Archivio della Categoria 'Poems and Reflections'

Riflessione sui movimenti positivi e negativi nella psiche collettiva… (la teoria degli pseudopodi psichici)

Nel libro Riciclaggio della Memoria*, ho raccontato di come nella nostra società, nell’anima della specie chiamata anche “aura psichica”, si manifestino diverse forze cinetiche che spingono l’intelligenza in un continuo altalenante processo elaborativo. La psiche collettiva ha varie sfaccettature ognuna delle quali rappresenta un modo di pensare in ognuno dei campi d’interesse umano: economia, tecnica, arte, scienza, religione e spiritualità. Come avviene ad esempio nell’ameba, animale unicellulare, c’è un corpo massa che è perlopiù statico, rappresentato dalla grandissima parte degli umani che vivono in un tran-tran consuetudinario, nei credo, da questa massa vengono emessi pseudopodi mentali che spostano l’intelligenza in un processo vitale.

I processi vitali vengono sospinti attraverso il movimento di due tendenze di cui una attaccato ai modelli dell’ego, dell’interesse privato, della tradizione basata sul settarismo ed un’altra protesa verso la sinergia, il superamento delle divisioni ideologiche, verso l’accrescimento di coscienza, verso l’integrazione con il tutto e la liberazione dagli schemi. In un certo senso il legante che mantiene il corpo massa unificato deve necessariamente essere un misto di bene e di male, di verità e di finzione, di illusione e di conoscenza.

Questi due pseudopodi psichici si attivano attraverso l’azione di una minima parte di umanità, mentre nel corpo massa si stabilisce la stragrande maggioranza degli uomini.

Per una legge di equilibrio dinamico universale se, ad esempio, nella psiche collettiva lo pseudopodo regressivo è animato da un numero ristretto di persone che governano politicamente ed economicamente il mondo con l’attuale sistema di sfruttamento e dominio, anche nello pseudopodo evolutivo il numero di persone che emanano amore e solidarietà mutualistica è limitato. Mentre nel corpo massa imperano i grandi numeri, le grandi religioni, le classi popolari, le folle tifose di questo o quello ed i seguaci di varie mode o culture…

Alla luce di questa consapevolezza non mi meraviglia che se, nella parte regressiva, i veri detentori dei poteri sociali, economici e religiosi nel mondo sono -ad esempio- una trentina di persone (operatori occulti, coscienze ipocrite e votate all’illusione), altrettanto pochi saranno nella parte evolutiva (santi e coscienze libere dai vincoli dell’illusione).

Di tanto in tanto c’è un apparente prevalere di un “indirizzo” sull’altro ma infine, com’è postulato nel Taoismo, si torna sempre ad una stabilità, tra alti e bassi, nel corso del tempo…

Paolo D’Arpini

* http://www.tracce.org/D’Arpini.htm

Commenti disabilitati

Spiritualità Laica – Lo spirito percepito come sintesi fra intelligenza e coscienza

Seguendo un filone di “spiritualità laica”, possiamo definire lo Spirito come una sintesi fra coscienza ed intelligenza, non è un pensiero, anche se, in termini descrittivi analitici, non possiamo fare a meno di utilizzare i pensieri nel tentativo -per altro futile- di evocarne la natura. Questo perché il processo descrittivo rende lo “spirito” un oggetto della mente. Anche chiamandolo “spirito” resta un concetto, una immagine. E sappiamo che l’immagine mai può sostituire o realmente rappresentare e convenire quel che è la “sostanza”. Tutto ciò che è all’interno della coscienza è un oggetto della Coscienza. Forse è meglio precisare che il termine Coscienza, pur che rappresenta quanto voglio significare, venga qui sostituito da “Consapevolezza” poiché noi occidentali e soprattutto “cristiani” tendiamo a considerare la coscienza come una qualità morale. Si dice “fare l’analisi di coscienza” come se questa coscienza fosse un aspetto dell’anima.

Lasciamo anche da parte la considerazione materialista per cui la coscienza è il risultato di processi cerebrali, che è una spiegazione “scientifica” assunta in quanto si ritiene che la nostra capacità di analisi (intelligenza) sia susseguente al processo chimico delle cellule che si comunicano dati. Tutto ciò è la conseguenza del nostro ritenerci il corpo quindi questa considerazione non ci consente di andare “oltre” per percepire lo spirito, in quanto substrato e matrice. Anche qui il termine “percepire” non è propriamente corretto, poiché chi è che percepisce e cosa viene percepito? E’ evidente che tutto si svolge all’interno della Coscienza, la coscienza osserva se stessa e comprende se stessa.

