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31 ottobre 2011 – Samahin a San Severino Marche – Il Ciclo della Vita della Vigilia d’Ognissanti (Halloween)

Com’è nella tradizione pluriennale del Circolo Vegetariano VV.TT. anche quest’anno verrà celebrato il momento che nell’antichità segnava la fine dell’anno, e che sancisce una nuova tappa nel Ciclo della Vita.

In questo periodo dal 31 ottobre ai primi di novembre anche nella tradizione cristiana si ricordano i santi ed i morti e questo segna il collegamento fra il vecchio mondo pagano e quello nuovo conseguente all’avvento del Cristo.

La festa di Samahin è particolarmente sentita nella cultura anglosassone, infatti è una ricorrenza di origine celtica in cui si dice che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. L’evento era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, poi in un periodo successivo fu volgarizzata nella mascherata di Halloween, orgia consumista e finto carnevale. La vera tradizione afferma che siccome quella notte gli spiriti tornano sulla terra occorre ingraziarseli con alcune offerte che venivano lasciate sui bordi del camino, allora gli spiriti benevolmente potevano cedere un loro dono o messaggio. Se invece non trovavano alcuna offerta allora si vendicavano apparendo terrifici ai vivi. In parte la tradizione è rimasta con il famoso “dolcetto o scherzetto” di Halloween.

Comunque la cosa principale da farsi durante la giornata di Samahin, e soprattutto la sera, è quella di compiere dei riti nella natura, in particolare si apparecchiano in una radura due cerchi composti con gli ultimi fiori in modo che tutti i colori della natura siano rappresentati. A turno i partecipanti si posizionano all’interno di un cerchio, in cui si attirano i pensieri positivi verso i defunti, poi si passa all’altro dove si rinuncia a tutti i pensieri negativi nei loro confronti. In questo modo si pacifica il mondo dell’aldilà con l’aldiqua.

Quest’anno la cerimonia verrà compiuta dalla sciamana erborista di Vivere con Gioia, Sonia Baldoni, in località Ugliano, in quel di San Severino Marche. Più tardi ci recheremo nella casa accogliente, lì vicina, della scrittrice Lucilla Pavoni, dove desineremo con il cibo vegetariano da ognuno portato.

Paolo D’Arpini

Programma del 31 ottobre 2011:

h. 17.00 – Appuntamento da Lucilla e partenza per la passeggiata.
h. 18.00 – Cerimonia in radura con Sonia Baldoni
h. 20.00 – Accensione del fuoco e desinare conviviale
h. 22.00 – Riordino della casa e dei luoghi

Per informazioni logistiche e per confermare la presenza:

Paolo – 0733/216293
Lucilla – 338.7073857
Sonia – 333.7843462
circolo.vegetariano@libero.it

……

Ecco come raggiungere il luogo dell’appuntamento:

Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.

Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.

Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.

La manifestazione è gratuita un’offerta volontaria per il mantenimento dei luoghi e di chi ci accompagna sarà gradita.

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Treia, 15 agosto 2011: “.. l’attesa del Grande Cocomero” – Ovvero: vuoto nel pensiero e perdita della ragione, restando nell’ignoto…..

Eventi Paolo D'Arpini 19 luglio 2011

“L’ignoranza di Sè non esiste, è solo disattenzione. In fondo il preoccuparsi è semplicemente un penoso stato mentale, e la pena chiama attenzione. Il momento che tu sei attento, l’impellenza si scioglie e l’ignoranza scompare. L’attenzione ti riporta al presente, l’adesso, e questo è il tuo stato naturale, anche se raramente percepito”
(Sri Nisargadatta Maharaj)

Anche quest’anno si ripete la celebrazione dell’attesa senza speranza.. l’attesa del Grande Cocomero. L’evento è catalitico e criptico, rappresenta il momento in cui non c’è più nulla da aspettarsi, in cui le aspettative scompaiono, riscoprendo la gioia dell’essere presenti qui ed ora….

C’è stato un momento della mia esistenza in cui ho dovuto affrontare la perdita della ragione. Non nel senso che sono uscito di senno ma significando l’entrata in una condizione “psichica” in cui non è più possibile giudicare quel che è giusto e quel che è sbagliato. Uno stato di vuoto in cui l’osservatore interno osserva le potenzialità del momento sostituendo il giudizio con la testimonianza.

