Archivio di giugno 2012

Aspetti magici notturni dell’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo 2012

“Tutte le cose fioriscono nella gentilezza del mio amore…..” (Madre Terra)

Aspetti magici notturni dell’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo 2012

Si parla tanto, in questo periodo, di riscoperta della sacralità della natura! E cosa è quest’ultima se non la visione spirituale di tutti coloro che si sentono parte indivisa della coscienza, della natura e del cosmo? Questo atteggiamento sacrale assume vari nomi: spiritualità laica o naturale, ecologia profonda, biospiritualità, coscienza olistica.. etc. Ma strettamente parlando non è una nuova religione o filosofia, ma un moto spontaneo interiore dell’uomo per integrarsi con la natura e con se stesso.

In sintonia con la tradizione della celebrazione solstiziale anche quest’anno festeggiamo quello che è chiamato il momento della magica notte delle streghe. Saremo ad Aprilia, all’Incontro Collettivo Ecologista dal 22 al 24 giugno 2012. Ed oltre ai discorsi per l’attuazione di una società bioregionale ci saranno vari momenti di celebrazione della vita.

Le cerimonie simboliche iniziano il tardo pomeriggio del 22 giugno con l’istallazione del palo simbolo della fondazione di una nuova “civitas” e per l’individuazione dei punti cardinali. Seguirà una spiegazione sulla cultura bioregionale contadina del luogo che ci ospita, un pellegrinaggio sino al mare per il tradizionale lavacro sacrale, sinonimo di purificazione mentale e corporale. La sera, dopo una degustazione di prodotti biologici locali passeremo all’osservazione di stelle e pianeti, sotto la guida di Riccardo Oliva e del suo team di esperti.

L’indomani, la sera del 23 giugno, che è la notte magica per antonomasia e corrisponde alla Vigilia di San Giovanni, a conclusione dello sharing di esperienze bioregionali potremo dedicarci a vari aspetti ludici. Nella tradizione antica durante questa notte di prima estate si accendevano diversi fuochi in prossimità di corsi d’acqua in modo da compiervi riti della fertilità ed abluzioni notturne. Questa consuetudine aveva radici nella simbologia pagana di trasmettere la luce ed il calore dell’estate alle fredde valli. Altra tradizione dei fuochi di San Giovanni era quella dei due falò, uno interno, attorno al quale danzare fino al mattino, ed uno esterno, che delimitava il campo d’azione. Tutto ciò rappresenta l’identità fra la luce interiore del Sé e quella esteriore della Creazione. Questo è anche il senso della cerimonia che riproponiamo la notte del 23 giugno, per ricordare la supremazia della natura su ogni artifizio dell’uomo. Danze in cerchio, musica popolare eseguita dal vivo da Stefano Panzarasa, contemplazione della natura, è quanto aspetta i novizi che affronteranno il “rito propiziatorio” e -ovviamente- al termine delle danze non mancherà la prova di coraggio con il salto del falò ed espressione di desideri (le donne sono pregate di vestire gonne larghe).

Sull’etimologia di Giugno gli studiosi sono concordi che questo è il mese dedicato a Giunone (Iuno), la dea dell’abbondanza e delle messi, nonché legittima sposa di Giove, per questa ragione venivano raccomandate le nozze durante il mese di giugno. Questo è anche il mese delle ciliegie, un frutto rosso e turgido e dolce, come il latte di Giunone…..

Nel campo del Vetiver, il luogo che ci ospita ad Aprilia, esiste un boschetto, lungo un fossato naturale, che puo essere considerato sacro a Giunone. E qui dopo il tramonto del 24 giugno, a completamento della condivisione esperenziale sui temi bioregionali, compiremo una passeggiata, guidata da Benito Castorina, attorno alle siepi del vetiver, erba sacra che in India viene usata per produrre profumi ed incensi da offrire alla Dea Madre. Il cui elemento è la Terra, particolarmente femminile e rappresentante della produzione vitale per antonomasia.

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

………………

Programma generale dell’Incontro Collettivo Ecologista 2012:

Campo del Vetiver, Via Savuto 38, Aprilia (Latina)

venerdì 22 giugno 2012
dalle 14.00 – Arrivo, sistemazione alloggi ed accoglienza. Benvenuto agli ospiti con degustazione dei prodotti del territorio e approccio al territorio “Aprilia comune rurale – Città della Terra”. Segue escursione al mare con rievocazione narrativa di Carna.
18.30 – Ritorno al Campo, preparazione della cena e riordino.
20.00 – Pasto conviviale e riordino della sala.
22.00 – Osservazione ad occhio nudo del cielo stellato con riconoscimento astri
23.00 – Sistemazione per la notte.

