Archivio di luglio 2012

Dis-armiamoci – Quegli F35 di Giampaolo Di Paola.. sono una gran sòla…

Il Ministro Di Paola rifiuta ogni critica alla partecipazione italiana al progetto JSF bollandola come “ideologica”, ma non accetta un confronto sulle cifre. Continuando invece a ripetere lo stesso ritornello smentito dai dati ufficiali statunitensi e dai documenti prodotti dalla campagna “Taglia le ali alle armi”“

ll Ministro Di Paola continua a parlare solo a mezzo stampa, ma non accetta un confronto vero sugli F35”. E’ quanto denuncia Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo commentando l’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera dal Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola.

“Le cifre che continua a fornire sui costi ed impatto del programma – prosegue Vignarca – sono palesemente errate e contraddicono i documenti ufficiali statunitensi. I costi di acquisto (130 milioni di euro ad esemplare) sono molto più alti di quelli riferiti dai funzionari della Difesa, senza contare l’impatto del mantenimento successivo all’acquisto”.

E’ la stessa Finmeccanica in audizione alla Camera a parlare di 2.500 posti di lavori complessivi nel momento di picco di produzione, avvertendo che sono numeri da ridurre ulteriormente poiché secondo le nuove ipotesi del Ministero i caccia previsti dall’Italia sono minori ai 100 veivoli promessi agli Stati Uniti.Rete Italiana per il Disarmo all’interno della campagna “Taglia le ali alle armi” continua da tempo a produrre dati sicuri e mai smentiti (tanto è vero che nel dibattito politico tutti usano cifre da noi stimate) mentre invece il comportamento ideologico e irrealistico è quello del Ministro che continua a reiterare la scelta sulla base di presunte necessità della Difesa, ma senza mai entrare nel dettaglio dei costi-benefici.

“Forse perché dieci anni fa ha firmato lui l’accordo per la fase di sviluppo del programma venendo definito dagli americani ‘il migliore amico dell’F35’?” – conclude Vignarca.E’ stupefacente poi come il Ministro Di Paola ribadisca veementemente l’assenza di contratto per i caccia quando, nel corso degli ultimi anni, tutti i rappresentanti del Governo e della Difesa rimandavano al mittente le nostre richieste di cancellazione del programma con la presenza di penali.

“Anche se i fondi non sono ancora stanziati, lo saranno nei prossimi anni in caso di conferma degli ordini di acquisto per cui si tratta di soldi veri che realmente saranno sottratti ad altre necessità come la Sanità e i welfare” commenta ulteriormente Francesco Vignarca. Fare riferimento come dice il ministro al programma Eurofighter è improprio: se è vero che anche in quel caso i costi sono stati altissimi per un aereo militare stiamo parlando di ‘acqua passata’ perché i fondi sono stati già tutti spesi (riducendo anche di una tranche) mentre per il caccia F-35 si tratta del futuro del nostro paese. Senza dimenticare che anche militarmente e tecnologicamente ci sarebbe per l’Italia un’ulteriore sudditanza verso gli Usa mentre altri progetti sono di respiro europeo.

Quanto al ritorno tecnologico e industriale, di recente si sono levate voci molto critiche da parte di ingegneri e tecnici di Alenia Aeronautica, che confermano come fantasiose le rosee prospettive di vantaggio dipinte dalla Difesa e da Finmeccanica e minimi gli effettivi vantaggi tecnologici.Probabilmente sono invece molto forti i vantaggi di prestigio e di interesse che stanno alla base del sostegno continuo che la scellerata scelta del programma F-35 continua ad avere.“Per quel che riguarda il Disegno di legge delega voluto da Di Paola, – dichiara Massimo Paolicelli Presidente dell’Associazione Obiettori Nonviolenti – non porta neanche un euro alle casse dello Stato, perché prevede con i risparmi del taglio al personale di pagare nuovi sistemi d’arma, come gli F35 e la loro manutenzione. Vuole mantenere nel tempo una spesa di oltre 23 miliardi di euro l’anno, mentre gli italiani sono chiamati a pesantissimi sacrifici in settori delicati come la sanità, l’istruzione e l’ambiente”.