E lì finisce ogni affermare o negare, ogni vincere od essere sconfitti. So che quel momento glorioso in cui trionfa “l’attimo presente” è lo stato della vera nascita e della vera beatitudine. Eppure questa “condizione” si manifesta (e per me avvenne drammaticamente) come un ingrippamento del motore funzionale della mente. Un vuoto che sopraggiunge di fronte all’imponderabile ed all’inaffrontabile. Sapete la storiella zen che racconta il “satori”? Un giorno un viandante si trovò dinnanzi ad una tigre affamata.

Cercando di sfuggire alle sue fauci aperte ed ai suoi unghioni appuntiti si rifugiò su un precipizio, aggrappandosi ad una radice sporgente nel vuoto. La tigre si aggirava sopra di lui rabbiosa allorché l’uomo si accorse che anche sotto di lui, alla base del crepaccio, c’era un’altra tigre che lo spiava famelica. Proprio in quel momento la radice alla quale era avvinghiato prese a staccarsi dalla roccia, si vide perduto, non poteva risalire né scendere, nel mentre il suo sguardo si posò su una fragolina selvatica matura che pendeva invitante davanti ai suoi occhi, la colse.. Com’era buona….

Successe più o meno così pure a me, mi sentivo oppresso ed aggredito a destra e sinistra, il destino aveva deciso di farmi apprendere questa lezione. Che fare? Rispondendo alle provocazioni, con la violenza o la capziosità, avrei perso la mia equanimità di giudizio e sarei precipitato nella finzione speculativa (e satana è questo che vuole per attiraci nella sua trappola). Non avevo speranze.. e quando smisi di preoccuparmi, sentii che non importava assolutamente nulla ottenere un risultato logico e soddisfacente, lasciai andare ed abbandonai la frustrazione e la potenza, la vendetta e l’umiliazione, la giustizia e l’ingiustizia, il bene ed il male…. Insomma rinunciai, anzi “dimenticai”, ogni azione-reazione, questo lo chiamo “perdere la ragione”.

Ma attenzione, questa condizione di Vuoto, strettamente parlando, non si risolve in un “momento”, anche se la comprensione avviene in un “flash”, dovrà trasformarsi in uno stato, quell’essere in perfetto bilico, in cui non c’è che il sorridere ed il piangere insieme.

Come dice Capra, il fisico: “..analogamente al Vuoto dei mistici, il “vuoto fisico” -così chiamato nella teoria dei campi quantici- non è uno stato di semplice “non-essere” ma contiene in sé la potenzialità di tutte le forme. Queste forme non sono entità indipendenti ma sono manifestazioni transitorie del vuoto, che sempre soggiace ad esse. Il vuoto è “vuoto vivente”, pulsione creativa e distruttiva”.

Ed è proprio in questo stato “aldilà del ragionamento” che è veramente possibile godere in pieno della vita, nella sua interezza, è uno stato di perenne “comprensione” in cui è impossibile perdere, si vive momento per momento, con chiarezza, intelligenza, creatività. E’ un vivere nell’ignoto!

Buona “vacanza” anche a voi tutti!

Paolo D’Arpini

Programma – Attesa del Grande Cocomero, edizione 2011 – Treia, sede del Circolo Vegetariano VV.TT., Via Sacchette, 15/a (vicino alla porta Mentana o Montana o Montanara)

h. 9.30 – Rendez vous per un pellegrinaggio al pianoro di Santa Sperandia, nei pressi della torre diroccata resteremo in contemplazione del vuoto.

h. 12.00 – Ritorno al Circolo, canto dell’inno sacro dedicato al Guru Swami Muktananda, segue condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato.

h. 15.00 – Riposo

h. 18.00 – Passeggiata sotto le rupi di Treia per la raccolta di rifiuti abbandonati e dialogo in movimento.

Per info. e prenotazioni: circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293

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Treia e l’Acqua Cotta del 8 agosto 2011 – Celebrazione culinaria povera ricordando Nityananda (la beatitudine eterna del Sé)

Eventi Paolo D'Arpini 15 luglio 2011

Seguendo la tradizione, come da calendario interno, anche quest’anno il Circolo Vegetariano VV.TT. festeggia l’8 agosto, con la consueta ricorrenza della Festa dell’Acqua Cotta. Quel giorno la “comunione” consiste solo di acqua calda, pan secco ed erbe che siamo riusciti a raccogliere durante la passeggiata selvaggia… e chi conosce la natura sa che ad agosto di erbe ve ne sono ben poche… è perciò importante che i partecipanti apprendano velocemente a riconoscerle per non lasciarsene sfuggire nemmeno una. Cerchiamo in questo modo di risvegliare nei neofiti l’amore per il necessario e la gioia di godere di quel che si ha, senza aspettarsi la manna dal cielo.