Intelligenza e coscienza sono la stessa cosa e in verità sono la nostra vera natura. In qualsiasi modo consideriamo noi stessi, una anima un corpo, una mente… non siamo quello poiché l’Io non puoi essere un oggetto della conoscenza. L’Io è la conoscenza stessa che nel processo conoscitivo assume la forma di soggetto oggetto e conoscenza.

Fermiamoci comunque al “sentire” interno, quel sentire definito “io” e che è in verità pura coscienza. Prima di pensare “io sono questo o quello” se ci si ferma al nudo Io.. ci si rende conto che questa identità assoluta è priva di qualsiasi attributo.. E’ semplicemente consapevolezza.

Qualsiasi opinione o descrizione di tale “entità”, appartiene all’ego, inizialmente può essere accettata come base di confronto sulle idee, ma se osserviamo con gli occhi dello “spirito”, che tutti ci accomuna, scopriamo che l’opinione è solo un attaccamento, un riflesso condizionato, di cui potremmo anche liberarci se vogliamo avanzare in consapevolezza. L’opinione è una proiezione mentale, un meccanismo proiettivo del proprio identificarsi in un set di pensieri e credenze. Dal punto di vista dello “spiritualità laica” non ha importanza sforzarsi per sancire la supremazia della propria opinione. Si esprime l’opinione come un gesto, come una naturale e spontanea affermazione della persona che noi “incarniamo”. Quella persona è un personaggio nella commedia della vita, è giusto che si esprima ma non è necessario che prevalga. Quando si comprende la complementarietà di ogni aspetto e forma dell’esistente ci si limita a svolgere la propria funzione, nel modo più accurato, senza sentirsi né responsabili né portatori di un messaggio superiore.

Si porta avanti “l’opinione” come se fosse un lavoro da svolgere ma senza sentire che i risultati di tale lavoro ci appartengono. Insomma si compie un “dovere” con distacco…. Secondo i grandi saggi l’opinione è un automatismo della percezione individuale. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se almeno fossimo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale, cercando di integrarla nell’insieme del conosciuto, forse così stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo spirituale” auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite. Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità e del distacco egoico in cui l’opinione viene espressa.
Ed in fondo perché attaccarsi o farsi condizionare da qualsiasi opinione? Una volta capito che tutte le opinioni sono solo aspetti esteriori del nostro sentire, della nostra educazione, del nostro bagaglio genetico, etc. etc. Come si può ritenere che una qualsiasi opinione, pur ben espressa o motivata, possa influire sui nostri comportamenti o convincimenti, in antitesi con noi stessi? Se noi ci riconosciamo nell’opinione espressa da qualcun altro vuol dire semplicemente che quella cosa stava già dentro di noi, l’abbiamo riscoperta. Se invece non ci tocca… lasciamola andare come l’abbiamo incontrata.

Una piccola similitudine: quando ero un adolescente, forse all’età di 13 anni, confessai al prete della mia parrocchia che non riuscivo ad accettare il fatto che esistessero inferno, paradiso, limbo.. che vengono considerati “eterni” contemporaneamente alla realtà eterna del dio stesso. Se dio è eterno ed infinito come possono coesistere più eternità separate e contrapposte? Il prete mi disse che dovevo credere a quanto affermavano le scritture perché quella è la parola di dio ed è un “mistero della fede”. Ovvio che non gli diedi retta e continuai a meditare e riflettere sulle cose secondo il mio criterio di ricerca e non basandomi sull’opinione del prete o sui dettami delle scritture. Infatti se un dogma religioso è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarlo, esso non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirlo “imbroglio speculativo” teso alla propagazione e giustificazione di un “credo”. Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire e quando si ragiona in termini di affermazione del proprio pensiero, come spesso avviene nelle “prediche” religiose (di qualsiasi religione)!

