Archivio di settembre 2010

Virus dell’influenza A/h1n1 e il valore della vita… di Rita De Angelis

Molto spesso lo scorrere del tempo ci fa dimenticare quanto è preziosa la nostra vita, e soprattutto non ci ricordiamo che anche un raggio di sole o l’amicizia di una persona sono cose importanti a cui spesso non diamo rilevanza come si dovrebbe, ma se all’improvviso stai per perdere la tua vita ti rendi conto come tutto acquisti un enorme significato. Non avrei mai pensato di scrivere questo se non venissi fuori da un’esperienza che sto per raccontarvi.

Il 18 novembre mi sono ammalata per, pensavo, una semplice influenza, ma dopo circa 6 giorni di febbre che oscillava dai 38 ai 40 gradi e non si riusciva a farla diminuire con nessuna medicina od antibiotico, il medico ha deciso che fosse opportuno il mio ricovero in ospedale. Giunta al pronto soccorso, dopo circa 6 ore di attesa e due lastre al torace, un medico di guardia, mi ha detto che ero semplicemente affetta da  una banale influenza e che  avrei potuto continuare a curarmi a casa con l’antinfluenzale nota Tachipirina. Mi ha spiegato che lui doveva dimettermi poiché non era disponibile il test per l’influenza A H1 N.1  e che il tampone faringeo risultava negativo.


Non firmo il verbale di dimissioni ma vengo dimessa alle 7.30 del mattino. Torno a casa stando ancora male ed avendo un freddo incredibile.


Nel frattempo i miei genitori contattarono mia cugina medico ed amica di un collega, medico pneumologo al San Camillo noto ospedale della capitale, e gli raccontarono quanto stesse accadendo. Questo medico, in radiologia controllò le mie lastre e si accorse prontamente che avevo una broncopolmonite bilaterale ben visibile per cui prontamente chiamò a casa dicendo che entro un’ora avrei dovuto essere al reparto chirurgia in quanto dovevo essere immediatamente ricoverata non potendo assolutamente essere curata in casa.

Ricoverata mi venne fatta un emogas e si accorsero dei valori molto bassi. Da quel momento le cose precipitarono. Mi dissero che non potevo rimanere nel reparto e che dovevo essere messa in coma farmacologico per fermare i miei polmoni, poiché da sola non respiravo più. Mi assicurarono, dopo il mio consenso, che mi avrebbero fatto dormire  assicurandomi che sarebbe andato tutto bene e che  mi sarei risvegliata.

Da quel momento, anche se ricordo tutto la mia vita è cambiata.


Durante il coma farmacologico ho sognato mia nonna ed altrepersone che non ci sono più le quali mi hanno parlato, fatto vedere dove riposano, assicurato di star bene, ma mia nonna mi ha detto che dovevo tornare indietro in quanto ancora giovane e che c’è ancora bisogno di me sulla terra raccomandandomi di continuare la mia vita e le mie prerogative perché “ C’è chi – come mi ha detto lei – ha ancora bisogno di te”. Ci salutiamo, ma non ho paura, anzi sento un senso di pace attorno a me e vedo una luce.

Durante il coma sento persone intorno a me, ma non posso parlare cosa che avrei voluto fare subito.

Mi risveglio dopo 96 ore, ricordo tutto e chiedo dove sono, mi viene detto che sono in rianimazione e che c’è l’ho fatta .Il Dopo non è stato certamente facile, ma con l’aiuto di tutte le persone che sono state accanto a me, sono riuscita a guarire dal virus A H1 N.1, a respirare di nuovo autonomamente ed ora, mentre scrivo, mi trovo circa da 10 giorni a casa in convalescenza, so che ancora dovrò avere pazienza poiché non sono del tutto guarita dalla broncopolmonite, ma so con certezza che ciò avverrà grazie alla volontà che ci ho messo.

