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…ebbene sì… stamattina al baretto di Treia ho capito come vanno le cose in Italia

Ante scriptum

…ebbene sì… stamattina al baretto di Treia ho capito come vanno le cose in Italia. Avevo appena agguantato il papier del Corriere della Sera (stavolta lo nomino correttamente) che mi salta all’occhio la notizia “Berlusconi: non mi ricandido…”. La barista stava lì che mi guardava e presto le dico: “Hai visto? Il Berlusca si sacrifica per il bene dell’Italia”. E lei: “… si vede che gli conviene…”. Ah, mai verità fu detta così, in tre parole”. Barista saggia e sintetica! Ma non so se considerare questa notizia come buona, alla stessa stregua della non ricandidatura di Baffetto Dalemino, perché in fondo si sa come vanno ’ste cose: “Vai avanti tu che a me me viè da ride…”. Ed infatti gli uomini cambiano ma non il sistema. E poi, leggendo avidamente l’articolo sulla rinuncia del Berlusca, cosa scopro? Che il Berlusca spera di poter candidare il monti mario al posto suo, come conducator del PDL (o forza mafia o viva la gnocca o quel che sia il partito del cavaliere). E così si scoprono definitivamente gli altarini. In fondo il Berlusca è grande amico del monti (e delle banche da esso rappresentate) e mai e poi mai rinuncerebbe all’opportunità di continuare il governissimo. Rispettando così -sempre a detta del Corriere- il dettame del napoletano del Quirinale, che dice: “Dobbiamo continuare con la politica del rigore (montis)”. Ma noi a votare che ci andremo a fare? Forse per capirlo conviene leggere il prosieguo…

(Paolo D’Arpini)

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Italia in coma

Berlusconi fa un passo indietro per l’Italia, si direbbe “sale dal capo”, dopo la discesa, senza commentare il suo operato di equilibrismi tra liberismo e nazionalismo al punto di essere considerato schizofrenico certamente ha arginato l’arginabile ma con un occhietto vigile ai sui interessi, il problema che all’orizzonte c’è meno che il nulla.

Il PDL da chi dovrebbe essere portato avanti da Alfano dalla Santanchè, da chi? Certo lo scivolone verso un Monti bis ha tutto il sapore di una paura recondita relativa al giorno in cui gli veniva “suggerito” di dimettersi e poiché resisteva le azioni delle sue aziende ebbero un attacco speculativo che in una solo seduta persero circa 350 milioni di euro.

Chi c’è dietro Berlusconi politicante parlando? Purtroppo si vede solo fumo. Non c’è nessuno in grado di capire la gravità della situazione, tanto meno di avere un solido programma per rimettere in sesto le cose. Qualsiasi programma anche il più brillante che venga costruito sopra le sabbie mobili del tritato della sovranità è destinato a fallire, lo stesso Renzi che va ad “ingraziarsi” i rappresentanti dei poteri forti, delle banche e delle assicurazioni è la palese e chiara prova che nessuno di questi ha il senso dello stato che è la espressione della sovranità di un popolo. Siamo destinati nel prossimo futuro, nel migliore dei casi (vincesse Renzi) ad una lenta agonia sotto la scure dell’eurotruffa, ad una eutanasia monetaria, che ci porterà alla completa disfatta sociale ed umana, sarà distrutto ogni riferimento di comunità e di stato, ogni struttura che possa rispettare e difendere il cittadino per cui uno stato ha il significato di esistere.

Nel peggiore dei casi ci sarà la risoluzione e la guerra civile. Ci sarà un far west neoliberista dove tutti saranno contro tutti e dove vince il più furbo ed il più ricco, un darvinismo sociale, per dirla alla Giorgio Vitali. Usciranno bande armate, le rapine e gli omicidi aumenteranno, i saccheggi aumenteranno, anche le guardie private senza scrupoli difenderanno i possedimenti dei ricchi, l’individualismo egocentrico sfrenato che schiaccia la natura sociale e lo spirito di aiuto, la magistratura sarà sempre meno forte e sopratutto sempre meno credibile con uomini del tutto impreparate e sempre più senza mezzi, le forze dell’ordine tradizionali che non hanno capito niente di quel che sta succedendo e che molto presto saranno inutili, demotivate e senza mezzi. Il neoliberismo ha vinto, lo snellimento dello stato è arrivato al punto di renderlo anoressico e sotto peso che non sa più badare a se stesso.

