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Oviesse oblige! Le risultanze del consulto dei dieci saggi alla corte del prence napoletano

Diceva un saggio d’altri tempi, Seneca: “Le idee migliori sono proprietà di tutti”. Ed infatti è vero e forse hanno così pensato anche i nostri saggi moderni. E qui mi sovviene una fantastoria.

A quel tempo in Gonzonia regnava un prence napoletano di mezza nobiltà, non come Totò per il quale “noblesse oblige”, per il nostro prence il motto era: “oviesse oblige”.

Così per chiarire l’oscura situazione in cui Gonzonia versava, anche in seguito al suo operato nefando, il prence in fase di dipartita chiamò al suo capezzale dieci saggi che illuminassero il paese sul bene e sul male del suo settennato poco assennato. I dieci lì riuniti ponderarono i fatti e fra di loro si dissero: ”Se diciamo la verità affermandola da saggi la gente direbbe: guarda un po’ questi arroganti che si credono saggi.. Se invece diciamo che non siamo in grado di dire la verità, come 10 pazzarielli qualsiasi, la gente direbbe: guarda un po’ questi ignorantoni che si definiscono pure saggi”.

Allora i 10 poveretti per non scontentare nessuno, e nemmeno il loro prence che li pagava fior di quattrini, trovarono un escamotage, un inciucio fra loro, ne sortì una mezza verità, tale e quale avrebbe potuto immaginare qualsiasi abitante di Gonzonia. Insomma i dieci saggi unitamente stabilirono quelle cose giuste da fare, che anche l’ultimo gonzo avrebbe capito da sé.

Ed ecco le conclusioni. Gonzonia è in crisi, quindi i cittadini gonzi sono a rischio lavoro ed è meglio che emigrino; lo stato è iniquo e le tasse sono troppe e strangolano la libera imprenditoria ma non si possono abbassare altrimenti mancano i soldi per le spese inutili; la scuola non funziona e aumenta l’abbandono scolastico, andatelo a raccontare alla principessa Gelmina che l’ha così ben diretta; le donne sono discriminate sul lavoro ed in più debbono occuparsi della famiglia, però obbligatorio è il doppio lavoro pena la fame; la svendita dei beni immobili e degli enti del regno adesso non conviene, perché i prezzi sono bassi (senza considerare che proprio gli acquirenti -la grande finanza- ha fatto abbassare i prezzi per poter comprare a due petecchie); il reddito minimo garantito non è attuabile perché lo stato sperpera a destra ed a manca e deve pagare i debiti ai banchieri che gli prestano la moneta (di signoraggio bancario meglio non parlarne affatto).

Insomma queste sono alcune perle di saggezza partorite dai 10 saggi riuniti dal prence in uscita. Visto il risultato soddisfacente anche il pontefice massimo Franceschiello ha deciso di chiamare un gruppo di saggi per decidere sulle cose utili alla chiesa, che persino un curatello di campagna saprebbe dire.

Non so perché mi sovviene di un altro detto: “Non sono mai stato l’autore di nulla, perché ho sempre pescato le cose che passavano nell’aria.” (Nicanor Parrà)

Cari saluti a tutti, Paolo D’Arpini

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Commento ricevuto:

“Da nessuna parte, sulla Costituzione della Repubblica, riesco a trovare che il Presidente, dopo aver ricevuto la restituzione del mandato dal primo incaricato a formare un governo, debba chiamare un gruppo di persone esterne a fare non si capisce cosa, né saggi né dementi, né dieci né diciotto né sei.
Tutto ciò che il Presidente deve fare è una seconda nomina: chiamare qualcuno cui affidare un secondo mandato per la formazione di un governo che si presenti regolarmente alle camere chiedendo la fiducia, ed ottenendola oppure no.
Napolitano, un impostore al Quirinale, sta agendo controcostituzionalmente, e deve essere posto in stato di accusa per alto tradimento.
Deve essere arrestato dal popolo, posto in condizione di non nuocere, e processato per i suoi spaventosi delitti contro l’umanità.
Che includono sette anni di guerre coloniali imperialiste di aggressione, invasione, occupazione e strage a vantaggio di potenza straniera : Nato.
Si avviino immediatamente i lavori per l’arresto del plurigolpista deviato Napolitano, ad opera del libero popolo sovrano dei cittadini della Repubblica .
Il cadavere della partitocrazia di guerra e rapina secondorepubblichina si disgrega sfaldandosi miseramente insieme alla ormai decomposta figura del suo disgustoso presidente.
Un intero regime di oppressione e violenza borghese è in via di sepoltura. (R. I. P.)”

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Metodo Grillo: “…meglio comandare che fottere..” – Pronte le tariffe per la vendita delle indulgenze

Non è solo mancanza di democrazia interna, c’è qualcosa di più torbido, l’incapacità di rapportarsi con i propri sodali, la spocchia di non tenerli in considerazione nella formulazione dei programmi e delle scelte. Considerandoli meri esecutori di un ipotetico programma collettivo, in realtà verticistico.

In verità il M5S non è un “movimento” ma un marketing in cui secondo le convenienze i managers danno indicazioni utili alla raccolta di adesioni ed ai target da raggiungere. Si dice “metodo piacimento”, la stessa cosa che avviene su facebook.. dove più si scende nel “trucido” e più si ottengono “mi piace”.

Grillo Beppe se fosse una persona saggia dovrebbe stare al centro di una comunità reale e non sulla cima di una piramide virtuale. Altrimenti la caduta è certa… E già si avvertono gli scricchiolii… tra un po’ il castello di carte implode su se stesso..

Già l’avevo detto qui:http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/03/povero-grillo-beppe-finira-come-un.html ma è bene ripeterlo. E sotto quel post ci ho trovato un commento di “buonsenso” di un tal Guido, che dice: Per me la Politica è impegno e buonsenso, non mi interessano gli uomini della provvidenza e neanche gli urlatori che al dunque fanno i puristi e si comportano nello stesso identico modo degli uomini della provvidenza… Bello gridare e poi tirarsi indietro alla prima vera e concreta occasione. Non cambieranno mai GLI ITALIANI, sempre a rincorrere gli uomini della provvidenza o a votare con rabbia cieca… NON ABBIAMO BISOGNO DI LEADER CARISMATICI MA DI LEADER CON BUONSENSO CHE FINALMENTE FACCIANO L’INTERESSE DI TUTTI E CHE SI IMPEGNINO PER LA NOSTRA POVERA ITALIA… Il leader Carismatico si fa li c…i suoi, il leader e statista di buonsenso c’è il rischio che si faccia li c…i di tutti noi, che poi alla fine sono pure i suoi….”