sabato 23 Giugno 2012
07.30 – Sveglia, toilette personale e colazione
09.30 – Inizio dell’Incontro. Seduti in Cerchio, a rotazione (con il bastone della parola) ognuno interviene con proprie proposte sui temi trattati e con narrazione di esperienze vissute. Tempo di lettura 10 minuti per ciascuno. Al termine ripetizione del giro di interventi.
12.00 – Preparazione del pasto, consumazione e riordino
dalle 14.00 alle 15.00 – Riposo
15.00 – Visita nel bosco circostante con riconoscimento erbe
16.30 – Riprende il Cerchio di condivisione pareri e formazione di eventuali gruppi di lavoro, su specifici temi
18.30 – Break per tisana e preparazione del pasto.
20.00 – Consumazione della cena e riordino
21.30 – Attività ludiche. Canti, danze, poesie, espressioni corporee
23.30 – Sistemazione per la notte

domenica 24 giugno 2012
07.30 – Sveglia, toilette personale e colazione
09.30 – Sessione di condivisione in cerchio e progetti
11.30 – Preparazione del pasto, pulizia generale, riordino, etc.
15.30 – Proprietà del cibo, colori, sapori, forma ed odori
16.00 – Discorso sull’utilizzazione e proprietà del vetiver
17.00 – Conclusioni generali, riepilogo degli argomenti trattati e ultimi avvisi ai naviganti.

Durante la manifestazione verrà distribuita la brochure “Quaderni di vita bioregionale 2012”

Avvertenza: Per l’incontro non è richiesta una quota di partecipazione ma un’offerta volontaria per l’organizzazione sarà gradita. Ognuno è invitato a contribuire con cibi e bevande (possibilmente biologici vegetariani) e a partecipare alla conduzione generale, vaisseille, pulizia, cucina, etc. Sono disponibili una dozzina di posti letto (con sacco a pelo proprio) riservati a donne, bambini ed anziani. Sono inoltre a disposizione due/tre dozzine di posti al coperto (con materassino e sacco a pelo proprio). E’ possibile campeggiare con tenda e camper senza problemi. La struttura che ci ospita dispone di servizi igienici e di cucina ed ha un salone per i pasti.

Info. sui programmi – Caterina Regazzi: 333.6023090
Info. logistiche – Riccardo Oliva: 333.8902499
Info. per sistemazioni – Benito Castorina: 338.4603719

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Magma, gas, lapilli e lava.. Ovvero: “Non svegliar il vulcan che dorme!”

A prima vista sembrerebbe una buona notizia: non vi sono camere di magma di enormi dimensioni sotto la crosta terrestre. Questo fatto farebbe pensare a un periodo molto lungo di tranquillità per la razza umana. Purtroppo una nuova ricerca della Vanderbilt University dice che non è così…

I fenomeni vulcanici in grado di superare di oltre 100 volte, come potenza, quella celebre del Monte St. Helens si chiamano super-eruzioni.

Esse rilasciano un flusso gigantesco di gas caldissimo, polvere e rocce, capace di coprire un intero continente e di inserire nella stratosfera una massa di particelle tale da innescare un lungo e tragico inverno vulcanico, molto simile a quello dovuto alla caduta di un asteroide o cometa di pochi chilometri.

La durata di questo repentino cambiamento climatico potrebbe causare miliardi di morti e perfino distruggere la razza umana. Sembra che 74 000 anni fa qualcosa del genere sia successo in Indonesia e l’uomo si sia salvato per miracolo.

I geologi pensavano che queste gigantesche camere magmatiche sotterranee si formassero gradualmente a circa 3-4 km sotto la superficie e rimanessero in attesa per periodi di 100-200 000 anni prima di eruttare.

Il fatto che, al momento, non sembrano esisterne darebbe una certa sicurezza per un periodo abbastanza lungo. Il nuovo studio, però, è arrivato a conclusioni completamente differenti: le “bolle” di magma potrebbero formarsi ed eruttare nel giro di poche migliaia di anni o anche solo di alcune centinaia.

La ricerca si è svolta nella “Long Valley” della California dove si sa che si è verificata una super-eruzione 760 000 anni fa. Usando diversi tipi di approccio, i geologi hanno concluso che la camera magmatica si è sviluppata e ha eruttato in un intervallo di tempo molto breve, non superiore a poche migliaia di anni o anche molto meno.

In quel caso metà del Nord America era stato coperto dalla cenere vulcanica caldissima. Potete immaginare i terribili incendi che si svilupparono, senza parlare delle ripercussioni ancora più gravi a lungo termine. Queste camere magmatiche hanno la forma di un “pancake” con un diametro che va dai 15 ai 60 km e uno spessore che può superare anche i cinque chilometri.

