Siria ed Iran – Movimenti di truppe e navi fra il Mediterraneo ed il Golfo Persico – Rapporti di intelligence sui possibili scenari della prossima guerra.. o di un prossimo ricatto economico politico

L’Iran e la Siria sono ormai strategicamente assediati dal dispiegamento di truppe USA che hanno piazzato – oltre ai 9.000 uomini in Israele destinati ( navy & Air Force) principalmente alla intercettazione di eventuali missili – 12.000 Marines a Malta (facendo filtrare la notizia che sarebbero forse destinati alla Libia) e altrettanti in Kuwait.

Le portaerei nel golfo sono diventate due, alla USS Stennis si è aggiunta la USS Vinson (che abbiamo incontrato nel golfo della Sirte a primavera). La portaerei, senza nome, annunziata in arrivo sulla costa israeliana dal sito di intelligence locale, “Debka”, non si e’ vista, così come non si è vista la portaerei russa (“ammiraglio Kusnetzov”) preannunciata dallo stesso sito, mentre il caccia russo ”ammiraglio Chabanenko” è giunto nel porto siriano di Tartous, scortato dalla Fregata ”Yaroslav Mudry”.

L’esiguità dei reparti di Marines e la presenza russa escludono la fattibilità di uno sbarco sulle coste siriane.

Si può piuttosto pensare a una forza di intervento rapido a difesa del governo Libanese oppure (ma manca la portaerei) a uno sbarco nel sud per investire sul fianco e sul retro gli Hezbollah dello Chouf se dovessero bombardare Israele in risposta ad attacchi nel Golfo Persico, o semplicemente per debellarli, privando il “partito di Dio” del suo braccio armato.

Il baricentro della forze USA è evidentemente sbilanciato verso l’Iran, ma il contemporaneo dispiegamento delle forze verso la Siria fa pensare più a una manovra di “Brinkmanship” (arrivare all’orlo della guerra per ottenere il massimo) piuttosto che a preparativi di un attacco vero e proprio.

Le portaerei potrebbero lanciare i loro mezzi sulla Siria anche dal Golfo, aggirando le difese siriane orientate verso Israele.

La Russia ha ribadito in queste ore (anche tramite Primakov ex capo del FSB, molto ascoltato in occidente) che non sarà più possibile usare le Nazioni Unite per ottenere una NO FLY ZONE (fonti occidentali parlano addirittura di due) con il placet dell’ONU, per poi bombardare.

Prima di esaminare le possibili difese siriane e iraniane, sarà bene capire le motivazioni di questa crisi il cui obbiettivo – a mio avviso – non e’ tanto l’atomica iraniana, quanto all’interno ottenere l’appoggio della lobby filo israeliana per le elezioni USA e all’esterno, ottenere l’impegno iraniano a chiudere il rubinetto del petrolio verso la Cina, a prima richiesta.

Gli USA faranno anche follie, ma non perdono di vista i loro obiettivi e questi si chiamano Cina.

La Cina finge di non capire e che la cosa non la interessi, lo sguardo è rivolto a fine gennaio, data di scadenza degli interessi dei Bond USA che da ormai un anno, compra trimestrali.

L’Euro, per gli USA, è un danno collaterale provocato dalla stranezza che la BCE non ha i normali poteri di una banca centrale e non può stampare moneta nè garantirla.

I gruppi di potere pro guerra interni al governo israeliano e a quello statunitense, non prevarranno perché la Siria e’ un vaso di Pandora e i siriani non sono selvaggi come i libici o primitivi come gli irakeni; perché Israele e’ un paese confinante; perché’ le truppe siriane arroccate attorno al massiccio del monte Hermon e del Giabal Alauita potrebbero replicare due battaglie di Montecassino; perché potrebbero invadere il Libano anche se per poco; perché i siriani sono in grado di compiere attacchi terroristici in Israele; perché Hamas interverrebbe e toccare Hamas equivale a toccare l’Egitto che i militari minacciano di consegnare ai fratelli mussulmani ( e’ la democrazia, bellezza!); perché il governo sciita irakeno non vedrebbe di buon occhio – per nulla- l’arrivo di un milione di profughi sunniti-siriani che verrebbero assieme a ottocentomila profughi irakeni che avevano trovato ospitalità in Siria; e soprattutto perché cominciano a capire che le ambizioni turche sono enormi: hanno effettuato un bombardamento dimostrativo – chiamato manovre navali – nelle acque cipriote dove ci sono le riserve petrolifere di recente scoperta, con la conseguenza che NEL GIRO DI TRE GIORNI Ehud Barak , ministro della Difesa israeliano, è andato in visita ed ha stipulato un accordo di mutua difesa con la Repubblica di Cipro.

