Joe Fallisi e Caino ed Abele – Bibbia rivisitata: ove il buono era il Caino (vegetariano) ed il cattivo l’Abele (carnivoro)….

Notizia: Caino ed Abele – Scrive Tullia Parvathi Turazzi: “E’ giunto il tempo che la Terra ereditata da Caino.. divenga la Terra di Abele e di una nuova razza di uomini.. illuminati e compassionevoli.. rispettosi del tutto e della Vita”

Commentino di Saul Arpino: “… bisogna leggere con attenzione la “bibbia”… ci sono interessanti risvolti che non sono ben compresi dalla gente. Caino era un agricoltore che coltivava la terra ed offriva i suoi frutti a dio… mentre Abele era un allevatore ed uccideva gli armenti e li immolava sull’ara… si dice che dio fosse attratto dal profumo dei sacrifici di Abele e gli dimostrava preferenza. Insomma quello era un dio patriarcale assassino come lo stesso Abele… e non il povero Caino, forse addirittura “Caina” in quanto rappresentava il mondo agricolo fondato dalle donne durante il periodo matristico…”

(da: http://saul-arpino.blogspot.com/2011/11/il-giornaletto-di-saul-del-28-novembre.html)

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Intervento di Joe Fallisi:

(Omissis)…… Vado subito a quello che ritengo il cuore del problema: l’ideologia giudaica specista-suprematista ereditata e adottata in pieno dal cristianesimo. Beninteso una volta sterminate, nell’arco di un migliaio di anni, le correnti eretiche interne alla nuova fede che, dai marcioniti ai pauliciani ai tondrachiani ai bogominili ai catari, esigevano la scissione completa dai litolibri all’uncino (a proposito… eretici che condividevano anche la scelta vegetariana… si sa uno dei sistemi usati dagli sgherri per riconoscere un contadino albigese: cercare di costringerlo a ingollare della carne… il suo rifiuto portava diritto al rogo).

E’ in base a questa ideologia usuraia e devastatrice della natura, fissata sin dalla Genesi (*) e divenuta, ormai da tempo immemorabile, il comune sentire dell’Occidente predone, che ogni scelta radicalmente diversa e superiore di rapportarsi al mondo animato non umano viene percepita come stravagante, anormale, pazzoide, ridicola. Eppure basterebbe solo guardare un po’ fuori della galera veterotestamentaria, leggere per esempio i testi sacri del buddhismo e, ancor più, del giainismo, per rendersi conto di come sia possibile (e sempre più auspicabile… indispensabile!) un altro sguardo nei confronti di tutte le creature – uomo compreso.

Siamo incapaci, per statuto tirannico, di fratellanza e di pietas, anzi, ce ne vantiamo con ghigno patibolare… salvo poi, naturalmente, fiumi di geremiadi sulle persecuzioni intraspecifiche – oggi contro me, domani contro te… come se non fossero il perfetto e logico (e giusto) pendant delle atrocità senza fine che compiamo su Madre Terra e sugli animali… .

L’uomo contemporaneo, ’sto miserabile sfondone, nella sua hybris delirante è giunto ormai allo stadio dell’antropotirannia, del superamento di ogni senso istintivo e autoregolatore del limite e della misura – del rispetto di sé e del mondo. Divenendo l’elemento ANTI-cosmico per antonomasia: distruttore di ogni equilibrio, QUINDI di ogni equità (e bellezza). I vegan, nati all’interno di questa devastazione catastrofica (la Vegan Society fu fondata nel 1944 da Donald Watson e Elsie Shrigley in Gran Bretagna), si oppongono a tale deriva cominciando a cambiare in modo radicale – cioè non con mezze misure ormai inefficaci – e insieme razionale l’atto quotidiano che è alla base della sopravvivenza. E ognuno da sé e per sé, senza obbligare nessuno a seguirli.

Basta una piccola integrazione di vit. B 12, per il resto oggi sappiamo scientificamente che una dieta vegetaliana varia è ottima per la salute e benefica per l’ecosistema (cfr. http://www.saicosamangi.info/, http://www.scienzavegetariana.it/).