Il fatto che queste tragedie planetarie si formino e diano sfogo alla loro potenza in tempi scala storici e non geologici pone grandi interrogativi per il futuro dell’uomo e cambia completamente il tipo di problema che si deve fronteggiare.

Invece di concludere che non vi sono reali pericoli a lungo termine a causa dell’assenza attuale di grandi camere magmatiche, i geologi devono mantenere una continua allerta e monitorare frequentemente le zone dove la formazione di super bolle magmatiche è più probabile, come il territorio del Parco di Yellowstone.

Rimane comunque un problema difficilmente affrontabile e superabile. Il momento dell’eruzione non è prevedibile, almeno con le tecniche odierne.

Bisognerà compiere studi sempre più approfonditi, se non altro per sapere quando poter fare evacuare territori grandi come interi continenti. E non è certo cosa facile…

Quando la Terra si arrabbia per davvero, non c’è uomo e intelligenza che tenga… purtroppo.

Vincenzo Zappalà
(Fonte: astronomia.com)

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Il guaito di Susanna Camusso al governo dei banchieri… – “Can che abbaia non morde!”

Continuano , incessanti , i bau bau della Camusso contro il governo Monti !

Non passa giorno senza che nuovi strali si abbattano sulla Fornero e sul governo per le dichiarazioni della prima e , più importanti , sulle decisioni di Monti e soci .

Per carità , tutti rilievi più che sacrosanti . Anzi , sono pure troppo teneri considerando che questo governo , ostaggio e rappresentante di banche , banchieri e poteri forti mondiali ,europei e pure nostrani sta legiferando instancabilmente a favore dei ricchi e sulla pelle della gran massa degli italiani . Lavoratori , pensionati, precari o disoccupati che siano .

Inutile ricordare dove siamo ed in quali condizioni ci troviamo . Basta guardare il famigerato “spread” .

E mica è finita . Se la Grecia dovesse , come auspicabile , mandare a quel paese la Unione Europea , chissà quali altri guai attenderebbero la gran parte della italica popolazione sotto l’incubo del “salviamo l’euro”.

Tuona quindi, anzi abbaia, la leader della potente CGIL . Ma , mi chiedo e chiedo a tutti quanti siano interessati: davvero la Camusso abbaia per tenere lontano il lupo-Monti ?

Se così fosse , vista la ancora attuale capacità organizzativa della CGIL , dovremmo quotidianamente vedere masse di lavoratori , pubblici e privati, di pensionati, precari, disoccupati e le loro famiglie ogni giorno per strada , in ogni angolo della Penisola ed Isole comprese , in piazza per rivendicare la giustezza delle proteste del loro leader contro l’abisso in cui ci stanno precipitando Monti ed i suoi “tecnici”.

Io non vedo niente di questo , voi ?

Se consideriamo che la CGIL è tutta una cosa con il PD , che , quando vuole, manifesta in un quadro “unitario” della sinistra per sindaci comunisti o di quella progenie , insomma che fa da collante al “buon governo” di gran parte degli enti locali italiani , non possiamo che restare perlomeno perplessi .

Se il PD appoggia il governo Monti in tutto e per tutto , se la variegata galassia della sinistra (e del centro progressista) è sempre appoggiato dalla CGIL in qualsivoglia competizione elettorale ed in ogni iniziativa “sul territorio” , cosa aspetta la Camusso a passare dalle parole ai fatti ?

Perchè non torna alla “Conflittualità Permanente” disdettando tutti gli accordi capestro firmati dal 1994 ?

Perchè non chiede il rinnovo immediato di tutti i contratti di lavoro , pubblici e privati , scaduti da anni ?

E la rivalutazione immediata delle pensioni alla luce , perlomeno , della effettiva inflazione ?

E pure una reale lotta al precariato ed alla disoccupazione , giovanile e non ?

E le donne , la famiglia , i bambini e lo Stato Sociale ? Dove sono le richieste vere e forti per una giustizia “equa e solidale” ?

Abbia il coraggio la Camusso di sfidare il PD (e tutti gli altri partiti e sindacati) ad abbandonare immediatamente Monti ed il governo al proprio destino . Che , senza il sostegno pratico di quanti , a parole , lo combattono , non durerebbe neppure un giorno !

Altrimenti le proteste , le parole , le proposte altro non si dimostrerebbero essere se non un bau-bau per tenere il folto gregge (che ci crede) buono , unito e pronto per essere divorato dal lupo-Monti .