Ed al proposito di “cazzi suoi”, portati avanti come pratica carismatica, sono uscite diverse voci sugli introiti pubblicitari ricavati dal blog di Beppe Grillo ritenuti “inconciliabili” con l’azione politica. Da una parte il comico apologetico adesca le masse con promesse elettorali e dall’altra guadagna sulle visite al blog, in cui si esprimono le stesse promesse.

Insomma Grillo e Casaleggio vengono accusati di far soldi vendendo la pubblicità sul blog che svolge azione “politica”.

Però qualcuno lo difende: “…. allora chi glielo fa fare, di farsi un mazzo così nelle piazze, quando potrebbe godersi i suoi soldi comodo comodo, magari in Costa Rica? …. ci deve essere qualcosa che va oltre il vil denaro, il Grillo non è il tipo che persegue gli obiettivi del secolare politico. Perché allora si comporta in tal modo? Bisogna giudicare senza farsi condizionare dalla antipatia o dalla simpatia. La storia dirà chi avrà ragione..”

E qualcun altro ha aggiunto: “Certo, non c’è solo il denaro, infatti c’è anche il potere e il potere esercita un fascino a cui sanno resistere solo pochi individui. Non a caso c’e’ un detto popolare che sostiene:” E’ meglio comandare che fottere”.

Ma ecco cosa pensa un “collega” straniero, il leader dei Piraten tedeschi, del Metodo Grillo: “Domanda: Come giudica la struttura gerarchica del M5S? E i meeting segreti? – Risposta: “Forse le intenzioni sono buone. Ma se Grillo non vuole un partito democratico, l’unica alternativa è la struttura autoritaria. Credo che dovrebbe ascoltare di più le voci all’interno del movimento e, anziché dirigere un fans club, trovare alternative ai partiti senza perdere di vista la democrazia. In Germania il M5S non sarebbe neppure legale. Le riunioni segrete poi non le comprendo”.

Nel frattempo, in una ennesima riunione segreta di vertice, nel M5S sono state decise le pene per i peccatori di lesa maestà e le tariffe pecuniarie per l’assoluzione, previo esame della santo uffizio diretto dal mastro inquisitore casaleggio….

Paolo D’Arpini

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Nota aggiunta

Oddio, caro Saul Arpino / Paolo D’Arpini (è l’ordine esatto?), il Grullo urlante, e anche latitante, ha imparato il più vieto politichese.

Infatti anche lui ha cominciato a dire che chi scrive contro di lui è un intrufolato pagato dai suoi nemici.

Mi sembra di aver già sentito certi concetti dalla casta: ricordate quando il Bugiardoni sostenne che i 3 milioni che accorsero a Roma per lo sciopero generale erano stati pagati dalla CGIL e dai comunisti? Se è vero, allora io sono un fessacchiotto che scrivo gratis quello che penso perché nel paese in cui vivo vorrei che le cose andassero meglio, addirittura al di là delle proposte che i grillini hanno fatto (a parole, perché se volessero i fatti avrebbero capito che questo – e mai più – è il momento di attuarle).

Io sarei ancora più drastico: farei una legge per combattere lo scilipotismo (chi è eletto da uno schieramento, cambia, decade dall’elezione e non potrà candidarsi per una tornata delle elezioni successive); per quanto riguarda gli eletti, specialmente se avvocati, nessuno finché sarà deputato o senatore POTRA’ proseguire a fare il proprio mestiere; chi viene sorpreso a fare il “pianista” durante le votazioni dovrà essere sospeso per 3 mesi, la prima volta, e la seconda, per un anno intero.

Ma basta con le chiacchiere: ci vogliono i fatti e a tutt’oggi non se ne vedono di soddisfacenti e responsabilmente attuati. Basta così, vo a far pipì, come scrisse in altri tempi Apollinaire.

Giorgio Di Genova

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Commento di Benito Castorina:

Paolo,
Non seguire l’onda che ti copre la visuale , ma cavalcala, ti si aprirà una prospettiva ampia sul mondo!

I politici stanno tentando di fare politica, grazie al successo del M5S, sveglia Paolo! No ti fare influenzare dai media! Il nemico da abbattere non è Grillo ma la voglia di democrazia che c’è nella gente. Perché hanno tanta paura i gestori del potere? Denigrare grillo è la parola d’ordine. Ma vi rendete conto della rivoluzione pacifica che sta sconvolgendo la strategia di chi sobilla un popolo per abbattere e possibilmente uccidere il governante che si è stancato di farsi sfruttare? Il giochino cominciato con Enzo Tortora per verificare la capacità delle persone di essere guidate anziché di analizzare i fatti, riproposto in ambito più ampio con Saddam, con Gheddafi, ecc. è stato smontato da noi italiani, che non abbiamo abboccato, non ci siamo rivoltati con atti di violenza contro un governo che sarebbe stato costretto ad intervenire con la forza, ma ci siamo inventati i pacifici grillini che pare siano gli unici ad aver capito il vero significato della primavera araba. Noi siamo i mafiosi che per tenere in piedi un sistema corrotto e inefficiente sfruttiamo più di duecento Paesi nel mondo.

Liberiamo le nostre coscienze apriamoci ad un mondo equo e solidale! 2222 pari opportunità per i Popoli, pari opportunità per le persone!

