“Se gli asinelli di Calcata fossero diventati navette…” – La proposta del Circolo vegetariano che fece discutere tutto il mondo non fu attuata per mancanza di lungimiranza e fantasia…..

Osservo in questi giorni lo stato di degrado in cui si trova la piazza Roma, antistante il borgo di Calcata, malgrado le centinaia di migliaia di euro spesi per il rifacimento dell’impiantito la spianata è intasata dalle auto in sosta selvaggia nel fine settimana, un “parcheggio” abusivo che si dipana per almeno tre kilometri lungo la strada provinciale, non solo ostruendo il traffico di transito ma anche imbruttendo e volgarizzando la bellezza del borgo. L’invasione automobilistica incontrollata è il risultato della mancanza di lungimiranza e fantasia dell’amministrazione che da allora non ha voluto risolvere il problema in modo ecologico, lasciando che il disordine prendesse il sopravvento.

Sarebbe stata certamente diversa Calcata se fosse stata approvata la proposta del Circolo Vegetariano, fatta nel lontano 1994, di pedonalizzare tutto il centro storico e di istituire parcheggi a distanza collegando il borgo antico con bus navetta ed anche con un servizio di “corrozzelle” trainate da asini, soprattutto per l’uso dei bambini. Son trascorsi inutilmente 15 anni da allora ma credo che risollevare il tema sia perlomeno opportuno… Qui di seguito inserisco due articoli, fra le centinaia che apparvero sulla stampa nazionale ed internazionale, senza dimenticare i numerosi servizi televisi delle reti Rai e Mediaset, etc.

Paolo D’Arpini

Ad memoriam et memento:

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Gli asinelli di Calcata diventano “navette”..

Secondo Giordano Bruno era la creatura piu’ sapiente, ma la storia e la letteratura gli hanno riservato un ingiusto trattamento: l’ asino e’ stato sbeffeggiato e insultato. E anche oggi, quando lo si nomina, spesso e’ solo per ricordarne la testardaggine o la scarsa intelligenza. Il simpatico animale avra’ però nei prossimi giorni una possibilita’ di rivincita. Poco lontano da Roma, a Calcata, gli ambientalisti e l’urbanista Paolo Portoghesi hanno avuto un’interessante idea per rivalutare il ruolo dello sfortunato equino: perche’ non affidare il collegamento tra il nuovo parcheggio ancora in costruzione e l’antico borgo del Comune a calessi trainati da asinelli? L’iniziativa è piaciuta all’amministrazione, che si sta gia’ organizzando per realizzarla.

“Il problema dei parcheggi e’ drammatico . racconta il sindaco di Calcata Luigi Gasperini .. La domenica c’ e’ un movimento di 500 600 macchine che, non potendo parcheggiare nella piazzetta ottocentesca vicina al borgo, s’ammassano sulla strada provinciale, con gravi problemi per il traffico”. Deciso dunque che e’ indispensabile utilizzare una nuova area per i posteggi, gia’ identificata nella zona Montorso, s’ e’ presentato il problema di come permettere ai turisti di arrivare in poco tempo in centro.

Le alternative: il bus, la navetta, o gli asinelli. Gli animali candidati al servizio appartengono proprio al noto urbanista che ogni fine settimana si allontana da Roma per raggiungere i suoi cascinali in tufo, nella zona ottocentesca di Calcata, di fronte al borgo. A monte dell’ abitazione, in alcune grotte naturali, Portoghesi ha ricavato un rifugio per una ventina di somari, che alleva con affetto. “Ho iniziato vent’ anni fa . ricorda . sulla scia dell’ emozione lasciata in me da un film di Bresson intitolato “Au hasar Balthasar”, che raccontava il mondo attraverso gli occhi di un asino. E infatti il mio primo asinello lo chiamai Balthasar. Lo salvai dalla macellazione”. Il significato dell’ iniziativa per Portoghesi e’ legato soprattutto alla sopravvivenza degli animali: “Trovandogli un lavoro e’ possibile evitarne la scomparsa. Ai primi del secolo gli asini erano intorno al milione, ora ne esistono solo poche migliaia e alcune specie sono in via di estinzione. Bisognerebbe fare come nei Paesi anglosassoni, dove non solo gli asini sono protetti, ma sono anche molto ricercati per la loro cavalcatura tranquilla”.

E alle eventuali obiezioni degli animalisti Portoghesi risponde: “I calessi dovrebbero affrontare un dislivello al massimo di 15 metri, il percorso per l’ animale non sarebbe per niente faticoso”. Intanto il progetto e’ in piena fase di lancio. Gia’ oggi, alle 6.55, “Uno Mattina” si colleghera’ con Calcata dove a parlare di asini e carrozzelle ci saranno il sindaco Luigi Gasperini, il presidente del Circolo vegetariano Paolo D’ Arpini e, naturalmente, Paolo Portoghesi. Seguira’ una dimostrazione pratica, con gli animali impegnati a percorrere davanti alle telecamere il breve tragitto che conduce alla piazzetta di Calcata.

Laura Martellini

10 gennaio 1994 – Corriere della Sera

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Guerra degli asini a Calcata, il borgo dei vip romani.

