Lettere di protesta per lo squallido sonica rave party di Monte Gelato – 8 agosto 2009 Coordinamento del Comitato Spontaneo “Mai più rave nella Valle del Treja”

Ho ricevuto diverse lettere da persone offese dal rave pary di Monte Gelato, anche di una persona che abita sopra Monte Gelato. Ieri pomeriggio (4 agosto 2009) Calcata era invasa da orde di reduci dal “concerto” diabolico e da alcuni che ho incrociato per strada ho sentito che facevano commenti sarcastici sul Circolo vegetariano, evidentemente avevano saputo della nostra protesta. Il fatto poi che alcuni “commercianti” di Calcata si siano dichiarati favorevoli a questa iniziativa ed il fatto che chi ci ha guadagnato sopra vorrà sicuramente riprovarci mi ha convinto della necessità di creare un coordinamento di coloro che sono contrari a tali nefendezze.Ho fissato l’appuntamento, qui al Circolo VV.TT. per le h. 12 di sabato 8 agosto 2009, mangiamo assieme e discutiamo il da farsi, ognuno porti qualcosa di vegetariano.

Intanto leggetevi alcune delle corrispondenze intercorse:

“Ho letto, signor D’Arpini, i suoi commenti sul rave di Monte Gelato dove io abito, avevo in tutti i modi tentato di fermare il disastro annunciato anche con diffide al Parco, al Comune alla Procura di Tivoli competente, nonchè al Prefetto di Roma, ma nessuno ha fatto nulla. Mi accingo a procedere nei confronti dell’amministrazione di Mazzano Romano. Se avesse dell’altro materiale sui disagi subiti da persone e cose Le sarei grato se potesse inviarmelo. Saluti F. F.”

“…avevo letto questa mattina la lettera di Paolo D’Arpini. Non sapevo niente di questo rave party. Certo che l’hanno fatta grossa! Beppe”.

“…secondo me chi l’ha fatta più grossa di tutti è proprio chi avrebbe dovuto vigilare a che una cosa del genere non succedesse, ovvero i responsabili del parco e i sindaci dei municipi coinvolti, nonché le forze dell’ordine locali! In genere le forze dell’ordine si limitano in casi di questo tipo a vigilare a distanza e a intervenire solo per emergenze sanitarie che eventualmente si verifichino, perché a tutti gli effetti un rave party funziona come una festa privata, dal momento che si svolge in un posto privato ( affittato o concesso dal proprietario per l’occasione). Poi chi partecipa naturalmente paga la roba che consuma – quando dico roba intendo proprio di tutto – e paga pure un tot a discrezione per le spese, quindi puoi capire che chi lo organizza non lo fa né gratuitamente né tantomeno per beneficenza…

Ma la cosa gravissima è che il Parco del Treia e delle cascate di Monte Gelato ricadono sotto la diretta responsabilità delle forze politiche locali, nonché delle forze dell’ ordine locali, perché come tutte le aree dichiarate di parco questo è un luogo pubblico, il cui proprietario è la collettività, compresi me e te per esempio, e soggetto a regole di uso che sono l’esatto contrario di un rave party di 4 giorni con 3500 persone… Come pure di un’adunata di 3500 scout con tende e bivacchi, o di 3500 suore in adorazione della madonna, anche se probabilmente le seconde sarebbero meno rumorose e forse meno distruttive per l’ambiente naturale.

Insomma nessuno, manco il presidente del parco, o della regione e nemmeno il ministro dell’ambiente può “concedere” a chicchessia l’uso di un bene pubblico per fini che non solo non sono pubblici ma sono anche di lucro privato! Per giunta dubito molto che uno qualunque degli organizzatori di eventi del genere abbia mai pagato un cent di tasse almeno alla SIAE, per non parlare del resto.

Insomma sarebbe il caso che la magistratura accertasse responsabilità e connivenze, magari sotto la spintarella di un po’ di cittadini che sono stati lesi nei loro diritti non solo alla tranquillità, ma soprattutto a non vedere ridotto a discoteca e bivacco brado un parco che appartiene anche a loro, che si sono battuti per anni per preservare e proteggere le bellezze e le preziose caratteristiche naturali proprio da chi voleva distruggerle per farne uso privato.

Penso che Accademia Kronos e il Circolo Vegetariano di Calcata, tanto per cominciare, saranno certamente in grado di aprire un contenzioso sulla questione, per cui invierò loro copia di questa nostra corrispondenza. Alba Montori”.