L’Europa politica è una pura utopia, è più facile che sbarchino i marziani con tre antenne, che ci sia in un futuro l’unità politica, questa Europa è stata fatta ad uso e consumo del potere bancario, il parlamento europeo oltre ad essere scandalosamente costoso è perfettamente inutile.

Le oligarchie finanziarie continuano imperterrite il loro gioco di “rarefazione monetata” per comprare a man bassa tutto il possibile a due soldi per scappare prima del crac finale dell’euro.

Ma del resto da dopo la seconda guerra sono cresciute una serie di generazioni che credevano nella “liberazione americana” a “costo zero”, solo perché erano bravi belli e buoni e portavano i cioccolatini.

Oggi si stanno prendendo il frutto dei loro investimenti, stanno incassando quello per cui erano venuti. Fessi sono stati tutti quelli che ci hanno creduto e ancora peggio tutti quelli che ancora ci credono. Le “Alleanze” obbligatorie non sono mai belle cosi come le “Democrazie” obbligatorie.

Una filosofia che dovrebbe far rabbrividire ed invece l’accettiamo come naturale, “non esiste altra democrazia se non quella esportata dell’America”, non esiste libertà se non quella gestita dai caccia americani. Qualunque stato non accetti il dominio americano (e soci) è un dittatore, e dovrà essere destituito se resiste eliminato (non è fantasia basta vedere con occhi oggettivi cosa hanno lascito dove sono passati). Se non riusciamo a comprendere questo “monopolio di democrazia” che la rende la peggior dittatura allora vuol dire che ci meritiamo tutto questo e di più di questo.

Sull’orizzonte c’è il movimento di Grillo che potrebbe scalfire un pochino questa oscena democrazia paralizzata e tenuta in come con il vaccino americano. Ma Grillo cosa ha veramente in mente? Dice solo quello che può dire per tattica e poi farà? Se sale veramente al potere dovrà trattare (con gli americani)? Certamente all’apparenza è l’unica pietra in un deserto di sabbie mobili. Grillo sa dove sta la verità, ma sa anche che se la dice tutta si perderebbe una quantità di voti dei plagiati di sinistra e anche qualcuno di destra (perché la cosa bella e che considerano Grillo di sinistra, nonostante ciò che dice e come gestisce il suo gruppo).

Il voto di rivolta è certamente dalla sua parte, maggiormente oggi che destra e sinistra hanno perso ogni significato in quanto i vari rappresentanti italiani da un lato e dall’altro e per un motivo o l’altro hanno tradito sia l’ideologia di riferimento sia il proprio elettorato per fare spazio ai poteri finanziari sposando la moneta debito ed il neoliberismo.

Ci sarebbero poi le sottospecie di aggregati inutili al popolo, ma estremamente utili a tenere frazionato il sistema (FLI, IDV SEL, ecc) secondo la antica legge del “dividi et impera”, che hanno la funzione di dare l’illusione della pluralità (con dichiarazioni estemporanee qua è la contro il sistema, Di Pietro è il più bravo) ma che sostanzialmente sono schierati con il sistema debito.

Ecco a voi il coro monofonico italiano diretto dalla finanza intenzionale con uno stonato che chiede di entrare che si chiama Grillo. Intanto il massacro del MES e del FISCAL COMPACT è dietro l’angolo utile ad indebolire e mettere ancora più inginocchio la nazione.

Il sig. Napolitano sottolinea di tenere presente “l’esperienza Monti” (urca) e che per fare crescita dobbiamo ancora “cedere sovranità” (a ri-urca) , il direttivo della protezione civile che si dimette perché il vecchio direttivo è stato condannato. Finmeccanica sempre più nello spezzatino per essere definitivamente svenduta. Cieli solcati da aerei non meglio identificati che passeggiano in continuazione, basi italiane praticamente espropriate da stranieri. Scuola in rivolta, sindacati silenti, a parte Trefiletti che va in tv a sponsorizzare l’euro, medici sotto inchiesta per vaccini inutili (forse dannosi), benzina a 2 euro, ecc ecc.