La “questione d’Oriente” non sentiva la mancanza di questo nuovo problema politico: la divaricazione tra la Grecia (che guarda agli arabi in cerca di finanziamenti) e Cipro che guarda al suo petrolio.

Le motivazioni iraniane, spesso mal comprese, sono semplici: tutti i suoi più importanti vicini hanno armi nucleari (il vicino afgano è una zona di passaggio).

L’Iran ha sottoscritto, ai tempi dello Scià, il trattato di non proliferazione nucleare e fino ad oggi riceve i controlli della AIEA, che sospetta, ma NON ha mai trovato nulla di concludente. L’Ayatollh Khomeini, padre della Repubblica Islamica d’Iran , con una FATWA ha bandito sia la bomba nucleare che l’energia nucleare.

Un paese che per quattromila anni ha avuto un impero, NON può abdicare del tutto senza subire un vulnus nazionale decisivo.

Inoltre il test nucleare della Corea del Nord (noi italiani guardiamo poco a est) ha fatto cessare subito le minacce americane e iniziare i negoziati.

Il suggerimento è troppo evidente: chi non ha l’arma nucleare NON è indipendente.

Gli USA martellano per controllare i flussi di petrolio verso la Cina e per evitare che l’influenza sciita si espanda verso occidente.

Israele – che ha sempre rifiutato di firmare il trattato di non proliferazione nucleare- vuole invece essere la sola potenza nucleare dell’area. Senza ammette di esserlo. Benjamin Netaniahu, che conosce il dossier dal 1984 – data del suo primo intervento in materia da semplice deputato – pare abbia proposto di usare ordigni nucleari sul sito interrato di Natanz.

Meir Dagan , capo dimissionario del Mossad, all’atto di ritirarsi ha avvertito che:
A) l’Iran avrà la bomba non prima del 2015
B) Israele non può vincere la sfida di una guerra generalizzata nel vicino oriente.
Spiegate le motivazioni di tutti, come mi difenderei se fossi Assad e fossi attaccato da forze preponderanti?
Eviterei di attaccare gli USA e Israele, rendendo inutili i 3/4 delle forze avversarie.
Concentrerei tutta l’aeronautica contro le dighe create dai turchi sull’Eufrate e che bloccano le agricolture della Siria e dell’Irak.
Avrei già distribuito armi pesanti ai curdi di Siria e di Turchia. Lancerei l’esercito verso il Libano invadendo la piana della Bekaa e il monte Libano (abitato da cristiani e Drusi). Manderei in Europa e negli USA i nuovi “assassini” come faceva il” vecchio della montagna”.

Sentite la relazione dell’inviato di Federico Barbarossa Gherardus, vice dominus di Strasburgo nel 1175: ”si osservi che ai confini di Damasco Antiochia e Aleppo, vi è una certa razza di Saraceni nelle montagne, chiamate nel loro vernacolo “Heysessini” e nella lingua dei latini ”segnors de montana”. Questa genia di uomini vive senza legge. Si ciba di carne di maiale contro la legge dei Saraceni e usa di tutte le donne senza distinzione, incluse le proprie madri e le sorelle (ah i media..). Costoro dimorano sulle montagne e sono imprendibili, poiché hanno ricetto in castelli ben fortificati… hanno fra di loro un signore che incute grandissimo spavento ai principi saraceni vicini e lontani e così pure fa coi confinanti principi cristiani. E ciò perché costuma ucciderli in un modo meraviglioso… quindi il principe dona loro un pugnale d’oro e li manda fuori ad uccidere qualunque principe al quale egli abbia serbato tale destino….” (da “Ismaeliti ed Assassini” di Pio filippini Ronconi ed THOT).

Da questi mangiatori di hascisc e dalle loro imprese viene il nome “assassini”.

I sistemi di sicurezza non possono difendere tutti. Ed i siriani non sono così “primitivi”. Invece che ai soldati, mireranno ai capi.

Antonio de Martini

(Fonte: Il Corriere della Collera)

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