Lettera aperta agli amici di Vivi Viterbo ed a tutti coloro che hanno a cuore l’Italia

Cari amici. Ho letto il commento (pubblicato nel sito di Vivi Viterbo) sulla analisi da me fatta riguardo la produzione energetica e l’autonomia politica in Italia.

Mi chiedete “cosa ne penso dell’atteggiamento possibilista del sindaco Carai di aprire la centrale di Montalto al nucleare” (sic) ?

Beh, quella centrale era nata proprio per il nucleare -assieme all’Enea della Casaccia un centro studi per portare avanti la ricerca su questo settore.

Dopo il referendum che dichiarò l’Italia paese denuclearizzato tanti nostri scienziati o sono emigrati o si sono dedicati ad altre attività. Vedi ad esempio Paolo degli Espinosa (che nasce come ingegnere nucleare dell’Enea) con il quale in passato studiammo varie soluzioni energetiche alternative (cogestione, fotovoltaico, lampadine a basso consumo, elettrodomestici migliorati, etc), assieme a lui ed altri tecnici amici presentammo un progetto specifico al comune di Nepi -di cui fui l’ispiratore e coordinatore- con i buoni auspici dell’allora assessore Di Giovenale e dell’allora non assessore Moreno Mengari e la benedizione della funzionaria regionale architetta Lidia Bonura (che vi potranno confermare i fatti).

Lo studio da noi presentato a Nepi andava nella direzione soprattutto del risparmio energetico e del riciclaggio e della produzione di biogas. Purtroppo il comune di Nepi dopo qualche conferenza, e diversi articoli sui giornali (da me scritti su Paese Sera, Messaggero, Il Giornale d’Italia, Corriere di Viterbo, Avvenimenti, Mondo Sabino, Cuore, etc.) insomma fatta la bella figura sulla carta -come si dice- abbandonò l’attuazione del piano che comportava diverse mosse .. sociali e politiche (insomma era troppo impegnativo ed evidentemente il comune di Nepi voleva solo fare una bella figura di facciata).

Fatto sta che dopo quell’esperienza, io personalmente continuai la battaglia con la proposta dell’attuazione immediata della raccolta differenziata e del riciclaggio con Stefano Zuppello ed i “centri di raccolta ecologici”, che univano il divertimento e la socialità al compostaggio ed alla differenziazione utile dei rifiuti e produzione di biogas (mi sa che saranno trascorsi oltre 3 lustri), mentre l’ingegnere degli Espinosa trovò sponde meno bucoliche ma più redditizie e si fece paladino assieme ai Verdi (strano ma vero!) dei termovalorizzatori, anzi il primo che propose fu proprio a Civita Castellana. Non so se ricordate la battaglia cruenta che ne nacque parecchi anni fa in cui alla fine persi ogni aggancio politico per la mia opposizione a quella discarica con inceneritore che era prevista proprio a ridosso del Parco del Treja, su progetto di Ambiente Italia e Verdi (alla Regione Lazio il maggiore sponsor era Giovanni Hermanin, assessore all’Ambiente dei Verdi e presidente regionale Legambiente, che credo ora stia con i “margheritini” del PD). Le cose andarono proprio così ed io fui esautorato da ogni “incarico” politico e passai all’agricoltura… Infatti, a causa della mia battaglia cruenta contro quell’impianto, fui scacciato dai Verdi e da Legambiente (nelle cui fila militavo da anni), anche perché con la mia opposizione (e rivolta popolare che ne seguì in tutti i paesi dell’Agro Falisco) contribuii fortemente alla caduta della giunta rossa di Civita e provocai la non rielezione di Badaloni alla Regione. A Civita Castellana -per “merito” mio- vinse Giampieri ed alla Regione Lazio vinse Storace.

E siccome sono sempre stato un laico e non un politicante venduto (il mio motto è “giustizia e libertà”) fui allontanato ignominiosamente anche dai vari giornali di sinistra (sui quali scrivevo ogni giorno) e dal bel mondo intellettuale, sempre di sinistra (contemporaneamente sberleffato dalla destra), del quale sino allora ero una stella nascente…. ed un “guru”…

Mi son divertito, ho fatto il mio dovere, mi son preso gli schiaffi in faccia, e non ho nulla da rimpiangere ma adesso dire che sono a favore del nucleare mi sembra un po’ esagerato…. e poi non mi va di dare un’altra possibilità a Paolo degli Espinosa, visto che lui è proprio ingegnere nucleare mentre io son solo “agricoltore” e “scribacchino” (dicono i giornalisti professionali).

Ho fatto questa lunga premessa per farvi capire il retrovia nel quale mi muovo…. E a questo punto affermo: “Dal punto di vista della ricerca scientifica sarebbe opportuno che anche il nucleare venisse ripreso come opzione, ma non in forma produttiva. Ovvero sono favorevole a continuare la ricerca sul nucleare, in attesa del famoso “nucleare pulito”, o fusione fredda, ma non sono per nulla d’accordo di impiantare una centrale nucleare a Montalto od in qualsiasi altro luogo in Italia”.

Perché dico ciò? Semplice, la tecnologia attuale è troppo pericolosa, lo vediamo con i continui incidenti degli impianti in Francia (ed altrove) ed inoltre c’è il problema gravissimo delle scorie, che sono assolutamente non smaltibili, e che resterebbero un veleno incombente per le generazioni a venire….. e questo non possiamo permettercelo. Tra l’altro ho il dubbio che già vi sia del materiale fissile inutilizzato sia alla Casaccia che a Montalto ma queste cose ovviamente non si possono dire (anche se ve le sto dicendo).

Passiamo quindi al discorso del ritorno all’idroelettrico e dello sviluppo fotovoltaico che mi sembra al momento l’alternativa più percorribile, per ripartire da una produzione locale (in previsione della dismissione dei mega-impianti a carbone e policombustibile di Civitavecchia e Montalto di Castro).

Qui dabbasso riferisco dei dati specifici sul tema del fotovoltaico che ho ricevuto oggi dall’ecologista Marco Palombo.

Fotovoltaico: nel mese di luglio 2008 in Italia nuove installazioni per una potenza di 20 MW. Nel mese di Luglio 2008 sono stati installati nuovi impianti fotovoltaico per più di 20 MW. In valore assoluto il fotovoltaico resta ultraminoritario, in Italia 158 MW, ma la percentuale di incremento annuo e’ attualmente superiore al 100%. Quindi l’obiettivo di 3000 MW nel 2016, indicato nel decreto ministeriale 19/02/2007, appare già da ora decisamente sottostimato, pur considerando che gli incentivi del DM 19/02/2007 sono limitati ad un totale di 1200 MW, più gli impianti entrati in funzione entro 14 mesi dal raggiungimento di questo limite (24 mesi per i soggetti pubblici). Gli incentivi notevoli, anche se poco pubblicizzati e conosciuti, in un periodo di stagnazione (o recessione) economica, hanno messo in moto un movimento notevole di persone che in questo momento lavorano nel fotovoltaico e spingono le nuove installazioni. Manca l’impegno della politica e dell’ informazione che hanno interessi nei rigassificatori, nel nucleare (?), negli inceneritori; ma anche i movimenti ambientalisti e contro la guerra dovrebbero capire che lo sviluppo del fotovoltaico e’ un fenomeno che li riguarda.

Ed ora chiudo, non posso continuare oltre se no smettete voi di leggere….. e vi saluto con affetto e simpatia.

Paolo D’Arpini

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