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Ecologia profonda, bioregionalismo e biologia facile facile: “Dalle molecole all’uomo e dall’uomo a…”

Mi è venuta l’ispirazione di scrivere un articolo sull’inquinamento causato dall’agricoltura intensiva e dal tentativo in corso di dominare il mondo utilizzando le sementi, sia quelle selezionate per le piante sterili sia quelle ogm.

Alcuni potentati economici, ben indirizzati e determinati, hanno -dagli ultimi sessanta anni in poi-obbligato il sistema agricolo a dipendere dai fertilizzanti chimici e dai veleni erbicidi. Pian piano tutte le falde acquifere saranno inquinate e l’acqua diventerà un bene preziosissimo e l’agricoltura, che sino a pochi anni fa era fonte di nutrimento per l’uomo, diventerà la causa della sua rovina. Inoltre la detenzione di sementi brevettate e la trasformazione dell’ambiente porterà a carestie indicibili ed allo sterminio di intere popolazioni. A chi interessa tutto ciò? Non è solo un meccanismo di sfruttamento economico, dietro c’è una sorta di piano strategico per il dominio del mondo.

Ma vediamo come è cominciato questo strazio. Tutto ha inizio con la vittoria del sistema americano che ha esportato in tutto il mondo il criterio alimentare basato sulla separazione del modello agricolo tradizionale. La scissione è basata sull’aumento del consumo di carne. Allontanati gli animali dalla campagna e rinchiusili negli allevamenti intensivi, avendo cioè creato una frattura fra il mondo contadino tradizionale che viveva in simbiosi con la presenza di animali nei campi, ed avendo trasformato sia la produzione agricola che l’allevamento in scomparto produttivo industriale, si è creata la prima separazione in quel delicato organismo vitale che aveva sino alla metà del secolo scorso consentito il mantenimento di un delicato equilibrio: uomo, natura, animali. Scisse le due metà di un’unica cellula, ovvero quella della compresenza e simbiosi fra vita animale e vegetale. Si è potuto procedere al successivo passo alienante: l’incremento nell’allevamento di animali da carne con sistemi industriali e il contemporaneo sviluppo agricolo essenzialmente basato sul sistema delle monoculture. Per nutrire gli animali non più compartecipi del sistema naturale si è passati alla creazione di apposite coltivazioni preposte al loro ingrasso, con alimenti che gli animali non avrebbero mai trovato in natura, essendo precedentemente abituati e predisposti al consumo di erbe sul campo. Non solo gli animali si nutrivano di erbe spontanee ma contribuivano alla concimazione diretta dei fondi ed al riposo di terreni che subivano così un ciclo di diverse utilizzazioni e riposo. Il problema delle cosiddette erbe infestanti non esisteva, tutto rientrava in un normale procedere della vita naturale.

Ma allontanati gli animali dai campi e dovendo approfittare al massimo della capacità produttiva degli stessi terreni ecco che giocoforza è stato necessario ricorrere all’utilizzo di concimi artificiali e di diserbanti. Inoltre questo processo si è ingigantito mano a mano che le necessità di carne aumentavano, dovendo inoltre soddisfare le esigenze di una numero crescente di persone che entravano nel meccanismo consumistico. E l’accesso a quantità di cibo mai prima ottenuto con i sistemi tradizionali ha contemporaneamente fatto incrementare la presenza umana sul pianeta. Più gli umani aumentano, più carne si consuma, più servono terreni agricoli, più si tagliano le foreste, più si utilizzano concimi chimici e veleni.

Ricordo alcuni anni fa il problema che era subentrato nell’isola di Montecristo, in seguito all’aumento massiccio della popolazione di roditori emigrativi. I topi avevano invaso l’isola distruggendo ogni altra forma vivente, mangiando le uova di uccelli, consumando ogni risorsa alimentare… finché il loro numero era tanto cresciuto da causare un’implosione… La natura si aggiusta da sé.

Probabilmente è quanto avverrà anche alla specie umana. Anche perché le fonti di inquinamento e di distruzione dell’habitat non sono solo quelle sinora menzionate. Vanno aggiunte le distruzioni deliberate per scopi di guerra, l’uso indiscriminato di risorse sotterranee e conseguenti sconquassi tellurici, la polluzione atmosferica causata dall’uso massiccio di combustibili fossili, l’avvelenamento di sempre maggiori aree verdi, etc.

