Archivio di novembre 2009

“Contr’Ordine” – Roma: Convegno con SRM Psicologia sulla comprensione dei meccanismi della mente aldilà dell’analisi psichiatrica e terapeutica tradizionale … (leggi tutto)

Interessandomi io stesso di archetipi psicologici e di ricerca sulle tendenze innate, legate agli apetti elementali ed energetici presenti in natura e nell’uomo, ho sempre avuto un debole per lo studio della psicologia. Ho scritto anche degli articoli sulla correlazione fra la psicanalisi junghiana ed il Libro dei Mutamenti (I Ching), nonché sulla psicologia transpersonale e le teorie del Sé profondo vicine alla filosofia Advaita dell’India  (alcuni potete leggerli qui: http://www.circolovegetarianocalcata.it/veggente-hou ).

Inoltre ho intavolato spesso e volentieri discussioni e scambi di vedute con amici psichiatri, psicologi e psicoterapeuti… a volte opponendo alla visione tecnicistica della scienza attuale una visione olistica e psicosomatica, in tal senso potete leggere i resoconti di vari incontri avuti con Michele Trimarchi sulla neuropsicofisiologia (http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=neuropsicofisiologia ).

Nell’analisi psicologica dei soggetti trattati, secondo me, occorre tener presente che la comprensione degli stati psichici esaminati nell’individuo “osservato”  necessitano di una buona dose di commistione ed empatia, ovvero lo psicologo deve essere anche un po’  “intrigante e speculativo”.   

Intrigante deriva da intrigo (macchinazione, trama,  intesa, etc.) questa parola esprime un sacco di doppi sensi, a volte viene usata nell’accezione positiva, in quanto una cosa intrigante é interessante, varia, divertente, attraente… oppure nel senso negativo il che significa confusa, cunning,  con risvolti celati, etc.  Il termine Speculazione esprime un altro aspetto tipico dell’analisi, oltre quello dello specchiarsi… anche indagine, ricerca, riflessione, pretesto…

L’empatia ed il transfert sono necessari per la comprensione dei giochi della mente, la compartecipazione ed il riconoscimento di condividere tutti gli aspetti esaminati, questo é il solo modo -secondo me- per poter trovare soluzioni agli squilibri ed alle disfunzioni della psiche. Perciò lo psicoterapeuta svolge anche una funzione sacerdotale, sciamanica… e questo non è un atteggiamento eretico… anzi proprio questo atteggiamento consente di apportare elementi di guarigione…  All’inverso dove c’è assunzione di sanità nell’osservatore e riconoscimento di insanità nell’osservato, subentra una sorta di strumentalizzazione della “malattia” e di uso medico-terapeutico falsato…

Ho perciò accolto con grande interesse l’invito ricevuto a partecipare all’incontro su queste tematiche che è previsto per  sabato 28 novembre 2009,  a Roma. Dove  si terrà il primo convegno nazionale di “Contr’Ordine” in cui saranno affrontati temi inerenti scelte e posizioni dell’Ordine degli Psicologi del Lazio anche in materia di provvedimenti disciplinari (saranno discussi alcuni casi recenti di radiazione e sospensione). La questione non riguarda solo gli psicologi ma più ampiamente tutti coloro che vivono in questo paese, in quanto il caso è emblematico di ciò che avviene o potrebbe avvenire in tema di scienza, professione e sopratutto in tema di libertà e salute.

Saranno affrontati temi inerenti le scienze psicologiche, la professione di psicologo, la libertà di scelta della cura da parte delle persone, la ricerca, il diritto/dovere dello sviluppo di conoscenze, i rischi di abuso di chi riveste incarichi in posizione dominante.  Durante il convegno saranno presentati dei fatti, si terranno discussioni aperte ed analizzate tutte le considerazioni, alla fine ad ognuno sarà dato di trarre le proprie conclusioni.