Benito

Per conoscere i giochini del non governo monti:

http://www.youtube.com/watch?v=z7C4kmR7KsU

i grillini stanno dentro il palazzo, ma fuori del palazzo come i radicali, ma numericamente dureranno di più

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Commento di Giuseppe Altieri: “Purtroppo nel programma a 5 Stelle non c’è una riga sull’Agricoltura e Alimentazione… ma non per colpa loro… sono giovani e non se ne intendono… ma hanno voglia di imparare, è un’occasione da non perdere ieri sono stato al Senato convocato da 6-7 neo eletti del M5Stelle per incotrarli al fine di lanciare la campagna contro gli OGM e i Pesticidi… Speriamo i ragazzi a 5 stelle si facciano guidare da gente di fiducia sono a loro disposizione e stiamo attenti agli infiltrati della Monsanto… Giovedi ci dovrebbe essere un incontro col Ministro dell’Agricoltura per chiedere il Bando degli OGM in Italia. Il M5S deve chiedere pubblicamente a Bersani che gli dia 4 Ministeri Agricoltura e Ambiente (ne facciamo uno solo)… Sanità (organizziamo la medicina preventiva basata sulla alimentazione biologica e l’eliminazione delle cause di malattia …soprattutto i farmaci inutili)…prima causa del passivo dello Stato… MIUR (Abolizione della riforma Gelmini e recupero della tradizone con forte sostegno all’Istruzione Tecnica Agraria e Ambientale e alla ricerca in tutti i settori Ecologici e Sviluppo Economico e trasporti. Altrimenti Bersani farà finta di fare un governo eleggerà insieme alla mafia di berlusconi e monti il presidente della repubblica delle Ba..nche e poi andranno alle elezioni scaricando la colpa su Grillo… Bisogna provocarli e Stanarli… di fronte al’opinione pubblica Forza Beppe grillo Forza ragazzi a 5 stelle, saluti a tutti”

Mio commentino: “Così va bene, bisogna spingere con gli “eletti”….. Non è in se stesso il Movimento che è fallace ma occorre che i grillini sappiano autoresponsabilizzarsi.. da se stessi senza “imboccate” dal mastro Grillo/Casaleggio” (P.D’A.)

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Commento di Marina: “NON SONO AFFATTO D’ACCORDO! SEI ANCHE TU MANIPOLATO DALL’INFAME INFORMAZIONE DEI SOLITI?!”

Mia rispostina: “Quello che sogno è un Movimento senza stelle, in questo caso senza l’ipoteca di Grillo e Casaleggio, bensì composto di persone consapevoli e responsabili (nel senso antico del termine, ovvero persone capaci di dare una risposta (respons abilis) e non semplicemente di reagire sulla base di un “programma precostituito” senza nemmeno sapere se sia buono o cattivo per la comunità e per il momento in cui viviamo… bisogna saper riconoscere le situazioni correnti e rispondere adeguatamente” (P.D’A.)

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Povero Grillo Beppe, finirà come un ciarlatano sgamato: impiumato… (se non scappa prima in Costa Rica…)!

Care, cari,

purtroppo quando si nasce guitti, guitti si rimane… Questa la conclusione alla quale son giunto dopo aver osservato i comportamenti del comico Grillo all’indomani della sua “affermazione” elettorale.

Lui ben inteso si è tenuto fuori non si è candidato né alla camera né al senato, però all’ultimo minuto è venuto fuori che aveva depositato davanti al notaio lo statuto del M5S, di cui è fondatore presidente detentore del nome.. Insomma si è “garantito”, facendosi anche affiancare dal nipote (il vecchio vizio nepotista che mai recede in Italia). E quei poveri deputati e senatori con la targhetta addosso del M5S stanno lì nelle camere a mordersi le mani, per il dubbio se cagarsi addosso o cagare fuori dalla tazza (purtroppo l’immagine è reale).

Il Grillo è stato bravo ad intercettare i malumori degli italiani, ha sottolineato i danni della politica partitica asservita al sistema esibendosi in due piroette ed un po’ di gridolini, ha ben recitato nelle piazze stracolme, ha fischiato e scureggiato, ha maledetto il potere e si è infine aggiudicato una fetta dello stesso. Purtroppo però da come è stato bravo a scalare la vetta adesso non sa nemmeno lui cosa fare.

Sta lì che fa finta continuando a motteggiare. Non è un bravo condottiero con le idee chiare sul da farsi.. sa solo fare il pifferaio per tenere a bada i suoi topolini. Quanto durerà questo giochetto? Appena i suoi elettori si renderanno conto che Grillo è solo un bravo commediante ma oltre la scena non sa andare lo abbandoneranno al suo destino ed allora sì che dovrà rifugiarsi in Costa Rica, per evitare la furia del volgo tarlupinato…

La vendita dei finti elisir di lunga vita costava prima o poi una bella impiumatura ai ciarlatani.

Peccato, che sia andata così, ma con la forza che ancora si ritrova potrebbe compiere quel gesto eroico che da lui ci aspettavamo: la denuncia della truffa mastodontica del signoraggio bancario, causa prima della rovina a cui lo stato è condannato.

Paolo D’Arpini

Ed ora leggete il parere di Giorgio Di Genova sul “fenomeno” Grillo:

Caro Saul Arpino (alias Paolo D’Arpini), davvero c’è che ancora si esalta sul Grillo parlante, anzi urlante? Io sono d’accordo su tutti i punti programmatici dei grillini, che rischiano di diventare grilletti, se seguono ancora un ducetto come il Grullo negante appoggi a fare almeno alcune delle cose del loro  programma.

Ha forse paura che poi Bersani possa avere un po’ di riconoscimento dai suoi scontenti votanti? E davvero crede che facendo lo sfascista, se andrà alle prossime elezioni farà il pieno del 100%. Io conosco tanti che l’hanno votato, credendo che volesse davvero contribuire a cambiare le cose, ma che ora non lo voterebbero più, anzi lo detestano e lo considerano un clone di Adolf.

E hanno paura che si finisca sotto una dittatura in cui non ci sia più libertà di parola e di pensiero ed anzi che chi osa dire la sua finisca in campo di concentramento. Io non la penso così. La situazione non è quella della Germania post-Grande Guerra. Ma certo non mi piace che parla di democrazia e poi ordina il dire ed il fare ai suoi reclutati.

Continuando così si rischia di far vincere ancora Silvio Bugiardoni: ed infatti il Grullo gli sta dando una grande mano (l’hai sentito il discorso a Piazza del Popolo? Il Bugiardoni è un grande imbonitore e si dice pure moderato, cosa che il Grullo non lo è nel linguaggio e nelle sue sfuriate e poi non ha i soldi del boss di Arcore, serviti quest’oggi per la claque).