La piaga umana sta impestando il pianeta sino alle midolla.

E come se non bastasse la produzione del cibo sta passando sempre più in mani private, sta diventando un affare economico controllato accuratamente da multinazionali, le stesse che compartecipano alla finanza mondiale, e queste multinazionali hanno in mano la produzione e possono quindi creare crisi alimentari pilotate per mantenere un controllo reale sulla popolazione del globo. Le carestie sono ormai un’arma in mano ai potentati economici. Tra l’altro l’inquinamento fa si che l’acqua potabile sia diventata una rarità ed una fonte di ulteriore speculazione. Su un pianeta composto da tre quarti di acqua ecco che l’acqua manca….

Ma andiamo un po’ per ordine. Parliamo dell’utilizzo dei combustibili fossili che ebbe inizio per merito dei petrolieri americani, i quali una volta cominciato il bussinnes lo hanno esportato in tutto il mondo, condizionando lo sviluppo industriale all’uso del petrolio. Il petrolio ormai serve al funzionamento di tutto il sistema, ma intendiamoci non è in se stesso il progresso e le invenzioni tecnologiche e meccaniche che creano inquinamento, a parte l’aspetto dell’eccesso consumistico, bensì il loro funzionamento, l’energia alla quale questi mezzi attingono.

Eppure bruciare combustibili fossili a fini energetici ed industriali è risaputo che contribuisce alla formazione di anidride carbonica e questa a sua volta procura l’effetto serra. Non si può azzardare nemmeno una previsione circa gli effetti futuri del turbamento provocato dall’uomo nel ciclo naturale.

Ma tornando al problema ambientale causato dall’agricoltura industriale. Vediamo che dal 1900 ad oggi l’azoto usato come fertilizzante è aumentato di mille volte. L’interferenza dell’agricoltura sui cicli naturali è superiore a quella causata da ogni altro ciclo, compreso quello del ricambio atmosferico in seguito all’aumento di CO2, e questo perché l’azoto finisce nelle falde acquifere, nei fiumi, nei laghi e nei mari, e fa aumentare la crescita di alghe e piante che soffocano le acque e le rendono morte per eutrofizzazione. Inoltre se a ciò si aggiunge l’uso obbligato di diserbanti sparsi a piene mani sulle coltivazioni ecco che scopriamo che, con la nostra stupida mania di guadagno, stiamo avvelenando l’acqua del pianeta e procurando la fine di un ciclo vitale indispensabile al mantenimento della vita.

Aggiungiamoci poi l’inquinamento delle acque causate dall’allevamento industriale e dal sistema fognario umano e vediamo finalmente che noi stessi ci stiamo scavando la fossa, che noi stessi stiamo strozzandoci con le nostre mani.

E chi ci da questa capacità? Chi chi spinge a farlo? Le famose multinazionali che controllano il ciclo alimentare e tutto ciò che si muove sulla faccia della terra. E di chi sono queste multinazionali?
Beh questo non posso dirvelo altrimenti mi taccereste di…

Paolo D’Arpini

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Commento di Caterina Regazzi: “Mi pare molto bello, anche se non sono d’accordo con il primo paragrafo. Secondo me, dopo una prima fare di euforia distruttiva e di menefreghismo nei confronti dell’ambiente, sta subentrando una certa coscienza, che, pur essendo ancora il sistema in mano alle multinazionali, sta facendo si che ci sia un minimo dico un minimo di maggiore attenzione. Le acque credo siano oggi meno inquinate di venti anni fa ed anche le terre sono meno bombardate di antiparassitari e diserbanti. Mi è capitato già più volte, nel corso del mio lavoro, intervistando allevatori che sono anche agricoltori (fortunatamente) di sapere che usano pochissimi o niente prodotti sui campi e anche pochi sugli animali…
Il problema sementi e ogm lo sento invece come molto urgente da
affrontare non so quanto l’Italia ancora potrà resistere a non usar
gli ogm e le sementi potranno salvarsi solo grazie a pochi buoni
volontari come Teodoro Margarita, si, ma per gli ortaggi e per qualche coltura minore… ma il grano, il mais, i cereali che attualmente vengono
coltivati su grosse estensioni, sono destinati ad essere coltivati
solo a partire da sementi “brevettate”. O c’è qualche altra soluzione?
Si possono brevettare le sementi tradizionali? A che costi?”