Ecco cosa dicono gli organizzatori nel discorso introduttivo: “Sono invitati a partecipare tutti coloro che credono che l’Italia abbia bisogno di essere più competitiva sul piano scientifico, tutti quei professionisti estranei ai giochi di potere accademici che vedono minacciata la propria autonomia scientifica e professionale, le famiglie che vogliono, per i propri figli che hanno investito in professioni intellettuali, un futuro in questo paese, chi vuole vedere rispettato il proprio diritto alla libera scelta della cura, chi crede che la democrazia sia basata anche sul diritto al dissenso, chi non vuole più che l’Italia sia il paese con uno dei più alti tassi di fuga di cervelli al mondo, tutte le persone che credono nella libertà e nello spirito di colleganza, tutti coloro che credono nella competenza e nel merito e sono stanchi di chi usa in modo eccessiva una posizione dominante.

Tutti gli essere umani sono uguali, nessuno ha il diritto di considerarsi un essere umano superiore ad un altro. Chi riveste un ruolo istituzionale è sempre una persona, alla pari di ogni altra. Anche chi giudica può essere giudicato e chi riveste ruoli di rappresentanza di una intera categoria dovrebbe rispettare per primo i principi di cui si fa garante. Possiamo essere osservatori passivi e continuare a lamentarci che le cose funzionano così nel nostro paese oppure essere elementi attivi, costruttori del sistema in cui viviamo, e mettere un freno a tutto questo!

La scelta come sempre é libera!

Questo  Convegno é utile  per Permettere a Membri della Società Civile di discutere in materia di cultura, scienza e ordinamento professionale. Un convegno per un confronto libero. Per la libertà di espressione, per la libertà di pensiero, per la libertà di fare scienza, per la libertà di scegliere”. 

Raccomando a tutti  coloro che sono interessati alla comprensione dei processi mentali, in qualsiasi forma, di partecipare a questo interessantissimo convegno universale e sincretico sulla psicanalisi.

Paolo D’Arpini

 ………….

SEDE E ISCRIZIONI

Data: 28 novembre 2009, sabato ore 10.00-12.30

Luogo: Palazzetto delle “CARTE GEOGRAFICHE” (centro convegni) – Sala 1

Indirizzo: via Napoli, 36 – 00184 Roma

Posti: 90 (iscrizione gratuita)

Iscrizione Telefonica: +39 06 8418055 (segreteria SRM Psicologia)

Si ringrazia la SRM Psicologia per la gentile collaborazione

(www.srmpsicologia.com )

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“In Germania è nato un movimento vegetariano cristiano…” – Come i vegetariani della Fondazione Gabriele si mobilitano per la salvezza del Pianeta – Articolo di Ciro Aurigemma

La Fondazione Gabriele ha l’ intento di creare uno spazio vitale in cui gli animali possano vivere in modo degno delle creature libere di Dio, e possano muoversi in libertà e in pace secondo la propria specie, senza l’incubo della paura di essere cacciati e tormentati. In tal modo si può sviluppare un collegamento positivo con le persone che li aiutano e si prendono cura di loro e che dimostrano loro rispetto, considerazione e amicizia nei sentimenti, nei pensieri e con le proprie azioni altruistiche.”

Dio e l’Universo, il corpo e l’anima, la materia e lo Spirito: queste  divisioni sono state superate dalla Fisica, che ha dimostrato che tutto ciò che percepiamo come materia, in realtà non esiste come appare, ma che tutto è Energia.

Il profeta Isaia  già 2700 anni fa prospettò  all’Umanità  un “Regno della Pace” verso il quale un giorno si sarebbe avviata l’Umanità:
“… trasformeranno le loro spade in aratri, le  loro lance in falci …”
“… Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncino pascoleranno insieme ed un fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia come il bue. E il lattante si trastullerà sulla buca del serpente,
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi …“ (Isaia 11, 6-8).
Gesù di Nazareth venne su questa Terra e disse che il Regno di Dio è dentro di noi. Egli non intendeva un Regno esteriore, ma una trasformazione interiore, dovuta al vivere la legge dell’amore per Dio e per il prossimo.

