Archivio di gennaio 2010

Gianluca Ferrara: “E-book invenzione asettica per cancellare definitivamente il gusto di leggere….”

Ante Scriptum

Ho ricevuto la lettera che segue tramite l’amico Nicholas Bawtree ed in effetti debbo dire che sono d’accordo con l’angolazione visuale del tema trattato.

Una volta si diceva “mangiarsi un libro…” ed in verità da ragazzo letteralemente mangiucchiavo gli angoli dei libri per maggiormente assorbirne il significato, infatti i miei libri sembravano “letti” dai topi. Ammetto che l’informazione possa assumere forme diverse, forse anche utili e necessarie, ma non potrei mai rinunciare ad un buon libro di carta stampata da tenere al fianco del letto e da leggere con attenzione prima di addormentarmi. Per me, che non ho la televisione, leggere non è solo un rito ma anche un modo  di “stare assieme”… L’oggetto libro, con la sua particolare forma, con le sue immagini, il tipo di carta e di stampa, odore, etc. è essenziale per farmi sentire presente nel posto in cui sono durante l’azione svolta. La lettura in questo caso non è astrazione, cioè un fatto puramente visivo, ma una forma di concentrazione fisica che comprende anche momenti di compenetrazione dell’ambiente circostante ed anche una certa sensibilità organica…. Nel mio bagaglio da viaggio non manca mai un libro!

Paolo D’Arpini

………

Ed ora ecco la lettera ricevuta:

“Nell’e-book io vorrei che si salvasse la possibilità di bagnarsi il dito, che è fondamentale, una soddisfazione orale che risale all’infanzia (…) Non sperate di liberarvi dei libri!”            (Umberto Eco)

Ciao a tutte/i,  in questi giorni riflettevo e mi domandavo, ma siamo sicuri che sia auspicabile, specie per noi piccoli editori, l’avvento di questi e-book? 

Questa mi sembra l’ennesima “imposizione” commerciale. Siamo sempre così supini ad accogliere le decisioni delle multinazionali quasi fossero  verbo di Dio. Si dice: “Il mondo va così”, “è il futuro che avanza…” Io penso, invece, che il futuro siamo noi, e lo costruiamo noi. Farlo decidere passivamente dai soliti grossi gruppi economici  mi sembra, specie per il lavoro che facciamo, triste.

Prima di tutto, ciò che non mi piace è l’idea che stiamo dirigendoci verso una società sempre più asettica, senza tatto, senza contatto, senza più forme di affettività. Sarò pure un romantico, ma ogni libro  mi suscita un ricordo, come, per esempio, quello di Duchrow (Alternative al capitalismo globale, EMI) che, sulla spiaggia, fu completamente bagnato da un’onda “anomala”. Fosse stato un e-book sarebbe stato da buttare, invece, il mio libro, odora ancora di mare. 

Provate poi  ad immaginare che tristezza potrebbe essere per uno scrittore fare una presentazione, la dedica dove la farebbe? Ma dove farebbe poi la stessa presentazione se le librerie diventassero superflue? E il piacere di prestare (ma anche regalare) un buon libro? Alle fiere cosa verrà esposto? E il Book Crossing? Ad un seccatore che gli lanceremmo un e-book? Questo è veramente il futuro che vogliamo?

Gli ambientalisti dell’ultima ora ci dicono che sarebbe importante per tutelare gli alberi. Questo si potrebbe superare utilizzando carta riciclata e magari evitare di pubblicare certi libri di cui forse se ne potrebbe fare a meno. Ma ciò che vi domando e mi domando: anche per gli e-book accadrà ciò che è avvenuto per i telefonini? il Congo è stato devastato dalle guerre causate dalle multinazionali per accaparrarsi il tantalio che serve per farli funzionare! Costruire milioni di questi aggeggi, che impatto ambientale e sociale avrebbe?

Mi domando, e vi domando poi: ma l’avvento di questi oggetti non creerebbe (mi riferisco ai paesi in via di sviluppo) un ulteriore gap tra chi può accedere alla cultura e chi no? Ricordate le immagini di quei ragazzi africani che, pur di studiare, trascorrevano per strada sotto un lampione la nottata con un libro in mano? Non penso che a loro sarà possibile acquistare degli e-book…

Per una piccola casa editrice (ma anche per un libraio indipendente) un futuro senza libri, molto probabilmente, significherebbe essere tagliata fuori, vediamo già cosa accade con la grande distribuzione libraia… I grossi nomi schiaccerebbero tutto… Del resto temo che l’obiettivo sia proprio quello di creare degli oligopoli che possano poi gestire, ancor più di oggi, la conoscenza.