Mia rispostina: “Grazie Amore per le tue sagge considerazioni, che pubblico come commento. Rispondo in merito agli interrogativi da te sollevati: l’inquinamento non ha raggiunto il suo climax, è ancora in superficie, pian piano scenderà ed allora saranno guai… Bisognerebbe cercare di fermare il processo immediatamente e trovare soluzioni per il riassorbimento degli inquinanti, come quella ad esempio proposta da Benito Castorina con il vetiver, etc.
Se è diminuito l’uso dei diserbanti ed antiparassitari non so, non credo… soprattutto perché per ogni campo qui da noi coltivato biologicamente, a livello mondiale spuntano fuori milioni di ettari disboscati e coltivati industrialmente. Il pianeta è una palla in cui tutto circola. Il problema degli OGM diventa sempre più grave.. ed hai visto anche tu quali sono state le decisioni dell’UE rispetto alla loro immissione… Poi il fatto che le sementi possano essere registrate -ma solo da grosse aziende- pone in forse il riciclo naturale e la biodiversità.
Bisogna fare di più… soprattutto bisogna spingere sul vegetarismo e
sull’abbassamento dei consumi, iniziando dal livello più basso, quello
personale….”

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Piove, governo ladro, e l’Italia frana (ma serve ad aumentare il PIL)

C’era chi aveva previsto tutto: oltre quarant’anni fa. E’ il 1973 e Antonio Cederna, sul Corriere della Sera del 3 gennaio, ripete la sua lezione, per i posteri: “Un’Italia che frana e si sbriciola non appena piove per due giorni di fila, ecco l’immagine che subito ci propone il 1973, quasi a imporre alla nostra attenzione il problema di fondo e il più trascurato della politica italiana: la difesa dell’ambiente, la sicurezza del suolo, la pianificazione urbanistica. I disastri arrivano ormai a ritmo accelerato: e tutti dovremmo aver capito che ben poco essi hanno di “naturale” poiché la loro causa prima sta nell’incuria, nell’ignavia, nel disprezzo che i governi da decenni dimostrano per la stessa sopravvivenza fisica del fu giardino d’Europa e per l’incolumità dei suoi abitanti.”

L’italia va sott’acqua. Perché i fiumi esondano alle prime piogge? Semplice non esiste più una barriera naturale. I fiumi sono irregimentati con muraglie che prima o poi si sgretolano, o vengono superati senza incontrare resistenza, perché morte, perché non possono opporsi al movimento delle acque in piena. L’unica cosa che potrebbe opporsi alle alluvioni, alle frane ed agli smottamenti sarebbe un contenimento “vivo” che invece è stato sradicato accuratamente dall’uomo. La siepe di erbe perenni, oltre a risolvere il problema del consolidamento dei versanti in frana, è un presidio per prevenire le frane e per arricchire le falde acquifere ed evitare il processo di desertificazione. Infatti, la siepe (ed in particolar modo quella di vetiver dalle lunghe radici), forma una barriera filtrante che trattiene i detriti a monte e lascia passare verso valle solo l’acqua e i limi sottili che si arrestano nelle immediate vicinanze. La siepe rallenta la velocità dell’acqua consentendole di penetrare nel terreno e mantenerlo umido, arricchendo le falde.

L’acqua, ridotta la velocità e depurata dai detriti trattenuti dalla siepe, giunge nei canali con un carico inquinante ridotto e nelle quantità fisiologiche, evitando così le possibilità d’alluvione.

Ma i governi, pur che la causa del “maltempo” sta nelle decisioni politiche ed economiche da loro prese, continuano a preoccuparsi dell’emergenza contingente senza occuparsi di prevenire. Gli interventi urgenti contro i danni dovuti alle tempeste e alluvioni in questi ultimi anni sono aumentati in proporzione geometrica. Si è passati da un evento catastrofico ogni due o tre anni, causato da fenomeni meteorologici, a quattro o cinque interventi ogni anno.

