Archivio di novembre 2010

Proseguono a Treia (Macerata) gli incontri di approfondimento sull’I Ching e sullo zodiaco cinese – Prossimo appuntamento in occasione della vigilia di Santa Lucia: 12 dicembre 2010

Lunario Paolo D'Arpini 10 novembre 2010
Domenica 12 dicembre 2010, a partire dalle 10 del mattino, si tiene a Treia la quarta sessione di studio dell’I Ching e dello zodiaco cinese a cura di Paolo D’Arpini.
Gli incontri sono gratuiti, ognuno é invitato a contribuire con cibo vegetariano che verrà convivialmente condiviso. Nel pomeriggio, prima del crepuscolo,  ci avventureremo sotto le rupi per scoprire quelle erbe che la natura faticosamente può ancora offrirci… o per raccogliere un po’ di arbusti secchi per il fuoco.
 
Questo è il momento in cui le notti sono più lunghe ed i giorni di breve durata. Questo periodo è stato spesso definito “la notte dell’anima”. Anticamente si  festeggiava il 13 dicembre, giorno di  Santa Lucia, come auspicio per il ritorno della Luce, anche in senso spirituale Un antico detto afferma: “Le lampade sono diverse.. la Luce é la stessa!”
 
In Cina questa è la stagione del Topo che trova riparo nelle viscere della Terra. Questa stagione è caratterizzata dal freddo, dall’oscurità e dalla notte… Soprattutto nei paesi nordici l’unico passatempo nel momento oscuro è pregare gli dei, bere idromele e far l’amore cosicché i bambini potranno nascere nel caldo Agosto e saranno inebriati dalla forza Leonina.
 
Questo è perciò il periodo dell’accumulo, ed il Topo -si sa- è un grande accumulatore. E’ anche il momento di fare piani a lungo termine poiché solo con adeguati preparativi si potrà uscire dalla situazione contingente. Per queste ragioni anche noi compiremo una meditazione ed una riflessione preparatoria alla rinascita.
 
Nel Libro dei Mutamenti  (I Ching)  l’esagramma preposto a questa stagione è Kun – La Terra, la quale è definita “devota” perché tutti sostiene indifferentemente. Le altre qualità morali degli elementi che dalla Terra sorgono sono:
 
Metallo = Giustizia
 
Acqua = Saggezza
 
Legno = Etica
 
Fuoco = Costumi
 
Quindi se  non fossimo devoti come potremmo essere saggi, giusti, amorevoli e di buon costume?
 
Paolo D’Arpini
 
Prenotazioni: 0761/216293 – circolo.vegetariano@libero.it
 
Altre informazioni sul corso:
http://paolodarpini.blogspot.com/search?q=I+Ching+Treia
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Gigi Proietti compie 70 anni, il mattatore ci svela un sogno nel cassetto: fare il regista!

Gigi Proietti, l’attore romano amatissimo dal pubblico romano, ha da poco compiuto 70 anni e nel fare un veloce bilancio della sua vita, ci dice di non aver nostalgia, del passato, anzi secondo la sua opinione non è vero per forza che i tempi passati sono migliori di quelli attuali. Ma ci svela in piccolo segreto che da sempre vorrebbe realizzare : fare una regia tutta sua, per questo dice che deve affrettare i tempi.

Il popolare attore arriva alla sua bella età dopo una lunga carriera costellata di successi.

L’attore dice che nel suo mestiere è quasi sempre obiettivo e cerca di vedere i vari spettacoli comici anche del passato, sotto l’occhio di varie generazioni, ma per esempio i film di Totò, vengono apprezzati ed amati ancora oggi da moltissimi ragazzi malgrado il passare degli anni. Ma nel sociale, nella comunicazione si sono avuti invece tantissimi cambiamenti generazionali.

Parlando invece di comunicazione e nello specifico di televisione, riferendosi ai fatti mediatici di cronaca nera recenti, tende a puntualizzare che si parla di terrore e scandalo, ma così come se ne parla, subito dopo si dimentica e si esaurisce tutto in un breve istante. Quindi con la televisione non si cresce non si va avanti. Ma nel caso del suo mestiere quello di attore, non ha nessun dubbio, facendo l’ attore dice, non si finisce mai di imparare, è un reciproco scoprire, dare e ricevere. Si è in stretto contatto sempre con la gente.