Per non trattare l’argomento della pirateria. Sarà che sono di Napoli dove su certe bancarelle già si possono comprare i film prima che escano al cinema, ma la questione è seria. Un editore in che modo sarebbe veramente protetto?

Gli e-book potrebbero essere accettati positivamente in alcuni contesti scolastici (ovviamente li escluderei dalle scuole elementari, dove il tatto e i colori sono ancora importanti, almeno spero …), ma affiancati ai libri! 

So che in tanti la pensano come me … (a partire dai lettori, grazie a Dio! Anche se le pressioni a creare nuovi stili sono forti). Il mio è prima di  tutto  un invito alla riflessione alla comprensione e alla non accettazione passiva e dogmatica. Non facciamoci travolgere “da questo futuro”, il futuro, come detto, lo costruiamo noi e occorre diffidare da chi vuole farci pensare che non lo si possa cambiare!

Buona lettura!

Gianluca Ferrara – Edizioni Creativa <info@edizionicreativa.it>

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“Ramana Maharshi and the anonymous devotee” – A devotional approach to the Knowledge of the Self – And a song dedicated to Ramana Sadguru

When a sage “without comparison”,  wise as Ramana Maharshi, appears on this earth, it is inevitable that around him there will be a formation of opposing issues of various nature. This happened also during the existence of other great men, like Buddha or Jesus, as they provoked feelings of different kind in the hearts of those that met them.

Some follow the masters slavishly, others oppose them strenuously, others imitate them or adore them like gods, some listen to their teachings to be able to reach their same status, others beatify themselves through their closeness and shine with reflected light, some identify themselves in their very being and keep quite or they sing with joy. In Buddha’s life, this last category is represented for example by Mahakashyapa, and also in Ramana’s life there were similar examples, one of whom is particularly meaningful…. Even if we don’t even know his name or who this “illuminated person” really was … we only have some of his beautiful devotional songs

The encounter with this  misterious “devout” occurred while Ramana was still living on the Arunchala mountain, in the Virupaksha cave, where the visitor, who stayed only for five days received  Bhagawan’s  Grace in an obvious way. There was joy and serenity in his look and Ramana’s eyes shone on him. Everyday he would write a song of praise to Bhagawan, which was so ecstatic, so full of devotion that of all the songs composed on him these are still being sung today.

Later, when researches were made on this mysterious devotee, none of the people in the city that he had mentioned was able to give any information. In other words just as he had appeared, he also disappeared… from nowhere. In his songs he refers to Ramana as a synonym of “Knowledge of the Self”, and particularly in one of them he calls him Ramana-Sadguru, which means “Ramana the Inner Master”. Once, while he was singing, Ramana Maharshi joined him in song and the devout exclaimed laughingly: “It is the first time I hear someone singing his own praise…” And Bhagawan replied: “Why limit Ramana to this body? Ramana is Universal!”

One of  the five songs is so pervaded of joy for the sunrise and by the sense of awakening, that it is easy to believe that he was describing the same sunrise that belonged to the one that was writing the song.

 

To Ramana Sadguru

 

The sun rises on the Mountain,

Sweet Ramana, come!

Lord Arunachala come!

 

The cuckoo sings in the scrub.

Dear Master, Ramana, come!

Lord of Knowledge, come!

 

The conchs resounds, the stars grow pale,

sweet Ramana, come!

Lord of Gods, come!

 

The cocks crow, the birds chirp,

time has come, come!

The night has gone, come!

 

The trumpets blow, the drums play,

Ramana of shining gold, come!

Awakener of Knowledge, come!

 

The crows caw, it’s morning,

Lord adorned with serpents, come!

Lord with the azure throat, come!

 

Ignorance has escaped, the lotus are open, ,

wise Lord Ramana, come!

Crown of the Veda, come!

 

Lord of Liberation, unstained by qualities,

kind Ramana, come!

Lord of peace, come!

 

Wise man and Lord,

in harmony with Being, Conscience, Bliss,

Lord that dances with joy, come!

 

Love on the peak of Knowledge,

above pleasure, above pain, come!