Gasperini e il presidente del Circolo vegetariano, Paolo D’Alpini, insistono da qualche settimana per proporre gli asini come mezzi di trasporto anti-smog alternativi all’automobile: sia come «taxi» a quattro zampe, sia come auto di servizio per i due vigili urbani e le quattro guardie del parco della Val Treja. Un’altra Capalbio. Calcata è a 50 chilometri da Roma, ai margini meridionali della provincia di Viterbo, ed è divisa tra il borgo medioevale e la parte nuova, più popolosa, ricostruita a qualche chilometro su fondamenta più sicure. Il borgo vecchio ricorda Capalbio, e come Capalbio è stato ripopolato da «esterni» che non si sono mai perfettamente integrati con i calcatesi doc. In tutto sono 930 anime profondamente divise. E i somari di Portoghesi hamno dato fuoco alle polveri di una tensione latente.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la trasmissione del 10 gemnaio di Unomatattina. Le telecamere della Rai hanno ripreso Portoghesi e consorte, il sindaco, Paolo D’Arpini e i loro ciuchi da una parte, e dall’altra un gruppo di manifestanti con tanto i cartelli, quelli che non vogliono Calcata diventi «il paese dei somari».

Sinistra divisa. La diatriba sui ciuchi ha diviso anche gli ambientalisti alla D’Arpini e gli ultrà animalisti, il nucleo di Rifondazione comunista arroccato nel Borgo e i «signorotti», il sindaco e Portoghesi. L’accusa? «Parlano di asini per non parlare dei problemi veri: il degrado di Calcata, la mancanza di parcheggi, le frane, le strade interrotte». La giunta Pds-Psi-Dc rischia di cascare sull’asino e schiva la proposta. «L’affronteremo solo quando sarà formalizzata», dice l’assessore all’Urbanistica Alberto Clementoni, indipendente.

La proposta del Circolo Vegetariano è riassunta così in un documento: «Fare del Borgo un’isola “somarabile” con permesso di accesso ai soli quadrupedi e agli uomini appiedati, allora sì che Calcata diventerebbe un vero paese ideale». Aggiunge il sindaco Gasperini: «Che male c’è se una navetta di asini con o senza calesse porta i turisti dal parcheggio al centro storico?». Ma alcuni ex sessantottini di Calcata gradiscono i ciuchi. Gli animalisti, per esempio, sono preoccupati per la sorte dei somari. Gasperini ribatte: «Gli animalisti non c’entrano un cavolo. Noi non vogliamo sfruttare l’asino, ma riscoprirlo e rivalutarne la figura in chiave di protagonista. Una volta in tutte le famiglie c’era almeno un asinello. Ci si caricava la legna, era un -mezzo locomotorio (dice proprio così, ndr), contribuiva alla crescita sociale. Andrebbe reintrodotto nella lavorazione della terra». Il sindaco si sposterà in asino blu? «A portata d’asino ci girerei. E nelle grandi città diffonderei le carrozzelle, a Roma ripristinerei le Botticelle a trazione equina. L’asino poi è meno veloce ma più affidabile e mansueto del cavallo». Somari targati.

Convinto delle sue idee, Gasperini stupisce i vigili di calcata, i cugini Paolo e Giorgio Giovannetti: «Mi avete chiesto un mezzo nuovo? Invece dell’auto vi do un asinello con un grande stemma del Comune per girare nei centro».  Paolo Giovannetti invoca ragioni di decoro: «Un, vigile in divisa a dorso d’asino non si è mai visto. Tanto vale andare a piedi. eppoi non ho il diploma d’equitazione, non saprei dove parcheggiarlo, come mantenerlo…». A rischio di passare al ciuco anche i quattro guardiaparco del Treja.; «Girano con una Land Rover e una panda», dice Gasperini, «e fanno un gran baccano. Il rumore inquina, le ruote rovinano le mulattiere che cambino cavalcatura». Portoghesi osserva dall’alto la varia umanità che s’accapiglia. «Abito a Càlcata da molti anni, l’ho scelta perché il paesaggio ricorda molto quello di Roma prima della speculazione edilizia. Si appassionò ai somari vent’anni fa dopo aver visto il film di Robert Bresson, Au hasard Baithazar, imperniato sulle peripezie d’un ciuco. «Anche la Fao ha lanciato l’allarme, l’asino è una specie in estinzione», lamenta l’architetto, «la razza di Pantelleria non c’è più neanche a Pantelleria.

L’asino è un animale molto intrigante, simboleggia ignoranza e intelligenza. Giuseppe su un’asina condusse Maria e Gesù in Egitto, e Cristo su un’asina bianca entrò a Gerusalemme la domenica delle Palme.  Gli scrittori l’apprezzano. Nel mondo anglosassone è un quarto di secolo che è un animale da compagnia: c’è una signora inglese che ha una decina di cliniche per somari ed è riuscita ad accreditare l’idea che chi ha casa in campagna. fa bene ad acquistare un asino: per la manutenzione del prato, perché è amico dei bambini, ed è una buona cavalcatura»….. .

Marco Ventura.

La Repubblica – 12 gennaio 1994

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