Libere Opinioni – Osama Bin Ben Bon… Bim, Bum, Bam.. Laden è morto e sepolto? Oppure no..

Bin.. Ben o Bon…? Insomma il dubbio atroce resta… In tempi di contraffazione permanente come si può esser certi delle notizie divulgate dagli USA? Come si può credere in assenza dell’habeas corpus?

Bim Bum Bam.. Alè giù! … Qui si gioca a “carta vince carta perde” ad Osama forse gli e lo ha insegnato Leon Panetta (di chiara origine…). Ma ecco la succinta cronistoria di un evento triste…

Da qualche parte bisogna cominciare ed allora comincio io con il dubbio caldo espresso sul Giornaletto di Saul del 3 maggio 2011:

“Sin da ieri (2 maggio 2011) sul web girava la notizia che un commandos di soldati americani ha fatto secco Bin Laden… alcuni che hanno visto le foto del cadavere sostengono si tratti di una persona molto più giovane del presunto Bin. Ho il sospetto che il Bin fosse già morto da illo tempore, per cause naturali, e gli americani per farsi belli hanno fatto una sceneggiata con il morto (finto)… anche per dimostrare la loro alta capacità operativa ed avvisare Gheddafi (ed altri nemici) delle loro intenzioni e capacità bellicose…”

Commenti ricevuti in successione

Scrive Giorgio: “FUOCHINO FUOCHERELLO, CARO SAUL ARPINO!!! ZORRO è morto da molto tempo, per malattia naturale, come sanno tutti. E tuttavia veniva utilizzato come spauracchio per i GONZI o per giustificare azioni varie (attentati e bombardamenti…). IL FATTO che si siano decisi a darlo per morto può avere molte spiegazioni, ma la più plausibile è che NON CI CREDE PIU’ NESSUNO. DOVRANNO INVENTARE QUALCOS’ALTRO. Per il momento l’IRAN ha colto la palla al balzo mandando questo messaggio: POICHé BIN LADEN è MORTO NON C’è PIù ALCUNA RAGIONE PER GLI AMERICANI DI RIMANERE IN MEDIO ORIENTE. RISPOSTA ADEGUATA!”

Scrive Marco: ““Caro Paolo, a parte suggerirti di stampare il tuo Giornaletto di Saul e distribuirlo nelle edicole, per contrastare la “stampa di stato”, mi sento di fare un commento sulla morte di Bin Laden. L’esistenza di tale personaggio mi ricorda il ritrovamento del passaporto di un dirottatore arabo uscito chissà come da uno degli aerei che colpirono le Torri Gemelle e cioè “una bufala”. Ma che la notizia sia vera o no è di relativa importanza, il fatto eclatante è che sia stata data il giorno della beatificazione di Woityla, come a dire “L’abbiamo appena fatto santo e già ha fatto un grande miracolo!”

Scrive Georgius: “”L’uccisione di Bin Laden? …Una operazione visibilmente mediatica, NON SI GUARDA AL DETTAGLIO!) ABBIAMO UCCISO OSAMA, ABBIAMO UCCISO IL MALE. ABBIAMO VINTO! (Mentre stiamo palesemente perdendo!) Le spiegazioni vengono solo DOPO! (Dopo che ho fatto l’esposizione!)”

Scrive Vito: “La informazione sulla spettacolare uccisione/esecuzione di Bin Laden, preparata in dieci anni, sollecita le persone di questo mondo ad interloquire attivando, così, un dibattito in termini di diritto, di etica, di politica. Dibattito diverso secondo la diversità della società in cui si vive perchè prescinde dalla unificante normativa mondiale contenuta nella Dichiarazione Universale dei diritti della persona umana. In talune società, come quella italiana, nel citato dibattito si riscontra la conferma di essere un popolo capace di intravedere un capello dall’altra parte del mondo ed ignorare la truce trave intrisa di sangue che sporca il proprio vestito…”

Scrive Roberto: “SONO GIORNI CONVULSI, ORA PERO’ SONO SOLLEVATO, PENSAVO CHE BIN LADEN FOSSE UN VECCHIO CHE ABITA QUI IN ORIOLO E CHE SI VEDE SOLO IL GIOVEDI’ AL MERCATO…”

Scrive Peppe: “La più grande e scellerata potenza stragista del mondo, gli Stati Uniti d’America, gode dell’assassinio di un uomo ritenuto a capo di una assai più piccola e non meno scellerata organizzazione stragista. Politicanti pluriomicidi – in America, in Russia, in Italia – eruttano proclami di trionfo, e misti alle loro parole tu vedi da quelle bocche colare bava e sangue, e masticati brani di carni umane. Un omicidio è sempre un omicidio. Ogni assassinio, ogni strage, ogni guerra è sempre un crimine contro l’umanità intera. Cessino le uccisioni. Cessino le guerre”