Tutto questo ha dei costi, non solo in vite umane, ma in soldi. Buona parte delle risorse di un Paese come l’Italia, dall’economia fragile, finiscono per pagare i danni a cose, animali e persone causati da questi eventi calamitosi.

Senza voler passare per complottista e tirare in ballo l’effetto serra, l’inquinamento industriale, gli OGM, le scie chimiche, HAARP, guerre meteo, etc. tutto ciò rientra in un disegno chiamato “economia delle catastrofi” che evidentemente serve ad incrementare il PIL.

Ecco i nomi di operatori economici che hanno lavorato per ottenere questi risultati, negli ultimi tempi: Mario Draghi, da Vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d’Italia e BCE. Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs; nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica G. Napolitano (2011) ed attualmente al governo del paese.

Paolo D’Arpini

Portavoce Rete Bioregionale Italiana

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Appello al M5S siciliano: “Muos, ci mancava pure questo.. Gli americani no.. Rimandateli a casa loro, che è meglio!”

Cari amici del M5S neo eletti deputati del parlamento Siciliano ora è d’uopo che dimostriate la vostra autonomia dal “potere centrale” istituzionalizzato. Se il vostro messaggio di indipendenza dai poteri forti ma a favore del popolo è genuino, sarà opportuno che come prima richiesta nella nuova assemblea regionale chiediate la liberazione dell’isola dalla servitù militare cui è soggetta.

La battuta solita che si fa sulla Sicilia è che è un’isola “mafio/americana”. La gestione è equamente divisa tra “Cosa Nostra” e “Cosa Loro”. Così si dice dal 1943 anno in cui l’accordo mafio/americano consentì l’invasione -o “liberazione”- della Trinacria. Da allora gli interessi reciproci si sono consolidati, anzi si sono espansi. La Sicilia è la principale base americana off shore del mondo. Basi missilistiche, basi militari, depositi di armi atomiche e chimiche, ogni governo italiano che si è succeduto dalla fine della guerra ad oggi ha fatto a gara per concedere nuovi spazi di extraterritorialità e nuove occupazioni di suolo e persino d’immagine: la “sicul/america” è oggi realtà.

E chi pensava che l’occupazione si fosse per un po’ fermata dopo l’arrivo dei droni a Sigonella si sbagliava di grosso… nuove armi e nuovi impianti vengono installati. L’ultimo, il più necessario, sia pur conteso, è Muos. Il Mobile User Objective System, un potentissimo sistema di comunicazione militare di ultima generazione messo a punto dal dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Una centrale Muos è in costruzione proprio nella riserva naturale “Sugherata” di Niscemi in provincia di Caltanissetta. Dico “conteso” perché l’ennesima “porcata” ha risvegliato gli spiriti nazionali, con tanto di intervento della magistratura. Ma servirà? Giusto qualche giorno fa, il tribunale della Libertà di Catania ha annullato il decreto di sospensione della procura di Caltagirone ed ha dato di nuovo il via libera ai lavori.

Il Muos nasce da un patto bilaterale tra Italia e Usa del 2001 con il
governo Berlusconi, ratificato nel 2006 dal governo Prodi che ha dato mandato alla regione siciliana di occuparsi dei nulla-osta necessari a un’area in cui vige l’assoluto divieto di edificazione. Il Muos è una mostruosità; è pericoloso per l’ambiente ed è pericoloso per la salute dell’uomo. Ma, soprattutto, completa la colonizzazione militare americana della Sicilia, sarà lo strumento con cui si condurranno le future operazioni di guerra.

Aspetto da un momento all’altro la decisione del governo delle banche e delle multinazionali, ed emanazione diretta dell’atlantismo, il “buon governo tecnico”, che imporrà la volontà di guerra NATO, per necessità democratica superiore. Visto l’avvicinarsi di un conflitto armato in medio oriente. Eh, sì, poiché ormai avrete capito che la Sicilia funge da “punta avanzata” americana nel Mediterraneo. Da qui debbono partire le offensive per compiere i massacri che un presidente USA, non importa se l’uno o l’altro che adesso si contendono il posto, deciderà al momento dell’attacco.

Dalla Sicilia partiranno i droni, gli aerei, i missili e le navi e dove pensate che giungano le rappresaglie e le ritorsioni del nemico?

Ovviamente in Sicilia… non ci piove!

