proprio letto, dato che in ogni caso bisogna morire. Non sta a noi giudicare. Chi sa di non essere il corpo è indifferente al tipo di morte o di vita che gli spetta. Chi crede in Dio sa che in ogni caso viene fatta la sua volontà.
Chi non ci crede non se ne cura».

Parrebbero parole savie, ma, a mio modesto avviso, simili ragionamenti, oltre ad essere privi di pietas, esemplificano bene lo stato di confusione e di esacerbata separatività – tra materia e spirito, tra umano e divino, tra visibile e invisibile, tra azione e contemplazione – al quale conducono certe dottrine realizzative mal assimilate.14 E quindi, proprio come indicato da Giovanni Sessa nella citazione iniziale, chi concepisce l’Assoluto in quanto totalmente altro dal mondo non solo lo relativizza, limitandone l’onnipervadenza, ma finisce pure col consegnare il manifesto alla barbarie.

Ritengo più convincente, amorevole ed equilibrata la visione dello shaiva Karapatri: «Venerando l’illusione, o la sua manifestazione, si venera la realtà che vi è dietro, l’inconoscibile Immensità sulla quale essa si fonda».15

Siamo immersi nel Mistero. Presumere di penetrarlo con strumenti empirici è ignoranza; aprirsi rispettosamente ad Esso, senza disprezzare la propria natura umana (svadharma) e la natura tutta, è saggezza. «For every thing that lives is Holy!» («Poiché ogni cosa vivente è Sacra!»).16

Giuseppe Gorlani

…………….

Note

L’Officina, Riscoprire il Paganesimo, n. 6, 2006
2 Gloria Gazzeri, Lettera con riflessioni sul Quaderno n. 8/2006, in Quaderno n. 1/2007 dell’A. E. F. di Treviso.
3 In effetti si può constatare che a tutt’oggi, almeno in Occidente, gli animali sono terrorizzati dall’uomo. E ne hanno ben donde, visto il modo in cui vengono trattati: o li si addomestica, o li si tortura e stermina, o li si rinchiude in zoo e parchi. Del resto l’uomo si comporta in egual guisa con se stesso.
4 Secondo gli insegnamenti di Pitagora (etim. “colui che parla in nome dell’Apollo di Pito”), l’armonia e la bellezza cosmiche possono essere trasferite sul piano dell’etica individuale e sociale e quindi anche politica. Il che non significa uguaglianza tra tutti gli uomini – così come un’armonia musicale non significa unità di tono -, bensì rapporti armonici tra i vari ceti, fissati da giuste leggi.
5 Thomas Merton, La via semplice di Chuang Tzu, Ediz. Paoline, Mi, ’93.
6 Nagarjuna, Le stanze del cammino di mezzo (Madhyamaka Karika), Boringhieri, To, ’68, XXIV, 11.
7 Cfr. il cap. I Quattro Livelli del Linguaggio in R. E. Svoboda, Kundalini – Aghora II, Ediz. Vidyananda, Assisi, ’93. Si rimanda altresì alle considerazioni di Charles Malamoud sulle quattro parti della parola ne Il Pensiero Indiano, vol. I, Ist. Della Enciclopedia Italiana, ’96.
8 Don Marco Belleri, nell’interessante articolo Il rapporto uomo-natura nella religione cristiana (fonte: Fare Verde, Associazione di Protezione Ambientale, www.fareverde.it), scrive: «Affrontare questo argomento non è semplice, sia perché la Chiesa è una realtà vasta e complessa, e all’interno di essa, al di là del nucleo essenziale della fede molto brevemente riassunto nel Credo, ci sono sottolineature diverse su vari argomenti; sia perché essa non è una realtà astratta ed è quindi condizionata dal pensiero circostante. Per questo non sempre e non in tutti gli ambiti la riflessione è stata chiara né la risposta pratica coerente. […] La Genesi mostra l’uomo partecipe della dignità del Creatore, che si prolunga attraverso la custodia ed il dominio […] Purtroppo questa verità viene spesso dimenticata o travisata. […] Spesso la natura, specie nella Chiesa occidentale, è stata vista in stretta relazione col peccato. […] Un tentativo di ripensamento è iniziato dopo che la tradizione ebraico-cristiana è stata accusata, a partire dagli anni ’60, di essere una delle cause principali del dissesto ambientale a motivo della sua visione dell’uomo come dominatore della natura». A questo punto l’Autore cita alcune riflessioni di Giovanni Paolo II invitanti l’uomo contemporaneo a non pretendere di sostituirsi a Dio, bensì a collaborare con la sua opera di creazione. Le riflessioni del Pontefice da poco scomparso sarebbero in buona sostanza condivisibili; peccato che egli abbia pure affermato: «La carità fraterna si esprime anche attraverso la scelta di donare i propri organi». Sembra che la Chiesa, timorosa di inimicarsi i potenti, sia capace – sul piano sociale, economico e politico – di dire solo mezze verità.
9 Riguardo alla cosidetta “morte cerebrale” irreversibile, il Dr. David W. Evans, scienziato di chiara fama, in un testo presentato al Comitato ristretto della Commissione Affari Sociali del Parlamento italiano, sostiene: «[...] non esistono prove o serie di prove che possano stabilire con il necessario grado di certezza che il cervello sia veramente morto in un qualsiasi momento prima della cessazione definitiva della circolazione corporea [...]. Il concetto che la morte del cervello si possa stabilire prima dell’arresto cardiaco definitivo non ha validità scientifica».
10 Sia ben chiaro: la scienza va rispettata, non lo scientismo.
11 In E. Bertholet, La reincarnazione nel mondo antico, vol. I, Mediterranee, Roma, ’94.
12 Anonimo del XV secolo, Ars Moriendi, Ananke, To, ’97.
13 G. Ranzoli, Dizionario di Scienze Filosofiche, Ulrico Hoepli, Mi, 1943.
14 Tradizionalmente si ritiene che la non-dualità – intuibile per mezzo della buddhi, l’intelletto super conscio – non interferisca col normale svolgimento della vita umana, ma semplicemente impedisca un’identificazione assoluta nei fenomeni. Si può e si deve così giudicare relativamente, senza giudicare in assoluto. E si può e si deve, come insegna Lao Tzu nel Tao Te Ching, illuminare il paradosso di agire senza agire, governare senza governare, etc.
15 Margaret e James Stutley, Dizionario dell’Induismo, Ubaldini Ed., Roma, ’80, p 275.
16 William Blake, da A Song Of Liberty, in Visioni, a c. di Giuseppe Ungaretti, Mondadori, ’73.

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