Blessed silence, come!

 

Note.  “Lord adorned with serpents and Lord with the azure throat” is an epithet of Shiva. Shiva is the one who destroys the walls of the prison of the dual mind in which man is imprisoned. He is the destroyer of the ego, of the difference between “I and God” and of every limitation. He is the only and absolute Being which is pure knowledge and pure bliss. That is why Shiva is the personification of the “Self”, which contains God,  the souls, the gods and the whole universe like a cosmic dream.

Paolo D’Arpini

(Translated from the original Italian by Ilaria Gaddini)

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Amare in silenzio lasciando parlare il cuore… Frasi amorose raccolte da Angela Braghin

“Una buona dose di rassegnazione è di fondamentale importanza per affrontare il viaggio della vita” (Arthur Schopenhauer)

 

“Le parole sono piene di falsità o di arte; lo sguardo è il linguaggio del cuore” (William Shakespeare)

 

“In silenzio sto amando e il mio cuore non ha mai parlato così tanto. Non ti ho mai abbracciato e ti ho guardato negli occhi  solo per pochi istanti. E sto piangendo” (Angela Braghin)

 

“Un ironico sorriso sembra errare nei tuoi occhi, quando vengo da te per salutarti. Tu pensi che tornerò tra poco, come ho fatto tante volte. In verità, anch’io ho lo stesso dubbio. Perchè torna di anno in anno la primavera, e la luna piena ci dice addio, e poi di nuovo viene a visitarci e i fiori tornano a germogliare sugli alberi, così è probabile che mi allontani, solo per tornare poi da te. Conserva però l’illusione per un pò di tempo, non affrettarti a cacciarla via. Quando ti dico che ti lascio per sempre, accetta come vere le mie parole e versa qualche lacrima, che renderà più profondo il cerchio scuro dei tuoi occhi. Poi sorridi pure finchè vuoi, ironicamente, quando torno da te.” (Rabindranath Tagore)

 

“Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi” (Lao Tse)

 

“Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. E tuttavia, qualche cosa risplende nel deserto.” (Saint Exupéry)

 

” La vista del cielo stellato in una notte serena dona una specie di godimento che solo anime nobili provano. Nell’universale silenzio della natura e della pace dei sensi, il segreto potere conoscitivo dello spirito immortale, parla una lingua ineffabile e trasmette concetti inarticolati che si sentono e che non si possono descrivere” (Emmanuel Kant)

 

“Il silenzio è l’ultimo sforzo dell’anima ricolma, che non può più dire nulla” (Henri Lacordaire)

 

“Rimani fedele a te stesso e ne seguirà come la notte al giorno che non sarai mai falso con nessuno” (Agostino)

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“Calcata: 1992, l’inizio della fine” – Archivio storico del Circolo vegetariano VV.TT. – Piccole cronache melodrammatiche nell’anno della Scimmia di Acqua

Riporto qui alcune notiziole di cronaca spicciola, redatte dal sottoscritto. Dal 1992 si può dire che l’epoca romantica di Calcata, iniziata negli anni ‘70,  si conclude ed inizia una lenta decadenza  e la lotta “per la sopravvivenza” in tutti i sensi….

 

Ladri di polli a Calcata:

Ancora furti a Calcata. Dopo i due asinelli del professor Portoghesi, rubati non molto tempo fa, questa volta sono stati presi di mira polli e galline, appartenevano ad un vigile urbano ed a un tecnico del comune. Chi ha detto che non ci sono più i ladri di polli? Comunque dopo una serie di furti, atti vandalici e danni vari gli ambientalisti locali hanno pensato di rivolgersi ad un servizio privato di vigilanza per la tutela della proprietà. (8 ottobre 1992 – Il Messaggero)

 

Videoregistratore rubato a scuola:

Triste sorpresa per gli alunni delle elementari di Calcata. Il nuovo videoregistratore dono del Parco del Treja è stato rubato nella notte.  (7 ottobre 1992 – Paese Sera)

 

Incidente a Calcata:

Scontro auto-moto sul cavalcavia di Calcata, sulla provinciale che collega la Cassia alla Flaminia. Gravi danni a Gianfranco Guidoni, del luogo, che montava la motocicletta. Il semaforo è guasto e la Provincia si guarda dal farlo riparare. (15.10.92 – Il Tempo)

 

Il comune tace sulla proposta di limitare il traffico:

Non ostante le cattive condizioni della provinciale questa strada viene usata come parcheggio dai turisti, che non hanno a disposizione altro spazio. Il problema del cavalcavia e dei parcheggi è stato oggetto di intervento di varie associazioni,  parlamentari e forze politiche. Di recente sono state raccolte centinaia di firme per limitare l’accesso automobilistico al centro storico, almeno nei giorni festivi. Dal comune nessuna risposta malgrado siano state prospettae diverse soluzioni, anche con l’uso di bus navetta.  (17 ottobre 1992 – Paese Sera)

 

Colpi di fucile sui piccioni:

“Siamo costretti -così inizia il testo dell’esposto- a segnalarvi che anche quest’anno, con la riapertura della caccia, si verificano gli stessi incresciosi episodi degli anni passati. Quasi ogni giorno -afferma Franco Tonnarini,  volontario dell’Aipe- ed ormai da diverso tempo si odono colpi d’arma da fuoco provenire dai pressi del palazzo baronale. Evidentemente qualche bracconiere si diverte a sparare alle palombelle che trovano rifugio fra i merli del castello”.  (7 novembre 1992 – Il Messaggero)

 

Sul Taccuino chiedete sempre soldi:

No stavolta  c’è bisogno di alimenti, vestiario, medicinali, prodotti per l’igiene. Servono in Bosnia. Lo slogan è: a Natale non mangiate torrone se prima non avete contribuito alla raccolta. A Roma: Parrocchia S.Giovanni Battista; a Calcata: Circolo vegetariano VV.TT. (9 novembre 1992 – Cuore)

 

Viaggi, il villaggio del sabato:

“Troppo successo può distruggere Calcata -sostiene D’Arpini- dobbiamo puntare sullo sviluppo di attività legate alla realtà locale e capaci di creare un indotto continuo e non solo domenicale. A Calcata vivono vari artisti ed artigiani, c’è anche un laboratorio di maschere che si vendono in tutta Italia. Attività del genere, come pure centri di studio e ricerca, possono svilupparsi in minuscoli centri, restituendo vera vita ai centri e non solo una parvenza di essa. Si possono imboccare tante strade ma occorre sapere dove si vuole andare e cosa si vuole fare. Possiamo fare un grande mercato per vendere qualsiasi cosa agli stranieri od ai visitatori di passaggio, che giungeranno sempre più numerosi, trasformare il paese in finta utopia oppure cercare concretamente una nuova linfa vitale per vivere in armonia con il luogo”. (Alberto Tessore – novembre 1992 – Atlante)

 

Una storia di cani:

“Attenti al cane!”  Il grido echeggiato dalle rupi di Calcata non è servito però ad impedire che la bestiola  precipitasse da uno strapiombo di almeno cento metri. E’ accaduto il pomeriggio di Domenica 20 dicembre allorchè un cane fuggendo al controllo dei suoi padroni, turisti romani in visita al borgo falisco, cadeva da un parapetto nella sottostante vallata. Ne è seguita una kermesse durata parecchie ore che ha visto impegnati diversi volontari, coadiuvati dai due vigili urbani di Calcata, tre carabinieri di Faleria e per finire anche tre vigili del fuoco accorsi da Civita Castellana. Infatti è successo che la prima squadretta partita alla ricerca della bestiola nella valle, col sopraggiungere della notte, si fosse smarrita. E non riusciva più a tornar sù.  Da ciò la richiesta di aiuto ai vigili del fuoco, che infine verso le ore 20, hanno recuperato tutti i dispersi. Del cagnolino invece, che si suppone ancora vivo,  a giudicare dai suoi guaiti, si son perse le  tracce, forse la sua era solo una fuga…. dalla civiltà. (Gennaio 1992 – La Gazzetta della Flaminia)

 

Mongolfiera precipita a terra,  durante la corsa degli asini:

Era iniziata all’insegna del buon auspicio la festa di San Antonio Abate, protettore degli animali. La banda condotta dal maestro Marcello Onori accompagnava con note solenni la benedizione dei quadrupedi. Tutto sembrava avviato ad una buona riuscita, la temperatura mite ed un tiepido sole rallegravano la giornata. C’è stata poi la corsa degli asini e dopo la premiazione fatta da Giovanna Portoghesi a tutti i partecipanti, zuccherini agli asini e libri ai fantini, la serata sembrava avviata verso un lieto epilogo. Purtroppo malandrino fu il pallone areostatico, lanciato al volo dall’assessore del Parco,  Piero Cola,  che voleva così sancire la fine della festa. Ad un certo punto la mongolfiera si impigliava sui rami di un pino, creando  un effetto boomerang e, non si è  capito bene come,  l’assessore cadeva da una scarpata riportando lesioni che hanno reso necessario il suo ricovero all’ospedale di Civita Castellana. (20 gennaio 1992 – Momento Sera)

 

Una golf bianca fugge nella notte:

La notte scorsa una pattuglia di Carabinieri, comandata dal brigadiere Luigi D’Oria, si trovava in servizio sulla via Maglianese, esattamente nello stesso punto in cui giorni addietro furono esplosi colpi d’arma da fuoco contro un milite di passaggio. “Eravamo di vedetta -affermano i militari- saranno state le  2,30 del mattino, il buio era totale, stavamo fermi sul ciglio della strada quando scorgemmo una macchina proveniente da Magliano che si avvicinava. Intimato l’alt ci siamo visti sfrecciare davanti l’auto che ignorando il nostro segnale si dava alla fuga. Siam subito partiti all’inseguimento della golf bianca, targata Roma, poi risultata rubata, a bordo vi si scorgevano quattro o cinque figuri. L’autovettura si dirigeva verso Mazzano ed a un certo punto si arrestava, più o meno all’altezza della Pietrina (altra località tristemente famosa per un agguato con ferimento di due agricoltori ed anche per gli incendi tossici dell’immondizia lì stipata in una discarica comunale), da lì i malviventi fuggivano a piedi nella boscaglia e facevano perdere le loro tracce”. (2 luglio 1992 – Momento Sera)

 

Tombaroli all’opera sulla collina di Narce:

Durante una passeggiata organizzata dal Circolo Vegetariano  sulla collina di Narce, il sito storico risalente al 1200 a.C., gli escursionisti hanno scoperto uno scavo abusivo profondo alcuni metri, in prossimità dei ruderi dell’antico abitato falisco. Il grosso foro che presentava ancora tracce di terra smossa è stato segnalato ai CC di Faleria ed ai dirigenti del parco. Purtroppo il problema degli scavi abusivi è una seria piaga sociale. Si dice che alcuni abitanti della zona si sono costruiti ville e villini con i proventi della depredazione delle vecchie tombe. “La grande buca perpendicolare si trova proprio nel mezzo del sentiero, nei paraggi delle mura ciclopiche di Narce e sembra collegato ad una cella sottostante -afferma Emanuela Leonelli una degli escursionisti- non abbiamo però toccato o mosso nulla per facilitare eventuali indagini.” (21 agosto 1992 – Paese Sera)

 

Alcuni giorni prima che precipitasse l’elicottero:

“A Calcata ci si sveglia con il canto di mille uccelli ed il rumore delle acque del Treja. Presto però ci sarà la festa patronale e la sveglia verrà data non soltanto dai tradizionali mortaretti ma soprattutto dal rombo dell’elicottero che porterà turisti e calcatesi a rimirare il parco. Conviviamo con una proloco che da un lato partecipa al concorso di Airone per  lo scettro di paese dove vivere è bello e dall’altro, con i fondi ricevuti, organizza rumorose gite in elicottero proprio sopra un borgo che gli abitanti ed i gitanti stessi hanno scelto per la tranquillità, il silenzio e le sensazioni poetiche.  (Il giorno della festa l’elicottero perdeva quota e  precipitava sull’auto dei CC di Faleria che stazionava di vedetta al paese nuovo, due feriti ed un contuso e la macchina di servizio e l’elicottero  distrutti N. d. R.). (5 settembre 1992 – Simona Casalini – La Repubblica)

 

Elicottero precipita su un’auto dei Carabinieri:

Poteva finire con una strage di proporzioni ben più grandi l’incidente dell’altra mattina a Calcata. Un elicottero predisposto dalla proloco per dei giri turistici sopra la valle del Treja, in fase di decollo ha urtato con l’elica i rami di un alto albero di pino, precipitando subito dopo sopra la panda dei Carabinieri. Fortunatamente non ci sono state vittime, infatti i militi erano fuori a controllare la piazza. Ferito invece il pilota che è comunque riuscito a portare in salvo i due passeggeri di cui uno, ricoverato all’ospedale Andosilla e l’altro è  sotto choc. pochi istanti dopo il velivolo si è incendiato, distruggendo anche la panda dei CC. (15 settembre 1992 – Momento Sera)

Beh… qui mi fermo, da allora la situazione generale è peggiorata moltissimo, in tutti i sensi!