Questo quadro in altri tempi avrebbe dovuto far scatenare degli scioperi generali ad oltranza ed invece tutto ok, niente di niente, la droga (scie?) del plagio sta facendo il suo effetto. La tua vita non conta niente mettila nelle nostre mani che ne facciamo macinato per salsicce. Aveva ragione qualcuno a dire che “governare gli italiani non è impossibile ma semplicemente inutile”

Giuseppe Turrisi

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Commento di Luigi Crocco: “Da quando è nata la coscienza del uomo di nascere e morire in ogni tempo è stato condizionato a lavorare e vivere , per la famiglia la tribù l’economia la politica e la religione.
Ma, il problema non è stabilire a quali tasse sui valore del tempo
e luogo è vissuto meglio, bensì cosa gli ha giovato conoscerne le opportunità per diventare schiavo ? O Re , non accertarle, per cambiarle o migliorarle ? Anche perché non tutti vogliono essere schiavi e non tutti possono diventare Re.
Ma, Grillo chi è? Uno dei tanti che ha fatto il militare poi l’operaio, e in teatro si è innalzato a beffeggiare la politica dei governi nostrani. Oggi è il leder del movimento 5 Stelle che
politicamente raccoglie l’adesione di giovani e compagni e
camerati e di vecchi democratici se vogliamo dare un termine
antropologico alla politica da superare sui sondaggi il Pd e il
PDL. sulla crisi dei valori morali ed economici dei partiti ,
ma in quale speranza vive l’operaio salariato , minimo 8 mln ,
che non arriva alla fine del mese ? Se non , pensare al mito di un
uomo nuovo forte e sano , che da ex operaio diventato comico poi leder di un movimento dopo aver attraversato a nuoto lo stretto di Messina, entri in parlamento e faccia tanto di quel casino da
proclamarlo primo Re sul primo Governo , monarchico
democratico repubblicano latino”

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“La via dell’acqua che scorre” con passaggio sugli apparatchik, renzi la fornero gli intellettuali democratici… ed il monti mario al Quirinale

“La via dell’acqua che scorre” – Questo il titolo di un bellissimo libro di Alan W. Watts che parla del Tao.

In un punto riporta le parole di Lieh-Tzu, che dice: “Alla fine di 9 anni la mia mente diede briglia sciolta alle sue riflessioni, la mia bocca diede libero spazio ai suoi discorsi. Del giusto e dello sbagliato, del profitto e della perdita io non avevo conoscenza sia che riguardassero me stesso od altri… L’Interno e l’Esterno erano mescolati nella Unità. Dopo di questo non vi fu distinzione tra l’occhio e l’orecchio, l’orecchio e il naso. Il naso e la bocca, tutto era la stessa cosa”. Mi è piaciuta molto questa frase, mi ha fatto gustare il senso della libertà, della totale spontaneità. E ci sta bene oggi la narrazione delle mie sensazioni vissute al baretto di Treia, durante il rito del cappuccino, leggendo i titoloni del corriere della serva, con in mano un cornetto alla cream che per la foga mi si era rovesciata sulla giacca e pure sulle pagine del giornale… Alla meno peggio ho riparato al danno con i fazzollettini di carta che avevo lì appoggiati. Le notizie del corriere le ho trovate strabilianti…

“Gli scienziati, condannati a 6 anni per aver dato false informazioni sul terremoto dell’Aquila: d’ora in poi avremo timore ad esprimerci”. E questo mi ha fatto ricordare delle previsioni del Bendandi che durante il fascismo fu castigato perché con i terremoti da lui annunciati “creava scompiglio nel popolo”. La scienza viene punita dalla politica come un tempo veniva punita dalla religione (vedi il povero Galileo Galilei). Ed a proposito di politica ecco che il renzi dice la sua: “Io sono del filone democratico americano e blairiano non sono della stessa pasta dei comunisti del vecchio PD… con l’aiuto di chi conta sono già arrivato al 40%… se io fossi eletto presidente del consiglio non vedo perché monti non dovrebbe essere eletto al quirinale”.

E poi il corriere continua con -a mezza pagina- un accorato appello per esportare la democrazia in Siria fatto da un gruppetto di “intellettuali” democratici: “basta ipocrisia… dobbiamo fare come è stato fatto in Libia e sconfiggere il despota Assad, portando la democrazia e la libertà al popolo siriano”.

Quanta democrazia nel corriere… democrazia dimostrata anche dalla fornero, la ministra che non ascolta nessuno, la quale abbandona un convegno con gli studenti che la contestano: “perché sono una banda di deficienti”. La democrazia, dagli apparatchik, a renzi alla fornero agli intellettuali democratici, avanza alla grande… Mentre il messaggio bancario del monti mario imperversa in Italia-Usa.

E come non potrei riconoscermi nella parole di Lieh-Tzu?