Da tutto ciò ho avuto una grande lezione di vita, e credo di poter dire con certezza che molto spesso ci dimentichiamo di chi soffre se non lo viviamo, ma cosa più importante, dobbiamo prendere la vita con semplicità ed apprezzare anche le piccole cose, come un fiore, il verde di un prato il giorno che nasce e tramonta, ringraziare per la vita che ci viene data, a cui diamo sempre poca importanza, e non arrabbiarci per cose banali ma ricordarci di  avere più tolleranza ed umiltà con le persone che ci vivono accanto e ci danno il loro amore.


P.e.v Rita De Angelis

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Calendario Maya: “Onda incantata del seme giallo si conclude l’11 settembre, approfittiamone per definire il nostro intento prima della fine del ciclo il 21.12.2012…”

Lunario Paolo D'Arpini 8 settembre 2010

Mancano poco più di  800 giorni alla chiusura del ciclo Maya, 21/12/2012. 

L’undici settembre, intanto,  si completa  l’Onda Incantata del Seme Giallo, la numero 12 dello Tzolkin ed  anche l’Eptade 6 dell’anno: “Il Sognare evolve l’Arte”. Il kin144, il numero degli eletti, i 144.000 del Libro delle Rivelazioni. Simbolizza il primo anno della Profezia. Un giorno molto importante per riconoscere che vogliamo fiorire nel nostro mondo interiore. Quando cerchiamo un buon risultato nel portare a termine un’azione, vogliamo che quel proposito si realizzi al meglio e attraiamo tutto il necessario per questo. E la cosa più importante è prestare molta attenzione alla maniera in cui agiamo per il raggiungimento dell’obiettivo, perché la più piccola disattenzione ci p orterà a un risultato diverso da quello che cercavamo e non vogliamo che questo accada. Il Seme t’invita a stare attento alle tue azioni, pensieri, parole, lavori, forme di comportamento, risposte, illusioni… poiché il risultato di tutto ciò è quello che crea la tua realtà e quello che in definitiva ti restituirà il frutto desiderato – oppure un altro che non avevi nemmeno immaginato. Quando desideriamo un risultato, bisogna definirlo, sapere esattamente che cosa desideriamo, perché quello è esattamente il punto dove porre tutte le nostre intenzioni per raggiungere la fioritura.  Il Seme simboleggia la coscienza in tutto quello che fai, il riconoscere ogni movimento che compie il tuo corpo, ogni azione, ogni parola che esce dalla tua bocca, ogni sentimento che turba il tuo cuore…Tutto deve essere unificato dalla forma suprema per raggiungere la fioritura, per andare nella vita come gli esseri pi ù belli, come fiori che esprimono la bellezza che pulsa nella propria interiorità e liberando la fragranza che si espande da ognuno dei petali, che ci regalano anche la visione dell’intenso colore che mostrano. Se non siamo attenti a tutto ciò che ci circonda, ci sfuggiranno tante belle occasioni di vita. Metti i tuoi sensi allerta e percepirai molto di più di quello che hai sempre creduto di poter percepire.

 

Archetipo galattico del Seme Giallo – L’Innocente, dal Volume V delle Cronache della Storia Cosmica, scritto da Valum Votan/Josè Arguelles e dalla Regina Rossa/Stephanie South.

 

4 L’INNOCENTE

Io sono l’Innocente,

Il mio segno è il Seme Giallo

Io entro nel tuo Universo

Dalla Quarta Porta di Luce

Il mio numero è il quattro

Chiaro, Autoesistente, Intrinseco,

La Coscienza è la mia natura

Trasparente, radiante

Io semino i semi dell’onniscienza

Dalla Terra

Io sono la fioritura della Consapevolezza Intrinseca

Io porto i frutti dello Spirito dentro la pura Coscienza

Io sono l’inimmaginabile sbocciare del nuovo

Senza traccia di desiderio, artificio

O motivazione segreta

Io sono il Santo Folle

Le persone mi confondono con un ingenuo

Ma io sono semplicemente il volto auto-riflesso di tutte le loro proiezioni

Se tu desideri e sei puro

Condividerò il mio segr eto con te

Conoscere me è elevare la forza del tuo spirito

E resistere a tutto quello che è diverso dal bene

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Critica politica: “L’8 settembre, Cassibile, l’Italia dei lupercali, l’arte del mugugno e l’arte del fischio…”