Due parole sull’origine di questa manifestazione. Ricordo che già dai primi anni della fondazione del Circolo avevo inserito in calendario la commemorazione dell’8 agosto, la data in cui nel 1961 il mio nonno spirituale Bhagawan Nityananda lasciò il corpo. Certamente la ricorrenza non aveva alcunché di prosaico, ed era più che altro una ricorrenza di carattere spirituale … ma accadde che “i turisti per caso” Syusy Blady e Patrizio Roversi decisero di venire a trovarci per girare un breve reportage sulla nostra realtà di Calcata, e scelsero proprio quella data.. Dovetti pensare a qualcosa per coinvolgere un po’ di amici nell’evento e ricordai che quello era il periodo, nella consuetudine contadine, in cui si preparava l’acqua cotta. Recuperai perciò una ricetta locale ed assieme alla banda di soci del Circolo, che solitamente volontariava la presenza in occasioni simili, “ripristinai” la prima Festa dell’Acqua Cotta. La cosa non mi sembrò irriverente nemmeno nei confronti di Nityananda infatti voi sapete che nell’antichità si usava commemorare i defunti con pranzi e banchetti, perciò questa celebrazione mi parve di buon auspicio…..

Programma del 8 agosto 2011 – Treia, Via sacchette 15/a

h. 18.30 – Appuntamento in sede, venire muniti di sacchetto di stoffa o di cestino in vimini. Portare con sé alcuni tozzi di pan secco.

h. 19.00 – Partenza lungo un sentiero francescano per la raccolta di erbe aromatiche e commestibili, utili alla preparazione dell’Acqua Cotta.

h. 20.00 – Ritorno in sede e degustazione dell’Acqua Cotta. Segue una narrazione su Baghawan Nityananda e canto di mantra.

Prenotazioni ed info. circolo.vegetariano@libero.it – 0733/216293

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Finire giugno a Modena… con picnic vegetariano e passeggiata notturna

Eventi Paolo D'Arpini 28 giugno 2011

Da alcuni anni trascorro almeno un paio di mesi in provincia di Modena, a Spilamberto, che dicono sia stata costruita dai modenesi 800 anni fa per contrastare l’avanzata di Bologna. Beh, Bologna la conosco abbastanza, avendola visitata sin dagli anni della rivoluzione culturale, facendo visita alle cantine dove cantava e beveva ininterrottamente Francesco Guccini, però Modena mi è pressocchè sconosciuta. In un passato remoto, quando abitavo a Verona e mi recavo in auto a Roma, la by passavo in periferia, per andare ad imboccare l’autostrada del Sole, ed ora provenendo dalle Marche conosco solo la sua stazione ferroviaria e la strada per andare a Spilamberto. Insomma ho sentito il bisogno di riempire una carenza culturale ed ho deciso, con il favore della mia compagna Caterina, di fare una gita al centro storico di Modena per apprendere qualcosa della sua storia ed osservare le sue viuzze, le piazze, i parchi ed i canali che la contraddistinguono….

Già da qualche mese avevo espresso il desiderio di compiere questa gita ma l’occasione propizia giunge solo ora… giovedì 30 giugno 2011, una modenese doc, Nelly, che spesso partecipa ai nostri incontri, ha deciso di farci da guida e ci aspetta verso il crepuscolo alla pietra “ringadora” di Piazza Grande.

Già il luogo dell’appuntamento mi sembra intrigante.. Cos’è questa pietra ringadora?
“Un grosso sasso sul quale gli oratori che volevano arringare la folla si ergevano per compiere la loro opera… è il luogo ideale per fissare gli appuntamenti a Modena, perché tutti la conoscono” Mi spiega Nelly.. Ma questo già mi sembra di buon auspicio poiché, si sa, anch’io sono un gran chiacchierone, pur che stavolta dovrò fare silenzio ed ascoltare la nostra guida raccontarci le vicende di Modena….