Paolo D’Arpini

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Regione Lazio – Unione provinciale di Rieti con Viterbo e di Latina con Frosinone? Tutto sommato è una proposta bioregionale…

L’obiettivo bioregionale nell’attuale assetto istituzionale italiano può essere raggiunto per gradi. Nella prima fase bisogna tener conto dell’esistenza delle Regioni così come sono oggi, senza pretendere modifiche di territorio perché queste per essere realizzate necessitano di complicati meccanismi costituzionali e scatenano nel contempo reazioni a catena dovute ad interessi precostituiti che è difficilissimo scardinare.

Questa situazione rende per i momento “utopistica” l’istanza bioregionale precedentemente avanzata (vedi http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/10/18/proposta-bioregionale-per-il-riassetto-del-territorio-nazionale-eliminare-le-regioni-e-istituire-le-province-omogenee-bioregionali/) anche se effettivamente ben motivata. Oggi quindi il bioregionalismo amministrativo può avere, a breve e medio termine, una concreta possibilità di realizzazione solo con accorpamenti e ristrutturazioni di enti all’interno delle singole Regioni.

Nel Lazio ci sono tre realtà territoriali e socio economiche diverse. C’è l’area metropolitana romana che comprende gran parte del territorio e degli abitanti laziali, c’è il sud pontino e ciociaro che è riuscito in questi ultimi 60 anni ha guadagnare un parziale progresso, c’è al nord la Sabina e la Tuscia. Pur tuttavia sia il nord, ovvero Rieti e Viterbo, che il sud, cioè Frosinone e Latina, sono legati da una omogeneità socio economica, di tradizione culturali e storiche che possono riconoscersi in un’unica matrice bioregionale. Tutte e quattro queste province hanno tratti comuni evidenti di condizioni economiche, sociali e culturali che hanno per altro poca attinenza con la realtà della megalopoli romana.

Con l’istituzione di Roma Capitale, una sorta di città stato staccata amministrativamente dalla Regione Lazio, l’attuale territorio della Provincia di Roma, non necessaria all’Area Metropolitana, dovrebbe essere ceduto alle Province storiche confinanti (in chiave omogenea) rendendole così più solide dal punto di vista politico ed economico. Ne verrebbe fuori un nuovo Lazio di due entità, la prima costituita dall’Area Metropolitana di Roma, la seconda dalle province autonome capaci di amministrarsi e programmare un loro sviluppo adeguato alle proprie esigenze, anche in considerazione delle esigenze metropolitane ma ad esse non soggette né condizionate.

Per realizzare tutto ciò non occorre una legge costituzionale, forse la recente legge sul riordinamento degli enti locali provinciali consentirebbe in parte questi aggiustamenti Infatti per il Lazio è stato indicato l’accorpamento delle province di Rieti e Viterbo, oltre a quello di Latina e Frosinone. Sarebbe -come sopra accennato- da rivedere l’estensione della Provincia di Roma che attualmente incorpora sia parti della Sabina che della Tuscia, oltre a lembi della Ciociaria e dell’Agro Pontino. Ovviamente è importante l’aspetto dell’autonomia amministrativa di Roma Capitale, in una regione a sé stante, ed il rimanente territorio del Lazio. In tal modo sarà possibile realizzare a breve una prima graduale applicazione del bioregionalismo amministrativo, lasciando a tempi più maturi la prospettiva di una riaggregazione su base prettamente bioregionale del territorio dell’Italia centrale.

Questa per altro è stata la prima proposta bioregionale avanzata da un nostro comitato chiamato “Punto Verde”, proprio negli anni ‘90 del secolo scorso, prima ancora della fondazione della Rete Bioregionale Italiana e dell’uso del termine “bioregionalismo”, in precedenza si usavano i termini “coesione delle aree omogenee” “ecosistema condiviso” “comune ambito socio culturale e geografico” etc..

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

Qui di seguito alcune referenze dei primi interventi “registrati” in tal senso.