Lunario Paolo D'Arpini 7 settembre 2010

Ante Scriptum

Domani ricorre l’8 settembre, che é il 251º giorno del calendario gregoriano, ma non é propriamente questo che ci interessa, bensì la ricorrenza dell’evento che molto influì sulla nostra storia patria. Il dramma dell’esercito italiano scoppia alle 19,45 dell’8 settembre 1943, quando la radio divulga il messaggio del maresciallo Badoglio in cui si annuncia che é stato firmato l’armistizio a Cassibile. Da ciò lo sbandamento di centinaia di migliaia di soldati e l’occupazione degli uffici istituzionali e delle caserme da parte delle truppe tedesche, che in verità già stazionavano sul suolo italico (in veste di alleati). Da quel momento iniziava lo sbandamento, la prigionia ed il lavoro forzato per molti nostri connazionali, l’imboscamento e la guerra civile, mentre il re firmatario si rifugiava al sud sotto la protezione degli ex nemici. Forse l’armistizio fu cosa buona, poiché gli italiani non avrebbero mai voluto la guerra dichiarata da Mussolini ma il modo in cui le cose vennero gestite, senza alcuna considerazione per i danni morali e materiali alla popolazione, lasciò una traccia indelebile nel nostro DNA politico. Ecco da quel momento in Italia iniziò un processo quasi irreversibile di “non credibilità politica” che si manifesta anche nella politica nazionale di questi giorni. Mettiamoci le mani nei capelli e leggiamo -in sopraggiunta- l’analisi spietata sulla situazione attuale dell’agnostico Kiriosomega.

Paolo D’Arpini

……….

 

Dell’Utri, Berlusconi, Fini… Povera Italia!

Da ragazzino, nel Paese dove salta il camoscio e tuona la valanga non sapevo fischiare e invidiavo i coetanei che con lingua attorcigliata, e due o quattro dita in bocca, emettevano suoni che nulla avevano d’umano.

 

Ancora non ho imparato l’arte del fischio e, certe volte, in verità, assai spesso me ne pento.

 

Sì, me ne pento perché di fronte a taluni politicanti di mestiere con “pedigree giudiziario” lungo come la quaresima bisogna ricorrere almeno al fischio per rapidamente trapassare allo sputo se si potessero imitare, nella precisione e gittata dello stesso, certi camelidi della favolosa Asia.

 

In questi giorni, invero, fischi ed urla d’accompagnamento hanno pilotato la pubblica apparizione di certi arconti delle nuove baronie capitalistiche che avrebbero desiderato arringare le folle. Folle che, lì pervenute, non erano state pagate e trasferite, colazione al sacco compresa, per applaudire, come di solito avviene, ma c’erano genti arrivate di proprie volontà e capaci ed orgogliose di saper fischiare.

 

Ma nonostante l’handicap già riferito non mi sono mai considerato “politicamente ipocrita”, perché da tempo ho imparato che la morale non deve arrestare l’idea di ciò che è giusto fare, ciò alla faccia di chi, detentore del Potere, spaccia per vere le sue elucubrazioni paranoidi tese a difendere la casta parlamentare d’appartenenza.

 

Mi riferisco, dunque, ai nostri poco eletti SERVITORI!

 

Servitori del popolo e della nazione che nascostamente s’avvalgono della polizia per colpire quelli che li contestano perché più essi non hanno il ben dell’intelletto sino al segno di decantare le buone regole sociali di convivenza solo per personale opportunità, e ciò per la ragione d’essere “figli d’arte” od OGM per strane improvvise naturali genetiche devianze.

 

Però sempre mi suona strano come il corpo di Polizia, pur formato da ragazzi del popolo, sia capace di trasformarsi in aguzzino della “Dea Ragione”.

