Giorgio Vitali: “Alcune cosette che vorrei dire su Carmelo Viola e Rinascita…”

Ad integrazione e  commento dell’articolo http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/02/20/carmelo-r-viola-a-rinascita-ecco-le-ragioni-di-un-possibile-commiato/  ricevo e pubblico:
 
Carmelo Viola, lo conobbi una ventina d’anni fa e forse di più per il tramite di una delle tante associazioni che frequentavo. Questa Associazione era coordinata da uno personaggio ammirevole. Aveva già una novantina d’anni e scriveva con foga arrabbiata. Si chiamava Porcu. S’interessava soprattutto di etica civile.
 
Fra le tante personalità che confluivano in questa associazione, a loro volta espressione di altre associazioni (fondammo anche il COMICONTROL, Comitato popolare di Controllo dei Pubblici Poteri, ancora esistente e che abbiamo inserito nel giro di Alba Mediterranea), conobbi il Viola che mi colpì per l’acutezza con la quale affrontava razionalmente la descrizione del concetto ormai stravecchio ma sempre attuale di “Homo homini lupus”.
 
Il crudo realismo di Carmelo mi colpiva perchè lo ammantava di una teoria “biologica” a mio avviso del tutto pertinente. Che l’uomo sia predatore lo sappiamo, che la storia si vada dipanando in conflitti fra predatori NON lo ha scritto solo Machiavelli, ma anche tanti altri studiosi della sociologia (meglio definibile: della biologia sociale).
 
A dimostrazione che Machiavelli non fu un isolato, cito i nomi di altri scrittori politici dal 500 all’800: Anton Francesco Doni, Francesco Patrizi, Uberto Foglietta, Paolo Paruta, Gianfrancesco Lottini, Giovanni Botero, Ludovico Agostini, Tommaso Campanella, Paolo Sarpi, Ludovico Zuccolo, fino ai recenti nostri Michels, Mosca, Pareto, senza dimenticare Scipio Sighele, su cui ha scritto circa un decennio fa un nostro amico. Con questo s’intende dire che la politica è stata studiata nel tempo per quello che è e che è sempre stata.
 
Come dimostrano gli avvenimenti di questi giorni. Rapporti di forza, violenza, approccio bellicoso, interessi quasi mai confessabili. Ora la questione è questa… l’analisi di Carmelo Viola porta a queste conseguenze: NULLA è cambiato da questo punto di vista fin dai tempi più remoti del processo di civilizzazione. Ebbene SI! Carmelo Viola ha ragione, gli do ragione.
 
Diceva Nietzche: Parla sottovoce Ma…con un nodoso bastone in mano! Ed aveva anche lui ragione! In una sua celebre poesia, il grande poeta Luigi Valli, [nella poesia "l'Angelo Buono", dedicata a Max Stirner], ci ricorda che coloro che apparentemente (o meglio: che sono accusati) di predicare l’odio, in realtà vogliono insegnare agli umani  a difendersi tanto dal Gatto quanto dalla Volpe, che sempre guatano negli angoli delle strade. Un’altra sua poesia, dedicata a Marco Aurelio, l’imperatore filosofo stoico, così termina, dopo aver descritto i problemi che angustiano il pensatore:
(Appare la Vittoria Alata)
 
O Cesare, o breve mistero,
che tenti il mistero infinito
per l’opera umana, sì piccola e lieve
non chiedere il raggio dell’ultimo vero!
Nell’insuperabile cerchio
segnato al tuo sguardo che trema
io, la feconda Vittoria,
io sono la Legge Suprema!
E già per la tenda socchiusa
passava il primissimo albore
e un fremito sempre più vivo
scuoteva le piume alla Dea…
Cesare uscì sulla soglia
levando nel cielo la fronte pensosa
guardò la purisssima aurora….
balzò sopra il grande cavallo
e corse ad uccidere ancora!
 
Non diversamente fece il Divino Arjiuna.
Il grande studioso dell’antichità centroasiatica, prof. Pio Filippani Ronconi, in una sua celebre conferenza (tenuta a Roma nella sala conferenze del Senato il 3 novembre 1997) relativa alla sacralità della lotta, ci dice: “Nel fondo della sua anima ogni uomo è consapevole che, uccidendo, usa di un potere che non gli appartiene, essendo egli portatore di vita, come la gerarchia angelica preconizzata da Dante”.
 
Tutto ciò sia detto per entrare nel merito della questione, che non è quella che sostiene il Viola. Infatti egli cade in contraddizione quando, mentre da una parte sostiene che ci troviamo ancora a livello dell’uomo più barbarico (ed ha ragione, soprattutto in relazione al crimine sistematico messo in atto scientemente dai SIGNORI DELLA MONETA E DELLA FINANZA, al riparo dei loro uffici nei piani più alti dei loro grattacieli), si permette di criticare tutti coloro che, per antipatia personale, giudica negativamente per aver tentato in qualche modo di contrapporsi a “lorsignori” cercando di utilizzare gli stessi metodi (di violenza militare, non di violenza monetaria e finanziaria).
 
Tuttavia ritengo la polemica del tutto inutile. Inutile perchè non c’è nulla da spiegare.
In questi casi il dissidio essendo IDEOLOGICO e caratteriale, non può esservi dialogo.
 
Giorgio Vitali

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