Commenti e lettere ricevute sul tema del vegetarismo

Queste che seguono sono alcuni dei commenti e lettere ricevute sul tema del vegetarismo e dell’agricoltura naturale considerando anche la presenza  di piccoli allevamenti autosufficienti.

—————————————————————-

Sono perfettamente d’accordo su tutto
dobbiamo lasciar vivere gli animali sui pascoli liberi
ma la realtà deve essere cambiata un pò per volta
a partire dai  lagers  zootecnici intensivi… che devono essere chiusi per Politica comunitaria già approvata…
e informando i consumatori tutti della necessità di diventare
vegetariani… quando tutti saranno vegetariani…
gli animali saranno finalmente liberi di pascolare senza essere
ammazzati intanto facciamo massima propaganda sulla tossicità della carne e  sulla distruzione del pianeta operata dagli  “Allevamenti”….
e soprattutto fermiamo gli ogm… altrimenti i geni animali ce li metteranno dentro i vegetali… e nessuno si potrà più salvare…
ciao e grazie dell’augurio per Federico
Giuseppe Altieri

———————————————–

Con Federico al mondo siamo tutti più felici, la tua gioia caro
Giuseppe, è anche la nostra gioia, ed il tuo desiderio di salvare la
vita sul pianeta è anche il nostro desiderio.
Federico è ben predisposto per la sopravvivenza, questo è l’anno del Topo di Terra, le 20.02 (anche considerando l’ora legale) sono le ore del Cane e la stagione è Gallo, sarà una persona dedita alla giustizia ed in grado di spiegarne le ragioni ed inoltre sarà anche capace di  sentimenti emozioni e capacità  comunicative.  Benvenuto sul pianeta Federico.
Vorrei dire altrettanto per  la vita di tutti gli altri esseri viventi
senza  che la loro esistenza debba corrispondere ad una esigenza, intendendo con ciò che anche gli animali hanno pari dignità umana e pur comprendendo il “discorso tecnico”  sulla sostenibilità di allevamenti biologici, e sulla utilità dei prodotti di origine animale, non me la sento di sottoscrivere un discorso prettamente funzionale e giustificato dalla compatibilità ecologica. Vorrei che questo tipo di ragionamenti si sciogliessero al sole di una consapevolezza più ampia, in una convivenza di uomo natura animale in  cui non debba necessariamente esserci una scala gerarchica ed un uso. Anche se un allevamento è eco-compatibile, la parola stessa “allevamento”  -sottintendendo l’utilizzazione degli animali allevati (per non dire “sfruttamento”)-   non mi sembra una bella parola e non  denota quella giustizia e libertà che noi tutti ci auguriamo per l’esistenza di ognuno di noi, e da oggi anche di Federico…. ti pare?
Paolo  D’Arpini

————————————————-

Dopo aver letto anche Paolo d’Arpini, il mio parere è,  nell’insieme, favorevole..

  Angelini scrive: “Lo scopo è doppio:
1. riunire intorno ad alcune proposte semplici un intero popolo, quello di chi vive dentro e intorno al >mondo rurale;
2. fare pressione su stato e regioni (se riusciremo ad avere una sufficiente numero di adesione) per >aprire un primo, piccolo, parziale spazio di libertà per chi si riconosce più come contadino che come imprenditore agricolo”. (Massimo Angelini)Stefano P. scrive:

“non credo che una legge possa eliminare i controlli sanitari da parte di chi esercita una attività aperta al pubblico o vende i propri prodotti”

Nemmeno io lo so, argomento da approfondire.

Quanto al tema degli animali

trovo ambiguo il riferimento così preciso a una scelta di vita ecologica, di giustizia e solidarietà se poi si continua a “macellare” animali   (Stefano P.)

In termini di principio, condivido le parole di Stefano e Paolo; fatte salve, però, alcune condizioni particolari nelle quali possono essere riconosciuti vantaggiosi alla vita umana e all’ambiente gli allevamenti e i conseguenti alimenti animali.

Vincenzo Benciolini

———————————

Visti i commenti di Benciolini e D’Arpini (che potrei pure condividere nell’ambito di un periodo di transizione) che però non possono contribuire a modificare il testo della proposta e anche la sua premessa che rimangono quindi completamente a sfavore del mondo animale senza alcuna apertura verso la crescita di una maggiore coscienza ecologica, resto dell’idea che la Rete non possa firmare il documento. Ovviamente (e viene chiesto anche questo in alternativa) rimane la firma singola di ciascuno.

A questo punto mi pare doveroso riproporre fortemente un prossimo incontro chiarificatore della Rete sul rispetto degli animali e il vegetarianesimo (un importante testo da leggere è Ecocidio di Jeremy Rifkin).

Stefano Panzarasa  ————————————

Prendo lo spunto dalla  lettera ultima di Vincenzo Benciolini, che ho trovato comunque ben equilibrata, per fare alcune precisazioni ulteriori sul concetto di agricoltura naturale, scissa dall’allevamento sia pur biologico.
Secondo me è comprensibile che in un piccolo appezzamento agricolo vi siano anche animali a condividere il territorio sia per questioni di pulizia del fondo, sia per la produzione di letame od eventualmente latte, questi animali dovrebbero poter vivere dei soli erbaggi e rimasugli di cucina, in modo che la loro presenza sia realmente in sintonia con il contadino e con il luogo, perciò nell’appezzamento coltivato naturalmente  non dovrebbero essere ammessi allevamenti di animali nutriti a mangime, la qual cosa fuoriusciurebbe da una sistema ecologico di piccola agricoltura.
Alcune galline (od altri volatili) fanno le uova e va bene… può anche capitare che ogni tanto qualche galletto in più può essere sacrificato,  se vi sono degli armenti come pecore  e capre occorre limitare il loro numero alle reali possibilità di loro sopravvivenza nutrendosi con i prodotti spontanei del campo,  quindi non credo che vi sarebbero molti agnelli da macellare, forse al massimo uno o due all’anno giusto per Pasqua come si dice…  Se si attuasse questa metodologia semplice e corretta dal punto di vista ecologico ed alimentare, il contadino di fatto ritornerebbe ad una dieta tradizionale mediterranea in cui la carne compare molto raramente sul piatto e questo lo accetto….. (anche se continuo a dichiarare che se ne può fare tranquillamente a meno e ve lo confermo essendo stato vegetariano ed in perfetta saluta dal 1973.
Non aggiungo altro e chiudo qui il discorso, per quanto mi riguarda,  inserendo questo pensiero di  Rajendra Pachauri,  presidente del Comitato intergovernativo sul cambiamento del clima (Ipcc), che in un’intervista al settimanale britannico The Observer ha dichiarato che “dovremmo tutti osservare almeno  un  giorno  vegetariano» alla settimana, se vogliamo contribuire con il nostro comportamento a diminuire le emissioni di gas «di serra» nell’atmosfera” (Fonte AVI, Ciro Aurigemma).  http://www.vegetariani.it/vegetariani/articles/2027.html

Grazie per aver pazientemente letto sin qui,

Paolo D’Arpini – Calcata (VT)
Referente della Rete Bioregionale Italiana – Bioregione Tuscia

La proposta iniziale si trova  sul sito:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/09/16/spesa-economica-al-mercation-della-natura-e-discorso-sullagricultura-contadina-allinterno-della-rete-bioregionale-italiana/

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.