Certo che siamo uno strano popolo: dalla padella del barzellettiere, che fa le corna e  cucù, siamo passati al comico del vaffa!

Che dire degli italiani che votano ‘sti due? Quello che Petrolini una volta disse, rivolgendosi a quello che dal loggione l’aveva insultato durante lo spettacolo: “Vedi, io non ce l’ho con te, ma con quello vicino a te che non te butta de sotto!”. Già, i 2 capetti  fanno  il loro lavoro, quindi non sono colpevoli, perché i veri colpevoli sono quelli che glielo fanno fare come lo fanno votandoli e prendendo da un lato i soldi per acclamarlo e dall’altro ordini, zitti zitti.

Negli anni passati concludevo sempre le mie mail con “Molto male che Silvio c’è”. Oggi avrei voglia di avere tra le mani il martello di Pinocchio e usarlo.

Giorgio Di Genova

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Commento di Aliberth: “Ecco, ora cominciamo ad andare d’accordo, caro Paolo… Tu hai in passato elogiato il Movimento 5 Stelle per la forte carica di novità e di spinta popolare. Ora vedo che stai prendendo le distanze. Anche se sono d’accordo con molte cose che il Grillo ha proposto e sono lieto per i voti che ha strappato alle destre… tuttavia la sua testardaggine nel non voler essere partecipe di una nuova alba politica, ora che davvero servirebbe la sua novità di coscientizzazione delle masse, lui fugge e lascia l’Italia ancora in mutande come Berlusca e Monti l’hanno ridotta… Speriamo che i tuoi strali servano a farlo riflettere e a farlo tornare simpatico e utile al popolo…”

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Commento di Sara Bassot: “…PRIMA DI GIUDICARE… dovresti conoscere tutti i pensieri, le emozioni, le relazioni, le esperienze, i vissuti, i drammi, i traumi, i piaceri, le passioni della persona che giudichi, dovresti sapere in che modo è nata, dove è cresciuta e con chi, con quali conseguenze nel suo modo di pensare, immerso in che cultura, quali libri ha letto, che film ha visto, cosa crea e cosa distrugge….. PRIMA…DI GIUDICARE… dovresti conoscere TE STESSO…. e ogni capello sulla tua testa… tu sai perché hai certe patologie? Sai perchè ti succedono certe cose? Perché ti senti ferito in certe occasioni, perché ti arrabbi in altre? Perché gioisci con certe persone e altre no? Se non conosci nemmeno te stesso al 100% come puoi pretendere e anche solo pensare di conoscere gli altri e di GIUDICARLI? Un Maestro disse che si vede la PAGLIUZZA nell’occhio dell’altro e non si vede LA TRAVE nel proprio…. A tutte le persone che GIUDICANO, specialmente dietro alle spalle della gente, e specialmente da conoscenze e informazioni INDIRETTE…. addirittura dove non erano PRESENTI???!!!!…. auguro di fermarsi un attimo e riflettere prima di parlare….. IL GIUDIZIO, oltre a creare delle ferite ENORMI nella persona che si giudica e in tutti quelli che gli stanno accanto…. è una proiezione… è il filtro attraverso cui si vede il mondo. Lo dedico e mando la mia energia di perdono alle persone che mi hanno giudicato e perdono me per il mio “contro-giudizio” come reazione… E…. lascio andare…”

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Commento di Lorenzo Merlo: “Si può dire tutto su tutto. Fatto salvo questo principio, raccolgo qui i “guitti” e gli “Adolf” sottolineati per Grillo. Lo faccio per esprimere il mio sentimento specifico.
Grillo con il suo entourage, via via allargato, ha saputo orientare in modo polarizzante gli spiriti di molti con argomenti in grande misura trattati, considerati, interessanti per molti di noi. Il fatto – socialmente e politicamente parlando – è epocale. In quanto, dopo l’euforia del boom economico e quella del ‘68/’77 (con tanto di strascichi armati), eravamo arrivati alla celebrazione dell’edonismo, alle bolle finanziarie. Ragione di preoccupante infelicità per molti. Neppure l’ambiente da solo era riuscito a mettere tanti nella stessa squadra.
Avere radunato quell’infelicità in forma propositiva, non solo, coniugata con la socializzazione della consapevolezza che solo individualmente è possibile compiere i gesti e i fatti necessari ad un aggiornamento del mondo, non mi sembra poco. Il processo che ha portato lì è di tipo ricreativo, almeno secondo lo standard dominante ove la matrice produttivistica regna incontrastata.
Se a ciò, aggiungi decrescita, pubblicità, euro, moralizzazione, ambiente, cultura, difesa, penso si possa dire si sia al cospetto di temi che accreditano ulteriormente – solo per come sono concepiti – le intenzioni del M5S.
Pretendere da lui scelte e posizioni in tempi a noi idonei – espressione di stampo nuovamente produttivistico – mi pare poi alluda alla distanza tra chi le esprime e le loro strategie. A mia volta non le conosco, ma è da ricordare che la velocità tende ad annullare lo scambio e ad alimentare l’ego. E poi guitti e Adolfi lo siamo tutti, in tempi e modi a noi opportuni.”

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Commento di G.Q.: “Si le cose stanno così come dici, ma non serve infierire oltre, anche perché non abbiamo altro. In caso di un conflitto in Siria da Sigonella partiranno gli F35 con il loro carico di bombe e se ciò malauguratamente avvenisse io spero che il M5S voti contro, visto che neanche il Vaticano ha osato dire la sua sul conflitto in Libia. Questi “novelli” sono gli unici che hanno uno spazio mediatico, poi dobbiamo sperare anche nella buona sorte.”