Vincenzo Mannello
http://www.vincenzomannello.it

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Franco Pinerolo: “La riforma Fornero del lavoro, la disaffezione dalla politica, le politiche economiche non eque e senza opposizione, hanno tutti una medesima radice comune: l’errore neoliberista”

In questi giorni una serie di grandi mobilitazioni del mondo del lavoro sta attraversando il Paese. Fiom, Sindacati Confederali, Sindacati autonomi e di base, fino al variegato mondo del lavoro precario scendono in piazza per manifestare le preoccupazioni per una crisi senza fine e l’insofferenza verso le politiche economiche dell’Unione europea e del governo Monti.

L’ideologia neoliberista che permea anche questo governo mira infatti ad un rilancio economico dal lato dell’offerta (flessibilità del mercato, stimolo alla competitività, risanamento delle finanze pubbliche), esigendo un mercato del lavoro fortemente deregolamentato con ulteriore peggioramento delle condizioni dell’occupazione, del lavoro e delle retribuzioni, innescando una suicida spirale deflattiva. La ripresa invece dovrebbe avvenire non dal lato dell’offerta bensì della domanda, quella delle famiglie e delle pubbliche amministrazioni, sostenuta grazie all’impegno pubblico, perchè così si e’ fatto nel mondo durante le altre grandi crisi, a cominciare dalla Grande Depressione fra le 2 guerre, nel 1934, dopo la crisi del 1929, quando per es. in Italia si decise di porre fine alle politiche di contenimento dei costi che avevano portato a risultati disastrosi e si promosse una politica espansiva di reflazione, cosicché il Pil riprese una crescita duratura e sostenuta. La medesima cosa avvenne anche in America, con il successo del New deal roosveltiano, e con analoghe misure accadde anche in altri Paesi. Lo stesso piano Marshall, nel dopoguerra (1947), legò riduzione dei debiti e rimborsi dei prestiti alla crescita ritrovata. Questo perché, quando si attraversano momenti difficili, è sbagliato contrarre la spesa dello Stato e si dovrebbe invece aumentarla: il deficit di bilancio non si espanderà necessariamente se al tempo stesso si introducono per es. la tassazione sulle transazioni finanziarie, sulle grandi rendite e patrimoni. E comunque l’innalzamento del deficit in valore assoluto verrebbe compensato dall’ampliamento del PIL Solo dopo che, grazie al sostegno pubblico, la domanda privata sarà ripartita, si potrà pensare a risanare le finanze pubbliche.