 

Così, il diritto popolare ad esprimere voto ed opinioni, anche fuori delle urne, è vietato, pena manganellate e denuncia a piede libero!

 

Ma ancora mi sovviene, in questo paese democratico, che dell’opinione il popolo è stato privato come avviene nei regimi comunisti, e ciò, in atto, per la cattiveria di un presidente del consiglio che per proprio illecito interesse e peculato, con falso ideologico e manipolazione del comune senso legale delle cose, ha costruito un governo su sua misura, in altre parole molto basso” avvalendosi del denaro e del degrado morale.

 

In favore del pensiero appena espresso rammentiamoci il sanguinario “Bush” che al G8 di Tokio fece circolare una cartella, smentendone la paternità, che proclamava Berlusconi il più corrotto governante del più corrotto governo!

 

E allora? Allora sostengo che fermare gli ipocriti comizi organizzati solo per ricerca di battage pubblicitario da parte dei politicanti a vita, complice la solita ytalyota stampa, è: “Vere dignum et iustum est, aequum et salutare …”.

 

Dunque, ritengo giuste le iniziative tese a non accettare il dire di chi, nell’errore, vuol fare apparire ad altri che solo lui possiede la verità.

 

Uno tra i fischiati di questi giorni è stato il Marcello Dell’Utri, il palermitano pregiudicato per mafia che qualcuno ha voluto per presentare i diari, ma quanti ce ne sono, del “compianto” BENITO MUSSOLINI che, forse, sentendosi sulla bocca del reo, si sarà agitato non poco in quel di Predappio.

 

Ora, mi fa solo piacere che Dell’Utri è stato fischiato e impedito nel parlare in pubblico, perché un condannato per mafia che inneggia ai mafiosi che cosa può dire o dare al popolo cui appartiene?

 

Ma, oltre a ciò che ho riferito c’è stato ben altro!

 

C’è stato, in primis, lo starnazzamento del ragazzetto viziato del PDL, quello che mi fa così tanta pena da crearmi la voglia di buttarlo via con l’acqua sporca, a cui ha fatto coro il solito azzeccagarbugli Cicchetto, anche lui ex radicale, che con altri ha adito a parole inusitate definendo fascisti cittadini che proclamavano i loro diritti plagiati dalla propaganda pubblicitaria degli ameni-cani…. Ci vorrà tempo per educarli, ma la storia, che non può a lungo essere imbavagliata, li istruirà!  Ora, invertiamo gli attori del discorso svolto e poniamo sotto “accusa” i legulei di un potere governativo mal gestito per interessi personali, quelli che hanno accusato di manifestazioni “improprie” chi reagiva per dissenso, ed anche quelli, di Sinistra e di Destra, che tacitamente si sono silentemente accodati senza osteggiare l’azione del “potere”.

 

Costoro, in questo caso forzisti del capitale tanto odiato, dove erano e perché non hanno violentemente manifestato allorché il loro compare di casta Dell’Utri fu condannato per mafia? Proprio quel Dell’Utri che con il consenso del Berlusconi, il capintesta del “pesce che puzza”, anche inneggia al mafioso Mangano come eroe!?

 

In qualsivoglia altro paese, il pedigree di Dell’Utri è sufficiente per lasciarlo abbandonato a se stesso lontano dalla vita pubblica e politica, verosimilmente in galera; ma in Italia essere euro parlamentare, anzi essere parlamentare o assessore… non più è possibile senza il clientelare scambio di voti con le cosche mafiose che talvolta fanno capo alle banche, od anche, su diversa barricata, senza il placet della chiesa di Roma.

 

Perciò, credo che il popolo ha il diritto di dissentire anche rumorosamente poiché non è possibile che i propri servitori si macchino di reati gravi continuando a stare al Potere!