I primi cristiani vissero con queste convinzioni, ma negli ultimi 2000 anni l’Umanità ha sperimentato con sofferenza che l’insegnamento del Cristo non è stato ancora realizzato…
 Gli uomini si sono combattuti non solo tra loro, ma hanno distrutto sempre più anche la Terra con le sue piante ed animali. Milioni di suini e bovini consumano un’ esistenza miserabile nelle stalle oscure degli allevamenti intensivi, milioni di scimmie, cani, gatti e topi vengono mutilati nei laboratori di ricerca, milioni di animali selvatici cadono vittime di una caccia spietata…

Nella  Fondazione  Gabriele invece ci sono agricoltori che hanno acquisito un nuovo rapporto con la natura e gli animali, grazie a Gabriele W., hanno imparato che non si tratta solo di arare, seminare e raccogliere nel senso esteriore della cosa, hanno cominciato a collegarsi interiormente con i campi e con i frutti in crescita e ad entrare in comunicazione con le forze elementari e gli astri. Hanno riconquistato una parte dell’unità tra uomo e natura che avevamo perso. Dalla loro esperienza pluriennale, dalla consapevolezza per questo compito è sorta la “Fondazione Gabriele, Opera  di amore per il prossimo, verso la natura e gli animali”. (L’Opera porta il nome della sua fondatrice Gabriele W. e si trova in Germania centrale.)
Gli amici e i sostenitori della Fondazione sono consapevoli che la pace tra gli uomini e tra questi ultimi e gli animali sono collegate tra loro,” e sono quindi bio-vegetariani tendenzialmente vegani e educano cosi  i loro figli, vi è anche una Clinica naturale con pasti vegetariani nei pressi dei terreni, gestita su questi analoghi principi (www.naturklinik.com/it) che ho avuto modo più volte di verificare di persona.

Ciro Aurigemma, psicologo
responsabile  Ecologia   AVI

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“Mega aeroporto low cost di Viterbo? Una fonte di devastazioni ambientali, morali, sociali, economiche e…” Afferma Antonella Litta

Scrive Antonella Litta - ”I complici vecchi e nuovi della lobby affaristica e devastatrice del mega-aeroporto a Viterbo fingono di ignorare un piccolo ma decisivo dettaglio: che quell’opera é illegale ed irrealizzabile.

E valga il vero. Come é stato già infinite volte evidenziato, la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze:

a)      lo scempio dell’area del Bullicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b)      la devastazione dell’agricoltura della zona circostante;

c)      l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d)       un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sarà di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l’area é peraltro nei pressi di popolosi quartieri della città);

e)   il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù; f)   uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g)  una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Non sarà disutile ricordarlo una volta di più ai soliti smemorati, ai soliti imbroglioni, alle vittime loro in atto ed in potenza”

Altri articoli sullo stesso tema:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto+viterbo+

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“La storia d’Europa… e le nozze di Cadmo ed Armonia” – Allegoria mitologico-avveniristica e le simbologie degli opposti e dei simili

Europa, colei che aveva gli occhi grandi, mentre gioca con alcune amiche, vede affacciarsi un bellissimo toro, dal pelo bianco e lucente e profumato di rose. Quando Europa salta in groppa al toro viene svelato l’inganno: Zeus, travestitosi da toro candido e docile, la rapisce e la trascina nelle profondità del mare. Approdato nell’isola di Creta, si trasforma in un bel giovane e corteggia, con fare tradizionale, la bella e dolce principessa.

Cadmo, Fenice e Cilice, fratelli di Europa, rispondendo al comando del padre Agenore, preoccupato per l’improvvisa scomparsa della figlia,partono alla ricerca della sorella per riuscire a trovarla e portarla a casa. Nel frattempo Zeus,tornato sull’Olimpo dopo aver amoreggiato con Europa, trova tutto l’universo stravolto dal ribelle Tifeo, vasto come i continenti, e cade vittima del mostro che lo priva del fulmine e dei nervi e lo imprigiona dentro una grotta.

Cadmo, poiché dei tre fratelli era l’unico a non possedere armi, se non quella degli invisibili artifici della mente, viene scelto da Apollo per liberare Zeus. Il dio Pan lo fa travestire da pastorello e gli consegna il suo flauto, perché con la sua musica incantasse ed ammaliasse, anche solo per un attimo, la mente di Tifeo.  L’inganno del finto pastorello sortisce l’effetto sperato: la mente del brutto mostro per un istante si annebbia, istante sufficiente a Zeus  percé si possa ri-appropriare delle sue armi e combattere.

