CALCATA AMARCORD: PROIEZIONE DEL VIDEO CALCATA CITTA’ INVISIBILE

Dall’archivio storico del Circolo ho ripescato questo “racconto” di Elio
Rinaldi sulla nostra storia, siccome è veritiero e divertente lo inserisco
nella categoria: Testimonianze. Buona lettura…..

CALCATA AMARCORD: PROIEZIONE DEL VIDEO CALCATA CITTA’ INVISIBILE

Nel millenovecentosettantasette (1977) io e Beatrice comprammo la nostra
casa di Calcata e quando una sera di giugno di cinque anni dopo, concluso
formalmente il restauro dell’abitazione, scenderanno in piazza per la prima
volta con l’animo degli ultimi arrivati, vi era un gruppo di teatranti di
strada, i Vecchi Tufi recitavano davanti alla Depend’arp, un divertente, ma
come poi, capimmo, velenoso, atto unico intitolato PIPINO RE, la recita era
in realtà finalizzata alla polemica col Gatto Nero e con Costantino Morosin
accusati a torto od a ragione, di tentare di imporre agli altri gruppi la
loro egemonia culturale  ma questo noi due non potevamo ancora saperlo e
apprezzammo, durante i dieci minuti in cui questo fu ancora possibile, lo
stile degli attori Paolo D’Arpini, Alessandra Forti detta la secca, Pino il
Generale, Wilton. In scena Costantino era rappresentato in abiti orientali,
Il Gatto Nero, allora ancora per tutti, Peppe Salerno, piccolo piccolo,
avvolto in una grande gabbana scura, con un’altissima tuba in testa.
Improvvisamente e senza che alcunché lo facesse presagire, dal palcoscenico
cominciò il finimondo, le uova fischiavano come proiettili,
numerose e pericolose, verso il pubblico. Finì così che tutti scapparono e
la recita fu interrotta. Ne ricavammo, una prima impressione dei Calcatesi
immigrati da Roma, che non si è più modificata nel tempo e che non vi sto
qui a raccontare. Certo l’imprinting per me fu tanto forte quella sera, da
indurmi a fissare quel momento così come lo avevo subito, e così come
avvenne poi di volta in volta, di fatto in fatto, quasi in una cronaca
durata a lungo, in un disegno intitolato CALCATA 82 come l’iniziativa
culturale di Costa e Peppe, in quel momento tenacemente avversata dal gruppo
antagonista dei Vecchi Tufi. Abbiamo vissuto Calcata nella sua asprezza di
suburbio pulito, dove la natura è talmente integrale da sbalordire, dove le
persone vivono la loro privata anarchia, soggetti tuttavia ad un governo
rozzo e costoso. Avevamo progettato, io e Beatrice, di trasferirci a
Calcata, ma infine siamo ancora a Roma nella nostra casa, con lo studio a
San Lorenzo, e non rimpiango la scelta anche se la nostalgia a volte mi
assale violenta.
Paolo D’Arpini mio buon amico, è uno dei motivi di questa nostalgia, mentre
rimpiango le chiacchierate serene con gli ipotetici amici di Calcata,
davanti al fuoco, le passeggiate in campagna in loro compagnia,
sulla riva del Treja, le allegre risate, il buon vino. Peccato però che tale
evocato rimpianto sia solamente frutto della mia fantasia . Peccato che
nessuno o quasi, fosse disposto all’amicizia tanto aspra era la lotta per la
leadership. Non vi fu quasi mai nulla di più per noi, che un saluto fra
condomini che si incontrano nell’ascensore. Forse il momento che lì vivemmo
allora, non permise a ciascuno di noi “PRECURSORI” di aprirsi più di tanto
con gli altri. Mi rimane di quel periodo perciò, solamente una serie di
piccoli disegni a matita qui in mostra, a cui tengo molto, frutto di un  mio
personale diario delle emozioni, che costituiva anche una bonaria vendetta
verso coloro che continuavano a vivere nel modo stupidamente competitivo
della metropoli da cui tutti fuggivamo: PIPINO RE  – MOSTRA ALLA DEPEND’ARP
(forse di G. Croce?) – IL RATTO Dl MEMÈ  memè fu  il nostro amatissimo gatto
calcatese ma nato a Campo de’ fiori e ivi introdotto da Laura Bergagna.  IL
PROCESSO A PATRIZIA sulla piazzetta di S. Giovarmi Decollato – IL TEATRO
LIQUIDO spettacolo gay (?) in piazza, in odio feroce al popolo di Calcata -
1 ° MAGGIO a CALCATA scena erotico-campestre  RAGAZZA SULL’ ARCO ETRUSCO-
PROVE DI COLORE per la porta dell’UFFICIO POETICO DI CALCATA – MEMÈ CON SUO
MARITO – LE MIE MODELLE – RITRATTO DI RAGAZZA. Ed ancora mi rimangono alcune
piccole acqueforti e qualche litografia, in cui la cronaca cedeva il passo
alle atmosfere, ai personaggi irreali che intuivo al di là delle porte,
dietro i vetri opachi delle finestre, oltre i muri delle case ormai
disabitate di Calcata.
Ricordo una volta di aver curiosato da uno spacco nel legno di una porta,
seppi poi che si trattava del “teatro del Generale”, vidi una grande stanza
illuminata con luce gialla di pomeriggio e attraversata da lui raggio di
sole polveroso. In quella stanza ho poi ambientato una minuscola acquaforte
intitolata INTERNO A CALCATA CON LUCE DI POMERIGGIO E GATTO. Solamente tre
quadri ad olio figurano in mostra e tutti riguardano Calcata: – VEDUTA Dl
CALCATA DALLA GROTTA DELLE NINFE. – LA BUCA IN PIAZZA. Il momento in cui si
aprì una grossa voragine a testimoniare il degrado del Borgo allora come
oggi, privo di fognature degne di questa denominazione. -SULLA RIVA DEL
TREJA, Il degrado del parco e la Fuga di Pegaso. IL VIDEO CALCATA CITTA
INVISIBILE

