Dedicato a lui… Il IV° cavaliere….

Poems and Reflections ilaria 13 agosto 2008

“Il santo non accumula;   più dà agli altri e più profitto ne ricava;  la via del santo è operare ma non contendere”  (Lao Tze)

“Non coartare il cuore degli uomini, il cuore umano se lo si urta s’abbassa, se lo si esalta si innalza,  in alto o in basso che sia  è costretto ed offeso”  (Chuang Tze)

Galop, galop…  ve lo ricordate il galoppo svolazzante dei quattro cavalieri dell’apocalisse?   Guardate bene adesso,  là sulla destra,  c’è lui.. il IV° cavaliere, quello della paura.Ha  uno strano orrore soffuso  disegnato  in faccia,  è il terrore raggrinzito della perdita e la frenesia del mantenimento di quel che ha acquisito, eppure ride!

Il suo messaggio è la sua condanna.   Suda  freddo e trasmette freddo ma il volto è ridanciano, la cavalcatura  bardata d’oro e di gemme,  il titolo e lo stemma disegnati sullo scudo sono lucenti, la sua epidermide è tirata, l’occhio vitreo, il sorriso stampato. Poverino! Non sa quando ma sa che  un giorno “oggi o fra cento anni” giungerà alla sua odiata destinazione, la resa dei conti, la perdita di ogni suo bene.     Quando giungerà quel giorno…  non la lunga lancia o la spada affilata,  non il nero destriero o l’armatura smagliante,  nemmeno uno spillo minuto potrà recare con sé…La vera immagine di Dorian Grey già si riflette sul suo look, ora lucidato a festa!

Povero cavaliere, quanta paura…. Quanta paura di perder tutto,  quel che ha guadagnato, rubato, espugnato,  occupato… pensando che fosse diventato tutto suo…. Giacché il male di quel IV° livello  è il sentirsi padroni di ciò che ci circonda, ci si identifica con il possesso:  “quel che è mio è mio e quel che è tuo è anche mio”. Comunismo ad personam.

Con una boccuccia così fine, con un eloquio così educato come ha potuto  appropriarsi di così tanto? L’interezza di quel che gli è venuto a tiro?

“Offendere gli altri è possibile solo offendendo se stessi” purtroppo lui ricorda e conosce questa legge della natura, la quarta legge,  egli infatti la incarna, in negativo…. È l’amore di sé che diventa legge, che si fa vincolo, nel porre gli altri in asservimento,  è l’adattamento degli altri alle proprie esigenze, la filosofia dell’utopia personale  istituzionalizzata, l’idealità illusoria del singolare che si traveste da sociale e pubblico,  l’arroganza del raggiungimento, la scalata  nel fittizio,  l’accaparramento del futile,  la rappresentazione di un potere furbo.. in cui c’è anche amore  ma è solo amore  per sé… un amore edonistico riflesso nello specchio dell’ego.

Povero cavaliere, già lo vedo caracollare, già il sorriso si fa ghigno.    ”…oggi o fra cento anni non sai quando verrà la confisca dei beni!” Paolo D’Arpini  

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