Archivio di novembre 2010

Aung San Suu Kyi come Liu Xiaobo, Mikhail Gorbachev e Jimmy Carter… tutti aerei “drone”… – Ed il valore della laicità di pensiero….

Siamo in tema scomodo di laicità di pensiero… in seguito all’input ricevuto  da Giorgio Vitali, e mentre il mondo esulta per la liberazione della birmana Aung San Suu Kyi, mi tocca parlare della disinformazione mediatica, perdonate il mio ardire:

 
“A pensar male ci si  azzecca…” Direbbe il mio conterraneo Giulio Andreotti, ed infatti ecco che tutti i media proni al volere del padrone  fanno baccano per un prigioniero in Cina e dimenticano le centinaia di detenuti “politici” nei campi di concentramento americani…. Esultano per la liberazione di una prigioniera in Birmania e tacciono sulle prigioni irachene ed afgane ben stipate..
 
La storia viene decisa sempre dai vincitori o dai potentati..
 
Esempi concreti?  
 
Vedi il deturpamento della Verità con l’azione avvenuta per il tutelamento d’interessi economici resi proni alla concessione del Nobel per la pace al cinese Liu Xiaobo.. in funzione di esercitare pressioni sul governo cinese che non intende rivalutare la sua moneta…
 
Insomma essendo disponibile un bel Premio Nobel, questo non …si da ad un Solgenitzin,  ma ad Obama. Si da a  Gorbaciov, l’uomo che ha “permesso” l’invasione della finanza apolide e delinquente in Russia distruggendo quell’Unione delle Repubbliche eurasiatiche che, sotto la pressione dell’imperialismo USA, si stava consolidando in quelle zone (a questo riguardo ho sentito i pareri di vari cittadini ex URSS che rimpiangono l’URSS). Il premio si da a Liu Xiaobo proprio alla vigilia di un importante incontro internazionale in cui si decide la politica economica del mondo.  
 
Ed ora assistiamo al giubilo ecclesiastico per la liberazione di  Aung San Suu Kyi. “La nonviolenza ha volto di donna. La nonviolenza é l’umanità in cammino” afferma il pacifista di Viterbo Beppe Sini… Per carità la birmana liberata é un’ottima persona non ce l’ho minimamente con lei.. ma  noi sappiamo che il regime Birmano ostacola i programmi economico-finanziari dell’Impero statunitense e quindi i Media devono essere coinvolti in operazioni “mediatiche” di basso profilo.
 
Ma perché mai i detti Media non parlano dei due milioni e passa morti iracheni a causa delle aggressioni statunitensi, tanto per dirne una. Pare che gli occhi dei “semplici” quelli che credono ai “miracoli” devono essere puntati sulla lottatrice per la “libertà” Aung San Suu Kyi…. Come gli occhi del “mondo libero” sono stati puntati sull’iraniana che aveva ucciso il marito, mentre negli USA è stata tranquillamente fatta fuori una donna  che aveva sulle spalle lo stesso delitto… e nessuno ha avuto da obiettare! 
 
“Per quanto riguarda la Democrazia, il concetto di raggiro può essere compreso solo da chi é sufficientemente laico nei suoi pensieri. (Leggere: Neuroschiavi, di Marco Della Luna, Arianna Ed.) Se poi qualcuno crede ancora  che le elezioni siano “libere”, ovunque si manifestino, e che gli eventi che compaiono sui Media siano autentici e non nascondino invece rapporti di forza che esistono ed insistono fuori dai confini del nostro paese, può farlo. Non glie lo possiamo impedire, però….ogni tre ore è invitato ad alzare gli occhi al cielo. Vedrà passare qualche asino e, possibilmente, aerei dirottati che devono andare a colpire le Torri Gemelle o il Pentagono…” (Giorgio Vitali)
 
Ma un filosofo laico di Viterbo, Aurelio Rizzacasa,  invita ad una riflessione intelligente consigliando: “La laicità, sul piano etico, indica rispetto ed accoglienza per se stessi e per gli altri; è questa un’etica per un mondo migliore, sicuramente improntato ad una pacificazione universale. Si tratta di un’utopia di speranza che ci permette di vivere meglio nell’orizzonte storico, troppo tormentato e troppo deluso, del nostro tempo. In questa prospettiva, prende forma un’aspirazione epocale, orientata ad uscire dal ciclo della negatività che spesso rischia di sommergerci”.
 
Occorre perciò essere molto discriminativi nell’esaminare le notizie che ci vengono propinate e soprattutto é necessario mantenere una posizione “laica” ed imparziale poiché in qualsiasi forma ideologica, economica o religiosa si nasconde un mascheramento della Verità.
 