Per essere un bravo attore, non bisogna sentirsi maestri, ma al contrario, avere uno scambio continuo ed alla pari con il pubblico. Avendo tenuto una scuola di recitazione per molti anni si è reso conto che tutto ha funzionato al meglio grazie al sostegno tra collegi ed allievi.

Recitare vuol dire quindi partecipare con il pubblico, e speriamo che a breve possa realizzare anche il suo sogno tenuto per anni nel cassetto: essere il regista di se stesso!

Rita De Angelis

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Festa del sacrificio… ma di chi? Ovvero: “Fisiopatologia della morte quando la crudeltà assume connotati religiosi (macellazione rituale)” – E proposte di salvaguardia animale presentate al Governo

“La festa del sacrificio non é una festa e non é nemmeno un sacrificio… é solo un inutile massacro..” (Saul Arpino)

 

Ognuno sa che nel sangue di un animale ucciso si depositano immediatamente alcune tossine, sia quelle legate al terrore della morte che quelle legate al processo di decomposizione che si avvia pressoché immediatamente dal momento dell’uccisione.

 

La carne degli animali appena macellati contiene adrenalina e altri neurotrasmettitori legati alla paura, altre sostanze tossiche, come la cadaverina, si formano conseguentemente e in condizioni di conservazione sfavorevole. Per questa ragione gli animali predatori preferiscono cibarsi immediatamente dell’animale ucciso soprattutto ingerendo gli organi interni e lasciano la carcassa con il sangue rappreso al consumo degli spazzini (canidi, avvoltoi, etc.). Per poter assimilare le sostanze del cadavere, comunque, anche questi spazzini debbono attendere la frollatura del cadavere. Infatti chi vive in campagna sa benissimo che le volpi uccidono gli animali da cortile ma non li consumano immediatamente, li sotterrano per mangiarseli a frollatura ultima dopo diversi giorni dalla morte (cioè quando il cadavere é stato abbastanza “purificato” dall’azione dei germi e vermi della putrefazione). L’uomo che é di natura un frugivoro, come tutte le scimmie antropomorfe, (molto simile ai canidi, agli orsi ed ai suini) ha anch’egli problemi di assimilazione della carne.

 

Anticamente i cosiddetti cacciatori vagavano nelle savane alla ricerca di animali uccisi dai grandi predatori (leoni, tigri, etc.) ed osservando il volo degli uccelli individuavano il cadavere dell’erbivoro, nell’eventualità scacciavano le jene che vi pasteggiavano e “rubavano” la carcassa bella e frollata e quindi commestibile (magari abbrustolita al fuoco).

 

Il processo di “maturazione” é assolutamente necessario per nutrirsi delle carni tant’é che anche oggi nei macelli l’animale ucciso viene lasciato nella cella frigorifera per almeno una decina di giorni prima di passarlo al consumo umano. La carne degli animali macellati (o comunque uccisi) viene fatta frollare prima del consumo in quanto subito è dura, a causa del rigor mortis, che consiste in una serie di reazioni biochimiche che avvengono nel muscolo in assenza di ossigeno, che dopo poco dalla morte viene a mancare; la frollatura inoltre porta ad altre reazioni biochimiche con spezzettamento delle proteine, cosa che rende la carne più digeribile. (Nota 1)

 

Ma torniamo al sangue… Nei luoghi dove la temperatura é troppo calda, e nell’animale ucciso il processo di decomposizione e di rilascio di cadaverina nel sangue é veloce, é decisamente consigliabile che l’animale venga preventivamente dissanguato, da qui l’usanza musulmana ed ebrea di sgozzare l’armento lasciando colare il sangue (l’antico tempio di Gerusalemme era in verità un enorme macello).

 

Alcuni lettori che vivono al sud, in campagna, ricorderanno che le massaie quando tagliavano la gola a qualche animaletto da cortile lo appendevano poi a testa in giù per lasciar colare tutto il sangue. Queste usanze avevano una ragione salutistica legata soprattutto al luogo in cui si vive ed al tempo in cui tali dettami igienici furono individuati. La stessa cosa dicasi, ad esempio, per la proibizione, rivolta a musulmani ed ebrei, di cibarsi di suini, che mangiano pure la merda e per loro natura sono portatori di malattie varie…

 

Pertanto le proibizioni e le ingiunzioni sui modi “sacri” di uccidere l’animale e cibarsene sono diventati una norma religiosa, che come sappiamo nell’antichità era l’unico modo per far sì che venissero rispettate regole igieniche (magari per paura dell’inferno o della punizione divina). Oggi queste norme in massima parte son divenute obsolete ma in qualsiasi luogo o latitudine restano in vigore a causa di bigottismo….

