Vegetarismo analitico, sfatato un altro mito dei vantaggi della carne: “Tutti gli alimenti, senza alcuna eccezione, contengono gli aminoacidi essenziali”
Una delle principali motivazioni dei nutrizionisti a non far mancare la carne nelle tavole delle persone è che questa, a differenza dei vegetali, contiene tutti gli aminoacidi essenziali. Ora noi sappiamo che se gli amminoacidi della carne, del pesce e derivati animali, fossero realmente essenziali alla nostra vita non si spiegherebbe l’eccellente salute dei vegani. Gli animali erbivori, come il cavallo, il bisonte, il rinoceronte ecc. che mangiano solo erba, da dove traggono gli aminoacidi essenziali necessari per costruire le loro possenti masse muscolari? In realtà, come afferma il Dr. H. Shelton, “Tutti gli alimenti, senza alcuna eccezione, contengono gli aminoacidi essenziali”
Gli aminoacidi essenziali sono sintetizzati dai vegetali: dai vegetali infatti li prelevano sia gli erbivori che i carnivori. Quindi le proteine di origine animale sono condizionate da quelle vegetali. Le proteine della carne una volta ingerite si scindono nei vari aminoacidi per poi ricombinarsi a ricostruire le proteine specifiche di ogni animale. Questo avviene sia mangiando vegetali che carne perché gli aminoacidi di origine vegetale sono assolutamente identici agli aminoacidi di origine animale.
Non esiste una linea divisoria tra le proteine complete e incomplete; la loro distinzione ha poca importanza pratica ed è anche fuorviante. Il nostro organismo non distingue aminoacidi derivanti da cibi animali o da vegetali. Tutte le proteine, eccetto la gelatina, contengono tutti gli aminoacidi. sia che vengano dalla carne, dal latte, dalle uova, dai legumi, dalle noci, dai cereali o dalle verdure in genere.
E’ vero che le proteine vegetali tendono ad essere deficitarie in uno o più aminoacidi essenziali. Per esempio, i cereali hanno scarsa lisina e treonina, mentre i legumi hanno scarsità di aminoacidi solforati (metionina e cisteina). Ma per soddisfare i bisogni di aminoacidi nel caso di una proteina scarsa di un aminoacido significa semplicemente che se ne deve consumare una maggiore quantità. Inoltre il corpo umano può ricuperare qualunque amminoacido assente o carente attingendo alle proprie riserve. Dalla digestione degli alimenti e dal riciclaggio delle scorie proteiche il nostro organismo attinge i diversi aminoacidi che circolano nel sistema sanguigno e linfatico. Non solo. Un aminoacido può risultare essenziale per un organismo e non per un altro, oppure per un certo periodo di crescita.
Sono considerati “limitanti” gli aminoacidi: triptofano, lisina e metionina. Ma anche in una proteina “completa” l’aminoacido presente in minore quantità diventa fattore limitante e le nuove proteine vengono prodotte solo finché c’è la scorta dell’aminoacido presente in minore misura e se questo manca totalmente gli altri restano inattivi. Ma anche in questo caso la presenza di alcuni aminoacidi limitanti è, nella sostanza, un vantaggio in quanto spinge l’individuo ad attingere a due (o più) diverse qualità di cibo vegetale anziché ad una sola animale con duplice vantaggio di non incorrere agli effetti dannosi delle proteine e grassi animali.
Gli 8 aminoacidi “essenziali” furono dichiarati tali da W. C. Rose nel 1949 in seguito ad esperimenti effettuati sui topi bianchi i quali hanno un fabbisogno proteico 7-8 volte maggiore dell’uomo. Il prof. Carlo Sirtori a tal proposito dichiara:”Un tempo si riteneva che 8 fossero gli aminoacidi essenziali, ma le ultime ricerche dimostrano che solo la treonina e la lisina abbiano queste caratteristiche e quella che pare abbia più carattere di essenzialità sia la lisina” (tra l’altro presente in modo particolare nel carciofo, negli spinaci, nelle patate e nelle zucchine) .
Inoltre. Non è vero che si debbano complementare cereali e legumi in uno stesso pasto per ottenere la perfetta miscela di aminoacidi: è sufficiente consumarli nell’arco della giornata. E se la composizione delle proteine vegetali in aminoacidi è leggermente inferiore ai bisogni solo i vegani hanno la necessità di consumare un quantitativo maggiore di proteine. Però, occorre ricordare, che le diete ricche di proteine possono fornire eccessive quantità di aminoacidi solforati, metionina e cisteina (per lo più concentrati nei cibi animali) e la loro demolizione in sostanze solforate causa un’acidificazione dell’urina, aumentando l’escrezione di calcio. Inoltre la metionina viene metabolizzata in omocisteina, la cui presenza è un noto fattore di rischio di malattie cardiache.
Inoltre. Gli aminoacidi della carne spesso non sono disponibili sul piano fisiologico perché i legami che li tengono uniti alla molecola proteica sono così forti da resistere agli enzimi digestivi.
La non indispensabilità della carne quale fonte di proteine cosiddette “nobili” è inoltre sancita dall’American Dietetic Association e dai Dietitians of Canada, i quali affermano che “le proteine vegetali sono perfettamente in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell’uomo, a condizione che vengano consumati gli alimenti vegetali in modo variato e che venga soddisfatto il fabbisogno energetico”.
Franco Libero Manco