1) LA “RIFORMA” FORNERO DEL LAVORO IN SINTESIDa un Parlamento di nominati, condannati, indagati per reati gravi – con i rispettivi avvocati -, di rinviati a giudizio, di inquisiti, di inseguiti da ordini d’arresto, non ci si poteva aspettare di meglio che a pagare fossero i lavoratori onesti e i poveri cristi. Fra poche settimane verrà infatti approvato definitivamente il Ddl Fornero, un provvedimento di legge che non crea posti di lavoro ma anzi li toglie dando la possibilità di licenziare senza giusta causa; non interviene sufficientemente nel contrasto alla precarietà, riduce le tutele economiche e temporali per chi si ritrova disoccupato, non serve allo sviluppo né agli investimenti.a) MODIFICHE ALL’ARTICOLO 18 DELL STATUTO DEI LAVORATORIIl significato dell’art. 18 consisteva nel diritto della lavoratrice e del lavoratore di essere reintegrati nel posto di lavoro da parte del Giudice quando veniva accertata l’illegittimità del licenziamento ordinato dal datore di lavoro. Ora invece sparisce il reintegro automatico in caso di licenziamento individuale illegittimo per motivi economici. È una barbarie giuridica, che provocherà, secondo i dati diffusi dalla CGIA di Mestre – il Centro studi della Confederazione generale degli artigiani veneti- la perdita di 600.000 posti di lavoro nei primi 10 mesi di applicazione della legge. Diventeremo così tutti precari, e si potrà mascherare con ragioni economiche un licenziamento per cacciare, al prezzo di qualche mensilità, chi si batte per la difesa della salute, per le misure di sicurezza o contro le violazioni ai diritti più elementari.NON CI SONO GIUSTIFICAZIONI ALLA MODIFICA DELL’ART. 18:- Non si sentiva la necessità di porre mano all’art. 18 dato che il nostro ordinamento prevede già espressamente la possibilità di licenziare per motivi economici fino a 5 dipendenti (legge 604 del 1966), o oltre i 5 dipendenti (legge 223/91). Inoltre la stragrande maggioranza dei nuovi assunti ha un contratto a termine, ed è quindi licenziabile appena questo scade; e infine le imprese con meno di 16 dipendenti, che sono il 95% delle aziende in Italia, possono liberamente licenziare senza altro onere che quello di pagare un’indennità di preavviso.- Non è assolutamente vero che l’art.18 riguardi pochi lavoratori. Secondo la CGIA di Mestre, nelle aziende interessate dall’art. 18 lavora circa il 65,5% dei lavoratori dipendenti, cioè circa 7.790.429 lavoratori. – Le ricerche effettuate dall’Ocse e perfino dal Fondo monetario internazionale (Olivier Blanchard) ci dicono da anni che la riduzione delle tutele NON accresce l’occupazione e non riduce la disoccupazione. Una conclusione ribadita anche dal premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz nel recente incontro con Monti. L’occupazione infatti non dipende dalla maggiore o minore rigidità del cosiddetto mercato del lavoro (lo dimostra il fatto che Nord e Sud Italia condividono la stessa legislazione in materia, ma hanno tassi di disoccupazione assai differenti), bensì dal livello e dalla composizione della domanda aggregata di beni e di servizi. – La modifica dell’articolo 18 non serve neppure a richiamare capitale dall’estero, come sostiene Monti, perchè ben altri sono i motivi per cui gli investitori stranieri non vengono in Italia, ovvero: i diffusi fenomeni di corruzione su ogni passaggio dei processi autorizzativi per le nuove imprese, l’arretratezza di infrastrutture, la piaga della criminalità organizzata, il nostro sistema giudiziario lento, il ritardo dello Stato nel pagamento delle forniture, l’elevato costo energetico, i tempi biblici prima di poter avviare un’attività a causa di problemi burocratici; la mancanza di domanda di beni e servizi; lo scarso accesso al credito bancario per le imprese, il sistema fiscale esagerato che andrebbe diminuito come fece a suo tempo Prodi col cuneo fiscale, facendo costare meno il lavoro a tempo indeterminato e di più il lavoro precario.- Un eccesso di offerta di manodopera dovuta a maggiori licenziamenti determinati dall’art. 18, provocherà come conseguenza un abbassamento dei salari per tutti, a causa della legge economica della domanda e dell’offerta. Diminuendo gli stipendi, la domanda di beni e servizi diminuirà, e quindi ne risentirà anche la produzione e l’occupazione e si avrà un generale aumento della recessione e della caduta del PIL e di conseguenza una riduzione delle entrate fiscali per lo Stato (le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 sono inferiori di 3,477 miliardi di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def) e perciò ci sarà un aumento del debito pubblico, per ridurre il quale si taglierà la spesa pubblica, il che farà diminuire ancor più la domanda di merci, riproducendo il ciclo suicida attualmente in corso in Grecia, Portogallo, Irlanda, ed ora in Spagna. Se il licenziamento e’ illegittimo la sanzione deve essere il reintegro, e non ci possono essere sanzioni differenti: a uguale reato uguale sanzione, perché questo prevedono la Costituzione e la stessa Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, che esige (art. 30 Carta di Nizza) la tutela dei lavoratori contro ogni licenziamento ingiustificato. Al di fuori della giusta causa o del giustificato motivo, il licenziamento è nullo: lo prevede il Codice civile, la legge n. 604 del 15 luglio 1966 ma anche il diritto internazionale (Convenzione OIL n. 158/82). Il lavoro non è una concessione dell’imprenditore, ma il fondamento della Repubblica Italiana, che non può essere semplicemente lasciato all’onestà del datore di lavoro. Monti e Fonero non hanno voluto puntare sulla valorizzazione del lavoro proseguendo e peggiorando una tendenza sbagliata che fa leva sulla riduzione dei costi fondata su licenziamenti facili e lavoro “usa e getta”, anziché puntare su ricerca, educazione, formazione, innovazione tecnologica e di prodotto.Ma “Guai a quelli che promulgano decreti iniqui e nel redigere, mettono per iscritto l’oppressione” (Isaia 10:1): la Fornero si ricordi sempre di essere a capo del Ministero del Lavoro e non dei licenziamenti, e che esasperando ulteriormente la situazione occupazionale alla fine rischierà lei di essere licenziata dalla mobilitazione democratica del Paese.

b) IL LAVORO PRECARIO. Il lavoro precario ormai riguarda circa 7 milioni di persone in Italia (dati Isfol), rappresentando una vera e propria emergenza nazionale, una realtà contrattuale infernale senza tutele e diritti. Ma nonostante ciò, la riduzione drastica delle 46 modalità contrattuali “atipiche” esistenti, assicurata inizialmente dal Ministro Fornero, è stata poi incredibilmente accantonata.La logica della riduzione dei costi che accompagna il provvedimento non dà alcuna garanzia alla stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro e all’allargamento dell’occupazione femminile. Il testo approvato al Senato presenta pochi aspetti positivi e nuovi pericolosi arretramenti rispetto al documento uscito dagli incontri coi sindacati, in cui il governo era intervenuto solo su alcune specifiche tipologie contrattuali sia applicando nuove pratiche amministrative disincentivanti – anche se per molti aspetti carenti – , sia stabilendo nuovi oneri contributivi, che però rischiano di andare a detrimento anziché a vantaggio dei lavoratori temporanei.

