Carteggio fra Michele Bonatesta (da Viterbo) e Paolo D’Arpini (da Calcata) sul futuro amministrativo della Tuscia e di Viterbo

Caro Direttore de La Tua Voce,  Michele Bonatesta, sono d’accordo con lei… e con quanto scritto da Gianfranco Faperdue..

http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=24919

Ma, mi consenta…, va bene sparare sul mucchio dei truffaldini accaparratori di potere mascherati da servitori della gggente, ma a che serve finché non si prospetta un’alternativa credibile?

Tra i Grattarola Fioroni e i Marini Meroi non c’é scelta… sono praticamente uguali. Mi creda. Se non sorge una nuova tangibile alternativa il popolo viterbese é condannato ad essere tartassato dai gruppi di potere, un potere consolidato in ossequio a Roma dai tempi dei tempi…

Nei suoi articoli cominci a prospettare l’alternativa possibile altrimenti continuare a indicare il male senza proporre la medicina ha poco senso… “Il medico pietoso fa la piaga purulenta..”

Cordiali saluti, Paolo D’Arpini

…….

Risponde il Direttore de La Tua Voce

Il nostro lettore Paolo D’Arpini ha perfettamente ragione quando ricorda il detto per cui… “il medico pietoso fa la piaga purulenta“.

Il problema, però, è mettersi d’accordo su chi è il medico.

Paolo D’arpini lo concretizza nel sottoscritto e lo ringrazio per l’evidente stima che mi riserva ritenendomi all’altezza di individuare la cura, fatta la prognosi.

Può essere, ma io vedo un medico molto più bravo del sottoscritto, un ‘ luminare ‘ le cui sentenze di solito sono inappellabili.

Il Popolo.

I viterbesi.

Sono loro che dovrebbero iniziare la terapia una volta individuato il male.

Se i viterbesi fossero d’accordo con la diagnosi fatta dal sottoscritto e cioè che tutti i mali del nostro territorio dipendono da una classe politica e dirigente (di centrodestra e di centrosinistra) assolutamente non all’altezza del compito in quanto non rappresentativa del territorio stesso ma espressione di interessi romani e quindi troppo attenta agli interessi di questi ultimi e dei propri, la ‘cura‘ sarebbe semplicissima: ‘estirpare‘ la classe politica e dirigente attuale prima che le metastasi rappresentate dagli amici e dagli amici dei loro amici si diffondano a tal punto da rendere inefficace in quanto impossibile e tardivo qualsiasi intervento.

E questo lo possono fare solo i viterbesi, non il sottoscritto.

I viterbesi al momento del voto, quando dovranno decidere cosa fare di quella benedetta scheda elettorale che non permette più a nessuno di intervenire su scelte già fatte da altri o su scelte che altri faranno al momento opportuno senza tener conto delle indicazioni dei viterbesi stessi.

Io potrò solo continuare a ‘denunciare‘ sul giornale i mali della politica (e dei politici e degli amministratori) che riuscirò ad individuare e – forse – adottare anche un altro sistema di… cura preventiva.

Ma di questo ne parleremo fra brevissimo.

Glielo prometto in quanto ritengo di doverlo a tutti quei viterbesi che hanno creduto nel sottoscritto ed oggi mi chiedono – come Lei – perché… non faccio qualcosa di più.

A prestissimo, allora.

Michele Bonatesta

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