“Altro aspetto non di poco conto – prosegue Paolicelli – è quello economico ed anche qui il Ministro Ammiraglio Giampaolo Di Paola presenta al Parlamento ed al Paese una mezza verità affermando che il nostro Paese destina alle Forze Armate lo 0,84% del suo P.I.L. mentre la media europea è dell’1,61%. Peccato che questi dati siano smentiti da documenti ufficiali della Difesa e dalla NATO, che attribuisce all’Italia una spesa dell’1,4% del P.I.L. rispetto ad una media europea dell’1,6%. Il nostro Paese spende più della Spagna (0,9% P.I.L.) e quanto la Germania (1,4% P.I.L.) ma meno di Francia e Gran Bretagna (rispettivamente 1,9 e 2,6% del P.I.L.), che sono però nazioni che posseggono armamenti nucleari”.

Questa apparente contraddizione avviene perché si conteggiano solo le spese per la Funzione Difesa, escludendo spese inserite nel bilancio della Difesa, come i Carabinieri, usati principalmente per la pubblica sicurezza ma comunque inquadrati come IV Forza Armata e le pensioni di ausiliaria. “Fuori dal bilancio ufficiale sono anche le Missioni all’estero, a carico del Ministero dell’Economia per 1,4 miliardi ed i finanziamenti per alcuni sistemi d’arma a carico del Ministero dello Sviluppo Economico per 1,7 miliardi; per questo nel 2012 alla fine – conclude Paolicelli – si spende per la Difesa oltre 23 miliardi di euro

Contatti: Rete Italiana per il Disarmo: segreteria@disarmo.org – 328/3399267

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Qule che il monti non fa per l’Italia.. ma Hollande fa per la Francia

Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in
56 giorni di governo: ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe
all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni
con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha
fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali
dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava
l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando
provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un
dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi
il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno
meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La
nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè. Via
con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito,
spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di
ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560
giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la
produttività della nazione”. Ha abolito il concetto di scudo fiscale
(definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto
presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella
tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5
milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal
compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870
laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri
12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha
sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3
miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato
(con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e
3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli
investimenti nelle infrastrutture nazionali. Ha istituito il “bonus
cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse
zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria
indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla
lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far
risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo
all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale. Ha abolito
tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case
editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che
finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani
business legati a strategie di mercato avanzate. Ha varato un
provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una
scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che
producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre
strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o
lasciare. Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari
governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli
alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno.
Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo
garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni
finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di
cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per
tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il
pareggio di bilancio.
Risultato: ma guarda un po’ SURPRISE!! Lo spread con i bund tedeschi è
sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470).
L’inflazione non è salita. La competitività re la produttività
nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre
anni a questa parte.

Luciano Cecconi

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Testimoni di Geova e bacarozzi… – Una “perla” di lungimiranza gastronomica di Franco Libero Manco

Ante scriptum
Articolo pubblicato nel mese di giugno sulla rivista “Svegliatevi” dei Testimoni di Geova, con il titolo “Cena a base di insetti, un’esperienza che non dimenticheremo”.

“Mia moglie ed io siamo stati invitati a cena da amici che abitano in una zona tranquilla di Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana. “Entrate! Speriamo siate affamati!” Ci dicono appena arriviamo. Già prima di entrare sentiamo i nostri amici chiacchierare e avvertiamo nell’aria un bel profumino: un mix di cipolle, aglio e spezie. Ella, la padrona di casa, ci accoglie spiegandoci cosa stiamo per mangiare. “Per molti che abitano nell’Africa centrale gli insetti sono un importante fonte di proteine, spiega. Ma noi non li mangiamo per necessità: è che sono buonissimi. Oggi mangeremo makongo, cioè bruchi”.