Scrive Stefano: “Anche io penso che quello di Bin Laden sia un omicidio e basta. Orrore per chi pensa che uccidere un nemico sia un modo per risolvere un problema…”

Scrive Giuliana: “Caro Paolo, secondo me, questa di Bin è un’altra bufala come le Torri Gemelle. Lo scopo è risollevarsi dalla crisi finanziaria con una guerra nel Mediterranneo. L’uccisione di “Bin Laden” serve a spostare le truppe…”

Scrive Giuseppe: “Bin Laden morto? L’UOMO PIU’ RICERCATO DEL MONDO (E NESSUNA FOTO CREDIBILE NESSUN VIDEO DECENTE?) CI PRENDONO PER IMBECILLI (PROGRAMMAZIONE DELLE MASSE)…”

Scrive Gianni: “Prafrasando il fatto di Pisciotta: Di sicuro c’ è soltanto che è morto…. (forse)”

Scrive Vittorio: “Foto di Osama atroci. Gli Usa prendono tempo: Spielberg era impegnato, Rambaldi che ha vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali per ben tre volte: il primo con King Kong, successivamente con Alien e nel 1982 con E.T. l’extra-terrestre sta in vacanza e torna a fine settimana.
“Aspettate e avrete le foto” ha detto Obama. Si pensa, intanto, di veicolare la foto di Silvio che fa ribrezzo ugualmente…”

Scrive Lorenz: “È così accaduto che mi sia accuratamente ascoltato il discorso del presidente degli Stati Uniti, discorso nel quale con neppure tanto celato trionfalismo Barak Obama annunciava la cattura e l’uccisione, da parte delle truppe del suo paese, dotate di “unparalleled courage”, di Osama Bin Laden. Mi sono ascoltato accuratamente le parole con le quali raccontava la cattura, e le motivazioni che ne offriva al suo pubblico, che in quel momento poteva ben dirsi mondiale. Cercavo di capire se avrebbe tentato di giustificare un’operazione così palesemente priva di qualsiasi legalità internazionale, con una qualche internazionale motivazione; e naturalmente mi sono ascoltato il ricordo dell’11 settembre di quasi dieci anni fa, il ricordo delle numerose vittime innocenti, e l’elenco delle nefandezze che sono state in più occasioni variamente attribuite al personaggio Bin Laden, una volta così amico e connivente della presidenza statunitense, ma poi caduto in disgrazia, col seguito che sappiamo. O forse che non sappiamo e che mai bene sapremo, dato il mistero che circonda inesorabilmente le storie di questi personaggi, che ai miei piccoli occhi appaiono talvolta alieni, ma che sono inspiegabilmente invece appartenenti alla stessa specie Homo Sapiens alla quale ‒ così pur ci garantisce la biologia ‒ tutti apparteniamo. Non mi occupo quindi minimamente della probabilità che l’annuncio presidenziale sia in tutto o in parte veritiero o contenga l’ennesima bufala che ci viene fornita perché serve in questo particolare momento storico. Quello che voglio invece qui con forza sottolineare è del tutto indipendente da tale veridicità, ed è che il presidente, lungi dal fornire una qualche “internazionale motivazione” abbia invece pronunciato con austera determinazione questa frase, che mi ha colpito come un pugno in faccia, ben più delle altre: «The cause of securing our country is not complete but tonight we are once again reminded that America can do whatever we set our mind to.»
Non mi riesce di tradurla meglio che con quel grido ‒ così parallelo a quello simbolico dell’italiano pdl ‒ sappiate tutti che l’America può fare il cazzo che le pare, e che lo farà finché le piacerà ‒ che lungi dall’essere un grido di libertà esprime invece ancora una volta e da fonte così autorevole la più proterva, la più arrogante e la più pericolosa presa e pretesa di potere sul mondo. Sinistro avvertimento ‒ lo capiscano governi amici e nemici, neutrali e canaglie ‒ a chiunque pensi che la potenza degli Stati Uniti sia in fase calante….”

Mio commento finale: “Sentieri per me tutti impercorribili… Inshallah! Per capirci qualcosa andate a rivedere Rashomon di Akira Kurosawa. Eppure… “Il mistero si infittisce, la trama si ingarbuglia..” (Jean Tardieu – C’era folla al castello)

Paolo D’Arpini
spirito.laico@libero.it

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