Ed anche l’insegnamento morale ed etico non ha senso finché non si è centrati nello Spirito, ovvero in se stessi. Allorché si riconosce la “spiritualità” (ovvero Coscienza ed Intelligenza), come la propria natura, non c’è pericolo di compiere il male, poiché se stessi e il tutto che ci circonda e ci compenetra coincidono. Gli altri non sono realmente “altro” da noi, sono solo forme diverse della stessa sostanza, e quindi come potremmo nuocer loro? Nella Coscienza ed Intelligenza ogni nostra azione è compiuta al fine del beneficio comune. Ciò avviene anche se all’osservatore esterno può apparire che ci sia una intenzionalità personale nell’azione del saggio laico.

Ma tale “pensiero” (positivo o negativo) non influisce sull’onestà, sincerità e perseveranza nel praticare il bene comune, che è la caratteristica della “spiritualità laica”, che deve comprendere anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro. Infatti non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere su punti che a noi sembrano ledere tale principio… Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità. Ed in sintonia con questo predicato ognuno di noi dovrebbe occuparsi della propria auto-conoscenza e lasciare agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete!

Tutti tendiamo alla perfezione, seguendo le nostre propensioni e tendenze innate, in un apparentemente lunghissimo iter, che sembra non avere inizio né fine. Nell’osservazione empirica questo processo si manifesta come singoli fotogrammi che noi dichiariamo separati, perché osservati nel contesto dello spazio tempo lineare e con il senso di alterità e consequenzialità. Ma il film è lo stesso, contemporaneo, e ci siamo tutti dentro… Come dicono alcuni filosofi possiamo chiamarlo sogno o gioco (lila) che si svolge tutto nella Coscienza. Il sognatore diventa tutti i personaggi e gli eventi del sogno. Avviene così, senza scopo e nella gioia. Allo stesso tempo questo sogno è irreale perché è solo un processo nel divenire. Diventa però reale appena siamo “consapevoli” che noi siamo “quello” in ogni suo aspetto immanente e che siamo anche aldilà di “quello” in quanto pura Consapevolezza trascendente.

Paolo D’Arpini

Comitato per la Spiritualità Laica – Via Mazzini, 27 – Treia (Mc) – reciclaggiodellamemoria@gmail.com

Commenti disabilitati

Facebook o Fastbook? – Lotta all’ultimo brevissimo “mi piace”


Omero si tenne troppo “lungo” ed ha avuto pochi lettori

La lunghezza massima di lettura in un colpo solo è di 420 caratteri… perciò quando si vuole che il proprio scritto venga letto (su facebook) occorre centellinare le parole, bisogna sintetizzare al massimo. D’altronde questo rispecchia il modo di dialogare con i nostri simili nella società “dell’avanzata tecnologica e virtuale”. E’ pur vero che ci sono le “note aggiunte” in cui ci si può esprimere “at lenght” (senza limiti) ma tanto chi le legge quelle note? Ormai gli “amici” fanno clic clic con il mouse solo sui “mi piace” ed al massimo si azzardano con commenti di poche righe, giusto per dare la sensazione che hanno capito. In verità quando si posta un link con un articolo composito nessuno va a leggerlo, od al massimo commentano il titolo…

Se si vuole fare qualche uscita fuori dal coro restano sempre le parolacce, possibilmente fuori luogo.

Insomma da quando Alba Montori mi ha fatto iscrivere a Facebook (lo chiamavo fesbucco) mi son trovato a studiare glottologia profonda e nuovi modi comunicativi del vuoto telematico. Dopo due o tre anni di analisi comparata ecco che finalmente posso spiattellare quel che penso (ben sapendo che fra cinque minuti forse non lo penserò più, questa è un’altra regola diabolica del demone Bucco).

Espressioni

Marco Saba. “…scrivevo a Massimiliano De Cristofaro (polizia, nucleo NRBC, autore di un libello intitolato: “Il povero uranio”) su facebook chiedendogli ragione del silenzio assordante delle autorità sui tremendi effetti di Fukushima: almeno le donne incinte andrebbero avvertite, se ce ne sono ancora, e lui mi dice che nessuno vuol sentire… desolante… Allora ha ragione l’avvocato Marra, a fare video osé (nel prossimo, Sara Tommasi apparirà nuda per spiegare i 5 motivi di anticostituzionalità dei decreti di quel cretino di 3monti, vergogna della classe gay italiana (15), che ha “bonificato” i banchieri retroattivamente sul reato dell’usura. Si raccoglieranno firme per 5 referendum per abrogare questa vergogna)”