 

Inoltre, in spregio ad ogni logica etica, va notato che tali “leggi religiose” sono anche “pelose” (cioé tese a giustificare l’uccisione di animali, nel modo meno pericoloso possibile per l’uomo, senza minimamente tener conto dell’animale stesso). Notiamo che oggi in un mondo globalizzato la reperibilità di cibo vegetale é estremamente facilitata per cui la necessità di nutrirsi di animali (come avveniva due o tremila anni fa per gli abitanti di zone aride o ghiacciate) é praticamente nulla. L’agricoltura moderna, anche senza ricorrere agli ogm o ai pesticidi, può sfamare i miliardi abitanti del pianeta, se la produzione alimentare non venisse utilizzata massimamente per nutrire le bestie da macello (cosa antiecologica ed antietica), con forte ricaduta di inquinamento e aumento dell’effetto serra (consumo eccessivo di acqua, deiezioni animali, consumo dei suoli, desertificazione, etc.).

 

Ma le religioni, che sono ascientifiche ed illogiche per loro natura, hanno perso ogni buona qualità tenendo in piedi nei libretti “sacri” regole incongrue e controverse alla luce della coscienza e di una morale più elevata: “Il carnivorismo reprime non solo il sentimento di compassione verso la sofferenza dell’animale, ma induce alla durezza del cuore e all’insensibilità l’essere umano verso i suoi stessi simili; inoltre impedisce all’individuo lo sviluppo del senso critico e la capacità di guardare agli effetti prodotti dalle sue stesse azioni.. (Franco Libero Manco)”

 

Leggiamo ora i dettami “religiosi” imposti al buon musulmano: “La mattina della festa del sacrificio, Dhul-Hijja, (quest’anno 16 novembre 2010) il musulmano fa il Ghusl (che è sunna) e mette i suoi nuovi vestiti quindi parte per compiere una preghiera di due Rak’at (che è una sunna sostenuta) alla moschea dietro l’Imam (chiamata: preghiera dell’Aid), ascolta la predica dell’Imam, quindi dopo che l’Imam sacrifica (sgozza, immola) la bestia (montone o altro), il musulmano sgozza la sua bestia (dopo aver pronunciato il nome di Dio): L’immolazione deve avere luogo dunque dopo la preghiera della festa. Secondo un hadith, il profeta – pace e benedizioni su lui – ha detto: “Quello che immola prima della preghiera della festa, non avrà fatto che abbattere un animale per essere consumato, ma quello che immoli dopo questa preghiera avrà offerto un sacrificio rituale. Occorre farlo dopo che l’Imam ha sgozzato la sua bestia. Occorre pronunciare il nome di dio (Bismillah, Allahu Akbar) prima di sgozzare la bestia. Per i malikiti fra le condizioni di validità del sacrificio è che deve essere fatto in giorno e per niente la notte; ed è il musulmano che deve sgozzare esclusivamente (se il musulmano fa sgozzare il suo sacrificio da un cristiano ad esempio, il suo sacrificio non è valido per l’Aid benché sia mangiabile). Al-Fiqh `ala al-madhahib al-arbaa tome pagine 647 et 648.

 

Per una par condicio dovrei anche menzionare le normative ebraiche per l’uccisione degli animali (kosher) prevista con un solo taglio alla gola eseguito con un coltello affilatissimo e con dissanguamento lento… ma lasciamo da parte per “pietas” umana queste metodologie della morte…. (che tra l’altro non possono essere messe in discussione come dichiarato: “La macellazione ebraica – e qui deve esserci chiarezza e onestà da parte nostra – viene eseguita così e non può né potrà essere eseguita diversamente.. – www.romacer.org/aefiles/La%20macellazione%20ebraica.doc -”

 

Per evitare che con la scusa della “religione” o del “commercio” le altre specie animali siano deprivate totalmente dei loro diritti esistenziali riporto qui di seguito le richieste fatte, da varie associazioni vegetariane, ivi compreso il Circolo Vegetariano VV.TT., al Governo, in merito al rapporto Uomo/animali:

 

- rendere attuabile la Dichiarazione Universale per i Diritti degli Animali proclamata dall’Unesco nel 1978 e riconoscere gli animali quali soggetti di diritto;

 

- salvaguardare il benessere degli animali mediante l’applicazione delle normative inerenti la detenzione, il trasporto e lo stordimento prima della macellazione;

 

- vietare la macellazione rituale o modificare il decreto legislativo n.333/98 che consente alle comunità islamiche ed ebraiche di uccidere gli animali senza stordimento;

 

- sia riconosciuto agli equidi lo status di animali d’affezione;

 

- favorire la ricerca di metodi alternativi alla vivisezione, con modifiche alla normativa n. 116/92, abolendo la deroga per la sperimentazione senza anestesia; vietare l’utilizzo degli animali nella didattica e la possibilità di sperimentare su cani, gatti, cavalli e primati non umani;

 

- vietare l’utilizzo di animali per uso bellico, sportivo e per i test di tossicità dei prodotti cosmetici e loro componenti;

 

- applicazione della legge n. 157/92 inerente le normative comunitarie in materia di caccia;

 

- vietare la pratica dell’uccellagione e del bracconaggio, l’uso di richiami vivi ed estendere la protezione della legge 157/92 a tutti gli uccelli migratori. Quindi ridurre il periodo di attività venatoria. Vietare la caccia nei terreni privati, nei parchi e nelle aree protette e sia esclusa la caccia dai finanziamenti del Coni;

 

- sia modificato l’art. 727 del codice penale in materia di abbandono di animali, eliminando dall’art. 1 del testo il termine “gravi” nella frase “ condizioni produttive di gravi sofferenze per l’animale”.

 

- estendere le sanzioni previste dalla legge 189/04 ai responsabili dei canili e stabulari in caso di condizioni sanitarie ed etologiche incompatibili con la natura dell’animale.

 

- impegnarsi affinché l’art. 3 della legge 189/04 venga applicata anche alle manifestazioni storiche e culturali;

 

- modifiche alle leggi speciali su circhi, zoo, palii, rodei e manifestazioni con uso di animali, quindi vietare l’utilizzo di animali nelle fiere, nelle feste popolari e religiose. – vietare inoltre l’importazione e la detenzione di animali esotici;

 

- osservanza della legge contro l’uso di pelli e pellicce di animali d’affezione;

 

- rispetto della quota di pesca, secondo le normative europee per impedire il saccheggio dei mari, la pesca indiscriminata e a strascico;

 

- normative inerenti la protezione dei consumatori da frodi alimentari e cibi contaminati da inquinanti chimici, medicinali di sintesi e metalli pesanti;

 

- garantire l’alternativa del pasto vegetariano nelle mense sociali, negli ospedali ed in tutti i ristori pubblici;

 

- sia abolita ogni propaganda pubblicitaria, diretta o indiretta, verbale o attraverso immagini, che possa favorire il consumo di ogni tipo di prodotto carneo, compreso il pesce;

 

- sia data, nei programmi televisivi, agli esponenti della cultura vegetariana, la possibilità di esporre le proprie argomentazioni in materia di prevenzione e cura delle malattie dovute a cattiva alimentazione;

 

- sia sostenuta da parte dei mezzi televisivi, specialmente RAI e Mediaset, la politica della prevenzione delle malattie attraverso programmi di educazione alimentare che pongano in evidenza i benefici dell’alimentazione vegetariana.

 

Beh, ho voluto scrivere questo articolo dopo la lettera ricevuta da Adriano Fragano, della provincia di Treviso, che dice: “Care amiche e cari amici, vi scrivo per proporvi di aderire ad una lettera aperta che ho intenzione di inviare ai giornali locali e che è destinata al Sindaco di Ponte di Piave che ha avuto la brillante idea di proporre l’apertura di un macello rituale ad Oderzo per evitare il ripetersi dei ritrovamenti di teste mozzate di animali abbandonate nei fossati del suo comune…” – Lettera pubblicata nel Sito del Circolo Vegetariano VV.TT.