c) RIDUZIONE DELL’INDENNITÀ ECONOMICA E DEL PERIODO DI COPERTURA PER CHI PERDE IL LAVORO.Sugli ammortizzatori sociali il testo arrivato alla Camera non risulta migliorato nella sostanza. Qui si tocca con forza il tema della scarsità delle risorse pubbliche impegnate per la “riforma”, che è sostanzialmente un’operazione di tagli che non prevede neppure l’indennità di disoccupazione per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto. Con la riduzione della possibilità di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria e con la cancellazione della mobilità, chi perde il lavoro avrà degli ammortizzatori sociali che dureranno meno nel tempo (si passa da 4 anni ad 1 anno!) e con un’indennità economica inferiore. Ciò è tanto più grave in quanto avviene a fronte di un significativo allontanamento dell’età pensionabile, e avrà come conseguenza che centinaia di migliaia di lavoratori resteranno senza pensione e mobilità per lo spostamento dell’età di accesso alla pensione. Saranno esclusi dall’indennità di disoccupazione quelli che non abbiano due anni di anzianità assicurativa e versato almeno 52 settimane di contributi, cioè le giovani generazioni del lavoro discontinuo e i giovani disoccupati che non trovano il primo lavoro.

Non è previsto nella “riforma” alcun reddito minimo garantito, e neppure alcuna tutela per co.co.pro., collaboratori occasionali, a chiamata, assegnisti di ricerca e tutte le finte partite IVA. Il disegno di legge Fornero è sbagliato e va bocciato. Con un Paese in ginocchio la ricetta che i nostri furbi tecnici hanno saputo trovare è stata di strumentalizzare i giovani per ridurre ulteriormente i diritti di tutti. MA ASPETTI IL MINISTRO FORNERO AD ESULTARE COME HA FATTO IN SENATO, PERCHÉ LA LOTTA SARÀ ANCORA LUNGA E PROSEGUIRÀ ANCHE DOPO IL VOTO PARLAMENTARE, UTILIZZANDO UN CONTENZIOSO LEGALE SENZA FINE, CHE COMPRENDERÀ ANCHE IL RICORSO ALLA CONSULTA E AL REFERENDUM, PER CANCELLARE QUESTA IGNOBILE CONTRORIFORMA.

2) LA DISAFFEEZIONE DALLA POLITICA CAUSATA DALL’IMPOPOLARITÀ DELLE MISURE ECONOMICHE NEOLIBERISTE

In Italia lo scollamento tra società civile e società politica è molto avanzato, come dimostrano le recenti elezioni comunali: si accentua la tendenza alla non partecipazione al voto, c’è il successo di un partito nuovo, il Movimento 5 stelle, e si assiste al forte aumento del peso delle liste civiche. Le cause della disaffezione dalla politica sono l’impopolarità delle misure economiche, i processi di ristrutturazione produttiva e di deregolamentazione del mercato del lavoro, il calo dei salari reali, l’aumento di disoccupazione e sottoccupazione e i tagli al welfare state. È una tendenza presente anche in molti altri paesi in Europa, che prescinde dal colore politico dei governi, e trova causa nel fatto che quei governi sono tutti artefici delle politiche neoliberiste di austerità di bilancio. Parliamo della sconfitta della cancelliera tedesca Angela Merkel ad Amburgo, a Brema, in Sassonia-Anhalt, in Renania-Palatinato e Baden-Wurtemberg, nello Schleswig-Holstein nel Macklemburgo-Pomerania occidentale, a Berlino e in Nord Renania-Westfalia. O dell’allontanamento dal governo di Brian Cowen (Fianna Fail) in Irlanda, di Socrates (PS) in Portogallo, di Papandreu (PASOK) in Grecia, di Zapatero (PSOE) in Spagna, di Iveta Radicova (Partito Democratico-Unione democratica e cristiana) in Slovacchia, di Mark Rutte (Partito popolare per la libertà) nei Paesi Bassi. La politica e’ insopportabile ai popoli perchè si e’ inginocchiata davanti ai poteri forti delle grandi lobby, perchè non si può più mettere in discussione un mondo in cui la dignità della persona che lavora vale meno di qualche percentuale di profitto.