Massimiliano Viviani: “… questa è una società che necessita di un enorme sforzo quotidiano: far credere alle persone di vivere nel migliore dei mondi possibili costa fatica. Occorre un enorme dispendio di energia e di mezzi, principalmente mediatici -quotidiani, riviste, telegiornali, pubblicità, telefilm, musica e quant’altro- ma non solo. La stessa produzione incessante di oggetti, di eventi e di opportunità, che vengono sfornati a getto continuo, assume i caratteri del lavaggio del cervello, tramite cui uno si illude di vivere nel bengodi. E’ un mezzo di controllo della psiche. Perchè per dire una verità, basta dirla una volta sola, mentre per convincere di una menzogna bisogna ripeterla all’infinito. Questo è il significato della coazione a ripetere dentro la quale siamo immersi”

Noemi Longo: “…Fermare il tempo è l’unica modalità per ribellarsi a dei ritmi di vita imposti che ormai ci rendono schiavi e sempre più infelici. Fermare il tempo per osservare un po’ cosa realmente sta accadendo attorno a noi. Fermare il tempo per scendere in strada e spegnere la televisione che non aspetta mai. Fermare il tempo per costruirci la nostra verità che non è quella che ci vorrebbero far credere. Fermare il tempo per vivere meglio e non perdere il tempo. Fermare il tempo per impegnarci a costruire qualcosa. Fermare il tempo per denunciare i milioni di disoccupati e di precari che non hanno la possibilità di vivere e respirare. Fermare il tempo per considerare i diritti che sono doveri e si esplicano come tali. Fermare il tempo perché il tempo siamo noi. Fermare il tempo per rivalutare le risorse umane, fermare il tempo per risparmiare energia e produrne di nuove.
Perché…NIENTE FUNZIONA SE NON SI è PRESENTI.
Fermare il tempo per sorridere un po’ di più… perché anche sul menù del Mc Donalds… i sorrisi sono gratuiti!”

Paolo Farinella, prete: “..In questo tempo senza dignità e onore, è bello essere fuori del tempo e ingenui. Io me ne vanto. Scrive Bruna Rizzo su Facebook, citando Gandhi: «La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo» (Ghandi)”

Saul Arpino: “Evoé… chi c’é c’é e chi non c’é non c’é… Facebook viene considerato alla stregua di un gossip in rete od al massimo in una sorta di chat allargato. Eppure il demone fesbucco sta allungando i suoi tentacoli in sempre nuove aree del web, ormai é onnipervadente ed é arrivato ad inquinare ogni modo comunicativo… (nel senso che il comunicare tramite Facebook é talmente “diluito” da perdere quasi ogni valore reale, una sorta di pissi pissi bau bau permanente)”

Doriana Goracci: “Il 12 ottobre 2010, la sottoscritta è stata disattivata completamente dell’account da Facebook, forse grazie all’interessamento di una Vascabella “una ditta che da oltre vent’anni opera per promuovere la tecnica di: Cambio vasca in acrilico senza rompere piastrelle” e per 2 pugni di segnalazione, un’immagine offensiva, di cui riportavo la denuncia io per prima, delle donne e dell’UDI…”

La barista di Calcata nuova: “… ecco il cappuccino è pronto, ma ora ti saluto, sto chattando, qui nel retrobottega, con un amico su facebook…”.

Elke Colangelo: “…sulla mia bacheca del Facebook è successo un po’ di tutto allorché iniziai un nuovo argomento sul vilipendio inflitto ai maiali ad “opera” di un certo Win Delvoye, che esprime la sua “non arte” tatuando dei maiali fin da quando sono piccoli, continuando poi ad allargare il disegno man mano che crescono, ricoprendo gran parte del loro corpo. Bèh…non ti dico, è successo il finimondo; insulti , arrabbiature, mi hanno detto che io di arte non capisco un accidenti, Animalisti incavolati che insultavano chi non la pensava uguale a loro, tragici addii degli amanti di tale opere, con esclusione della mia persona dai loro contatti, ricerche da parte mia per saperne di più di questo strambo non artista, articoli, commenti ed elucubrazioni notturne..tutto il giorno con in testa un porco fisso… per giunta tatuato!”