Paolo D’Arpini

Ed in aggiunta metteteci anche il potpourrì spiritual new age alle porte… (che segue): http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/10/22/amritanandamayi-sathya-sai-baba-osho-scambio-di-pareri-in-chiave-di-spiritualita-laica/

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Proposta bioregionale per il riassetto del territorio nazionale – Eliminare le Regioni e istituire le Province omogenee bioregionali

L’Italia è densa di Storia, d’arte e di bellezze naturali, certo, ma come estensione è un piccolo Stato, con i suoi 301 mila chilometri quadrati. Ed ha una capitale che è situata al centro esatto del suo territorio, e perciò facilmente raggiungibile da tutti i punti della Penisola in poche ore con qualunque mezzo, dall’aereo alla carrozza a cavalli. Che bisogno c’era di spezzettarla in tanti sotto-Stati, le cosiddette “Regioni” che mai sono stati davvero nel cuore e nella Storia degli Italiani, che sono sempre stati più municipalisti che regionalisti? Senza contare che le nostre regioni non corrispondono neanche a precise realtà geografiche e neanche storiche.

L’Italia è piccolissima che bisogno c’era di spezzettarla ancora di più in tanti mini-Stati. Ed abbiamo visto le conseguenze, con l’egoismo campanilista e le devastazioni fatte a livello regionale. Senza contare i deficit, le spese pazze, la corruzione, etc. L’Italia continuando in questo modo rischia l’anarchia e vediamo che ogni Regione spende senza limiti come uno Stato sovrano.

Ed è proprio attraverso la “statizzazione” delle Regioni che un ipotetico federalismo prossimo venturo potrebbe fare, ed ha già fatto, ulteriori gravi danni separando ancora di più gli Italiani tra loro e distruggendo l’Italia, già piccolissima di per sé, come Stato. Senza contare che le scelte della piccola e poco rilevante Italia in politica o commercio internazionale potrebbero essere ancor più ridotte, o addirittura contraddette o vanificate dalle scelte particolari delle singole Regioni. Senza contare gli sprechi enormi (pensiamo solo ai deficit regionali nella sanità e nell’ambiente, o alle assurde rappresentanze a Roma o addirittura all’estero).

Insomma, spese pazze, clientele, inefficienza per tutte le regioni italiane, e ancor più per quelle privilegiate come “Regioni a statuto speciale” (Sicilia, Val d’Aosta, Trentino-Alto Adige). E ormai il virus parassitario dello strombazzato “regionalismo federale su base etnica” si è diffuso dal nord al sud, portando ulteriori divisioni e danni al contesto sociale ed all’identità nazionale.

Dal punto di vista della comunità i cittadini si riconoscono più facilmente nella identità bioregionale, provinciale e comunale, raramente nella Regione. Il motivo è ovvio, la storia e la cultura in Italia hanno sempre privilegiato le comunità ristrette a partire dai Comuni sino all’ambito in cui un Comune solitamente si irradia ovvero la Provincia. Al contrario le Regioni sono state create a tavolino subito appresso l’unità d’Italia e molto spesso non rispecchiano gli ambiti di appartenenza culturale e geografica che questi territori ebbero in passato, ed il passato è presente… non è qualcosa che sparisce.

Prendiamo l’esempio della Regione Lazio, riaggiustata durante il fascismo, togliendo all’Umbria (Rieti), togliendo alla Tuscia (alta Tuscia passata all’Umbria, Orvieto), togliendo al Regno delle Due Sicilie (Formia, etc.), riaggiustando il Frusinate ed altro ancora… Inoltre la Regione Lazio, come ogni altra Regione, nel suo governo è partigiana, ovvero cura gli interessi “democratici” degli abitanti della sola Roma, le scelte sono sempre a favore degli interessi della città. Ad esempio Roma raggruppa in sé i 4/5 degli abitanti del Lazio, il che significa che tutte le scelte amministrative regionali tendono a soddisfare gli interessi di Roma. In conseguenza di ciò il territorio delle Province storiche del Lazio è negletto ed utilizzato esclusivamente per ubicarvi gli scomodi servizi della città, il territorio delle Province è come una colonia rispetto alla madrepatria. In tal modo la grande Roma non riuscirà mai ad adattarsi al territorio osmoticamente ma continuerà a gettarvi i suoi rifiuti, a creare strutture inquinanti, a mantenere sottosviluppate e mal collegate le componenti territoriali circostanti. Quanto detto per il Lazio vale, ovviamente anche per tutte le altre Regioni: Lombardia, Campania, etc. ove risiedono grandi agglomerati urbani.