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Commento di Caterina Regazzi: “Caro Paolo, leggo quel piccolo sproloquio contro Grillo e mi domando e ti domando e domando a tutti quei lettori che adesso quasi gioiscono e si fregano le mani vedendo che forse dico forse non sa bene cosa fare… ma cosa vi/ci potevamo aspettare? Se i “nostri” politici di mestiere non hanno saputo fare niente di buono negli ultimi 20 anni, pretendevamo che questi “pischelletti” facessero chi sa che? Napolitano poi non ha mica dato a loro l’incarico (e non so neanche io se dire se purtroppo o per fortuna). Ma qualcuno sa esattamente cosa bisognerebbe fare, in concreto (a parte bei paroloni tipo “riprendersi la sovranità monetaria”)? Va bene che tu pubblichi tantissime cose di persone colte ed autorevoli (tipo Turrisi, ecc.) ma ci vorrebbe anche qualche organizzazione politica o movimento che dir si voglia che queste proposte le facesse proprie o no? Altrimenti restiamo in questo marasma cercando nel possibile di barcamenarci e smettiamola di lamentarci perché un movimento (in cui ci sono persone che ci hanno messo la faccia) che stanno provando a cambiare la situazione, almeno controllano quello che altri si stanno accingendo a fare…”

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Commento di Paolo Buttiglieri: “ho votato Grillo perchè il resto era peggio. Di Grillo condivido il programma, la sua comicità. La politica è mediazione e Grillo ha tante qualità ma non quella della mediazione e poi è troppo autoritario per i miei gusti. Ma d’altro canto gli eletti cinque stelle sono persone comuni catapultati in un ruolo difficile da gestire. Speriamo bene”

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Commento di Guido: ” Per Me la Politica è impegno e buonsenso, non mi interessan gli uomini della provvidenza e neanche gli urlatori che al dunque fanno i puristi e si comportano, secondo Me, nello stesso identico modo degli uomini della provvidenza…, qualcuno, se può, mi spieghi che differenza c’è tra uno e l’altro…
bello gridare e poi tirarsi indietro alla prima vera e concreta occasione per cambiare almeno qualcosa…, non cambieranno mai GLI ITALIANI…, sempre a rincorrere gli uomini della provvidenza o a votare con rabbia cieca…
NON ABBIAMO BISOGNO DI LEADER CARISMATICI MA DI LEADER CON BUONSENSO CHE FINALMENTE FACCIANO L’INTERESSE DI TUTTI E CHE SI IMPEGNINO PER QS NOSTRA POVERA ITALIA…
Il leader Carismatico si fa li c…i suoi, il leader e statista di buonsenso c’è il rischio che si faccia li c…i di Tutti noi, che poi alla fine sono pure i suoi… meditate Italiani meditate…
Grazie della possibilità che ho avuto di scrivere ciò che penso ed un in bocca al lupo a tutti, viva la speranza e l’impegno sano e concreto di cambiare le cose, nessuno più di Noi può farlo, cominciando con le piccole cose di ogni giorno sino ad arrivare a scegliere con più consapevolezza e buonsenso coloro che ci governeranno.
NO CARISMA MA BUONSENSO ED ONESTA’ … Grazie”

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Commento di Marco Bracci: “Poiché la perfezione non è di questo mondo, molti di coloro che hanno votato M5S non si ricordano che, in campagna elettorale, Grillo ha sempre detto “Non mi alleerò con nessuno”. Motivo ? Uno che si prefigge di stravolgere il Sistema, perché ritenuto a ragione marcio e corrotto, come può, poi, rinnegare tutto “per amor della poltrona”, alla stessa stregua di come hanno sempre fatto tutti gli altri, che ieri hanno detto una cosa e oggi, eletti, non se la ricordano più ? Alla coerenza, noi italiani non ci siamo abituati, quindi lapidiamo chi invece la considera un punto fermo.
E ancora: coloro che hanno votato M5S per snob o per “vediamo come va a finire” e senza presa di coscienza, ora si scagliano contro Grillo e gli danno la colpa del fatto che non si riesce a formare un Governo e tutti hanno una paura matta che ciò provochi danni incalcolabili all’economia, alla credibilità dell’Italia, quando finora si sono lamentati che l’Euro sta schiacciando tutti, che non se ne può più della supremazia della Germania, degli USA e chi più ne ha più ne metta. E si sono dimenticati che quegli stessi partiti e giornalisti, che ora demonizzano Grillo, sono quelli che hanno svenduto l’Italia e affossato ogni possibilità di rinascita, se si continuasse a seguire le loro regole.
E si tenga presente che, se ora alcuni parlano di moralizzazione della politica e si sono ridotti lo stipendio, è proprio grazie all’M5S.
Purtroppo la virtù viene osteggiata da chi non ce l’ha, perché è più facile distruggerla che sforzarsi di migliorare se stessi.”

(Mia rispostina a Marco Bracci: Giusto una considerazione: a volte la coerenza significa fissità… ovvero incapacità di adattamento alla situazione. Ho votato anch’io M5S, senza alcuna speranza, solo pensando che avrebbe causato disturbo al sistema.. ed infatti ciò avviene.. ma un conto è causare disturbo, un altro saper creare un’alternativa… Purtroppo Grillo non potrà mai essere all’altezza di un cambiamento, al massimo fa da ariete…. P.D’A.)

Replica di Marco Bracci: “E dici nulla ?!?!?!? Distruggendo il suo tentativo, si tarpano le ali non solo a lui e ai suoi, ma a chiunque altro volesse poi seguire le sue orme. Se vince, la casta si sentirà ancora più autorizzata a continuare a fare quello che ha fatto e sta facendo e quindi altro che le miserie che ci aspettano ora !
E poi non capisco: se uno che prospetta un miglioramento e, pur se ha le migliori intenzioni, sbaglia qualcosa, che senso ha distruggerlo invece di aiutarlo a correggersi e senza minimamente domandarsi che chi ha mandato allo sfascio l’Italia sono proprio quelli che ora accusano lui di non collaborare ? A collaborare a cosa, a distruggere ancora di più entrando nel Governo con loro ? Se lo facesse, sarebbe in minoranza rispetto al PD e avrebbe poca voce in capitolo, in compenso sarebbe corresponsabile delle (del PD) malefatte.”