IAD (internet addiction disorder): “..Controllate ossessivamente la bacheca di Facebook? Vi mette di cattivo umore non ricevere alcun messaggio?” Si tratta di comportamenti ossessivi verso il web e da oggi è possibile curare questa dipendenza… questo è l’obiettivo che si propone il laboratorio del Policlinico Gemelli. La patologia Internet Addiction Disorder è in aumento soprattutto presso i giovani, basti pensare che Facebook ha 60 milioni di utenti e che il 10% circa diviene dipendente…”

Fomafomic: “…Facebook è la più grande cazzata che la mente umana aveva bisogno di progettare ed il sufflé si sgonfierà quando riusciremo a sostituirlo da una cazzata maggiore. su questo viene abusato il termine “Amicizia”, anche se ho constatato che con estrema facilità si può trovare da trombare, si abusa dell’illusione di partecipare ad una battaglia sociale e che si fa parte di un “gruppo”, io stesso ho creato un gruppo è di fans di un portantino (…). amico mio di Bracciano, in 3 giorni ho raccolto 80 soci… Con questo non ho da dimostrarti nulla…facci quello che vuoi. su Face si diventa fan di qualsiasi cosa e si esaltano quelli che hanno capito che se dici la cazzata più grossa più si parla di te”

Giacomo Di Girolamo: “..Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi su Facebook per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda. Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare”

Circolo Vegetariano VV.TT.: “…. La necessità di inventarsi Calcata, da parte di chi la “utilizza” come valvola di sfogo all’alienazione del mondo moderno o come mezzo di sussistenza alternativa, avviene a causa della frantumazione sociale che contraddistingue la nostra società. Viviamo in un contesto sociale suddiviso, apparentemente unito da una sembianza di comune appartenenza. Le persone che abitano o visitano Calcata comunicano attraverso l’immaginato, sono abitanti di un mondo alla Matrix per intenderci, fantasmi nell’antro Platonico. Ma questo “luogo” non può essere vero, mancando la condivisione reale, il senso di necessità e fatica comune, l’incontro fisico, il contatto… è un mondo in cui tutto si riduce ad una rappresentazione, uno spettacolo mediato, filtrato, manomesso….. un teatrino o castello degli specchi. A Calcata viviamo come dentro al “Facebook” nel quale l’interagire è demandato al pulsante di un terminal. Allo stesso tempo siccome capiamo che questo “sogno” -che definiamo “concreta realtà”- è fallace, per sfuggirgli siamo pronti ad inventarci e dare per genuino un luogo ideale in cui rifugiarci, un paese folkloristico del weekend, con suoi propri valori (basati sul vuoto)…. Calcata, la bella, la fulgida, per trascorrervi vacanze da artisti, per compiervi ritiri spirituali ed estetici o notti di follia rave – per godere almeno l’illusione di un incontro con noi stessi e con i nostri simili….”

Paolo D’Arpini – 29 agosto 2011

Commenti disabilitati

Fermento etico e vivere secondo natura

fermento etico

questo quaderno vorrei si potesse leggere

da un lato e dall altro, al dritto e al rovescio.

da un lato si intitola:

curve ellittiche per funzioni modulari.

dall altro lato al rovescio:

memoria ancestrale della forma pensiero condivisione alchemica unione osmotica

remix di quel che ho scritto e ritrascrittto negli ultimi mesi, compresi appunti tratti dal giornaletto di saul.

curve ellittiche per funzioni modulari

vivere secondo natura

la verita e’ una o molteplice

se disegnano la circonferenza di un cerchio

vediamo che e’ una, se la osserviamo solo

da un determinato punto di vista, ma se la

osserviamo da un altro punto di vista

puo essere molteplice, perche potremmo

accorgerci che sopra esistono un numero

indefinito di altri cerchi che prima non vedevamo

e che ora coprono il precedente cerchio

[memoria ancestrale della forma pensiero

condivisione alchemica unione osmotica]

erbe cespugli arbusti e fiori

all alba dopo una notte di luna

geometrie di terra

si sfaldano

si ricompattano

per mano dell uomo

mani che vogliono

fermare lo scioglimento

dall acqua e dal vento

mani che vogliono

inventare e ricostruire

camminavo a piedi

la mattina alle otto

cipolla

dolce e succulenta

tenera e croccante

sale

lungo lento

saturo e solitario

sapore vero

connessione diretta

la plastica non matura…

ciao folletto degli orti,

mago delle zuppe e delle zappe

legge mistica dentro e fuori di te.

stupendo stato di mondo immacolato

di luce tranquilla. che meraviglia!

stai scrivendo dal paradiso?

prima di confrontarci con l’esterno

una profonda conoscenza del se occorre.