1. Diritto & Diritti – rivista giuridica on line
Paolo d’Arpini ed il Punto Verde sono eminente espressione. Tra queste iniziative, quella a me più cara è quella in materia di “trasparenza amministrativa” …

1. [PDF]
INDICI DI EUPOLIS PUBBLICATI NUMERO 0,1 – DICEMBRE 1990 Una …
Formato file: PDF/Adobe Acrobat – Versione HTML
Una regione di piccole città Paolo d’Arpini. Una proposta del Punto Verde di Calcata per il. riassetto regionale dell’Italia Centrale. …

1. Bioregionalismo e economia sostenibilePDF]
almanacco di fine millennio
– 19 set

Formato file: PDF/Adobe Acrobat
della Capitale, uno spazio pulito non compromesso da continue fagocitazioni sollecitate da bisogni che partono dal centralismo romano. Paolo D’Arpini

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4 anni di galera a Silvio Berlusconi.. sic transit gloria mundi – E quanti ne meriteranno il napoletano ed il mario(lo)?

Imperversano le polemiche sui 4 anni di galera comminati a Silvio Berlusconi per “evasione”. Trovo che 4 anni non son poi tanti per i danni causati globalmente alla nazione, magari il cavaliere è stato condannato per qualcosa che non ha a che vedere con le sue “funzioni” politiche ma diciamo che con i suoi comportamenti “se l’era cercata..”.

Come lui stesso disse alla caduta del suo ex amico tradito Geddafi- “sic transit gloria mundi” o come si dice a Roma “a chi tocca nun s’engrugna” od anche “pija incarta e porta a casa..”. In fondo è andata peggio al Bettino che di colpe ne aveva pure meno… Anzi trovo che questa condanna impartita dai giudici possa risultare di buon esempio per future condanne di reati ben più gravi.

Ad esempio che dire del golpe di quel napoletano che abita al Quirinale che ha voluto insediare alla guida del paese un uomo indicato dall’alta finanza e dal mercato, mai eletto dal popolo, il quale ha eseguito a puntino gli interessi e gli ordini delle banche, contro gli italiani? Che condanna spetta al mario(lo) “bancario” (e figlio di bancari) per aver rovinato milioni di persone e causato la morte di centinaia di sventurati, suicidi o di crepacuore, in seguito alle sue inique esazioni e distruzioni di beni nazionali e privati? Quanti anni di galera o di lavori forzati nei campi (che almeno -come dice la Fornero- imparerà ad essere meno choosy, dovendo fare un lavoro che veramente gli compete) meriterà quel “desso”?

Spero che i giudici non siano così clementi come con il Berlusconi.

A tal fine faccio presente che sono state presentate diverse denunce contro il napoletano e contro il menzionato mario(lo)…
Eccone alcune: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=denuncia+contro+napolitano+e+monti

Paolo D’Arpini

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Dichiarazione di Silvio Berlusconi dopo la condanna: “Confermo il mio messaggio agli italiani: non mi presenterò come candidato alla presidenza del Consiglio e quindi si terranno le primarie fra i moderati, ma mi sento obbligato a restare in politica per cambiare la giustizia e modernizzare il paese”

Commento di Adriano Rebecchi: “Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione (3 condonati per l’indulto!!) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per “frode fiscale”, per essere stato l’ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale, dalla quale l’ex Presidente del Consiglio ha conseguito un’immensa disponibilità economica all’estero, ai danni non solo dello Stato ma anche di Mediaset e, in termini di concorrenza sleale, delle altre società del settore tv. E’ stato condannato in qualità di fondatore di Fininvest e di azionista di maggioranza di Mediaset. La condanna è arrivata malgrado tutti gli ostacoli frapposti al processo, dalle sospensioni per “legittimo impedimento” (grazie al Lodo Alfano) alla legge ad personam che ha ridotto i termini della “prescrizione” dei reati. E’ appena il caso di ricordare che la riduzione dei termini di prescrizione dei reati ha fatto finire nel nulla migliaia di processi in corso e moltissimi cittadini non hanno avuto giustizia dei reati e dei danni patiti. Gli effetti tributari dell’evasione si sono trascinati fino al 2004 e questo mentre Berlusconi era Capo del governo in carica!!”

