Cambiamenti climatici ecologia vegetarismo

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Sono ormai noti a tutti i risultati degli studi sui cambiamenti climatici mondiali, per cui ci sono stati recenti cambiamenti di direzione sulle energie alternative in Italia e in Europa, nonchè importanti proposte al G8. Inoltre da anni si verifica una evoluzione dell’agricoltura e dell’alimentazione, verso il biologico, il naturale, con grande diffusione dell’alimentazione vegetariana, consigliabile anche per adeguarsi ai cambiamenti climatici in atto, per contribuire alla resistenza fisica e quindi alla salute psico-fisica globale.

27 agosto 2008 – Ciro Aurigemma (Responsabile AVI settore ecologia, psicologo, delegato lazio Avi)

Fonte: L’Idea vegetariana n. 201 – settembre 2008

Le Conferenze ONU sul cambiamento climatico concordano sui cruciali passi futuri per contrastare il cambiamento climatico, si concludono con l’adozione di molte decisioni che mirano in linea di principio a rafforzare gli sforzi globali per combattere i gravi cambiamenti climatici.
Sono state prese decisioni chiave che delineano il percorso della futura azione internazionale sul cambiamento del clima: riduzione del 20% in Europa dell’energia dal petrolio, riduzione delle emissioni dannose all’ambiente del 50% entro il 2050 nei paesi sviluppati. Nell’ambito del Protocollo di Kyoto, è iniziato il processo verso impegni futuri,oltre il 2012. Il tutto si discuterà nel 2009, dopo la crisi del dialogo a Bali, comunque è stato adottato il regolamento del Protocollo di Kyoto del 1997 e la maggioranza dei paesi sviluppati si sono impegnati a finanziare l’operazione dello sviluppo pulito, con milioni di dollari.
Il premio Nobel per la pace è stato poi assegnato nel 2007 all’ IPCC, Comitato scientifico internazionale delle nazioni unite, e ad Al Gore, ex- vice presidente USA, che lavora da tempo in questo senso, che hanno unanimemente concordato sulla necessità di intervenire sull’inquinamento, per migliorare l’effetto serra e il clima: necessario un taglio dal 25 al 40 per cento delle emissioni per il 2020. Il presidente dell’IPPC è da tempo vegetariano ed auspica tale direzione a livello mondiale, come alcune statistiche affermano: 50% di vegetariani entro il 2050. Quanto ad Al Gore, l’indicazione di “modificare la dieta in modo da consumare meno carne” è scritta a chiare lettere nel libro che è uscito insieme al suo film Una scomoda verità, vincitore dell’Oscar.

E’ stato poi da tempo diffuso il dato che bestiame genera il 18% dei gas serra, più di quelli prodotti dai trasporti… e occupa il 26 % della superficie terrestre: mangiare meno carne aiuterebbe quindi la salvaguardia dell’ambiente, come dichiarato anche dall’economista Jeremy Rifkin.
La Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, fonte ‘insospettabile’, in quanto accusata spesso di “sostenere l’insostenibile”, incoraggiando la diffusione degli allevamenti, scavalca gli ambientalisti e gli animalisti con il rapporto Livestock’s Long Shadow -Environmental Issues and Options (La lunga ombra del bestiame. Questioni ambientali e possibili opzioni). Il rapporto mostra come gli animali allevati siano un importante contributo ai maggiori problemi ambientali d’oggi e chiede azioni urgenti e importanti.

Diventa allora necessario diffondere esempi concreti di ritorno alla natura, di recupero ambientale, di ritorno all’ artigianato, all’arte e alla cultura contadina e della natura, come modi di vivere più in sintonia con la natura stessa e ora quindi di attualità e di spunto, e quindi da valorizzare, come ”creatività” in senso lato, da applicare anche nel campo della coltivazione agricola e dell’alimentazione umana, da orientare in senso bio-vegetariano, anche come salvaguardia ambientale planetaria, oltre che come sappiamo, individuale.

Invitiamo tutte le persone di buona volontà e le associazioni a cooperare attivamente in questa direzione! Ognuno secondo le sue diverse modalità, idee, apporti, culture, ecc., ma con il comune obiettivo di rendere vivibile e respirabile in nostro pianeta!

Anche chi non si sente ancora pronto a diventare completamente vegetariano per questo motivo, da un giorno all’altro, può cominciare a informarsi, a crescere nella coscienza ambientale, a contribuire, anche riducendo gli sprechi e con graduali modifiche alimentari, degli stili di vita, ecc…, non per moda o per opinione personale, ma per una partecipazione ad una evoluzione e ad una necessità comune, riguardante il pianeta Terra e i suoi abitanti…!

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