(Mia ulteriore rispostina a Marco Bracci: “Caro Marco, una posizione ragionata la tua.. ma non la condivido, perché il Grillo non merita tanta importanza, non è all’altezza della posizione che ha raggiunto cavalcando lo scontento…
E comunque non obietto il fatto di andare al governo con il PD o meno, quello è inimportante. Quel che conta sarebbe dimostrare da subito il percorso che si intende seguire ma questo non avviene ci sono solo silenzi e sparate a vuoto. Scusa Marco il Grillo non ha abbastanza “spirito”, non è genuino, sincero onesto intelligente, è incapace di vedere oltre il suo naso e sente solo dove tira il vento, è un masaniello in fieri insomma… e lo ha dimostrato con i suoi giochetti sulla “registrazione del M5S” tanto per fare un esempio. Per non parlare della sua totale incapacità di fare squadra…. Se uno è un capo la prima cosa che dovrebbe fare sarebbe quella di creare attorno a lui un affiatamento sui temi condivisi.. ma questo lui non l’ha fatto, guarda come si è rapportato con i “suoi” eletti. Insomma si è trovato a fare il “capo per caso”, un capo alla facebook, essendo partito come uno che sapeva “raccogliere le istanze” di chi si lamenta, al fine di recitare in teatro delle belle scenette. E così ha avuto successo facendosi bello delle “lagnanze del popolo”. Per poter promuovere un reale cambiamento in Italia ci vuole ben altro ed io mi auguro che venga… magari dopo il Grillo, chissà.. a volte la delusione aiuta.. perché almeno ci si “disillude”…. Però come ariete, comprensibile al volgo, andava bene… per ora, anzi, sino a ieri – Oggi non più! – P.D’A.)

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Bioregionalismo – Il “risveglio” dei geografi conferma l’opzione bioregionale: sì alle Province omogenee, no alle Regioni carrozzoni

Meglio tardi che mai….

Fa piacere vedere che le idee bioregionali finalmente trovano consensi… Certo non si menziona la fonte né si fa riferimento ai trascorsi… ma così vanno le cose del mondo, pazienza!

Peccato che abbiamo iniziato a pubblicare su internet solo dal 2008, prima le proposte bioregionali apparivano solo sulla carta stampata, sia pur sui maggiori quotidiani, ma le tracce sono andate perse… Per fortuna che Google c’è: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=no%20alle%20regioni%20carrozzoni%20s%C3%AC%20alle%20province%20paolo%20d’arpini

Ed ecco, dopo diversi anni di proposte politiche bioregionali, cosa appare oggi sul web:

“Ma quali province, aboliamo le Regioni. E’ questa la proposta choc della Società geografica italiana. E non è neppure troppo sconvolgente se si considera che sulla questione, almeno apparentemente, tutti i partiti sembrano convenire.

Lo chiede Beppe Grillo, lo invocano Pdl e Lega, che pure avevano frenato sui tagli del governo Monti, e anche Pierluigi Bersani l’ha infilata tra i suoi otto punti.

Troppo piccole le une, troppo grandi le altre: per questo i geografi propongono di abolire le Regioni e altresì tagliare drasticamente il numero delle province, che rimarrebbero solo 36 e sarebbero ribattezzate sotto la suggestiva etichetta di “eco-sistemi urbani“,prendendo le funzioni di organismi politico amministrativi “sostitutivi delle attuali province e regioni”.

I loro confini verrebbero ridisegnati esclusivamente in base al ”potenziale urbano degli attuali capoluoghi di provincia, alla rete delle infrastrutture che li collegano e al substrato fisico del territorio”.

Ma quali sono esattamente i benefici della nuova mappa amministrativa dell’Italia studiata dai geografi?

La “riduzione dei costi della politica”, senz’altro ma anche una “migliore gestione del territorio”, afferma il presidente Franco Salvatori.

Gli studi dei geografi, che si inseriscono nel dibattito nazionale per il riordino territoriale dello Stato, consegnano una Sardegna spaccata in due, una Sicilia divisa in quattro e una Puglia scomposta in tre aree, con l’aggiunta a Nord di parte del Molise.

Spacchettate anche Piemonte, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

La Val d’Aosta scende fino al Piemonte e ne ingloba una parte, la Liguria perde La Spezia, il Veneto Rovigo e Isernia si unisce a Frosinone e Latina.

Poche variazioni infine per i confini delle regioni ”più piccole”, come Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Abruzzo e Basilicata: ciascuna diverrebbe un ”eco-sistema urbano” a sé.

Questi ipotetici assetti territoriali, spiegano i geografi, ”sono stati tracciati a partire dalle reti infrastrutturali (mobilità, trasporti e comunicazioni) già presenti sul territorio o in avanzata fase progettuale” e nessuna città, al momento, è stata individuata come ”città egemone” per il proprio eco-sistema urbano.

”La nuova mappa amministrativa dell’Italia – osserva Franco Salvatori – porterebbe vantaggi a livello di riduzione di costi della politica e di gestione territoriale, ora troppo frantumata, nel caso delle province, e troppo squilibrata, nel caso delle regioni”.

L’idea del decentramento regionale, aggiunge, ”è consolidata.

Queste nuove regioni medie sarebbero soggetti particolarmente attrezzati, implicitamente forti, ma non cosi’ tanto da contrastare l’organizzazione centrale dello Stato, garantendo cosi’ un equilibrio di poteri”.

E’ un progetto realizzabile? ”Se guardassimo al passato non sarebbe attuabile, viste le enormi resistenze territoriali che si sono sempre manifestate. Ma oggi – conclude – la crisi economica richiede innovazione”.
(articolo del Blitz Quotidiano)

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Conclusione:

Se veramente sono così tutti d’accordo come mai nessuno ha pensato di consultare i “tecnici” che dal 1996 stanno lavorando a questa opzione?

Beh, la proposta potrebbe anche risultare in sintonia con il bioregionalismo, tutto sta vedere come viene attuata… Infatti i cartografi non vanno oltre le mappe.. ma per fare una vera bioregione occorre studiare e conoscere anche le comunità e gli ecosistemi.

La costituzione degli Enti Regionali in Italia é stato uno dei mali della politica nostrana, tesa a spartirsi la torta amministrativa. Ha fatto comodo ai partiti che si sono creati delle piccole repubbliche all’interno dello stato contemporaneamente permettendo agli amministratori locali di mungere alle prebende pubbliche e gestire le ricchezze del popolo a fini personalistici. Prova ne sia -ad esempio- il gonfiamento paradossale della spesa sanitaria, con norme interne, attuazioni e finalità differenziate, con l’impossibilità di trasferimento da una Regione all’altra come si trattasse di stati esteri e con la suddivisione delle cariche e degli enti fra i soliti congiunti politici, senza nessun reale beneficio per la salute pubblica.