Paolo D’Arpini
 
Altri articoli sulla laicità di pensiero:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=laicit%C3%A0+di+pensiero
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A Roberto Burdese presidente nazionale di Slow Food, da Stefano Panzarasa referente della Rete Bioregionale Italiana per l’educazione ecologica

Caro Paolo,
come sai sono stato a Torino per Terra Madre, è stato interessante e c’è stata anche una plateale quanto pacifica protesta animalista. Puoi leggere il resoconto anche fotografico su www.orecchioverde.ilcannocchiale.it e poi ti invio la lettera che ho scritto al Coordinatore nazionale di Slow Food, Roberto Burdese, che conosco bene…
La lettera la puoi anche pubblicare. Stefano

Caro Roberto Burdese,
come l’anno scorso ecco un mio commento su Terra Madre. Ci sono anche il mio commenti anche fotografico su www.orecchioverde.ilcannocchiale.it e i miei comunicati stampa su www.parcolucretili.it

Intanto ti dico subito che sono stato felice di esserci nuovamente e quest’anno ho anche fatto un intervento all’incontro sugli orti e parlare dei nostri piccoli orti scolastici biologici insieme a rappresentanti di tutto il pianeta mi ha fatto veramente felice e mi ha fatto sentire veramente in rete…

Poi arrivo subito alla protesta animalista, io ero sotto al palco a fare le foto e ho visto bene cosa è accaduto. innanzitutto complimenti per come hai lasciato tranquillamente parlare la giovane ragazza, alla fine anche Petrini ha persino rimproverato quelli che l’avevano fischiata… Siete stati tutti molto bravi e così la protesta è stata pacifica e interessante, sia per le cose dette sia per il fatto che ha dirle era una donna e per di più giovane…

Ecco, il punto è che mi sono reso conto che in questi tempi (ma nella storia è capitato spesso) sono proprio i giovani, molti giovani, ad iniziare a protestare vivamente a favore dei diritti degli animali, pensa che a Roma nei centri sociali si concludono le manifestazioni con cene vegane! E chi l’avrebbe mai detto anni fa che l’alimentazione poteva essere al centro di un’alternativa sociale e ambientale?

A proposito nel convegno finale è stato detto (mi pare Petrini) che “un gastronomo non ecologista sarebbe uno stupido e che un ecologista non gastronomo sarebbe un personaggio triste” ebbene, visto che spesso si dice che i vegetariani, tanto più i vegani, sono persone tristi perché rinunciano alla carne, formaggi, eccetera, vai a vedere le ricette su vegan blog.it  e penso ti accorgerai (almeno dalle foto) del loro essere molto gustose e dell’allegria che portano e anche della felicità per il rispetto degli animali. 

 
Termino (scusa se mi sono dilungato), raccontandoti che abbiamo partecipato insieme alla Condotta Sabina alla Festa Nazionale dell’Orto con l’assaggio dei mieli e la sera la Condotta ha organizzato una cena in un ristorante del Parco che era anche piena di ricette tradizionali e prodotti locali ma come secondo aveva il “Capretto in salmì” (proprio nello stesso momento in cui si è saputo dai giornali della zampa di capra inviata alla ministra Brambilla per il suo impegno animalista…!). Insomma io ho protestato (per l’animale, per il messaggio ai bambini, perché si poteva fare anche un menù alternativo vegetariano o vegano, eccetera…) e mi è stato risposto che “alla gente la carne piace”. Così ho sentito Terra Madre e la consapevolezza ecologica molto distanti, alla cena è andato il personale del mio ufficio, io no.

Un caro saluto, Stefano Panzarasa
 
Referente della Rete Bioregionale Italiana per l’educazione ecologica

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Altri articoli su Rete Bioregionale Italiana:

http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=Rete%20Bioregionale%20Italiana%202010

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Treia, la Milano delle Marche… dove Solidarietà, antichità, efficienza, pulizia ed eleganza si uniscono… in miniatura

Il riscaldamento a gas non funzionava, la caldaia dopo la revisione obbligatoria sembrava essere andata in tilt, forse non era abituata a sentirsi “testata”… e così per alcuni giorni sono rimasto al fresco e senza acqua calda, nella grande casa di Treia.

 

Caterina, la mia amata, ospite generosa, non ha però voluto che patissi le pene alle quali ero già avvezzo a Calcata ed ha telefonato ad un termo-idraulico, che in precedenza aveva già riparato l’impianto, e una bella mattina mi son visto alla porta un signore simpatico e sorridente con il quale ho fatto pure amicizia, Maurizio si chiama, ed una volta dentro e dopo una breve ispezione ha individuato subito dov’era la perdita che mandava giù di pressione l’impianto e che impediva alla caldaia di accendersi. Senza frappor tempo in mezzo ha cominciato a scavare nella parete mettendo a nudo vecchi tubi di ferro arrugginito, uno aveva una fessurina dalla quale l’acqua zampillava giuliva.