Paolo D’Arpini

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Velina D’Arpina Carnevalina – Furto di carriola a Calcata, ricostruzione di Gerusalemme, Provincia di Viterbo a Forza Italia… ed altre facezie

Siamo in pieno periodo carnevalizio e la stagione della caccia imperversa,  me ne accorgo dallo spargimento di coriandoli per le strade e nella piazze. Oltre alle solite immondizie,  involucri vuoti, cicche, lattine, bottigliette di birra e bevande gasate, carte di cioccolatini e caramelle, confezioni accartocciate di vari prodotti, etc. fanno bella mostra di sé una miriade di schizzi  colorati di gomme a spruzzo, coriandoli, stelle filanti, scherzetti rotti, etc. etc. Sì,  è proprio carnevale.

E  giunto su a Canossa  (paese nuovo di Calcata) nella piazza le tracce sono ancora più evidenti, inoltre c’è un bell’assembramento di cacciatori che fanno conciliabolo ed appena mi vedono da lontano assumono un’aria indifferente e tacciono. Si vede che si sono sparsi la voce che io sono vegetariano…. Al solito baretto mentre mangiucchio il cornetto ecco che appare il solito monsignore alla televisione per la solita predica domenicale… Mamma mia, anche stavolta riprende a parlare del ritorno degli ebrei dall’esilio di Babilonia e della ricostruzione del tempio di Gerusalemme… ma è una fissa… anche domenica scorsa la predica era la stessa. In più dice che un certo Ezra sacerdote scriba prende il comando politico del popolo ebraico e fa l’esempio di altri casi –anche nei tempi moderno- in cui il potere politico e religioso viene raggruppato in una sola persona… Mi sa però che  l’unico esempio vivente sia il papa e magari si riferisce proprio a lui. Il barista percepisce il mio sbuffare e per fortuna cambia canale…

Ma non è di questo che volevo parlarvi  in questa mia Velina odierna. Più che altro volevo comunicare che  ho subito il furto della carriola. Sì, ieri l’altro dovendo andare a  comprare una bombola a Faleria (poiché a Calcata  nessun negozio vende più bombole del gas) ed avendo trovato un’amica gentile che mi accompagnava  mi sono munito di carriola  con la quale compiere quella parte di tragitto pedestre (dato il peso della bombola e la mia età non proprio verde). Lasciata la carriola all’angolo di una cantinetta, a fianco di un baretto della piazza ed a fianco dei secchioni di RSU traboccanti,  al ritorno da Faleria con la bombola piena..  ecco che scopro che la carriola è sparita… Sparita? Forse l’ha presa qualcuno per spostare qualcosa –penso fiducioso- e  caricatami la bombola a spalle svolgo il mio dovere a piedi. Poi vado in giro per il paese a cercare la carriola, nemmeno l’ombra… tutte le carriole che girano sono altre carriole e non quella…

Mi sovviene della prima carriola che mi fu rubata una  dozzina d’anni fa (forse 1998) ma il caso fu diverso, quello fu uno sfregio di uno sderenato che andò sul terreno in cui custodivo la carriola, comprata da pochi giorni,  e  si prese la carriola, lasciandone in cambio una vecchia e scassata,  e se la vendette a qualcuno, infatti  il giorno dopo vidi la mia carriola riverniciata che girava per il paese in mano al  proprietario del primo pub aperto a Calcata.  Beh –direte voi- un furto di carriola ogni dodici anni non è molto! Sarà… ma …

Tornando dal paese nuovo verso  Sodoma Gomorra, occhieggio le notizie affisse davanti al giornalaio: “Berlusconi pone il diktat.. la Provincia di Viterbo deve andare a Forza Italia!”.

Sarà che non mi interessa più un granché questo teatrino della politica e non mi fermo a comprare il giornale, penso solo “Certo alla Regione Lazio è candidata la Polverini, che è aennina, ed alla Provincia di Viterbo ci vuole un forzitaliota… ma non erano tutti  uniti nel PDL?”

Che noia!

Paolo D’Arpini

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