3) IN ITALIA POLITICHE ECONOMICHE DI DESTRA NON EQUE E SENZA OPPOSIZIONEI partiti del Parlamento italiano, tranne qualche eccezione (Italia Dei Valori), hanno confermato in blocco il sostegno alle politiche di austerità del governo Monti, con l’approvazione di una serie di imposte indirette non eque che si applicano a tutti con una medesima percentuale e quindi gravano maggiormente sul reddito più basso anzichè sul reddito più alto. Ne è un esempio l’Imu, che è una tassa non progressiva né equa perché applica la stessa aliquota a patrimoni di diverso valore; oppure l’aumento approvato a dicembre dal Governo Monti-Bersani-Berlusconi-Casini dell’aliquota di base dell’Irpef regionale, che grava sui più poveri; o anche l’aumento delle accise sui carburanti, deciso anch’esso nella manovra di dicembre. I vertici del Partito democratico hanno votato tutto ciò giustificandolo col “senso di responsabilità”. Ma se proprio si fosse voluto agire per senso di responsabilità verso i cittadini non si sarebbe dovuto dare sostegno a riforme che sviliscono la Costituzione, a misure economiche che fanno pagare la crisi a esodati, dipendenti, disoccupati e pensionati. Nella peggiore tradizione inciucista, i vertici del Partito democratico si sono schierati in linea con il Pdl anche sul pareggio di bilancio in Costituzione, sulla vergognosa spartizione lottizzatoria dell’Agcom (l’Autorità garante delle comunicazioni) e del Garante della Privacy; e pure sul finto decreto anti-corruzione dove tolgono il reato di concussione per induzione (il reato grazie a cui Mani Pulite fu in grado di agire!), non ripristinano il reato di falso in bilancio, restano gli arbitrati (la fonte di maggior inquinamento durante la verifica degli appalti), riducono le pene e accorciano i tempi per la prescrizione, mandando in malora tanti processi (tra cui probabilmente il Penati-Area Falck e Ruby). Il voto sulla “riforma” del lavoro e l’articolo 18 ha dimostrato che il vertice del Partito democratico fuori dai palazzi sostiene ipocritamente di voler difendere i lavoratori, ma dentro vota la fiducia a chi toglie loro i diritti. Se il PD continuerà in questo modo le alleanze elettorali finirà per farle solo con quelli che, come l’UDC, invocano da anni a gran voce “misure antipopolari”. Sulle alleanze per le prossime elezioni politiche, Sor Tentenna Bersani ricorda quella poesia di Giusti: “Là là per la reggia dal vento portato, tentenna, galleggia, e mai dello Stato non pesca nel fondo: che scienza di mondo! Che Re di cervello, è un Re Travicello!

“Anche il brutale intervento sulle pensioni, avvenuto senza neppure un confronto sindacale, è stato consentito grazie al voto dei parlamentari del PD, nonostante il sistema pensionistico italiano fosse certificato dall’Unione europea in equilibrio fino al 2050 ed avesse un saldo tra le entrate contributive e le prestazioni previdenziali al netto delle ritenute fiscali (cioè quanto effettivamente esce dal bilancio pubblico e entra nelle tasche dei pensionati) POSITIVO fin dal 1998 (nel 2009 ad es. il saldo è stato positivo per 27,6 miliardi di euro, pari all’1,8% del Pil), il che significa che il sistema pensionistico pubblico finanzia per decine di miliardi di euro il bilancio dello Stato ogni anno! Nonostante ciò, sono state utilizzate le pensioni come un Bancomat ritardando all’inverosimile l’età pensionabile e provocando perciò la perdita di 800mila nuovi posti di lavoro per i giovani; si sono escluse le pensioni medio-basse dal recupero dell’inflazione, e si è prodotto il dramma sociale degli esodati rimasti senza pensione, senza stipendio e senza un ammortizzatore sociale.

IL MINISTRO FORNERO ERA A CONOSCENZA DA TEMPO CHE FOSSERO 390.200 GLI ESODATI, AVENDO RICEVUTO LA RELAZIONE DALL’INPS, MA HA TACIUTO CONDANNANDOLI ALLA FAME. PER QUESTO IL MINISTRO FORNERO IN UN PAESE NORMALE DOVREBBE DIMETTERSI DOPO AVER CHIESTO SCUSA.