Nel frattempo in Europa, a partire dalla fine dell’ultima guerra mondiale, è andato avanti un processo unificatorio che ora si chiama Comunità Europea. Questa unione è buona per il vecchio continente che ha subito per troppi anni divisioni e guerre intestine. La distribuzione dei poteri in chiave di separazione politica non aiuta assolutamente l’integrazione fra i popoli.

Perciò consideriamo quale potrebbe essere la conseguenza di un “federalismo”(come si prefigura questo che si vuole attuare) che parte dal concetto della separazione delle varie realtà della penisola ai fini di gestire “meglio” le singole ricchezze. Questa nuova parcellizzazione dell’Italia porterà ulteriori mali al popolo italiano ed all’Europa tutta. La costituzione di -a tutti gli effetti- nuove “repubblichette” indipendenti all’interno del contesto nazionale ed europeo non sarà un vantaggio per la comunità, anzi porterà guai, delusioni ed odi… E di questo non abbiamo bisogno proprio ora che la crisi economica galoppante e la spinta allo sfacelo morale si fa più forte in Italia e nel mondo.

C’è bisogno di solidarietà e di capacità di riconoscersi con il luogo in cui si vive senza però cancellare l’unitarietà della vita e la consapevolezza che il pianeta è uno come una è la specie umana. Non si può continuare a separare la comunità degli umani su basi etniche o “sociali” o “religiose” o “politiche”…

L’integrazione è solo una ovvia conseguenza del vivere in luogo riconoscendolo come la propria casa. Perciò il vero federalismo può essere solo bioregionale ed il riconoscimento con il luogo di residenza deve avvenire nelle forme più semplici e vicine al contesto socio/ambientale in cui si vive. Questo contesto é ovviamente la comunità del paese, e della città che riunisce una serie di paesi in una comunità facilmente riconducibile ad una identità condivisa. Questa è la “Provincia”.

Le Province lungi dal dover essere eliminate dovrebbero anzi assurgere al ruolo rappresentativo dell’identità locale e tale riconoscimento non alienerebbe la comunione ed il senso di appartenenza all’Europa ed al mondo bensì aiuterebbe il radicamento al luogo in cui si vive e la responsabilizzazione a mantenerlo sano e compatto.

C’é inoltre da dire che dal punto di vista storico le Province da tempo immemorabile hanno rappresentato il “luogo di origine” mentre le Regioni sono state create massimamente a tavolino per soddisfare esigenze politiche indifferenti alla comunità. Vedesi la costituzione del Lazio, formato per soddisfare le esigenze di una città che doveva essere la capitale di un nuovo impero, costituito smembrando la Tuscia, rubando territori all’Umbria (Rieti) e aree all’ex Regno di Napoli (Formia, Gaeta, etc.). Oggi Roma ed area metropolitana con i suoi 6 milioni di abitanti (più i non registrati, quasi altrettanti) ha completamente fagocitato il territorio e la gestione delle risorse relegando il ruolo delle Province storiche a quello di “fornitura di servizi e ubicazione di scomodi impianti inquinanti”… (Ma é logico quando si vede che i 9/10 dei residenti laziali stanno a Roma e siccome siamo in democrazia così deve andare…). In verità le grandi città metropolitane dovrebbero essere tutte “città regione” e magari pure decrescere.. se si vuole che il cancro da loro rappresentato non si propaghi al territorio…

Cari saluti, Paolo D’Arpini
Referente P.R. Rete Bioregionale Italiana

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Commento di Massimo Sega: “Caro Paolo D’Arpini, la questione delle province e delle regioni, come tu stesso mi hai scritto, e’ estremamente complesso ai fini del bioregionalismo.
Purtroppo il nostro paese e’ estremamente eterogeneo, Pochi Km dividono il mare dalla montagna, zone a cultura intensiva da quelle, tra l’altro, a vigneti o ad uliveti; ecc.ecc.Zone a vocazione agricola da quelle a vocazione turistica;
A sua volta, la composizione culturale delle singole comunita’ viciniore, nel nostro paese, si rappresentano estremamente diversificate, e tanto disamogenee da sembrare provenienti da radici contrapposte.
Giusto affrontare il problema da te proposto, ma a mio modo di vedere non partendo da principi assoluti. Per me bisogna partire dalla realta’ su cui dobbiamo operare e poi fare le relative scelte.
Una cosa a me sembra pero’ preliminare: EDUCARE, EDUCARE, EDUCARE in tutti i termini. .
Permettimi due esperienze personali:
Dopo una lunga attivita’ lavorativa in una amministrazione provinciale a contatto con i relativi singoli comuni, oggi io sono piuttosto scettico. La cultura individualistica, propria di questo paese, l’ho ritrovata anche nelle singole unita’ locali. Un esempio. Come dirigente del settore ambiente, io dovetti, tra l’altro, affrontare la questione dei mattatoi comunali. Io cercai di convincere gli organi dei singoli comuni a giungere alla costituzione di un mattatoio consortile. Nulla di fatto. I mattatoi furono chiusi, ma non si giunse alla realizzazione del consorzio. Certo questo e’ valido per le zone centromeridionali del nostro Paese,ma e’ pur sempre una realta’. Totalmente diversa, per altrettante esperienza persona lavorativa, e’ la situazione in alcune zone del nord. Quindi non esiste un principio generale valido in assoluto, ma ad ogni zona morfologica ed umana va applicato un diverso modo di gestire il territorio.,talvolta riconoscendo l’utilita’ dei principi del bioregionalismo, fondato sulla localizzazione, e talvolta quelli dell’accentramento.
Altro esempio. Come al solito, tanti anni fa mi occupai, a livello amministrativo, anche della realizzazione della bretella Fiano-San Cesareo, Ebbene, gli allora ambientalisti sollevarono una serie di difficolta’, che mi scandalizzarono. Per loro c’era una sola cosa: salvare qualche albero, indifferenti ad ogni altra considerazione, come quella del consumo energetico, le fatiche degli autisti, specie dei camion, il traffico sul raccordo anulare, ecc.
Consentimi di dirti che nel nostro paese il concetto di bioregionalismo, potrebbe, inoltre, accentuare la tradizionale cultura individualistica ed egoistica, che non ho incontrato in altri paesi. In Francia ho rilevato un alto senso dello stato e di partecipazione allo stesso. In Germania, il senso della legalità e del sacrificio., ecc.ecc.
Permettimi di dirti che la FEDE religiosa, non si discosta molto da quella politica e viceversa. Io non sono un credente in nessuna religione, e lo stesso, benché abbia militato in un partito,per anni ed anni, non sono stato mai incatenato alla relativa ideologia. Questa e’ stata per me il filo conduttore, ma mai un tabù assoluto. Saluti Massimo Sega”