ognuno di noi puo prendersi cura di se stesso.

siamo tutti dotati, bisogna solo imparare.

io non lo so fare! parlo di condivisione dono

scambio. se qualcuno si prende cura del mio se

lo accetto volentieri. sto fuori di me, conosco poco la legge mistica e poco ambisco a mondi diversi dalla realtà quotidiana con cui mi confronto senza paura aperto al cambiamento all evoluzione

fermento etico

ballo sempre, pure da solo

sono uscito da tempo

dalla dimensione angelica

mi sento come una goccia

di acqua piovana

che di foglia in foglia

si unisce alle altre gocce

formando una goccia

sempre più grande

lignoranza e’ la causa

la conoscenza non e’ il rimedio.

balla come se non ti vedesse nessuno

oltrepassa la tua condizione angelica

guarda oltre

fra tutte le stelle

dell universo

la più splendente

sei tu!

suonano le campane

sulla spiaggia

domenicale autunnale,

amici giocano a calcio

io rido scherzo e li conto

anche se non conto

terra chiara

al chiaro di luna

corolle capovolte

di erbe rigogliose

alberi di cielo

mani si muovono

tra le foglie e le olive

vita di fiori

silenzi e risate

insetti uccelli

bellezza e amore

caldo e freddo

acqua e vento

vogliamo questo

vogliamo quello

pseudopodi

buon divertimento

nella sopravvivenza

reazioni inconsulte

di rigenerazione naturale

al mercato dei bifolchi

microrganismi effettivi

panacea universale

molti topi fuggono

la nave resta

e non troppo

perche il topinambur

ha fatto un fiore

si indaga sull inspiegabile

silenzio delle maggiori

organizzazioni ambientaliste

e di governo

tantri taoisti

su molti livelli

droni mariani

trame vaticane

ue gan uhn

come sassi

gettati in acqua

cerchi sereni

espressione bisogno

profondo affetto

garganic breath torre mileto

sannicandro giardino della gioia

30-31ottobre 1 novembre

yoga live, forest garden

immagina l uno

non seguito dal due

e poi abbandona

il concetto stesso di uno

pensavo peggio!

ascoltiamo l eco

della parola cosmica

che indica la nuova via

zappa: corte dei miracoli

set (quasi) acustico

le nuvole fanno fiu

il vento fa vuu

le fronde fanno sch

la luna fa locchiolino

il ciuco nella stalla

raglia e si meraviglia

il tempo (di) quinon valeniente

il paradiso dei calzini solo la lavatrice sa dove si trova

perche e’ lei che ce li manda, così andava cantando quinon al risveglio del mattino mentre si infilava un paio di colorati calzini a righe spaiati. quinon valeniente e’ un ragazzo francese che gira litalia a bordo di un vecchio furgone. lunghi dreads biondi occhi verdi larghi pantaloni di fustagno con grandi tasche laterali un maglioncino di lana naturale, gioca con le clave suona il didgeridoo e rimane spesso sospeso in equilibrio sul nastro elastico.

cosi trascorre le sue giornate lavora

la lana che cuce ai bordi con fili grossi e spessi.

“sono ricco in virtu della quantità di oggetti di cui posso fare a meno” se apri la tua mente chiudi bene il rubinetto se contribuiamo consapevolmente alla comunicazione tra di noi si stabilisce una fiducia reciproca.

e’ il grado zero della libertà!

come sono, come suono, come risuono,

vedo, guardo, sento, suono, sono.

dopo di che fai asciugare i semi e

conservali in un luogo fresco e asciutto.

ti ricordi quella sera? vi giuro di no|

molti sono occupati vanno e vengono

sono tempi in cui ce’ un gran da fare ovunque

ho poco da fare, sento il tempo leggero soffiare

intorno a me, sento la terra sotto i miei piedi

sento le nuvole sopra la mia testa.

quando mi metto in viaggio per itaca

mi auguro che la strada sia lunga ricca

di avventure ed esperienze,

sempre ho in mente itaca.

raggiungerla e’ il mio pensiero costante.

se la trovo povera non per questo mi avra deluso.