Commento di Econews: “Fine dell’incubo: ‘Berlusconi game over’ . Altrove lo avrebbero cacciato a furor di popolo, in Italia c’ è voluta Santa Magistratura: Silvio Berlusconi condannato (Frode fiscale, Carcere, Interdizione dai pubblici uffici). Per ben 4 volte supervotato dagli Italiani, ora ci lascia (come previsto) un bel cumulo di macerie, economiche, ma soprattutto morali”

Commento di Fabrizio Belloni: “Berlusconi fa un passo indietro. Berlusconi è stato condannato. Berlusconi ulula contro la magistratura politicizzata. Tranne il furbo passo indietro, tutto il resto è la solita minestra, sentita e risentita, digerita, metabolizzata. Il Silvio questa volta però si è spinto oltre il limite “politicamente corretto” e (volendo? lapsus freudiano? decisione eroica? Il futuro lo dirà) ha messo il dito sulla piaga, nella piaga. E ha rivelato una verità scomoda e terribile. E’ vero che la magistratura si è <>. E’ vero che tenta di oltrepassare quelli che sono i limiti dell’”Ordine” (la magistratura non è un “Potere”: quelli sono il legislativo, cioè fare le leggi, l’esecutivo, cioè gestire la res publica e il giudiziario, cioè amministrare la giustizia. La magistratura è solo PARTE del giudiziario, un “ordine”, appunto), è vero anche che molti giudici appaiono troppo spesso in tv e che molti giudici sono dichiaratamente e platealmente schierati politicamente. Ma.
Ma la magistratura si sta solo impadronendo dello spazio che la politica ha abbandonato. Ecco il vero dramma. La politica in Italia non esiste praticamente più. E la magistratura ne approfitta (fu Oscar Wilde che disse “a tutto resisto tranne che alle tentazioni”). Debolezza umana. Mancanza del senso dello Stato. Libido di potere. Fate voi.
Ma, -ed ecco di nuovo il vero dramma italiano-, questo è il punto cui non si poteva non arrivare. Non siamo sovrani.
Siamo occupati da forze straniere.
I nostri politici prendono ordini dai potentati finanziari (e, tanto per non nascondermi dietro un dito, i potentati di cui parlo sono la Godman Sachs).va
I nostri politici non hanno spazio di manovra e devono dire sissignore. I nostri politici hanno abbandonato il potere ai voleri altrui e gestiscono la borsa privata, con soddisfazione.
Non se ne esce. Non in modo tranquillo. Siamo al dunque. Di una cosa sono certo, però. Non sarà Berlusconi a risolvere il nodo gordiano. La va a pochi, gente.”

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Commento di Luigi Crocco: “dal ‘esperienza 1948 dopo tanti anni di costituzione Italiana ho voluto osservare da vicino il 1988 sul ultima opportunità al popolo d’Italia prima del ingresso in Europa, per cui come un semplice profeta anticipai sulla giornata di San Francesco , davanti alla cattedrale sulla presenza storica di tutta la compagine governativa con allora il Ministro Prodi in prima fila . il Ministro d’Alema alle spalle con Rutelli a sinista e Fini , Bossi , Maroni , Casini etc sulla fila di destra , osservai con molto interesse l’assenza del on. Silvio Berlusconi , interpretando che , per la festa del Santo tra i farabutti peggiori mancava il migliore.
Ma , non volevo un giudizio avventato per farci la figura del demagogo interpretando il presente sul futuro peggiore così mi lasciai trasportare dalla fantasia sulla mia prima satira “ Zibaldino per ripetuo roba- lt-ino e Zibaldone per ripetuto roba- lt-one” dove lt significava lira sul cambio di allora e roba in Veneto .. rubare sempre.
E se tre giorni fa l’ex primo ministro nonché i leder di un partito al governo, è stato condannato a 4 anni di galera ma con l’indulto a un anno e con l’immunità parlamentare Zero, da scontarla per tutta la vita tra il parlamento e il senato. E Silvio Berlusconi ha tutte le ragioni a dire che, è stata una sentenza politica anche perché andrà scontarla con altri 26 pluricondannati al PARLAMENTO E SENATO con nessuna pena pecuniaria a risarcire i danni sui reati commessi anzi godersi tutti i privilegi e tutti i soldi dello stipendio a vita ed oltre che gli diamo . Ma TUTTO CIÒ in un altro paese civile a nord del Europa in Danimarca, Svezia, Olanda, Belgio, Francia, Germania etc., non esiste una cosa simile anzi in 15 giorni sarebbero già stati buttati tutti fuori a pedate dal tutto il popolo e da tutti i rappresentanti del governo”

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