Carta degli intenti per la Biennale d’Arte Creativa di Viterbo e della Tuscia – di Paolo D’Arpini e Laura Lucibello

Già nel 1994  avevo proposto alla Provincia di Viterbo,  attraverso le pagine del  “Bullettin” (notiziario di arte, ecologia, storia, cultura, suono e movimento edito dal Circolo Vegetariano VV.TT.  di Calcata) e su sollecitazione del critico d’arte  Gaetano Pampallona,  l’istituzione di una “Biennale d’arte”.

Negli anni  ho frequentato spesso l’ambiente artistico viterbese, di cui apprezzo gli autori Paternesi, Cerica e diversi altri, e mi sono anche occupato dell’organizzazione di svariate mostre e manifestazioni culturali in quella città.  Fra le attività recenti  voglio menzionare la mostra organizzata  nel  marzo/aprile 2009, in stretta collaborazione con l’associazione per la promozione delle arti in Italia diretta da Laura Lucibello, sul tema della libertà di pensiero e di Giordano Bruno, che si è protratta per un mese nel Palazzo Santoro (con il patrocinio dell’Ente Biblioteche, della Provincia e del Comune di Viterbo).

In quella occasione dovetti constatare come diversi artisti locali si sono lamentati della scarsa considerazione  in cui vien tenuta l’arte in quel di Viterbo. Questo mi è sembrato alquanto singolare poiché in tutte le guide turistiche si menziona la Città dei Papi come luogo d’arte e di cultura… Eppure è vero che non viene adeguatamente promossa l’arte e gli artisti sia del capoluogo che della provincia debbono molto spesso arrabattarsi con mostre e manifestazioni organizzate in proprio.

Per questo ritengo utile sottoporre nuovamente alle cariche istituzionali di Viterbo e Provincia  la proposta di istituire  una Biennale  in cui poter esprimere le migliori energie creative della città e della Tuscia viterbese. “Le biennali d’arte – scriveva Pampallona- intendono soddisfare  l’esigenza di mettere in relazione artisti, critici e pubblico, compiendo inoltre un repertorio cronologico delle tendenze, ed esperienze espressive, per un approfondimento della conoscenza della storia dell’arte locale. 

Viterbo, in cui da sempre si parla di valorizzare le  notevoli risorse culturali e storiche, manca però di questo necessario strumento che rinforzerebbe e manterrebbe la creatività contemporanea di  livello artistico, perciò è giusto che essa divenga la sede di una Biennale, che possa attrarre e sostenere gli artisti che operano in tutta la provincia.

Vorrei aggiungere, fra le diverse arti,  oltre a quelle prettamente visive (grafico pittorico scultoreo  e concettuale) anche l’arte dell’espressione scritta (poesia e prosa) e musicale (strumentazione, canto, composizione, etc.), dando così una chance a tutta la cultura viterbese di potersi esprimere al meglio.

In questo modo Viterbo riparerebbe alla sua posizione subalterna e “lontana” rispetto alle grandi rassegne di città limitrofe, penso non solo a Roma ma anche a Spoleto, Perugia ed altre.  Certamente una tale Biennale dovrebbe avere i requisiti della freschezza e della novità, quindi non costituita in modo accademico tradizionale (e lottizzatorio) bensì dimostrazione concreta e vera della creatività  viterbese, degli artisti  “tutti” che meritano di essere riconosciuti come “creativi” in senso lato.  Solo così la Biennale eviterà di essere una vuota rassegna,  copia di altre più famose, bensì un esempio innovativo e rivoluzionario della concezione artistica e della creatività.  

Ricordo in tal senso, nel nostro piccolo chiaramente, la manifestazione denominata “Fiera delle  Arti Creative di Calcata” che da tre anni organizziamo nel piccolo centro della Tuscia senza alcun aiuto né supporto sostanziale  delle Istituzioni locali (abbiamo organizzato tutto a spese nostre e con i nostri mezzi Laura Lucibello ed io).

Chiediamo perciò una Biennale che sia lo sbocco concreto di cognizioni, presenze, confronti che accorciano le distanze dando consistenza ad una politica che sia “della conoscenza” per tutti!

Paolo D’Arpini   e Laura Lucibello

 

P.S. La prima edizione della Biennale d’Arte Creativa  si svolge a Viterbo dal 29 maggio al 6 giugno 2010, con il patrocinio del Comune, della Provincia e del Consorzio Biblioteche di Viterbo e Provincia

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