lei mi ha dato il bel viaggio senza di lei non mi sarei messo sulla strada.(kavafis)

lavoro come se non avessi bisogno di denaro

amo come se non mi avessero mai ferito

ballo come se non mi vedesse nessuno

quando i giorni saranno anni

la mia forza e la mia convinzione

non avranno eta

prima ero minerale

poi sono stato pianta

poi ancora animale

in fine mi sono fatto uomo

considero questo corpo

estratto dalla polvere

senza alcun dubbio

saremo angeli

usciremo dalla terra

e la nostra dimora

sarà il cielo immenso

oltrepasseremo anche

la condizione angelica

entreremo in quest oceano

e la nostra goccia dacqua

diventerà mare (rumi)

come fai a vedere le cose

così chiaramente?

semplice, chiudo gli occhi!

sette sono le stelle ed ognuna ha un nome

merope taigete alcione celeno asterope elettra maia augusta. sebbene piccole e povere di fulgore celestri sono poiché sorgono e tramontano al volere del padre zeus che ordino loro di segnalare l’inizio dellestate e dell inverno e l’apprestarsi della stagione dell aratura(…)

arato. poema dei fenomeni

il viaggio serve ad arricchire la conoscenza

a coltivare le capacita critiche

a stabilire e a rafforzare i legami.

e’ anche riconoscimento e stupore

di quello che gli altri sono pensano vivono.

lo scopo e’ allenare cuore e mente

a cogliere i fili dell invisibile,

sorta di pellegrinaggio nell animo umano

verso la conoscenza

che puo anche cambiare la vita

basta scrostarne

i segni del tempo e dell incuria

per tirarne fuori una vivida lucentezza

come quando si pulisce il rame

che da grezzo scuro e brunito

si trasforma in materia piena di luce.

montagne del calitrano a sponz

festa della luna dargento

zingari mariachi tzigani zuavi

rebetici lunatici asiatici

morigerati stanchi filantropi

compresa la banda della posta.

finalmente baba ganush

poté liberare il suo canto

franati detriti di mondi

mescolati in lucenti frantumi

caciotte imbottite di burro

fichi secchi con le mandorle

noci e uva passa

schietti richiami

per una folla densa

mobile e vivace

paesaggi lunari

di crete nude

di un bianco grigio

simile al colore

di un astro spento

il cielo sopra le nuvole

le nuvole sopra ilcielo

ho respirato

la polvere delle strade

l’odore dell asfalto

con la mia navicella,

ed ora eccomi qua!

dai confini del tempo

e dello spazio in cammino

verso una giusta direzione

a raccontare storie e filastrocche.

così la mia missione

si compie lungo i sentieri assolati

di una splendida giornata.

il sole al tramonto

colora di rosso

l’orizzonte.

resto semplicemente qui

ho pochi obiettivi da raggiungere

il paesaggio cellulare e’ tranquillo

io, adesso, anzi un secondo fa,

bolla creativa espresssiva,

lascio parlare i miei gioielli

la ricerca e’ finita!

fluttuare nella brezza

sia il tuo profondo piacere

the flow- segui il flusso

splendidi fiori

si apriranno nella mente

chi mai dentro di se

il vuoto misuro?

non e’ che non lo capisco…

solo cerco di

non prendermi sul serio.

non e’ un paradosso!

ogni molecola sorride

ed e’ sorpresa,

hai letto molto di me!

e’ così viaggio attratto

dal profumo della vita

ammaliato dal suo fascino misterioso

da cio che cerca forma e la trova

per poi modificarsi nuovamente.

sottili piogge

guidate dal vento

linee di paesaggio

sciolte

nel vapore acqueo

zolla dura

lenta e stanca

coltre assonnata

del suo apparire

al mercato

erbe fresche

dell esistenza

infrango sulla moltitudine

l onda del mio esistere

sento quel che sento

anche se poco lo sento

lascio certo per l incerto

certo del certo

incerto dell incerto

come una trottola

un attimo prima

di fermarmi

viaggio sulla strada

e sono io stesso la strada

più profondamente penso

più profondamente amo

la somma da…

[tilt]

minuziosi

impalpabili

paesaggi

incontro

chiarimento

dialogo

confronto

cerca te stesso

per capire chi sei

ritrova te stesso

se lo hai perduto

se non lo trovi

guarda più a fondo

sono semplicemente qui

ho poche prospettive

da raggiungere

sento il mio corpo

pesare verso terra

sento il mio respiro

farsi leggero verso il cielo

il paesaggio cellulare

e’ tranquillo

ascolto e respiro

dipende da come osserviamo

soprattutto se varchiamo la soglia

che ci porta a sentire il suono della vita

in ogni cosa ce’ un essenza

che la rende unica

e ci permette complementarità

con altri elementi,

come un orchestra,

le note sono nel vento

tremolio dondolante

alone satinato

nel rotondo del sole

movimenti silenziosi

stanno sotto la linea

umida della terra

nuvole si abbassano

suoli si innalzano

il cielo e la terra

si abbracciano

(il di dentro visto dal di fuori)