Nella Repubblica Centrafricana si mangiano diversi tipi di insetti. Durante la stagione delle piogge eserciti di termiti chiamate bobo si assembrano intorno ai termitai o, nella aree urbane alle sorgenti di luce elettrica. Di sera dopo un temporale, bambini si precipitano a raccogliere. E, spesso, mentre riempiono le loro ceste si fanno anche una bella scorpacciata. Questi insetti possono essere gustati in vari modi: essiccati al sole, arrostiti con un po’ di sale, speziati con peperoncino piccante, oppure cucinati in uno stufato o con degli gnocchi.

Le kindagozo sono cavallette verdi che arrivano nella zona durante la stagione secca. Gli abitanti della Repubblica Centrafricana le arrostiscono o le fanno cuocere a fuoco lento dopo aver tolto zampe e ali. In tutto il paese si mangiano anche diversi tipi di bruchi. A noi sono state offerte le larve di una falena che depone le uova sugli alberi. Quando nascono i bruchi vengono raccolti, lavati e poi cotti a fuoco lento con pomodori, cipolle e altri ingredienti a seconda della ricetta che piace di più. A volte vengono essiccati o affumicati. Questo permette di conservarli anche per tre mesi.

Anche se non tutti gli insetti sono commestibili, quando vengono raccolti in zone in cui non vengono usati pesticidi e fertilizzanti e quando sono opportunamente preparati, di solito non si corrono rischi. Ovviamente chi è allergico ai crostacei, parenti stretti degli insetti, visto che si tratta sempre di antropodi, farebbe bene ad evitarli. A differenza dei crostacei che si nutrono di sostanze in decomposizione, la maggioranza degli insetti commestibili mangia solo foglie sane e consuma piante che gli esseri umani non sarebbero in grado di digerire.

A seconda del tipo di bruco 100 grammi possono bastare per soddisfare buona parte del fabbisogno proteico giornaliero di minerali come calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio e zinco, nonché di diverse vitamine. Inoltre la farina che si ottiene dai bruchi tritati può essere usata per fare una pappa che integra la dieta dei bambini denutriti. Oltre all’apporto nutrizionale, l’entomofagia, cioè il mangiare insetti, presenta altri vantaggi. Un pasto a base di insetti è “ecosostenibile”: comporta un basso consumo di acqua, produce basse emissioni di gas serra, e, di fatto, è una forma di pesticida naturale.

Mentre pregustiamo i nostri bruchi, ci viene in mente che nella legge della antica nazione di Israele, le locuste non erano considerate impure. Infatti servitori del vero Dio come Giovanni il Battista, le mangiavano. E’ anche vero però che mangiare qualcosa a cui non si è abituati all’inizio può non essere facile. Ella esce dalla cucina con un piatto fumante che cattura l’attenzione di tutti. Essendo ospiti, io e mia moglie abbiamo l’onore di essere serviti per primi. Quando vedono che ci vengono messe davanti due grandi ciotole piene di bruchi, gli otto africani li con noi diventano raggianti.

Se vi capita l’occasione di assaggiare questa prelibatezza, che tra l’altro è molto nutriente ed economica, non fatevela scappare! E’ un’esperienza che non dimenticherete.

Commento

Sappiamo che i Testimoni di Geova pur invocando la restaurazione in terra del Regno di Dio, non adottano l’alimentazione vegetariana, quella adamitica prima del peccato originale, ma quella più comoda e più gradevole al palato permessa dopo il diluvio, e per giustificare le loro scelte alimentari citano, e mischiano insieme sia Genesi 1,29 in cui Dio da il comando ad essere vegetariani “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme ed ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”, sia Genesi 9,3 “Ogni animale che si muove ed ha vita vi servirà di cibo”, probabilmente perché la terra era rimasta coperta dalle acque per 150 giorni e certo non cera vegetazione, ma nemmeno animali.

Inoltre. Non è possibile mettere in atto il comando ”Non mangerete la carne con il suo sangue” di Gen.9,4 in quanto se è possibile drenare il sangue dalle arterie e dalla vene non è possibile escluderlo dai capillari. Inoltre anche i bruchi e le cavallette hanno il loro sangue.