 

In ultimo, sull’immoralità ed uso delle norme giuridiche a proprio favore è giunta, già da ieri, la nuova zampata del premierino d’italietta che appetiva i transfughi di Gianfranco Fini: “… do ai finiani la facoltà di essere candidati e con me rieletti purché si accordano con il PDL (“Partito Dei Ladroni”)!

 

Se questa non è mafia vuol dire che gli italiani dai lupercali si sono rifugiati nelle stalle!

 

Kiriosomega, l’agnostico 

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Commenti sul dopo Mirabello e due domande a Gianfranco Fini

Scrive un amico che sa:

 

“..Fini adesso si vergogna di aver accettato il Berlusconismo: “..l’editto contro Enzo Biagi, contro Daniele Luttazzi, contro Michele Santoro ….. sensi di colpa per non aver capito prima, per non aver voluto alzare la testa …… ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima ?…. La risposta …..un pizzico di vergogna” Queste parole sono state pubblicate su Farefuturo, il giornale liberale di Gianfranco Fini” Ed in più leggete la letterina che segue con due domande a Fini:

Paolo D’Arpini
 
 
Due domande a Gianfranco Fini, fondatore di un nuovo “futuro libertario”
 
Tra la marea di commenti apparsi sui vari quotidiani per lo storico (sic!) discorso di Gianfranco Fini a Mirabello, discorso che ha sancito la fine del PDL e l’avvio dell’operazione “terzo polo dei moderati” che avrà il compito di gestire il dopo Berlusconi, uno merita di essere da noi commentato.
 
E’ quello dove si chiede a Fini di spiegare: “perchè due anni fa ha sciolto un Partito che già c’era, e cioè A.N., per andare a costruirne uno nuovo, il PDL ?”.
Domanda pertinente e legittima ma secondaria, perchè innanzitutto si dovrebbe chiedere a Fini di spiegare: “perchè 15 anni fa ha sciolto un Partito che già c’era (ed era in ottima salute!), e cioè il M.S.I., per andare a costruirne uno nuovo, e cioè Alleanza Nazionale, che ha regalato agli italiani quindici anni di berlusconismo affaristico, corrotto e del malaffare e precipitato l’Italia nell’attuale pantano maleodorante dal quale sarà difficile uscire?”.
 
Non si può rispondere alla prima domanda che è secondaria se prima non si risponde alla seconda che è più importante e determinante e, del resto, rispondendo alla seconda domanda si risponde automaticamente anche alla prima.
 
Solo chi sa bene da dove viene sa bene dove andare!
 
Adriano Rebecchi
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Francisco Sánchez Legrán: “…September 29th the labor unions of Europe have called mobilizations and a big protest demonstration in Brussels..”

Dear Sirs:

 

The next September 29th the labor unions of Europe have called mobilizations and a big protest demonstration in Brussels to object to the social cutbacks and the austerity measures adopted by different governments of Europe, as a response to the economic crisis that we are going through. These measures affect directly to the workers’ rights and the citizens’ rights and guarantees.

 

FACUA considers that the European consumers should join to the protest actions calling on all citizens, in their consumer condition, to refuse an economic and production model that considers the consumerism a top priority and strengthens the financial markets. This circumstance is damaging the weakest part, the citizens in their dual condition of workers-consumers, questioning permanently the Welfare State and eroding it. The crisis that Europe it’s going through isn´t a cyclical fact, but it’s the result of a life style and an economic system unsustainable materially and humanly.

 

The different governments of Europe, as well as the European institutions, are answering to this situation with the sacrifice of the weakest part, and they aren’t questioning the actual model of production and consumption, guilty of that.

 

It is necessary that all citizens show our rejection of these unfair and regressive measures that reduce our rights as workers, but also as consumers and, in general, as citizens.

 

This is why we move the support initiative of the Day of Action on September 29th calling on all European consumers to make this day “a day without shopping”. If you share this reflection, we invite your organization to join the action.

 

Francisco Sánchez Legrán

President of FACUA–Consumers in Action

…………

 

Con l’adesione di European Consumers Italia

 

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