Tra l’altro, a livello di responsabilizzazione e di identità sarebbe necessario che ogni area metropolitana fosse riconosciuta come “bioregione metropolitana” comprendendo ad esempio per Roma, la città e la banlieu sino ad incorporare una parte della attuale Provincia di Roma, non tutta ovviamente poiché sappiamo bene che la Provincia di Roma è stata ingrandita smisuratamente durante il fascismo rubando territorio alla Sabina, alla Tuscia, all’Agro Pontino, alla Ciociaria, con l’evidente scopo di “servire” ai bisogni di “grandeur” dell’Urbe.

Quel che vale per Roma vale anche per tutte le altre aree metropolitane: Milano, Napoli, Torino, etc. che debbono essere autonome dal punto di vista amministrativo e gestionale.

Visto che l’Europa sta diventando sempre più una realtà politica oltre che amministrativa è sicuramente più logico studiare degli ambiti territoriali che rispecchino un’identità “bioregionale” e questi ambiti possono essere rappresentati esclusivamente dalle Province o al massimo da agglomerati uniformi (come ad esempio la Tuscia con Viterbo, Civitavecchia ed Orvieto).

Quindi andrebbero rivisti sia i confini che le competenze delle Province, e non eliminate o accorpate senza costrutto identitario. L’ambito bioregionale comunale e provinciale in cui la comunità può rispecchiarsi è una base aggregativa sociale ed amministrativa del territorio. Allo stesso tempo andrebbero eliminate le Regioni, carrozzoni inutili e fuorvianti dal punto di vista dell’integrità ecologica, geografica e storica.

Sono le Regioni a farci perdere più soldi e a fare i danni maggiori. Oggi hanno tutto in mano: dalla sanità all’ambiente. E infatti il marcio è lì, non nelle Province.

Insomma abbiamo di fronte 2 enti locali, il primo (la Regione) “politicamente utile” ma corrotto, anzi fonte di corruzione per l’intera vita politica e sociale. Il secondo (la Provincia), attualmente definito inutile che “non” è fonte di corruzione, e comunque sarebbe un Ente che ristrutturato su base di omogeneità ambientale e sociale potrebbe dimostrarsi molto più vicino ai reali bisogni dei cittadini e dell’ambiente.

Questo il primo obiettivo per moralizzare l’Italia.

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

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Siria/Turchia. Per un dollaro di disonore – Paolo D’Arpini: “Se prevale la volontà di guerra anche un petardo fatto scoppiare da un teppista può divenirne la causa scatenante”

Spesso abbiamo assistito nella storia del mondo a guerre scoppiate con i più ridicoli pretesti.. questa è la prassi allorché uno stato decide che vuole attaccare un altro stato… Nel recente caso dell’incidente avvenuto ai confini della Turchia è però evidente che la “scusa” è stata cercata (e lungamente). Ogni giorno dalla Turchia partono, avendo lì santuario, i mercenari al soldo occidentale che vanno e vengono in territorio Siriano per espletare le loro incursioni di sabotaggio, di spionaggio e di terrorismo. La cosa va avnti da mesi ed è risaputa in tutto il mondo (dalle persone che vogliono sapere la verità dei fatti). Tempo addietro si tenne ai confini turchi con la Siria (e anche in territorio d’Israele) una grande manovra turco-nato-israele (prova generale d’attacco in forze) con dispiegamento di forze militari pesanti e di aerei caccia e da bombardamento ed uno di questi aerei sconfinò in Siria e fu abbattuto dalla contraerea di quel paese.

Quasi quasi la nato voleva prendere spunto da quell’incidente se non che gli osservatori internazionali presenti in quel momento sul campo confermarono che ‘”lo sconfinamento c’era stato” e quindi l’occasione di guerra sfumò.. Anche per le pressioni di Cina e Russia che nel frattempo spingevano per una soluzione pacifica della controversia. Facendo chiaramente intendere che un attacco alla Siria sarebbe costato caro all’occidente, non sarebbe stata una escursione tranquilla come in Libia. Ciò non ostante la volontà occidentale di farla finita con l’autonomia siriana ha ora trovato una nuova scusa: un colpo di mortaio sparato dalla Siria e caduto in territorio turco.