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/11/09/a-roberto-zanchetta-sindaco-di-ponte-di-piave-treviso-%e2%80%9cdiciamo-no-alla-crudele-macellazione-rituale-%e2%80%9d/

 

Passo e chiudo, Paolo D’Arpini

Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.

 

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Nota 1

Subito dopo la macellazione la carne ha caratteristiche di scarsa commestibilità che migliorano con la frollatura a causa del rigor mortis e dello stato strutturale delle proteine muscolari. La frollatura si svolge mediante mantenimento dei quarti a 0-4 °C e ad un’umidità relativa del 75% per un periodo di 10-14 giorni dopo la macellazione. La frollatura è una proteolisi attuata da enzimi di origine microbica e tissulare e permette alla carne di acquisire un maggior grado di tenerezza e succosità, una perdita di colore. Lo sviluppo moderato di sostanze aromatiche (chetoni, aldeidi, ammoniaca, ammine, idrogeno solforato, ecc.) conferiscono alla carne una maggiore serbevolezza. Un’elevata carica microbica iniziale, un prolungamento della frollatura e un’alterazione delle condizioni ambientali rendono tali processi di tipo degenerativo e causano il deperimento della carne per putrefazione.

La proteolisi e la putrefazione sono due processi fra loro strettamente correlati in quanto il primo è il preludio al secondo e, in parte, si sovrappongono con intensità via via crescente della putrefazione. La proteolisi consiste nella rottura della struttura primaria delle proteine e, quindi, nello sviluppo di catene polipeptidiche più piccole e di amminoacidi liberi. In generale la proteolisi porta ad un aumento della digeribilità delle proteine (che non possono essere assorbite dall’organismo come tali, ma solo se “spezzettate” nei loro elementi costituenti, gli aminoacidi – anche quelle vegetali- n.d.r.) ma, anche, ad una potenziale riduzione del loro valore nutritivo. La putrefazione propriamente detta consiste invece nella distruzione degli amminoacidi, con conseguente sviluppo di composti fortemente aromatici derivati dal metabolismo dell’azoto (ammoniaca, ammine, cadaverina, putrescina, ecc.) e dello zolfo (idrogeno solforato, mercaptani). I primi sono responsabili di odori pungenti e sgradevoli che ricordano, ad esempio, il pesce marcio, i secondi degli odori sgradevoli che ricordano le uova marce. (Wikipedia)

 

……………

 

Commento ricevuto da un “addetto ai lavori”:

 

Caro Paolo D’Arpini, concordo quasi al 100% con la tua “lettera aperta” se non che c’è il discorso dell’apertura e della tolleranza nei confronti degli stranieri e ho sentito spesso dire da gente comune: “Se vogliono venire nel nostro paese devono adeguarsi alle nostre leggi”. Oppure: “Se noi andiamo nel loro paese dobbiamo adeguarci alle loro usanze – e quindi, niente chiese cristiane, donne che devono girare col velo, ecc. ecc.”. Ma cos’è giusto e cos’è sbagliato?

 

E’ giusto che noi ci apriamo nei loro confronti visto che le loro abitudini sono condizionate da motivi religiosi? Sarebbe giusto che loro si adeguassero alle nostre leggi in tutto?

 

Le leggi le fanno le persone, non sono legate ad un pezzo di terra, a dei confini virtuali. Ci sono dei diritti che si possono considerare universali? Gli animali da noi devono essere macellati previo stordimento, ma c’è la deroga per “motivi religiosi”. Potrebbe essere fatta da loro (gli islamici) una deroga al non stordimento degli animali, considerando che la prassi sia stata messa in atto per un fatto di migliore conservazione della carne in condizioni igieniche e di temperatura non ottimali?

 

Inoltre, che io sappia, il sangue è la cosa più pulita che esista. Parlo di sangue di animali sani, ovviamente. Ricordo sempre cosa mi disse una volta una dottoressa: ero molto giovane ma ricordo che questa frase mi colpì molto, si parlava delle macchie di sangue. “Il sangue è la cosa più pulita del mondo, se così non fosse l’individuo sarebbe malato o morto e allora perché per i musulmani il sangue è considerato impuro e deve essere eliminato? Secondo quali conoscenze?