 

Beh, non ci credereste, nel giro di due giorni ha guarito la parte malata dell’impianto sostituendo le tubazioni più malandate.. e oggi, dopo due giorni di “sedimentazione e controllo”, é tornato ed in poco più di mezza giornata ha richiuso e stuccato le pareti…. tappando pure i buchi di una roccia viva sottostante. Evviva, la sala, da me usata per la meditazione, ora sembra nuova…. e la caldaia ronza contenta facendo il suo dovere calorifico…. Stasera soddisfatto e pimpante sono uscito per andare “in centro” a sorbirmi il mio solito cappuccino bollente.

 

Treia é costruita su una lunga collina, in mezzo c’é una grande piazza, congiunta nei due lati da una specie di corso, una Via Monte Napoleone in miniatura. Sì perché questo borgo, non so perché, forse per la sensazione di efficienza e ordine, pulizia delle vie, raccolta differenziata porta a porta, giardinetti pensili ben curati, mura lucide, mi appare come una piccola Milano. La strada che unisce i due estremi della cittadina é costeggiata di botteghe luminose che da una parte all’altra fanno pendent... Da un estremo, verso la porta Vallesacco, domina la maestosa Cattedrale che (in piccolo) ricorda il Duomo, e dall’altro estremo -dove esisteva un vecchio castello longobardo- ci sono due conventi di suore, con belle chiese affiancate e persino un albero di senape ben vivo (questa pianta é nominata da Gesù in una sua famosa parabola), in una di queste chiese, quella di Santa Chiara, viene conservata una statua lignea della Madonna Nera (si dice che codesta e quella di Loreto fossero due statue gemelle ma l’attuale di Loreto é una copia rifatta dopo l’incendio che distrusse la paredra originaria).

 

Andando da una parte all’altra di Treia si nota la presenza di tante attività parallele, un orefice gioielliere da una parte e uno dall’altra. Un paio di baretti di qua ed un paio di là, una fruttivendola per ogni opposto, due pizzerie, qualche negozio di moda paesana, due tabaccai, etc. Insomma é un paese che fa da specchio a se stesso….

 

Ma tutta questa minuzia e precisione sembra quasi sprecata… già perché -come scrisse Dolores Prato- “nella piazza non c’é nessuno..”. Radi sono i passanti e radi gli avventori, anche se -lo dico egoisticamente- fa piacere in fondo entrare in un baretto e vedersi servire subito senza attese né dover chiedere, perché le ragazze “ricordano”, avendo a disposizione tavoli e divani, giornali quotidiani e pure la televisione accesa (magari quella se la potrebbero pure risparmiare… però…).

 

Ma non voglio perdermi in convenevoli dimenticando l’avventura di stasera, che mi ha convinto a scrivere questa memoria. Mentre salivo in piazza, appunto, ho notato qualcosa di nuovo nella vetrina di Nazareno, un fotografo artistico.. In bella mostra c’erano esposte tante simpatiche miniature lignee… Ho buttato l’occhio e Nazareno ha colto il mio interesse e si é affacciato alla porta e mi ha invitato ad entrare… Dentro il negozio/studio mi ha mostrato le sue opere, che annunciano l’avvicinarsi del Natale… una moltitudine di piccole scenografie in miniatura.. risultato di un bricolage sapiente e fantasioso.

 

Faccio tutto a mano usando vari materiali riciclati -ha spiegato orgogliosamente l’artista/artigiano- tutte sostanze naturali -ha precisato- per dare più significato e verità alla Natività” E sventolando alcuni ramoscelli di oleandro ha continuato a declamare (il suo parlare quasi una poesia..) ecco queste sono palme….. e vedi l’acqua di questi stagni? E’ fatta con i sali antiumidità recuperati dalle confezioni per macchine fotografiche, la sabbia del deserto di Galilea é quella del nostro mare e le rocce sono i sassi di Porto Recanati… ho raccolto questi fili d’erba secchi, queste piantine grasse sono ancora vive, un po’ di muschio, qualche pezzetto di latta per gli attrezzi… insomma ho composto questi mini-presepi usando tutti materiali di recupero…, ti piacciono?” E mentre parla continua ad esibire varie sculturine ed oggettini prendendoli da sopra il bancone e mostrandomi anche gli incompiuti a cui sta ancora lavorando…

 

Tanta dovizia di particolari e di attenzioni tutte per me, unico ammiratore… Mi sono un po’ commosso così ho pensato di scrivere questo raccontino.. chissà se potrà servire ad aiutare la causa?