Inoltre salva miriadi di altre vite, le toglie da una catena automatica mostruosa e disgustosa di tortura e morte seriale. E, di sicuro, aumenta, NON diminuisce la sensibilità verso tutte le forme viventi – compresa quella umana. La sofferenza e l’infelicità fanno parte integrante della vita. Ma è da masochisti e insieme da sadici e da pazzi volerle moltiplicare per tutti all’infinito.

Joe Fallisi

* La Bibbia è l’insieme dei libri (di pietra) che costituiscono la base sepolcrale dell’antropocentrismo tirannico, quello nostro, dell’uomo pallido che impera sul mondo. Consiglio una stupenda antologia, in due volumi, I filosofi e gli animali, a cura di Gino Ditadi (Isonomia, Este 1994). Nel primo (pp. 3-7, 251-254) si trovano tutti i riferimenti testuali e considerazioni utilissime che consentono di farsi un’idea obiettiva. Terribile e DEFINITIVO come una condanna a morte, vi è un passo della Genesi (IX, 1-5) che elimina ogni dubbio: “Iddio benedì Noè e i suoi figli e disse loro: ‘Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite la terra, e incutete paura e terrore a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove e che ha vita vi sarà di cibo: Io vi dò tutto questo come vi detti l’erba verde; solo non mangiate carne che abbia ancora la vita sua, cioè il suo sangue.” L’animale annichilito, dissanguato, la sua spoglia (presto) putrefatta, ecco il cibo orrido che spetta al rappresentante in terra di Dio. “Non è irrilevante notare”, osserva Ditadi, “che l’agricoltore Caino ‘fece al Signore un’offerta dei frutti della Terra’, ma questa non fu gradita da Jahvé perché giudicata ’scadente’; viceversa fu gradita l’offerta di Abele ‘dei primogeniti dei suoi greggi e dei più grassi’. E’ una diversa motivazione presente nei due fratelli a far sì che Dio gradisca o meno o quel che importa è il tipo di offerta? Non c’è alcun dubbio che il Dio biblico è attento al tipo di offerta e che – a dispetto delle intenzioni – Egli ami il profumo, ‘la soave fragranza degli olocausti’ [e, non a caso, chi dei due risulta maledetto è Caino].” (I filosofi e gli animali, op. cit., p. 5). Per finirla con questo lezzo di morte, occorre dissolvere l’incubo dell’Arconte senza volto e senza nome. L’uomo, che l’ha prodotto, può anche liberarsene.

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Commento di Giorgio Vitali:

VALIDISSIME CONSIDERAZIONI, ALLE QUALI OCCORRE AGGIUNGERE QUALCOSA. PER CIRCA 2000 anni (tanto dura questa mitologia “eterologa”) una interpretazione “indotta” ad arte ha identificato questa “STRANA COPPIA” come un avvenimento “realmente accaduto”. Cioè: si sarebbe verificato in un particolare “momento” della VITA terrestre un evento identificabile in un assassinio tra fratelli ( i fratelli hanno ucciso i fratelli!!!) [NIENTEMENO!!!] Su questa “panzana” sulla quale inzuppano le brioches preti, diaconi e cardinali, ha progredito una certa mitologia corrente. Foertunatamente, studi più complessi hanno evidenziato IL RUOLO DELLA MITOLOGIA dei fratelli. E questo è sicuramente un passo avanti. Pertanto NON è solo il mito biblico a menare le danze.in un secondo tempo, GRAZIE agli studi sul significato dei miti e dei riti, propri del secolo appena trascorso, si è scoperto che una mitologia è sempre espressione di una INTERIORIZZAZIONE di un evento STORICAMENTe rilevante in quanto”molto probabile”. SOSTENIAMO pertanto il ruolo e la funzione di questo INNEGABILE PROGRESSO che ci doumenta NON solo del significato di un mito ( che permane ancora nel suo ruolo mistificatorio) ma anche della propensione OMICIDA di certe popolazioni, che creano i MITI in funzione della propria INTRINSECA NATURA. GV.

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