Quindi nel Regno da loro atteso, in una dimensione bucolica, essi continueranno a mangiare la carne degli animali allevati in maniera “bucolica” e uccisi da qualcuno con un colpo di scure, alla maniera “bucolica”. Quindi mangeranno la carne degli animali assassinati per deliziare il palato dei pochi fortunati prescelti. Praticamente nel paradiso terrestre del Regno dei Testimoni di Geova ci si alimenterà come nella condizione antecedente il Peccato, senza rinunciare alla bistecca o all’arrosto di succulenti bruchi alla brace. E siccome nella Bibbia troviamo tutto e il contrario di tutto, ognuno prende ciò che gli è più utile ad avvalorare la propria tesi.

Nella fattispecie vengono ignorate indicazioni in senso proibitivo come: “Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora, la capra, il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il bufalo, il camoscio.” (Dt. 14,4) e soprattutto il pensiero dei Padri della prima chiesa cristiana: S. Girolamo: “Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare carne. Il permesso dato a Noè di mangiare carne è un’interpolazione dei Testi sacri aggiunta tardivamente dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale. Se gli animali servono per la mensa dell’uomo, non solo le lepri ed i fagiani dovrebbero imbandire le tavole, ma anche i vermi, le cimici e le serpi”.

S. Gregorio di Nazianzo: “Mangiare la carne è un’ingiustizia abominevole”.S: Giovanni Crisostomo: “ Noi capi cristiani pratichiamo l’astinenza dalla carne di animali per sottomettere il corpo…Mangiare la carne è innaturale e impuro”.S. Pietro nel Clemente Humilis del 2° secolo dice: “Il consumo di carne è innaturale e contaminante quanto la pagana adorazione dei demoni: quando vi prende parte l’uomo diviene compagno di tavolo dei diavoli”.Porfirio, considerato da S. Agostino il più grande dei filosofi, dice: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è nutrimento per i demoni”.Ma se i TdG, attenti osservanti dei dettami evangelici, dovrebbero indicare in quale documento Gesù autorizza o Egli stesso consuma della carne o se invece quest’usanza non è un arbitrio a favore della “panza”.

Se davanti alla “voce di Dio” non c’è ragionamento che valga, siamo fortunati se non ci sono indicazioni a mangiare la carne dei non eletti: molti di noi potrebbero finire in pentola.

Per quanto riguarda Giovanni Battista stando al parere di alcuni autori egli non mangiava affatto locuste e miele ma una sorta di schiacciata fatta di farina che nel termine antico gli assomiglia e che è stato confuso appunto con il termine locusta. Infatti è difficile pensare che un uomo saggio e illuminato come Giovanni Battista si cibasse di insetti conditi con il miele.

Tutto si evolve e il destino dell’uomo è di superare concezioni e principi arcaici validi per popolazioni e contesti sociali storicamente lontani e differenti. Il Creatore vuole che utilizziamo il cervello, come fanno tutte le altre specie, altrimenti perché ce lo avrebbe dato?

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Pensieri edificanti:

“Ogni uomo è accompagnato da tutte le anime degli animali di cui ne ha mangiato la carne. Benché l’anima degli animali non sia simile a quella degli umani, gli animali hanno un’anima; colui che ha mangiato la carne di un animale è obbligato a sopportarne la presenza dentro di se, e questa presenza si manifesta come stati che appartengono al mondo animale. (Mikhael Aivanhov)

Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana. Questo nutrimento contiene in se i principi irritanti e putridi che agitano il sangue e abbreviano la vita dell’uomo. Verrà il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come ora noi aborriamo il cannibalismo. (Alphonse Lamartine, 1790-1869)

Quanto più presto ed estesamente noi introdurremo nelle scuole un’educazione più umanitaria e favoriremo lo spirito di giustizia e bontà verso tutte le creature inferiori, tanto più presto ed estesamente raggiungeremo le radici della crudeltà e del crimine. (Miriam Ferguson, governatore del Texas)

Le vita vegetale invece del cibo animale è la chiave della rigenerazione. Gesù, nell’ultima Cena, usò pane al posto della carne e vino al posto del sangue. (Richard Wagner 1813-1883)