 

E’ vero che il sangue nella carne facilita la putrefazione, ma semplicemente perché, essendo il sangue un materiale umido e ricco di sostanze nutritive (quelle che vengono portate diligentemente a tutte le cellule del nostro corpo) i batteri presenti normalmente nell’ambiente e quindi anche sulla superficie delle carcasse si riproducono e colonizzano i tessiti muscolari, ma questo non se le carni vengono mantenute in regime di freddo (la maggior parte dei batteri si riproduce all’incirca alla nostra temperatura corporea).

 

Già che ci sono, una piccola considerazione sulla dannosità o meno del consumo della carne mi piacerebbe sapere se è mai stata fatta un’indagine seria e non di parte sulla eventuale correlazione tra il consumo di carne e i disturbi dell’organismo, dai tumori a tutti gli altri. Se ce ne sono mi piacerebbe leggerle (e le cercherò, per quello che mi è possibile, stanne tranquillo), se non ce ne sono mi offro volontaria per visionare le cartelle cliniche di pazienti colpiti da tumori o da altre malattie che si pensi possano essere correlate al consumo di carne. Secondo il dott. Ryke Geerd Hamer il tumore non è affatto legato all’inquinamento ambientale, ma ad un conflitto psichico…….

 

Allora? Si saprà mai veramente la verità o andremo avanti ancora per molto con queste credenze, smentite, contro-smentite, ipotesi, ecc.

 

L’opinione che mi sono fatta io è che bisogna vivere in armonia (ma anche questa è un presupposto un po’ indefinito e indefinibile) con la Natura, senza esagerare in niente, sapendo che siamo un anello in una catena, un granello di sabbia in una spiaggia, una foglia in un bosco, una goccia nel mare, una stella nel cielo e che non devono esserci barriere alla libera circolazione dell’energia, dei pensieri, dei sentimenti…… e anche degli alimenti….

 

Caterina Regazzi, medico veterinario

 

……..

 

Altri articoli su macellazioni rituale:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=macellazione+rituale

 

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A Roberto Zanchetta, sindaco di Ponte di Piave (Treviso): “Diciamo NO alla crudele macellazione rituale..”

Spettabile Sig. Sindaco, Roberto Zanchetta,

 

 

Le scriviamo questa lettera per esprimerle la nostra ferma opposizione alla sua proposta di aprire alla macellazione rituale il macello pubblico di Oderzo.

 

Tale opposizione nasce in primo luogo dal fatto che non solo siamo contro la macellazione rituale (islamica ed ebraica), ma contro ogni tipo di macellazione, ed inoltre dalla convinzione che per favorire l’integrazione di persone di culture diverse dalla nostra, non è assolutamente necessario assorbirne il peggio, e nello specifico accondiscendere a pratiche crudeli e che prevedano lo sfruttamento degli animali.

 

Tale genere di considerazioni le portiamo alla sua attenzione perché siamo convinti che un’amministrazione pubblica abbia il dovere non solo di gestire nel migliore dei modi un territorio che le è stato affidato, ma che abbia anche una responsabilità importante nella crescita morale e culturale dei propri cittadini; ed è a lei che ci rivolgiamo in quanto Sindaco perché è in questa veste che ha avanzato l’ipotesi – che noi riteniamo grave ed inaccettabile – di autorizzare la macellazione islamica per evitare problemi di igiene e di decoro legati ai frequenti ritrovamenti di teste mozzate e di altri resti di cadavere di capre e pecore nei fossati lungo le strade del suo Comune.

 

Vorremmo chiederle se ritiene davvero che il ritrovamento di pezzi di esseri senzienti in un fosso possa rappresentare un problema igienico o di decenza, o se invece non si tratti di un ritrovamento macabro che testimonia la crudeltà perpetrata nei confronti di animali indifesi in nome di una pratica religiosa.

 

Qualora lei ritenesse che tali ritrovamenti siano realmente solo legati a questioni igieniche, allora le proponiamo di far assistere alle macellazioni gli studenti delle scuole presenti nel suo Comune: si tratterebbe di una visita istruttiva e di una lezione pratica di igiene. Se invece ritiene che la presenza di teste mozzate abbandonate sul territorio comunale sia moralmente inaccettabile perché crudele, allora le chiediamo di agire di conseguenza, e di ritirare immediatamente la sua proposta.

 

In una società sempre più governata dalla violenza, dalla sopraffazione e dal diritto del più forte, crediamo sia indispensabile riconsiderare le nostre esistenze per tentare di evitare ogni pratica violenta nei confronti di chi (umano e non) è in grado di provare paura e dolore.