Nel frattempo in Siria è stata avviata un’inchiesta per appurare di chi sia la responsabilità di quel colpo. Sembra proprio un colpo gobbo dei ribelli che in tal modo forniscono una scusa all’intervento diretto delle forze nato… Ragioniamoci sopra: nella situazione in cui si trova che vantaggio avrebbe la Siria ad attaccare la Turchia? Ma la Siria è costantemente soggetta ad accuse di vario genere per permettere alla nato di sferrare l’attacco, la minaccia turca di passare ai fatti, concordata ovviamente con gli occidentali, e passata ora al vaglio del parlamento turco, che ha dato l’ok, senza aspettare i risultati dell’inchiesta in corso e senza accettare le scuse preventive comunque già avanzate dalla Siria in attesa di appurare le modalità dell’incidente. Mi sembra tanto la vicenda narrata da Esopo sulla diatriba fra l’agnello ed il lupo: in ogni caso la colpa è del più debole in campo… Ma la nato, nel suo tentativo di colpire la Siria per arrivare all’Iran potrebbe sbagliarsi di grosso nelle sue deduzioni, la guerra non sarà una “passeggiata” e la Siria potebbe dimostrarsi una sorta di Sarajevo che getterebbe l’Europa e l’Asia e forse l’intero pianeta in un conflitto senza speranza di vittoria, la distruzione della nostra civiltà umana!

Fare il catastrofista quando la catastrofe è alle porte ed è stata annunciata in tutte le salse ed a suon di tromba e di campana.. non è una grande previsione, non c’è quindi bisogno di Cassandra.. i fatti parlano da sé… ed eccone alcuni:

“Il disegno portato giovedì 4 ottobre 2012 in Parlamento con urgenza dal premier turco è stato approvato: Erdogan ha ottenuto dal Parlamento il nulla osta per andare in guerra in Siria per almeno un anno. Lo hanno riferito le agenzie governative turche. Cio’ mentre la Siria sostiene che l’incidente di mercoledi, ovvero i colpi di mortaio sparati dal suo territorio verso la Turchia, sono opera di ignoti armati e non delle sue forze militari.” (IRIB)

VIENNA – Un sito d’informazione svizzero citando un suo giornalista appena rientrato dall’Iran scrive che “tutte le accuse dell’Occidente contro l’Iran sono bugia ed il motivo di queste bugie è che l’Iran vuole realmente essere indipendente”. Secondo il sito svizzero Alles Schall und Rauch, citando il resoconto del suo giornalista Freeman scrive: “La mia visita in Iran per guardare in faccia alla realtà è stata davvero preziosa; l’abisso che esiste tra la verità e le bugie occidentali mi ha davvero stupito”. Freeman ricorda: “Sapevo già che avrei trovato qualcosa di differente rispetto a quello che mi raccontavano i giornali occidentali, ma il fatto che ci fosse poi la differenza che ho visto con i miei occhi, non me l’aspettavo di certo”. Il giornalista svizzero prosegue: “Sapete qual’è il motivo di tutta questa propaganda negativa sull’Iran? L’unica colpa dell’Iran è quella di voler essere veramente indipendente e di non volersi piegare alle multinazionali ed ai criminali finanziari internazionali che controllano gli altri paesi”. Freeman conclude: “Gli iraniani hanno avuto il coraggio di battersi per poter decidere da soli per il proprio futuro e a quanto pare, in questo nostro mondo, nessuno deve azzardarsi ad agire in questo modo”. (IRNA)

ANKARA – Il vice-premier turco Besir Atalay ha affermato che la Siria ha fatto pervenire alle autorità turche un messaggio di scuse assumendosi la responsabilità dell’incidente di mercoledì mattina. “La Siria ha chiesto scusa”, ha detto Atalay ai giornalisti giovedì ribadendo comunque che Ankara considera l’azione una violazione e che si ritiene autorizzata a rispondere militarmente. (Fonte Turca)

TEHERAN – Mentre Turchia e Siria vanno sempre più in direzione di una vera e propria guerra il vice-ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha invitato entrambe le parti alla disciplina ed all’autocontrollo. “Sull’incidente avvenuto alla frontier tra Turchia e Siria, la Repubblica Islamica dell’Iran propone ad entrambi i paesi di essere cauti, esaminare precisamente la questione, e non permettere ai nemici della regione di raggiungere i loro obbiettivi”, ha detto oggi Amir-Abdollahian. Secondo quest’ultimo, la salvaguardia dell’integrità territoriale di Siria e Turchia e l’autocontrollo delle parti sono i requisiti per poter far tornare la situazione alla normalità. Il funzionario iraniano ha soprattutto posto l’accento sulla presenza, al fronte tra Turchia e Siria, di gruppi di mercenari e terroristi che avrebbero potere agito per conto di paesi o potenze al di fuori della regione. Secondo le ultime notizie pervenute dalla Siria un numero di soldati dell’esercito e’ stato ucciso dai colpi dell’artiglieria turca nella città di frontiera di Tel Abyad (Fonte Iran)