penso a te e rido-rido e penso a te

espressione bisogno

profondo affetto

chi puo dire altrettanto

nel mondo della sghangheratezza

e dell approssimazione

un giorno in una piazza di un paese

si incontrano damatira e spiritus mundi

dice madreterra:

mi sono permessa di portare

della rugiada mattutina

caricata di energia positiva al sole.

si respira bellezza.

risponde lo spirito del mondo.

cielo blu,

un pezzo abbastanza grande

del quale per anni

ho supposto l’esistenza

ed ho creduto fermamente

che continuasse ad esistere

al di sopra delle nuvole

quando ho aperto gli occhi

sono rimasto sorpreso

dalla tua bellezza

nella stessa piazza si incontrano

due maestri zen peroni e dreher

dice il primo:

la mente e’ come uno specchio

su di esso si raccoglie la polvere,

puliscilo dalla polvere

e sarai illuminato.

a sua volta dice dreher:

non ce’ mente e non ce’ specchio,

percio dove può la polvere raccogliersi.

chi sa questo e’ illuminato.

di passaggio il monaco giapponese ikea esclama:

chi svuota la mente diventa luna piena!

nello stesso momento

un uomo e una donna

si siedono a un bar:

ho avuto un idea ad occhi aperti, il caffè!

potresti avere un altra idea ad occhi aperti, il cornetto!

nel frattempo sette monaci tibetani di benetton

fanno mandala con colorati pezzetti di stoffa

monaci francescani scalzi della mecca di rimini

danzano e cantano inni di gioia.

sincretico divenire [in]

ritrova te stesso se lo hai perduto

cerca te stesso per capire chi sei

se non lo trovi guarda più in fondo

lavora come se non avessi bisogno di denaro

ama come hai sempre amato

balla come se tutti ti vedessero

quando i giorni saranno anni

la tua forza e la tua convinzione

avranno poca eta

prima eri minerale

poi sei stato pianta

poi animale

in fine ti sei fatto uomo

uscirai da questo corpo

e senza dubbio sarai angelo

immagina l uno non seguito dal due

poi abbandona il concetto stesso di uno

dall uno sorge l uno

se dall uno togli l uno

solo l uno rimane

[absolute]

soluzione = l’assoluto

Ferdinando Renzetti

Commenti disabilitati

Treia – Teatro dialettale: “La vita adè comme ‘na jornata”

La vita adè comme 'na jornata di Giandomenico Lisi

Venerdì 27 novembre 2015, assieme a Valeria e Giuseppina sono stato al Teatro di Treia per assistere ad uno spettacolo in dialetto marchigiano. La commedia era portatrice di una morale agrodolce… com’è la vita stessa. La scenografia mostrava un possibile ospizio per anziani dove la vita scorre tra ricordi e fantasie. Non mancano scenette ridicole e scenette strappalacrime. Gli attori molto numerosi davano un senso di realtà alla storia, sul palco si sono succeduti bambini, giovani e vecchietti, così il quadro della vita umana evocato dal titolo “La vita adè comme ‘na jornata” era completo…

Per noi di quell’età matura ed oltre è stato un momento di riflessione su quello che possiamo fare da “grandi” per continuare a mantenere dignità e gioia. Due parole sulla compagnia: “La commedia di Giandomenico Lisi è l’ultimo lavoro portato in scena dal Gruppo Teatrale Giovanni Ginobili. Dal 1981 il Gruppo è impegnato non solo a divertire ma, anche a trasmettere quei valori schietti e preziosi come la fedeltà alle tradizioni della propria gente, la tutela della propria identità ed una visione della vita a misura d’uomo che oggi purtroppo nel mondo della globalizzazione stanno rischiando di scomparire…”.

Son contento che Valeria e Giuseppina mi abbiano invitato ad assistere a questo spettacolo nel bel teatro di Treia… “La vita è comme ‘na jornata, co la mattina, lu pomeriggiu e la serata…”

Paolo D’Arpini

Commenti disabilitati