Il 2 Sett. 1991 cominciai il lavoro di ripresa video per un documentario sul
“PAESE IDEALE “, da inviare al concorso indetto da non so più quale rivista
patinata turistico ambientalista (si trattava di Airone n.d.r.)
Il lavoro durò quattro mesi, trascorsi insieme a Pippo Giacobino che in
qualità di montatore cinematografico ed esperto di cinema, mi affiancava
durante le non brevi né riposanti giornate in giro per il paese. E furono
Feste dei Santi protettori, matrimoni, riprese a Calcata Nuova, a Calcata
Vecchia, al fiume, intorno alla rupe, gli animali, le musiche, i concerti in
chiesa, le Sante messe le interviste agli artisti, a Sista, a Fabio, a
Wilton a D’Arpini al Generale, nella scuola elementare, con Sandra, ecc.
ecc.  per un totale di 35 ore di riprese.
Alla vigilia della consegna, non so ancora dopo tanti anni per quale motivo,
Pippo Giacobino mi comunicò la sua intenzione di mollare tutto senza darmene
tuttavia la minima delle spiegazioni, presi atto civilmente della situazione
e continuai a lavorare per disperazione, per tigna, per rabbia, o forse per
amore, alla fine con Paolo, riuscimmo a spedire le copie richieste del
video, ai promotori del concorso. Il concorso fu vinto da uno dei due film
prodotti a Calcata, che si aggiudicò così il titolo, non so quanto meritato,
di  “PAESE IDEALE D’ITALIA”. Non si seppe mai tuttavia, quale dei due film
inviati a concorso avesse effettivamente vinto, il mio o quello della
concorrenza. Sta di fatto che l’altro filmato, che non ho visto, pare
consistesse in un cortometraggio a scatto uno, di diapositive, accompagnato
da un dotto commento del Prof. Portoghesi. Si disse che tale prodotto,
sostenuto dall’Amministrazione Comunale avesse ottenuto il titolo e perfino
un congruo premio in denaro destinato a scopi sociali non so quanto a
tutt’oggi, realizzati.

Il nostro video successivamente messo in programma il 13 Aprile `96, al
Circolo Vegetariano, fu montato privo delle parti riguardanti Calcata Nuova
per protesta contro la pretesa del Sindaco (allora Luigi Gasperini) e della
locale Pro Loco (allora di Giuseppe Salerno) di imporre gratuitamente, la
loro etichetta di sponsor su un prodotto costoso, le cui spese avevo
sostenuto da solo. Il tempo da allora trascorso è stato tuttavia buon
medico, e la vecchia incazzatura che pur stento a dimenticare, non mi
impedisce di mettere a disposizione di tutti una scelta dei materiali allora
girati e che riguardano soprattutto Calcata Nuova. Scelta limitata ad alcuni
momenti salienti della vita di Calcata nuova che si integrano con la parte
inviata a concorso. Siete tutti invitati a vederli per quel poco o tanto che
valgano, anche tu Pippo Giacobino. anche tu, compagno Gasperini Sindaco di
Calcata.
Buon divertimento dal mio…. Elio Rinaldi.  Roma I2 Aprile 1996

P.S. La proiezione si fece, come annunciato, ma non vennero nè il sindaco nè
alcun altro dei menzionati. “La verità fa male lo so….”
P.D’A.  – 2 giugno 2008

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