Oh mangiatore di carne, tu non sei un essere umano. Non accompagnatevi con un mangiatore di carne, perché anche la sua sola compagnia è dannosa per la devozione al Signore. Credimi, amico, coloro che mangiano carne e pesce e bevono bevande inebrianti, saranno tutti estirpati come le erbacce sono estirpate da un fertile campo e gettati dentro un’oscura valle di morte. Tutta la carne è una che sia di uccello, di cervo o di vacca e coloro che la mangiano andranno direttamente all’inferno con gli occhi aperti. (Kabir, poeta Sufi)

L’uomo è l’essere più simile agli dei per questo deve nutrirsi nel modo più simile a loro. (Musonio Rufo)

Siate rispettosi di tutte le creature e degli animali, se non volete che si alzino anch’essi ad accusarvi nel Giorno del Giudizio. (San Tommaso)

Sono fortemente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana. (H. D. Thoreau)

Se mostri amore ad un essere umano egli ti ripaga rendendotene grazie e ricambiando il tuo amore, ma se risparmi un insetto, un pesce o un uccello, oppure una pianta o un cespuglio e anzi mostri loro amore, è a Dio che lo offri. E quando Gli starai di fronte Egli magari ti chiederà: Perché hai calpestato quel verme? Perché hai strappato o gettato quei fiori? Perché hai spezzato quel ramo? Tutto questo lo hai fatto a Me. (Hermann Hesse)

Franco Libero Manco

Se volete scrivere ai Testimoni di Geova: Direttore Romolo Dell’Elice Via della Bufalotta 1281 Roma 00138

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“…l’Inghilterra possiede il 15.98% della BCE, ma non aderisce all’Euro..” – L’euro e la sindrome di Stoccolma, dai Moai all’autodistruzione

Ormai solo gli sprovveduti, e purtroppo sono ancora tanti, possono sostenere che l’euro sia stata un scelta giusta e sopratutto sociale.

Certamente ha avuto qualche nota positiva nel contrasto al dollaro e agli attacchi speculativi, ma se mettiamo nella bilancia gli aspetti positivi e gli aspetti negativi, certamente l’euro cosi come è strutturato, è un disastro su tutti i fronti, tranne per chi lo ha fatto concepire e lo sta utilizzando come arma per guadagnarci e strizzare i popoli. Oggi anche economisti dell’altro fronte, come Paolo Savona sostengono che il carrozzone europeo non è certo l’unica e la migliore soluzione che ci sia per le singole nazioni, tanto è vero che paesi che sono culturalmente evoluti o che hanno una classe politica di una certa levatura, non sono entrati in questo carrozzone (Norvegia, Svezia, Danimarca, ecc) o ne sono entrati in parte e magari solo per sfruttarne i benefici.

Vedi, ad esempio, la Gran Bretagna che è com-proprietaria della BCE ma non adotta l’euro. A tal proposito rivolgiamo la domanda a tutti quelli che dicono che non c’è nessun guadagno ad emettere moneta, ci dovrebbero spiegare che utilità ha la banca centrale della Gran Bretagna ha possedere il 15,98% delle azioni della BCE? Già quando ci fu l’ingresso nell’euro ci fu puzza di bruciato poiché il cambio deciso, 1 euro = 1936,27 lire, dava l’idea di qualcosa che non tornava, un rapporto quasi di uno a due che di li a poco avrebbe dato la sensazione che i prezzi raddoppiassero e gli stipendi si dimezzassero; purtroppo non fu solo una sensazione.

La Germania sempre attenta alla gestione e alla riqualificazione delle proprie industrie in Europa risultò la più competitiva, per cui la migliore in termini economici ed industriali ad avere il miglior prodotto sotto il profilo della qualità/prezzo, per cui ha fatto è fa da padrone nell’economia dell’euro. Sopratutto se buona parte degli speculatori che vendono soldi agli stati che hanno adottato l’euro sono proprio tedeschi, quindi un guadagno doppio. In definitiva l’euro è un marco mascherato (P. Paoletti) e gli altri stati sono obbligati ad usare una moneta non propria. Quando si usa una moneta che non è propria le decisioni le prende chi gestisce la moneta (l’euro non è degli europei è solo della BCE banca privata), si ricorda che non esistono politiche economiche senza politiche monetarie.