Tornata la Primavera sull’Olimpo, Zeus vuole ringraziare Cadmo per averlo liberato e lo premia rendendolo sposo di Armonia, frutto dell’amore proibito tra Afrodite e Ares.

La ricerca di Europa continua, e Cadmo continua il suo vagabondare insieme alla sua Armonia che, nonostante ami la sua terra e non vorrebbe lasciarla, accetta di superare e di vincere le paure dell’ignoto e affianca lo sposo che il Fato le aveva assegnato.

Durante la ricerca, l’Oracolo di Delfi invita Cadmo a desistere dal ri-trovare la sorella, svelando chiaramente come Europa sia stata amata da Zeus. L’Oracolo aggiunge un ordine perentorio, ovvero quello di fermarsi dove si sarebbe fermata una giovenca sfinita per la stanchezza, e lì fondare una nuova città. Così, le nozze di Cadmo e Armonia si celebrano a Tebe e al banchetto partecipano molti dei, così come voluto e annunciato da Zeus.

Cadmo è straniero, è uno sradicato ma è dotato di una particolare forza che si rivela essere necessaria anche a Zeus. Questa forza è frutto di astuzia ed arte,forza che ha permesso che il divino si trasformasse in umano e l’umano si elevasse fino al divino. Cadmo è un civilizzatore, non è un conquistatore e infatti in vecchiaia viene trasformato in serpente, simbolo di saggezza.

Ancora una volta si sente un uomo senza doni, uno sradicato e vagabondo ma la sua eredità è ancora una volta impalpabile e indefinibile,è la parola del pensiero.  Cadmo riesce a suonare il flauto con la giusta Armonia, proprio la sposa che Zeus gli riserva.

Armonia è colei che accoglie, che ri-unisce, che concilia ed è il simbolo della perfetta congiunzione degli opposti. Infatti il Carro delle loro nozze è trainato da due animali impossibili da accostare: una lince ed un leone.  Grazie a Cadmo e Armonia, l’uomo ha la possibilità di incontrarsi con il sacro nel silenzio della mente.

Angela Braghin

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Commento in chiave spirituale laica.

…un catalizzatore é un po’ come un’allergia. Si può essere allergici alla finocchiella e non alla menta.   Se annusi finocchiella   starnutisci se annusi la menta respiri bene.

Le anime che hanno qualcosa in comune, in positivo od in negativo, oppure che hanno la possibilità di entrare in sintonia su alcuni aspetti della psiche si dice che abbiano una affinità elettiva. Molto spesso succede che questa affinità si provi con le persone che ci sono care, oppure con persone sconosciute che hanno però sviluppato “un costrutto” interiore a noi riconoscibile.

Poi ci sono gli incontri ricorrenti, definiti legami karmici, un po’ sono piacevoli da sviluppare  ed un po’ fastidiosi, dipende dallo stadio evolutivo e dallo stato dei pagamenti… ci sono sempre crediti e debiti in tutti i rapporti, questo secondo la visione della causa effetto, ma appena si supera il vile calcolo e si inserisce l’elemento dell’amore, non quello interessato ovviamente,  ogni speculazione se ne va e svanisce nel vuoto, lasciando il posto ad una soffusa gioia ed appagamento amoroso, si ama e basta, non ci si chiede nulla, si gode dell’amore e non come si debba o non si debba manifestarlo. In questa semplicità di rapporto potremmo pure sentirci a disagio se non abbiamo sviluppato un distacco dalle forme (dai modi). 

Anche queste sono parole allegoriche…  non ho altro mezzo per comunicare qualcosa… per sollecitare un processo interiore di crescita, una coscienza  che appartiene ad ognuno nello stesso identico modo ma che non può essere trasmessa, proprio perché é già lì e chiede solo l’attenzione….  