 

Ci attendiamo da lei, come primo cittadino, proposte differenti ed alternative, attività atte a diminuire la violenza e la sofferenza, ad educare i più giovani ad un concetto di tolleranza, di condivisione, di empatia e di rispetto; e non proposte che, con l’intento di evitare situazioni spiacevoli, permettano di relegare la sofferenza animale dentro le quattro mura di un macello, lontano dagli occhi di chi grazie alla visione antropocentrica della nostra società, ha il diritto di non vedere per non assumersi le proprie responsabilità.

 

Siamo consapevoli di avanzare tematiche che esulano la sua competenza (ma non la sua coscienza), ma che riguardano tutti noi in quanto esseri umani, e che un Sindaco con le sue sole forze non è certamente in grado di affrontare. Ma nel contempo siamo sicuri che l’esempio anche di una sola persona che ricopre un incarico pubblico, possa essere di grande aiuto per tutti coloro che intendono realmente acquisire una nuova consapevolezza.

 

Proporre di permettere di sgozzare degli animali, del tutto coscienti e consapevoli della loro sorte, per consentire una migliore integrazione di persone che seguono determinate pratiche religiose che impongono dei sacrifici, è del tutto sbagliato indipendentemente dalla religione e da chi la pratica. Capirà quindi che la nostra posizione prescinde da questioni di identità culturale, di religione o di etnia, la nostra è un’istanza puramente etica: non possiamo, in nome del quieto vivere, accondiscendere a tali crudeltà, e questo lo affermiamo con la piena consapevolezza che ciò che accade ogni giorno nei macelli “occidentali” non è molto diverso da quanto poc’anzi esposto. Un incremento di violenza e crudeltà è davvero per lei una soluzione ottimale a tale problema?

 

Siamo convinti che questa sia la strada più sbagliata che si possa imboccare, e continueremo a protestare e a chiedere a gran voce che tutto ciò finisca e che non si generi ulteriore sofferenza, per nessun motivo.

 

Il confronto con altre culture dovrebbe avere come risultato una crescita morale e culturale, e non la sopportazione delle altrui crudeltà per meglio difendere le proprie.

 

Adriano Fragano, Associazione Campagne per gli animali

 

Sottoscrive: Paolo D’Arpini, presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.

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David Nutt: “Consumatori, attenti ai superalcolici! La droga più micidiale e devastante…”

Secondo uno studio condotto dalla rivista scientifica britannica “The Lancet” i danni provocati dalla droga tipo crack ed eroina, al primo posto, sono niente se confrontati con quelli procurati dall’alcol.

 

Le diverse droghe vengono classificate in relazione ai danni che procurano alla persona che ne fa uso e rispetto agli altri. Su un punteggio di 100, l’alcol ottiene il 72% contro il 55% dell’eroina ed il 52% del crack, mentre la cocaina ottiene il 27% batte il tabacco a quota 26%. Il fondo della classifica è toccato dalla cannabis 20% e l’ecstasy a seguire nella percentuale del 9%. La classifica non cambia se si tiene in considerazione il danno a terzi. Ha condotto questo studio l’ex consigliere del governo laburista in materia di lotta alla droga in generale.

 

David Nutt già conosciuto per essere stato licenziato dal Ministero degli Interni. Gli fu fatale l’aver criticato il rifiuto dell’esecutivo di accogliere le raccomandazioni della commissione governativa sulla classificazione delle droghe. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i rischi legati all’ alcol causano circa 2,5 milioni di morti all’ anno per malattie di tipo cardiaco o epatico, incidenti stradali, suicidio e cancro pari al 3,8% di tutti i tipi di morti.

 

Pensando quindi alla alta mortalità che può essere causata dall’alcol se utilizzato in modo eccessivo, e non in maniera gradevole e ragionevole, ci viene spontaneo pesare che l’euforia provocata magari dalle mille bollicine presenti in una bottiglia possono si essere piacevoli, a patto che si rispetti l’uso corretto dell’alcol come lo è quanto si festeggia una lieta ricorrenza, o l’ inizio del nuovo anno, in modo che si ricorderanno sempre con piacere i nuovi anni a venire.

 

Brindiamo quindi, con moderazione, alla vita e non alla morte!

 

Rita De Angelis

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