Roma – Proteste popolari anti-monti, ritorsioni, balistica e ballistica di lacrimogeni con rimbalzo

Gli scontri di Roma e il lacrimogeno con rimbalzo

Disciplina esatta la balistica, fantasiosa ed esuberante la ballistica. A Roma nelle stanze dei bottoni c’è chi, pur esperto della prima per mestiere ruolo e funzione, si serve della seconda per coprire verità, colpe e responsabilità, per difendere ciò che non è difendibile.

Appartiene alla ballistica la versione del lacrimogeno sparato non dalle finestre del palazzo ministeriale ma da ponte Garibaldi distante 200 metri, e ricaduto sui manifestanti dopo l’urto con l’edificio e il rimbalzo: goffaggine pari alla portata mistificatoria.

Se volessimo offrire una chance ai maturi Pinocchi di regime sforzandoci di credere al lacrimogeno sparato dal basso verso l’alto, dal ponte, come si faceva con le catapulte nel medioevo, saremmo in presenza di un gesto criminale: a differenza infatti dei lacrimogeni fatti ruzzolare a terra, non solo quelli sparati ad altezza d’uomo ma anche quelli lanciati in aria alla cieca e ricadenti nel mucchio ‘ndo cojo cojo, possono ammazzare tranquillamente qualcuno. A Roma è frutto dunque di caso e fortuna che il criminale razzo, sparato con queste modalità e ricaduto con traiettoria a mortaio, non abbia stecchito a terra qualcuno. Sarebbe quasi meglio se avessero sparato dalle finestre o dal tetto. Quando la toppa è peggio del buco…

Ma la fantasia non è forse il carattere nazionale che il mondo ci invidia? Perché non utilizzarla, dunque, se serve? La teoria del rimbalzo potrebbe applicarsi tout court all’interpretazione dei fatti di Roma. Si scoprirebbe che non sono i poliziotti – come appare dai video – a manganellare i ragazzi a terra, ma sono questi ultimi che nel picchiare i poliziotti subiscono dei rimbalzi, finendo giù manganellati.

La teoria è agevolmente applicabile anche a fatti lontani nel tempo e ancora “senza certezze”. Aiuterebbe a capire ad esempio che l’anarchico Pinelli non precipitò da una finestra della questura a Milano, nossignori: avendo egli tentato di balzare dal cortile su verso la finestra imitando l’uomo ragno, a causa del rimbalzo contro il muro finì tragicamente a terra…

Sarebbe suggestivo, se non fosse per la certezza che le stanze dei bottoni stanno confezionando l’ennesima balla di stato a cui tutti crederanno, perché convinti, o perché devono o perché conviene… E’anzi già pronta, appena qualche ritocco e ci siamo: un finto accertamento qua, una concordata perizia là, una lacrima ministeriale ad hoc, un ispirato monito presidenziale, una promozione ai vertici: è l’arte della BALLISTICA, bellezza!

Sara Di Giuseppe

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