Paolo D’Arpini

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“Anche le vongole possono essere felici…” Compassione, ecologia profonda, bioregionalismo e buona tavola eco-pacifista…. (con ricetta vegana vegetariana)

Una mattina al mare, passeggio su una bella spiaggia riscaldata dal sole di fine settembre, non c’è nessuno fin dove posso vedere, le onde si infrangono sulla battigia, l’aria è pulita e ricca di salsedine trasportata dal vento. L’unico segno della presenza umana sono le orme che i miei piedi lasciano sulla sabbia…

A un certo istante comincio a sentire delle vocine arrivare dalla sabbia bagnata dall’acqua, come un piccolo coro: “Grazie, grazie, grazie!” Non mi sembra vero ma poi capisco che questi ringraziamenti sono rivolti proprio a me e ne sono veramente contento….

Ieri al campeggio mi sono fatto insegnare da Mariagrazia il suo piatto vegan più caratteristico, gli “Spaghetti alle vongole felici”, dove però in questo famoso piatto della nostra tradizione culinaria-marina, le vongole sono state sostituite dai pistacchi. Il piatto è veramente gustoso e non fa proprio rimpiangere l’originale, i pistacchi cotti col soffritto sono anche divertenti da sgusciare… E le vongole?

… Le vongole sono rimaste a vivere felici nella sabbia!

Alla faccia delle barche da pesca “turbosoffianti” che devastano i fondali marini sabbiosi anche sottocosta aspirando tutto quello che trovano per tenersi poi solo le vongole, distruggendo ogni forma di vita subacquea e creando infine un vero e proprio deserto sottomarino come sta accadendo da noi, principalmente nel Mare Adriatico…

Compassione – La parola deriva dal latino patire, ma infine dal greco sympátheia, “comunità del dolore”, definisce un moto dell’anima che ci fa sentire dispiaciuti dei mali altrui, quasi fossimo noi a soffrirli. Nella visione olistica del buddismo la compassione è anche il desiderio del bene nei confronti di ogni essere vivente nell’idea che tutto sia connesso. Dunque si può affermare che non vi può essere saggezza senza compassione, né, ovviamente, vera compassione senza saggezza.

Ecologia profonda – Per il buddismo la compassione è una idea fondamentale ed è legata alla saggezza, ma quale saggezza? La storia del pianeta, le varie civiltà che si sono succedute durante i millenni dal Paleoliticosuperiore fino ai nostri giorni (matriarcali, patriarcali) e il rapporto (ultimamente molto negativo) che gli umani hanno avuto con il pianeta, ci insegnano che la vera saggezza è quella ecologica.

In un interessante articolo apparso sul n. 35 della rivista Lato Selvatico, il poeta americano Gary Snyder afferma chiaramente che non si può salvare un animale o una specie se non si opera per salvare la bioregione in cui essa vive. Questo è quello che insegna l’ecologia profonda. Così se non si risolve il problema della pesca dissennata nel Mare Adriatico non rimarrà in vita più nessuna vongola! E già moltissime ne arrivano dalla Spagna…

La voglia di mangiare troppe vongole (e i pesci) ma specialmente troppa carne (la “Cultura della bistecca” come ricorda Jeremy Rifkin nel suo bel libro Ecocidio) sta causando dei guasti probabilmente irreversibili sul pianeta (desertificazione di mari e regioni intere e miseria per le popolazioni locali), insieme ad una immensa sofferenza degli animali (allevamenti intensivi) e anche degli umani stessi (malattie cardiocircovascolari e tumori in grandissimo aumento).

Gary Snyder ci ricorda ancora il primo precetto buddista: “Non causare male non necessario”. Ecco che quindi è chiaro che per i popoli occidentali, ricchi e pieni di risorse, sarebbe veramente “da ammirare” cercare di cibarsi il più possibile di verdure e cereali e rispettare di più gli animali (esseri viventi più deboli e indifesi), altrimenti, continua Snyder, si va verso “una forma lussuriosa dello spreco” che il pianeta non si può più permettere…

Ovviamente, quello che vale per i popoli occidentali non può valere per le popolazioni del terzo mondo e tribali, la cui economia alimentare è ancora troppo legata alla caccia e alla pesca, e poi il primo precetto buddista non è neanche un ordine imperativo per nessuno (c’è ancora per fortuna chi almeno alleva gli animali con grande cura e amore), è solo un invito alla riflessione che la saggezza ecologica può alla fine trasformare in una pratica quotidiana di mangiare meno carne o addirittura rinunciarci.