“Salve Paolo. Quello che hai raccontato sul rave party a Monte Gelato è un fatto importante e grave, soprattutto in considerazione del relativo interesse delle pubbliche amministrazioni a valutare le conseguenze di una manifestazione di questo genere al confine con un’area naturale protetta. Peraltro credo sia possibile procedere con una denuncia nel caso che il confine dell’area protetta coincida con quello – se esiste – della ZPS (Zona a Protezione Speciale) o del SIC (Sito di Importanza Comunitaria): in questo caso infatti è necessario procedere con una Valutazione di incidenza anche nel caso in cui l’evento si svolga al di fuori del perimetro dell’area protetta.

In ogni caso è opportuna una nota da indirizzare all’Assessorato Regionale all’Ambiente e all’ARP (Agenzia Regionale dei Parchi), quindi al Ministero dell’Ambiente. A presto …. tienimi al corrente. Umberto Cinalli”.

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Mia risposta cumulativa:

Invito di coordinamento degli oppositori al rave party di Monte Gelato – Affinché non si ripeta mai più!

Son contento che ci sia qualcuno saggio nel circondario.

Concordo perfettamente con quanto sin’ora espresso, l’unico particolare è che in effetti il Parco del Treja ha cercato di opporsi al misfatto ma il sindaco di Mazzano (sic) ha invece concesso il permesso, malgrado il parere negativo del Parco. Ho parlato con il direttore del Parco del Treja il quale mi ha detto che è stata fatta una denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli per i danni ambientali, io ho proposto di sottoscriverla e credo che dovremmo raccogliere firme in tal senso.

Anzi dovremmo cercare di formare un comitato ad hoc composto da abitanti della Valle ed ambientalisti che appoggiano la nostra battaglia.

Il mio telefono è 0761-587200 – Paolo D’Arpini

Notizie utili già pubblicate:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=rave+party+monte+gelato+2009

Per contattare il Parco del Treja: valle.treja@parchilazio.it  - 06-9049295

Attenzione – Soprattutto è importante che non si crei una scia ovvero che sulla base di questa prima autorizzazione ne seguano altre… (in effetti il comune di Mazzano è specialista in simili obbrobri) inoltre da poco è cambiato il comitato di gestione del Parco, e non si sa cosa pensino i nuovi gestori sulla tutela dell’ambiente… Il parco del Treja è uno dei pochissimi parchi del Lazio ad essere gestiti e diretti da un consorzio intercomunale, il che significa che comandano i sindaci…..

P.S. Da voci raccolte in loco le presenze degli accampati erano superiori a quelle dichiarate dal giornale il Nuovo Corriere Viterbese, alcuni testimoni infatti parlano di 7.000 persone (paganti 100 euro a testa, più tutto il resto del mercato, fatevi il conto di quanto denaro è girato e quanto ne è scivolato nelle tasche giuste..)

 …………………………………

Lettera aggiunta ricevuta il 6 agosto 2009:

Carissimi, caro Paolo
la cosa più sospetta e quella su cui penso davvero si possano
inchiodare i felloni alle loro responsabilità (probabilmente anche penali e finanziarie) è il fatto che abbiano tentato di farsi pubblicità anche via web e di minimizzare le presenze (paganti). Due cose antitetiche ovviamente, ma chi è avido e arrogante non segue altra logica che quella del “guadagno facile”.
Quanto questo sia lontano anni luce dallo “spirito rave” lo lascio
giudicare a chi ama tali eventi.
Riguardo alla musica tecno devo dire che quello che si passa per tecno
in tali occasioni e in generale in Italia è roba commerciale, prodotta
in studio artigianalmente, senza idee creative e davvero musicali e
principalmente basata sull’assoluto baccano prodotto con impianti da
stadio per produrre in chi ascolta (!) un effetto di totale confusione
audiomentale, il cosiddetto “sballo”:  insomma assolutamente lontana
dallo sperimentalismo tecnologico di suoni e ritmi che è alla base di
tale musica. Per non parlare della “libertà dei suoni”… Basta andare
in una qualunque discoteca che faccia una serata tecno per rendersi
conto di quanto affermo.
Lo dico perchè su questo tipo di musica conosco persone che ci
lavorano da anni con risultati estremamente godibili, anche se
richiedono capacità di percezione, cognizioni e sensibilità che
evidentemente chi organizza un party di questo genere è totalmente
privo come coloro che vi partecipano. Insomma l’arte, di qualunque
genere sia non si improvvisa e non basta pagare per comprenderla e
goderla davvero.
Scusatemi, ma sta cosa che è accaduta la trovo di una violenza
intollerabile e una mistificazione totale, pericolosamente rivolta a
imbesuire persone che già lo sono abbastanza per altri versi… Alba

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