 

Paolo D’Arpini

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Altri articoli su Treia

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=treia

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31 dicembre 2010 a Spilamberto: “La Notte senza Tempo del Circolo Vegetariano VV.TT. in trasferta…” – Manifestazione clou de Il Sole Invitto 2010/2011

Eventi Paolo D'Arpini 12 novembre 2010

Uscire di casa è già un lungo passo per riconquistare la terra” (Fulvio di Dio)

 

Tradizionale passeggiata notturna di fine anno in qualsiasi condizione atmosferica.

h. 19 – Appuntamento a Spilamberto in una casa accogliente per la preparazione collettiva della cena conviviale con le vivande vegetariane da ognuno portate. Scrittura dei pensierini: quelli relativi alle propensioni negative che si vogliono emendare e quelli di buona volontà e di buon auspicio per il nuovo anno veniente.

h. 22 – Partenza nella notte buia, vagando lungo il fiume Panaro.

h. 00 – Senza appuntamento davanti al fuoco acceso e cerimonia di buon augurio per il nuovo anno. Al ritorno si terrà un canto di mantra per la purificazione della mente e una meditazione finale.

 

La manifestazione é gratuita, salvo un’offerta volontaria per le spese organizzative, per partecipare é necessario comunicare la propria presenza:

circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 333.6023090

 

 

Alcune indicazioni sul significato dell’evento:

 

Lo spirito non può essere scisso dalla materia, sono espressione l’una dell’altro. Il naturale afflato che si manifesta di fronte alla meraviglia di sé e del mondo…” (Saul Arpino)

 

Perché organizzo questa “Notte senza Tempo”, invitando alcuni amici, pazzi forse come me, a condividere il freddo, la pioggia, il vento, la neve… o qualsiasi situazione ambientale la natura ci voglia offrire… compresa la possibilità di camminare sotto i raggi di una fulgida luna…? Quest’anno il 31 dicembre 2010 però non ci sarà la luna (é ormai all’ultimissimo spicchio) ed in più per la prima volta mi troverò a trascorrere questo momento magico non più sulle sponde del tortuoso Treja, come é avvenuto per lunghi anni in passato, ma lungo i greti ghiaiosi del fiume Panaro.

 

Il programma comunque é lo stesso… e sarà sempre sempre lo stesso finché le mie gambe mi reggeranno in piedi: affrontare la notte buia coraggiosamente in qualsiasi condizione atmosferica.

 

E’ vero, la notte del 31 dicembre è fredda e sovente mi è capitato di sentirmi come un baccalà in mezzo alla valle gelida a passeggiare assieme a quattro disperati. “Ma chi me lo fa fare…?” mi son chiesto innumerevoli volte. L’unica “ragione” che trovo è che la mattina presto (diciamo verso le 1 o 2) quando tutto è finito posso dirmi -riflettendo fra me e me: “Anche stavolta è fatta… ancora una volta sono riuscito ad imbrogliare me stesso…”.

 

Non pensate che io stia scrivendo questa presentazione perché desidero che voi siate presenti all’evento, per una qualsiasi ragione…, non c’è motivo che veniate, come non c’è motivo per me organizzare questo rito un po’ bislacco ed assurdo della Notte senza Tempo. Ormai è andata così e così andrà finché avrò un po’ di “sale” in zucca per capire che anche l’assurdo è una componente della vita. Se dovesse per me esserci nella mia esistenza solo “ragionata e comoda intelligenza” vorrebbe dire che son prossimo alla morte.. o già morto.

 

Perciò chi decide di venire lo faccia a proprio rischio e pericolo, per stare da solo con se stesso, nella condizione in cui si trova… e che la vita gli pone davanti, senza specularci sopra.

 

La conoscenza di ciò che appare nella coscienza non è vera conoscenza. Conoscenza di Sé significa essere quella coscienza in cui tutto appare” (Saul Arpino)

 

Paolo D’Arpini

 

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=il+sole+invitto+

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Post scriptum

Qualcuno ha iniziato a scrivere per avere maggiori ragguagli sul dove poter dormire dopo l’evento. Abbiamo recuperato un indirizzo che potete contattare:

Ecco il link di un b&b a Spilamberto http://www.beb-balsamico.it/ITALIAN_VERSION/prezzi.htm

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Le tematiche animaliste e vegetariane vengono snobbate dai politici, dai preti e dai media… perché mettono a repentaglio la loro “sopravvivenza”….

