Avverse visioni sull’agricoltura biologica naturale e OGM – Lettere di Alba (Condominio Terra) e di Massimo (Rete Bioregionale Italiana)

Caro Paolo, tu scrivi

“Segue ora  la brutta  notizia, che è stata pubblicata su Il Giornale di oggi (famiglia Berlusconi) e merita una adeguata risposta, per favore contribuite a fare chiarezza sulle menzogne  contenute nell’articolo che potete leggere in questa URL:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=289857″

Ho letto l’articolo:quali sono le menzogne?
Ti sarei grata se me le indicassi.

Forse il fatto che il Giornale sia proprietà dell’odiata famiglia Berlusconi deve farci ritenere  automaticamente  false tutte le notizie che vi vengono pubblicate?

Mi rifiuto di dare corpo a pregiudizi, di qualunque genere: trovo che siano oltre che dannosi, anche pericolosi in generale, poiché sono sintomo di acriticismo e causa di ignoranza, soprattutto quella di ignorare, che impedisce la conoscenza libera.

 La mancanza di cultura scientifica diffusa è certo purtroppo un’eredità non superata -malgrado Galileo, Copernico e  l’Illuminismo – del cattolicesimo, come la diffidenza nei confronti delle scienze moderne.
 Non sempre quel che non si conosce ( per ignoranza in senso di ignorarne i principi e le caratteristiche positive ) è falso.
 Ogm  significa solo che si sa esattamente  (criterio logico-matematico abbinato alla sperimentazione)  come nasce, da cosa, dove è prodotto, da chi e cosa produce nell’organismo umano e animale che lo utilizza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Organismi_geneticamente_modificati
 
La maggior parte di ciò che viene definito “biologico” non ha e non dà nessuna garanzia neanche lontanamente simile.  Biologico significa solo che è definito “logicamente compatibile con la vita”( ovvero senza “veleni”): come, in base a quali criteri, da chi o perchè venga definito tale non è né scientificamente documentato, né tantomeno testato.

Da Wikipedia

“La parola “biologica” presente in agricoltura biologica è in realtà un termine improprio: l’attività agricola, biologica o convenzionale, verte sempre su un processo di natura biologica attuato da un organismo vegetale, animale o microbico.

La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale consiste nel livello di energia ausiliaria introdotto nell’agrosistema: nell’agricoltura convenzionale si impiega un notevole quantitativo di energia ausiliaria proveniente da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica, ecc.); al contrario, l’agricoltura biologica, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall’industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica.

Una dicitura sintetica più appropriata avrebbe forse potuto essere una di quelle adottate in altre lingue, agricoltura organica oppure agricoltura ecologica, in quanto mettono in evidenza i principali aspetti distintivi dell’agricoltura biologica, ovvero la conservazione della sostanza organica del terreno o l’intenzione originaria di trovare una forma di agricoltura a basso impatto ambientale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_biologica#Definizione
Ciao Alba

 

 Evviva le differenze -evviva i pari diritti e doveri
abbasso falsità e ipocrisia – abbasso omologazioni egualitariste
condividi le informazioni e le esperienze
http://albamontori.blogspot.com 

 

 

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Commento di Paolo. La mia  risposta  ad Alba   si trova in: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/09/12/alba-albina%e2%80%a6-quanti-giorni-mancano-alla-mattina/  

———————————————————  Lettera  per l’agricoltura “contadina”  – Rete Bioregionale Italiana
dopo tanto lavoro di costruzione e ragionamento, ti faccio conoscere il testo della campagna popolare  per una legge che riconosca l’agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia  condiviso con Civiltà Contadina e con chi vorrà aderire.

Il testo è il risultato di un confronto durato molti mesi. Vi sono state raccolte osservazioni e sono state accantonate le questioni controverse. Il tono non echeggia quello di una legge ma si fa portavoce di richieste forti benché – a mio parere – non velleitarie: sono richieste ragionevoli, non provocatorie; puntano al dialogo e all’incontro, non allo scontro e al rifiuto. Non vuole e non potrebbe dire o chiedere “tutto”: può essere un inizio.Lo scopo è doppio:
1. riunire intorno ad alcune proposte semplici un intero popolo, quello di chi vive dentro e intorno al mondo rurale;
2. fare pressione su stato e regioni (se riusciremo ad avere una sufficiente numero di adesione) per aprire un primo, piccolo, parziale spazio di libertà per chi si riconosce più come contadino che come imprenditore agricolo.

Se gli amici della Rete trovassero condivisibile e importante questo documento, credo che la Rete potrebbe diventare contitolare e promotrice della campagna. Se la Rete non può esprimersi collettivamente allora lo proporrò singolarmente a tutti quelli dei quali ho l’indirizzo.La campagna  “ufficialmente” non partirà subito ma in ottobre, quando avremo raccolto un numero speriamo sostanzioso di adesioni. E vorremmo che partisse con una forte iniziativa di comunicazione e stampa.
Intanto proponiamo adesione titolarità e promozione anche alle altre organizzazioni sensibili alle ragioni della ruralità.

Un eventuale prossimo incontro tra chi aderisce alla campagna potrà servire per rinsaldarci e diventare operativi.

Massimo Angelini
Consorzio della Quarantina
www.quarantina.it

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