Buona tavola eco-pacifista – A tavola ogni giorno ciascuno di noi può fare qualcosa per il pianeta e per lenire la sofferenza di tanti animali maltrattati per un bisogno troppo imposto dalla “Cultura della bistecca” (cioè dalle multinazionali alimentari). La cucina vegetariana e vegana presentano un’infinità di piatti cruelty free veramente gustosi (e anche saggi e divertenti da realizzare come gli Spaghetti alle vongole felici…).

La compassione a tavola! Mangiare rendendo omaggio alla sacralità della vita e del pianeta, una pratica quotidiana del “Great Work” (il Grande Lavoro), la bellissima visione del compianto ecoteologo e bioregionalista Padre Thomas Berry, dove ciascuno di noi dovrebbe sforzarsi di fare ogni giorno qualcosa per arrivare ad una nuova era di saggezza ecologica che lui ha chiamato l’”Era Ecozoica”.

La natura selvatica ci insegna che nessuna specie fa del male ad un’altra per il solo piacere o la consapevolezza di farlo, solo l’uomo è capace di farlo, e attualmente l’idea normalmente accettata che la specie umana abbia un’evoluzione culturale sempre in avanti, è contraddetta proprio da ciò che stiamo facendo agli animali, al pianeta e in definitiva a noi stessi. Solo per parlare da europei, nella Civiltà dell’Antica Europa neolitica, agricola, pacifica, egualitaria e matristica, c’era molta più consapevolezze ecologica che ai nostri giorni.

Forse la vera bontà dell’essere umano, ci ricorda lo scrittore ceco Milan Kundera in L’insostenibile leggerezza dell’essere si può misurare da come tratta tutti gli esseri inferiori, i più deboli, quelli non si possono difendere, prima di tutto gli animali, ma poi anche gli alberi, le donne, le bambine e i bambini, gli anziani, gli zingari, le persone diversamente abili…

Per finire un gioco, un bellissimo ed significativo gioco, che ognuno può fare da solo o in società (narrato sul recente libro di Mark Rowlands: Il lupo e il filosofo).

Proviamo ad immaginare come vorremmo il mondo e magari proviamo ad immaginare una società equa, basata sui valori della pace, della solidarietà, della compassione, dell’uguaglianza, senza la guerra, lo sfruttamento della natura, ecc. Bellissimo no? Chi di noi non vorrebbe viverci?

Però  c’è una regola particolare del gioco che lo rende veramente interessante, eccola: solo, ma solo alla fine del gioco, ciascun giocatore potrà sapere chi sarà, che vita condurrà, in questa nuova società. Saprà quindi se sarà un uomo o una donna, bianco o nero, ricco o povero, intelligente o stupido, credente o ateo, altruista o egoista, e così via. Ma anche (attenzione!) se sarà un vecchio o un bambino, un malato, addirittura un animale o una pianta, in definitiva, un debole…

E se a noi ci capitasse di essere una vacca, un maiale o… una vongola? 
 

Nota: la ricetta degli “Spaghetti alle vongole felici” e altre ricette eco-pacifiste si trovano su www.veganblog.it (chef: Mariagrazia). I vostri commenti sono benvenuti!

Altre informazioni su www.orecchioverde.ilcannocchiale.it (blog su bioregionalismo, ecologia profonda e poesia dedicato al poeta Gianni Rodari).

Le mie canzoni eco-pacifiste su www.myspace.com/orecchioverde

Il titolo dell’articolo è un libero riferimento alla bella canzone di Claudio Lolli: “Ho visto anche degli zingari felici” (simbolo del Movimento degli studenti del ’77).

Stefano Panzarasa  – Email: bassavalledeltevere@alice.it 

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