Tanto è vero che il pareggio di bilancio (art. 81 costituzione italiana) taglia ogni possibile politica economica, ma si limita ad azioni ragionieristiche della serie, se ci stanno i soldi (presi in prestito) si fanno le cose, altrimenti tutto fermo, non si fa niente. Questo euro cosi strutturato quindi non ha nessuna funzione sociale per le nazioni che lo utilizzano, ricordiamo che la moneta al di la di tutte le funzione tecniche scritte sui manuali di economia è un mezzo sociale di relazione, di crescita, di vita su cui non si dovrebbe speculare. Di fatto l’uguaglianza dei popoli europei è fasulla per mille ragioni, ma la prima fra tutti è proprio nella unità monetaria, infatti la Germania per avere 100 euro paga 2/3 euro, l’Italia paga 4/5 euro e la Grecia paga 6/7 euro (medie orientative). Se la Germania può avere denaro a buon mercato significa che ne può comprare di più e può fare la voce grossa.

Proprio giorni fa Berlusconi ha detto: “Vorremmo una Germania più europea ed una Europa meno tedesca”, naturalmente sempre fuori tempo massimo le sue esternazioni, ma almeno qualcuno le dice, rispetto ad una sinistra che esercita da trenta anni il silenzio-assenso nei confronti del sistema finanziario e bancario. Oggi nonostante l’euro ci sta strangolando, ci sta facendo suicidare, ci sta distruggendo l’economia, ci sta facendo chiudere 30 imprese al giorno, ci sta tagliando i servizi, ci sta tagliando le pensioni, ci sta eliminando il futuro e la speranza, ecc ancora qualcuno crede nel fantasma dell’euro che ci salva. In tutto questo c’è la cultura del neoliberismo che ci troviamo nelle vene poiché siamo stati educati e programmati ad essere neoliberisti, tutta la nostra vita ruota attorno al neoliberismo, non riusciamo a vedere nessun altra soluzione economico-sociale, eppure basta vedere cosa è successo in Argentina per capire cosa significa affidarsi al libero mercato, alle privatizzazioni selvagge, per capire dove si andrà a finire!!

Non c’è niente da fare, finché non affoghiamo, non ci rendiamo conto della situazione, e ancora oggi nonostante tutto molti credono nell’euro e lo difendono a spada tratta, sostenendo: ” se non entravamo nell’euro a quest’ora eravamo come l’africa”. La cosa interessante e chi ci stiamo arrivando lo stesso all’africa, ma con una cosa in più, il debito verso terzi. La cosa più sconcertante è che gli “economisti di sistema” (qualcuno direbbe quei psicopatici di wall street) non riescono a vedere null’altro di diverso che il “paradigma del neoliberismo” per l’economia mondiale, che alla fine ha uno solo obbiettivo “rassicurare i mercati”, nessuno che si preoccupi di rassicurare il popolo!

C’è un mostro divoratore (i mercati) a cui bisogna immolare tutto e di più, e tutti d’accordo che bisogna saziare questo mostro, nessuno che gli venga in mente di liberarsi di questo mostro. La storia dell’isola di Pasqua insegna che un popolo per inseguire i mostri (auto-creati) alla fine si auto-stermina, a furia di costruire Moai sempre di più e sempre più alti, tagliavano gli alberi finche sono finiti ed è cominciata la siccità. Oggi siamo quasi agli ultimi alberi con tutti i paesi indebitati.

Continuare a tenere insieme banche finanziarie e banche commerciale significa ancora dare la licenza di uccidere, in oltre si dovrà ridurre la liquidità a disposizione degli speculatori, cosi come ci vengono a controllare lo scontrino del bar, limitare le transizioni sopratutto con la Tobin Tax (sarà un caso che la Merkel è contraria) e perché no, limitare i guadagnai agli operatori di borsa, tassandoli come tutti i guadagni delle imprese vere. Il denaro dovrebbe essere a filiera corta dal produttore al consumatore, lo stato dovrebbe emettere denaro per i suoi cittadini e lo dovrebbe immettere per servizi resi (lavoro) o per diritto (welfare), qualunque altro intruso in questa filiera (Moneta a kilometro zero) è uno speculatore (ladro?).