E’ inverosimile che Israele possa “forzare la mano” per una guerra in quest’autunno da provocare con un attacco preventivo contro l’Iran. Tutto il crescente battage propagandistico di Tel Aviv su tale opzione “immediata” è stato infatti organizzato in via preventiva dal governo sionista per “forzare la mano” e proporre su un piatto precotto l’aggressione a teheran al prossimo presidente degli Stati Uniti d’America che, evidentemente, Tel Aviv ritiene possa essere il repubblicano Romney, (un tantino…) più bellicista dell’attuale inquilino della Casa Bianca Obama. Sappiamo infatti che il secondo martedì di novembre, ogni quattro anni, viene eletto il presidente americano. Sappiamo anche che questi non prende possesso della carica che a gennaio e gli serve almeno una settimana per scegliere i suoi collaboratori. Il ” via” alla politica internazionale viene in genere dato dopo il ” Discorso sullo stato dell’Unione”. Benché molte crisi internazionali si siano innescate nell’imminenza di questo evento, lo sviluppo ha sempre dovuto attendere l’insediamento. Come nota “il Corriere della collera”, nel 1956, la crisi di Suez ebbe una battuta di arresto da Eisenhower che veniva rieletto. Nel 1960 , un Kennedy appena nominato mostrò di prendere la decisione sbagliata negando l’appoggio aereo allo sbarco anti castrista alla baia dei porci. La crisi degli ostaggi americani in Iran, per risolversi, attese l’avvicendamento di Carter.È dunque inverosimile che Israele forzi la mano agli USA, anche se la sua lobby e in particolare “The Washington Institute for Near East policy” cerca di forzare la situazione. Ma ammettendo che ci sia chi voglia attaccare, questi dovrà aspettare almeno il mese di marzo per la pienezza dei poteri del nuovo presidente. Il rischio è non poter contare sull’appoggio americano. Poiché è ovvio che chi bombarderebbe, lo farebbe per assicurarsi la non prosecuzione della ricerca nucleare militare (che non esiste, ma è il pretesto dell’aggressione) , anche il meno dotato analista politico, comprenderebbe che compiere una incursione aerea – dall’esito incerto – sull’Iran in campagna elettorale significherebbe far vincere il candidato più oltranzista trasformandolo in una tigre assetata di vendetta globale. (Fonte: http://www.rinascita.eu/)

DAMASCO – Il cosiddetto Esercito Libero in Siria continua ad essere sempre più una galassia di gruppi terroristici internazionali. Il gruppo che include già al-Qaeda, mercenari libici e talebani ed altre sigle del terrorismo mondiale, ora ha al suo interno pure membri degli MKO, il gruppo terrorista responsabile dell’assassinio di 17 mila persone in Iran, negli anni seguenti alla rivoluzione. Secondo il sito Arabi Press, che cita “Bassam Addad” consultente politico dell’Esercito Libero, gli MKO sarebbero giunti in Siria per loro volontà. Addad ha spiegato che per l’Esercito Libero l’uso delle capacità militari degli MKO può essere di grande importanza perchè, ha sostenuto, loro sono temuti guerrieri. È degno di nota che nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato Usa ha depennato dalla lista dei gruppi terroristici internazionali l’MKO, suscitando le proteste dei governi di Iran e Iraq. Il gruppo, infatti, ha partecipato a fianco di Saddam alla repressione degli sciiti in Iraq negli anni ‘90. (Fonte Araba)

Il magliaro turco – “Già! Il grande Erdogan e la Turchia si sono però guardati bene dallo sparare agli israeliani quando assassinarono i turchi abbordando la Flottilla che andava a Gaza ! Figuriamoci cosa avrebbero detto gli squallidi personaggi , come il ministro italiano Terzi , che ogni momento inneggiano alla guerra contro la Siria se Erdogan , all’epoca , si fosse dimostrato uomo! (http://www.vincenzomannello.it/)

Spira aria fetida in Turchia – “Venti di guerra. Notizie di Agenzia di stampa ci dicono che la Turchia ha preso a bombardare verso il confine del territorio siriano, prendendo a pretesto un colpo di mortaio sparato durante una battaglia tra esercito siriano e ribelli mercenari e caduto in territorio turco. Sembra che Erdogan stia valutando eventuali incursioni. Subito il Consiglio di difesa Atlantico ha dichiarato solidarietà ad Ankara ed il Pentagono ha subito fatto eco. Il fatto è che le cose non stanno andando particolarmente bene per i “ribelli” mercenari scatenati contro lo Stato e il popolo siriano e quindi ecco che si cerca di giocare la carta della Turchia di questo infame Erdogan. Se tutto questo avesse un seguito la faccenda potrebbe diventare oltremodo pericolosa, perché la Nato e gli Americani avrebbero finalmente la scusa di affermare che intervengono in difesa di una nazione amica (la Turchia). Capito il giochetto..?” (Maurizio Barozzi, analista)