Perché i personaggi che frequentano i salotti impegnati della televisione, in cui si parla di politica, economia, giustizia sociale ecc. non parlano mai di animali? Ma figuriamoci! Ti pare che, con tanti problemi che ci sono, uomini del calibro di Berlusconi, del cardinale Bagnasco o dei ministri dell’istruzione, della sanità, della giustizia o delle finanze possano avere tempo di considerare anche il problema degli animali? Ma figuriamoci! Gli animali! Hanno ben altro a cui pensare, come aveva ben altro a cui pensare l’aristocrazia, la nobiltà di un tempo che considerare la sofferenza e la dignità degli schiavi, dei negri, degli zingari, degli ebrei ai quali veniva negata non solo la capacità di avere sentimenti ma anche quella di soffrire. “Voi vegetariani-animalisti siete dei sognatori, dei romantici, dei nostalgici dell’età dell’oro”.

 

Ma il nostro chiodo fisso è la coscienza umana, questa coscienza collettiva capace di convivere passivamente con lo sterminio di 60 miliardi di animali all’anno. La nostra ferrea profonda convinzione è che finché non cambia la coscienza dell’uomo questo è condannato a vivere nella violenza, nelle malattie e nel dolore e che la causa di tutto questo sta nella violenza esercitata sistematicamente verso gli ultimi, gli innocenti, i diversi, gli animali.

 

Il problema è che per questi signori il problema degli animali non esiste come problema.

C’è forse qualcosa di più importante e di più urgente che dar vita ad una nuova e vera coscienza morale più giusta e sensibile verso i sofferenti di qualunque specie? Capace di percepire il dolore ed il valore delle vita e delle differenze formali che la compongono? Capace di dar voce alla massa sconfinata di esseri viventi non umani che gridano inascoltati? C’è forse un problema etico più drammatico di quello di essere governati da persone indifferenti al massacro giornaliero di milioni di animali? Certo l’interesse del boia non coincide con quello della vittima.

 

Tutti i problemi dell’universo nascono dall’incapacità dell’individuo di percepire le esigenze vitali dell’altro: l’indifferenza verso il dolore altrui è il vero cancro del genere umano. La fame nel mondo è causa dell’egoismo umano; la guerra è la diretta conseguenza dell’ingiustizia e della carenza di valori morali e spirituali dell’individuo; il disordine sociale ha le stesse radici. C’è il problema della giustizia, della sanità, della scuola, della mancanza di lavoro, delle pensioni da fame, della famiglia in crisi, della droga, dei giovani in cerca di ideali ecc. ecc, ma si dimentica che tutti i problemi sono riconducibili alla coscienza degli uomini, alla buona amministrazione dei dirigenti, alla loro onestà e senso di giustizia. Ma ognuno ha la sua visione delle cose.

 

Rimandare il rispetto per gli animali a quando saranno risolti tutti i problemi umani significa dire mai; significa negare il problema, che scaturisce proprio dalla separazione dei problemi, mentre tutto è interconnesso, consequenziale, come sono interconnesse le membra di uno stesso organismo e quando una sola parte è malata tutto il resto è in pericolo. Ma questo sembra che i personaggi di cui trattasi non riescono a capirlo.

 

Ciò che occorre far capire è che finché l’uomo tratterà i suoi problemi in modo separato dal suo contesto naturale non sarà possibile risanare l’organismo malato: è come cercare di salvare un uomo ammalato di cancro curandogli i calli delle mani. Occorre combattere l’ingiustizia, non quella perpetrata sull’uomo, ma l’ingiustizia in quanto tale, in senso lato; occorre lottare contro la violenza, non la violenza sull’uomo, ma la violenza come principio; occorre che l’uomo impari a difendere la vita, non la vita dell’uomo, ma la vita in qualunque forma si manifesta; occorre che l’uomo impari ad amare non solo l’uomo, ma ogni essere vivente: solo in questo modo avrà la capacità mentale, morale, civile e spirituale di costruire una società migliore e capire che nulla è separabile dal resto, che è impossibile che un componente la famiglia trovi pace e giustizia se viene abituato a schiavizzare, torturare, sfruttare e uccidere tutti gli altri componenti con cui divide la sua esistenza.

 

Negare la determinante correlazione esistente tra rispetto per gli animali, la natura e i problemi più gravi e scottanti del genere umano, significa essere in malafede o profondamente superficiali. Ogni problema può essere risolto positivamente e definitivamente solo tenendo conto di tutte le sue componenti con le quali interagisce ma soprattutto delle cause che lo generano, e la causa sta sempre nell’uomo, nella sua coscienza.

 

Franco Libero Manco

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