Se la Ministra dei licenziamenti Fornero fosse una lavoratrice statale rischierebbe il licenziamento per l’articolo 28 comma 1 lettera d): “Il dipendente deve, nei rapporti con il cittadino, fornire tutte le informazioni di cui abbia titolo, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e accesso all’attività amministrativa”. Anche su questa vicenda va registrato l’ipocrita comportamento dei vertici del PD che recita 2 parti in commedia: da una parte critica la Fornero, ma dall’altra non raccoglie le firme per la mozione di sfiducia presentata dall’Italia dei valori, né forse la voterà. CONCLUSIONE. Il governo Monti aveva un compito ben preciso: risollevare le sorti economiche del Paese. Tutti i dati economici indicano che non solo ha fallito questo risultato, ma con le sue politiche ragionieristiche, recessive e di rigore ha persino aggravato la crisi economica. Se per tenere in vita il governo i lavoratori devono spezzarsi la schiena e rinunciare ai propri diritti, allora meglio che Monti se ne vada a casa al più presto, prima di combinare altri danni. Al Paese serve un governo legittimato da un voto politico, che rilanci l’economia e che abbia un progetto di società in grado di fare il bene del Paese. Non servono governanti che più che pensare al bene dell’Italia, pensano ad utilizzare la vetrina degli incontri internazionali per i propri scopi di futura carriera personale.Il vento del cambiamento è arrivato anche in Italia e ci permetterà presto di imboccare altre strade per la soluzione della crisi perché ormai i cittadini si sono accorti che i conservatori, gli oscurantisti e i reazionari – anche quelli mascherati da “tecnici” – sono solo un grande fantoccio di cartapesta costretto a farsi da parte quando avanzano le forze socialiste e progressiste del lavoro! – Dobbiamo chiedere conto alla Cgil del fatto che si proclamino 16 ore di sciopero per farne solo la metà senza indire lo sciopero generale, lasciando i lavoratori indifesi e senza una proposta alternativa su cui costruire un percorso di lotta. – Dobbiamo seguire l’esempio degli operai della Piaggio di Pontedera che sono andati sotto la sede del PD a sturar le orecchie dei suoi dirigenti, ormai sempre più sorde alle istanze dei lavoratori. – Dobbiamo organizzare il presidio permanente dei Palazzi di governo, per a far sentire potente la voce di chi si oppone alla riforma Fornero e dice BASTA al governo Monti-Bersani-Berlusconi-Casini.Diceva Albert Einstein: “Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai mascalzoni, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.”

Franco Pinerolo

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In Muammar Gheddafi avevamo un benefattore, prestatore dell’ultima istanza, e l’abbiamo fatto ammazzare per compiacere gli USA…

GHEDDAFI ERA IL NOSTRO PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA E DAVA FASTIDIO A LORO CHE NON POTEVANO SPECULARE COME VOLEVANO.
Infatti analizzando le curve dello spread dopo la caduta della libia sono schizzati (E HANNO SVENDUTO)
(oltre ad aver parzialmente salvato nell’ordine: fiat, alitalia, unicredit)
NOI LEALI COME SEMPRE….. (ALL’AMERICA NATURALMENTE) ABBIAMO FATTO IL RESTO.

……………..

Avevamo un prestatore, un prestatore di ultima istanza*, uno che garantiva sui mercati internazionali per i nostri debiti; o meglio, i debiti della pubblica amministrazione italiana, dei pubblici amministratori italiani; i quali debiti, per un malinteso principio solidaristico e contro il principio “nessuna libertà senza responsabilità” diventano debiti di tutti nel paese dei barocchi.

Non ho sbagliato! Non volevo dire balocchi, ma barocchi, quelli che barano.

We had a lender! Il nostro prestatore di ultima istanza era il governo libico di Muammar Gheddafi che gestiva fondi comuni del popolo libico e nel fare ciò evitava che aziende private italiane finissero in mani straniere quando il corso delle azioni scendeva a livelli ridicoli. Quei fondi comuni erano pieni di beni materiali come riserve aurifere e soprattutto titoli petroliferi. Certo, lui era un po’ paraculo, soprattutto nei confronti degli italiani. D’altronde, se non sei un po’ paraculo, non puoi diventare agevolmente un leader internazionalmente riconosciuto by ONU and by White House. Dunque se Gheddafi garantiva per i nostri titoli perché ora ci lamentiamo che lo spread ITA- GER è troppo elevato? Cari giornalisti perché non dire quale era la realtà finanziaria del Bel Paese ben prima che Berlusca arrivasse al potere? E’ vero o no che i libici compravano titoli italiani anche negli anni ’70? E’ vero o no che davano fiato al nostro mercato finanziario?

A quel fiato oggi si è sostituito l’orgasmo della Ilaria Clinton che esultava vedendo le immagini del corpo esanime del rais. Esultava e si esaltava gridando, per l’appunto “che orgasmo”!

E’ così che l’orgasmica Clinton ha trovato nella guerra alla Libia e nei fondi libici copertura reale ai dollari stampati in gran quantità dalla FED.

Apulia Felix

N.d.r. : Un prestatore di ultima istanza è una istituzione disposta a concedere credito quando nessun altro lo fa. Scopo del finanziamento e del finanziatore è prevenire il collasso di quella nazione che sta attraversando difficoltà finanziarie, spesso vicine al tracollo.

Vedi: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Fgcd1ghag5Y

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