Utilizzare la moneta euro significa utilizzare una moneta sporca di sangue, purtroppo siamo costretti ad utilizzarla per il corso forzoso, ma questa moneta sempre più si sta sporcando di sangue, utilizzarla significa che da qualche parte qualcuno sta fallendo, o si sta suicidando. Noi di fatto stiamo riciclando denaro sporco utilizzando l’euro. Meno lo utilizziamo (de-monteizziamo la nostra vita il più possibile) e meno diamo la possibilità di riciclarlo.

La stessa chiesa cattolica che dovrebbe sostenere la tesi “date a cesare quel che è di cesare e a Dio a quel di Dio”, vuole l’otto per mille con cui fare beneficenza (a voler credere agli spot). La chiesa sa perfettamente come viene emessa la moneta debito, sopratutto questo attuale papa che ha avuto modo, a detta di molti, di fare una lunga chiacchierata con il prof. Giacinto Auriti. Oggi però siamo caduti in una sindrome dell’euro, pari alla sindrome di Stoccolma in cui abbiamo addirittura riconoscenza per chi ci porterà alla morte.

Giuseppe Turrisi

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Gli arabi “buoni”… Vogliono portare la “democrazia” in Siria ma a casa loro praticano la lapidazione…

La lapidazione è ancora oggi presente nella giurisdizione di alcuni stati
islamici, come Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, nazioni che dicono di
voler riportare il rispetto dei diritti umani in Siria.

Nella lapidazione il condannato è avvolto in un sudario bianco ed è
seppellito fino alla vita, se si tratta di un uomo, e fino al petto, se si
tratta di una donna.

Intanto giunge una buona notizia diramata dalla lista Diritti Globali di Peacelink:

“Intisar Sharif Abdallah, la ventenne condannata a morte in Sudan per
lapidazione, è stata rilasciata”. Lo comunica Italians for Darfur che
aveva raccolto l’appello di Amnesty International con cui lo scorso 12
giugno aveva lanciato anche una petizione per chiedere la liberazione
della giovane accusata di adulterio, sostenuta in Italia da GIULIA,
Articolo 21, Associazione delle donne migranti che hanno raccolto 15mila
firme.
La notizia è stata confermata ufficialmente dagli avvocati difensori della
giovane donna e dai volontari di “Strategic Initiative for Women in Horn
of Africa” che hanno supportato Intisar e i suoi familiari durante la
detenzione. La giovane è stata rilasciata senza condizioni e senza alcuna
spesa ulteriore.
La Corte d’Appello di Karari, Omdurman – Khartoum, ha annullato il
precedente verdetto e ha ordinato la scarcerazione immediata di Intisar.
Secondo Siha, il caso non è stato rinviato al Tribunale locale, come
avvenuto per altri procedimenti, sancendo di fatto la fine dell’iter
processuale.
Intisar era detenuta in isolamento, con il suo bambino di 5 mesi dal 22
aprile, con l’accusa di adulterio e condannata senza rappresentanza
legale. La vicenda era stata denunciata da Human Rights Watch e Amnesty
International e rilanciata in Italia da Italians for Darfur che insieme ad
Amnesty Italia ha raccolto decine di migliaia di firme.
“Siamo prima di tutto felici per Intisar, i suoi figli e tutta la sua
famiglia – ha sottolineato Antonella Napoli, presidente di Italians for
Darfur – attraverso SIHA rimarremo in contatto per accertarci che riprenda
un’esistenza normale e serena e la sosterremo per quanto possibile -
ricorda la Napoli – Questa vittoria è solo una piccola goccia in un mare
di violazioni dei fondamentali diritti umani. Centinaia di donne di cui
non conosciamo i nomi e le storie non sono fortunate quanto Intisar. E
muoiono nel silenzio e nella indifferenza delle loro comunità. E’ per
questo che continueremo il nostro lavoro per evitare che qualsiasi donna
sia costretta a vivere esperienze come questa”.

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