Conclusioni:

Insomma la scusa del colpo di mortaio sembra buona… ma buona per chi? Nonostante non si sappia chi sia stato (o meglio lo sanno ma fanno finta di non saperlo) i turchi dicono che in ogni caso il governo di Damasco deve essere ritenuto responsabile e che in base all’articolo 5 del Trattato della NATO l’Alleanza deve intervenire contro la Siria… Eppure basterebbero le tetimonianze sopra riportate per dimostrare un altra verità… e se non bastassero ecco qui una serie di articoli sull’aggressione alla Siria e sulla situazione come è stata riportata da vari giornalisti liberi: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=guerra%20in%20siria%20paolo%20d’arpini

Spero che la saggezza prevalga e che le potenze occidentali accecate dalla sete di denaro non gettino il mondo nel caos per un “pugno di dollari”…. (forse sarebbe meglio menzionare “per un dollaro di disonore”)

Paolo D’Arpini

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Appello della Rete Bioregionale Italiana al Governo per trasformare l’Italia in un’Oasi della Biodiversità, OGM Free

Comunicati Stampa Paolo D'Arpini 29 settembre 2012

“La fine del mondo inizia con la fine della biodiversità…” (Saul Arpino)

Le mutazioni genetiche artificiali sono irreversibili ed incontrollabili, una volta che sono state immesse nuove varietà geneticamente modificate tutte le altre piante consimili sono destinate ad imbastardirsi con conseguente “vizio” riproduttivo ed incapacità di offrire una sicura difesa alle malattie, contrariamente a quanto dichiarato dai produttori, e di rispondere in modo adeguato alle variazioni climatiche o ambientali. Gli OGM sono una bomba ad orologeria che ha già iniziato a scandire il tempo… avvertendoci che il momento della “esplosione” è quasi giunto…

Infatti in natura le mutazione genetiche avvengono spontaneamente e quelle che risultano favorevoli alla sopravvivenza ed allo sviluppo delle specie si mantengono mentre quelle sfavorevoli sono destinate a scomparire. Al contrario le mutazioni genetiche provocate artificialmente dall’uomo sono funzionali a imprimere nelle specie caratteristiche che sono favorevoli agli interessi dell’uomo e non delle specie in se stesse o dell’ambiente che le ospita.

La contaminazione del Polline da OGM e, soprattutto, il Trasferimento Genico Orizzontale di parti del DNA transgenico, da una specie all’altra, rappresentano una minaccia per la salute, l’ambiente, le tradizioni agricole dei popoli.

Infatti i mali provocati dagli OGM non sorgono solo nelle inevitabili mutazioni e contaminazioni delle specie vegetali.. La globalizzazione nel settore agricolo impone una concorrenza così feroce e tecniche agronomiche e produttive che siano in grado di ridurre sempre più i costi di produzione. Anche in Italia quindi vi è la corsa ad una agricoltura intensiva e monocolturale, che ha impedito la tipica rotazione agraria ed ha favorito l’insorgenza di malerbe infestanti e parassiti resistenti. Da qui l’uso di veleni. La tecnica degli OGM non fa altro che confermare e consolidare questo tipo di agricoltura intensiva monocolturale, che punta tutto alle rese ettaro, ma ci toglie i sapori e gli odori tipici dei nostri prodotti agricoli.

Forse, forse è ancora possibile bloccare il processo di imbastardimento e cancellazione della vita a noi conosciuta…. però occorre far presto, prima che sia troppo tardi, occorre disinnescare la bomba, interrompendo l’immissione di nuove specie OGM nell’ambiente. Occorre impedire la diffusione di tali coltivazioni in Italia…

L’Italia può ancora fare qualcosa magari avvalendosi delle peculiarità del suo ambiente mediterraneo e montano, proponendosi come un paese conservatore di antiche sementi e della biodiversità bioregionale. E questo vuole essere un invito al Governo in carica per dichiarare la nostra penisola un’ “Oasi OGM Free”. Una sorta di riserva mondiale della natura. Un tempio della Natura.

Paolo D’Arpini – Via Mazzini, 27 – Treia (Macerata)

Rete Bioregionale Italiana – http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/

http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/09/appello-della-rete-bioregionale.html

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