“Modena è una città di canali.. – preannuncia Nelly – un fitto intreccio di canali a cielo aperto con mulini e ponti di legno, la darsena d’imbarco “diretto” per l’Adriatico dal centro della città, le preziose fontane artistiche che adornano tante piazze e piazzette. Partendo da Piazza Roma il percorso segue le tracce ancora evidenti di una storia e di una presenza non lontana nel tempo della nostra città. Fatalità nella stessa piazza Roma, la sera del 30 giugno, alle h. 21, si esibisce il cantautore genovese Paolo Conte”

Pertanto invito gli altri amici vicini e lontani a partecipare a questa escursione modenese, l’appuntamento è verso le 18.30 in Piazza Grande, venire muniti di cibarie vegetariane per il picnic serale in un parco.

Paolo D’Arpini

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23 giugno 2011 – Vigilia di San Giovanni a Spilamberto con riti bucolici al fiume Panaro e canti sacri notturni

Eventi Paolo D'Arpini 13 giugno 2011

Il Circolo Vegetariano VV.TT. com’è nella sua tradizione pluridecennale ripropone la celebrazione della vigilia di San Giovanni, che regolarmente si svolge il 23 giugno, quest’anno il rito si compie a Spilamberto, in provincia di Modena, dove fatalità si tiene anche una fiera di vari giorni dedicata a San Giovanni. Il fatto è che nella tradizione antica questo giorno corrisponde alla pienazza della luce, essendo in prossimità del solstizio estivo, ed al momento della mietitura e quindi veniva festeggiato con riti orgiastici protesi alla fertilità. Le donne che restavano gravide in questi giorni potevano partorire in corrispondenza dell’equinozio primaverile (21 marzo) e questo era considerato un tempo estremamente auspici oso per la nascita, anche perché nel mondo pagano corrispondeva all’inzio del nuovo anno.

Tutto il pensiero mediterraneo è orbitato per millenni attorno alla concezione unitaria dell’Universo con la Vita. La realtà sensibile, concreta, stabile, impersonificata in oggetti solidi (i primi simboli della religiosità sono… sassi, pietre… posti nei luoghi di passaggio) fino alle statue dei “nostri” santi è strettamente interconnessa con la vita nelle sue manifestazioni essenziali. Corporeità, sangue, linfa, nascita, morte, sessualità.

E’ importante sottolineare che solo poco tempo fa l’umanità ha preso coscienza che l’atto sessuale è strettamente legato con la natività. (vedi anche le diatribe sette-ottocentesche collegate con la “generazione spontanea”). Da quì il concetto di Grande Madre, che dando la “vita” simboleggia il rito della natura che rinasce senza posa e senza fine.

Anche il cristianesimo primitivo, che si sviluppa inizialmente all’interno della Classicità, e con alcuni “spunti” mesopotamici mediati dalla setta naturista degli Esseni, era una religione olistica. La clerocrazia viene dopo. Molto dopo, per imporre il dualismo ed il distacco del “sensibile” dal “soprasensibile”, fino alla condanna senza remissione della sessualità, delle concezioni vitalistiche dell’Universo e del Multiverso, con l’imposizione della mortificazione, del ripiegamento su se stessi, della “macerazione della carne” per “liberarsi” dal peccato. ( Ma…come scriveva Nietzche, il peccato è proprio “questo!). Il Grande Gabriele D’Annunzio così affermava: … non chi più soffre, ma chi più gode, conosce.

Perciò “gaudemus igitur” e il 23 giugno 2011 ci recheremo giulivi sulle rive del fiume Panaro, seguendo un sentiero natura in prossimità di via Giibellini. Appuntamento alle h. 18, venire muniti di sacchette di stoffa per la raccolta dell’iperico maturo, per ricavarne l’olio essenziale terapeutico che riscalderà le membra durante la fredda stagione invernale. Al ritorno dall’escursione ci recheremo nella “cave” di una vicina casa accogliente, dove un gruppo di cantanti intonerà inni sacri dedicati alla Grande Madre. Seguirà una cena con il cibo vegetariano da ognuno portato.

Paolo D’Arpini

Ah, dimenticavo, festeggiamo anche il mio compleanno…

Per appuntamento e info. 333.6023090 – circolo.vegetariano@libero.it

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