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Nemesi amica. Tutti sul SUV di Beppe? Né Grillo né Casaleggio sono i salvatori della patria…

Quando si “prepara” una rivoluzione significa che si sta lavorando per un sistema. Preparare, preoccuparsi, predisporre… il prefisso dice chiaro qual’è l’intendimento: “si lavora in funzione di..”.

Quindi non è ribellione, non è rivoluzione, insomma per intenderci non è la stessa cosa della presa della Bastiglia in cui una massa di facinorosi -padri madri figli- attaccano ciecamente la roccaccia del potere ove sono incarcerati i loro cari -i debitori, i poveracci, i ladruncoli per fame, le vittime del sistema- la espugnano con la forza della disperazione e liberano tutti i detenuti. Qui non si pensa, non si pondera, non si fanno programmi, semplicemente si pareggia il conto e si risolve il problema contingente.

Se la “rivolta” è cogitata e perseguita con fini ragionati significa che questa è un’operazione del sistema, significa che l’opera è condotta e guidata da tecnici, da teorici di un meccanismo “aggiustativo”, l’intento è il mantenimento della sperequazione sociale utile al dominio piramidale. Insomma è una rivoluzione di masanielli che contribuiscono al mantenimento del potere di pochi su molti.

Non importa che i pochi apparenti non abbiano più le facce di prima, la muta dei volti noti con volti sconosciuti è una bella tattica per illudere le masse, quel che conta è la perpetuazione del metodo…

E quando la crisi è pilotata da un potete finanziario ed economico mondiale ogni cambiamento è funzionale all’incremento di quello stesso potere, cioè all’ulteriore asservimento delle masse.

Oggi per ottenere questo bel risultato prima si impigrisce il popolo assuefacendolo al consumismo ed ai vizietti finto-trasgressivi, poi vengono dati targets da raggiungere per consentire la permanenza nei “conforts” (bisogni indotti), poi si creano cuscinetti e spazi di compensazione meritocratica (i menagers strapagati, i dirigenti, gli amministratori), poi si producono volutamente falle che lasciano a secco alcuni strati della società, poi si impedisce che la libera iniziativa possa trovare forme di sopravvivenza autonoma, poi si incute nella popolazione il mito di una “equità sociale” che prende il nome di “sacrifici per la democrazia” (ovvero pagare più tasse e indebitarsi sempre più), poi si creano forze politiche “alternative” con lo scopo di assorbire i malumori e stemperare la voglia di ribellione diretta…

E qui incontriamo il M5S, i pentacolari grilli e casaleggi che si “preoccupano” di offrire “giustizia sociale” ed hanno pronto in mano un bel pacchetto di opzioni per il miglioramento della società… Di quale società? Magari quella stessa che ci ha condotto sin qui..?

Però un neo, una pecca evidente, una voglia di nascita, un naso lungo o delle gambe troppo corte, insomma un segnale della “bugia” appare alla vista acuta di chi non si fa imbrogliare dallo stridio imbonitorio.

Beppe Grillo: “Amo il modello del buon selvaggio di Jean Jacque Rousseau e della decrescita felice di Serge Latouche..”

Intervistatore: “Allora le bistecche, l’accumulo di ricchezze, il SUV?”

Beppe Grillo: “Beh, nessuno è perfetto!”

Come dire: “Fate quel che dico ma non seguite quel che faccio”.

Grillo salvatore della patria o slavatore del sistema?

Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.

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Intervento:

Grillo diventa vero se tutti lo vogliamo fare diventare vero… e lo controlliamo (ma come!) …. non certamente attraverso la costrizione di una democrazia diretta che passa per un sistema (i suoi meet-up e blog) controllato da lui… sarebbe una contraddizione in termini….
la sua potrebbe diventare una dittatura di 8 milioni sugli altri 50 milioni di italiani…..
Ma non è tanto il sistema dinamico della democrazia che in quanto tale non può che essere in divenire… e non può essere processato con strumenti di rigore logico…. statico…. tutto ricade sulla questione della bontà delle sue intenzioni e motivazioni (perché ha fatto tutto questo?)
possibili scenari

-Si torna a votare? certamente dipende dagli accordi sotto banco tra PD e PDL (che di fatto sono d’accordo sulle fondamentali – euro/europa) quando? min 6 mesi – max 18 mesi

- Un’altro governo tecnico molto probabile…… e “LORO” (tra cui Napolitano di Savoia) cercheranno di infilarci un filo banchiere
(Cancellieri o Passera ecc) per distruggere l’europa delle identità e delle nazioni per creare l’europa degli automi consumatori .. raccattare il più possibile ricchezza prima del crac…. Nella stessa Germania qualcuno vuole uscire dall’Euro…….

- Una nuova legge elettorale credo che la faranno per evitare la rivolta.. ma non è detto che sia migliore, perché si baserà sulla “democrazia interna dei partiti” (vedi primarie PD)……. la costituzione prevede l’organo partito per partecipare al governo del paese (articolo 49 costituzione) ma il partito non è normato da nessuna legge….!!!!! (ed ogni uno .il suo partito lo fa come vuole, vedi Di Pietro, Pannella Berlusconi Grillo ecc)..

la democrazia è un processo volatile e solo per farti un esempio lo stesso Grillo con il suo “non Statuto” ha fatto uno statuto…. giocando lui per primo sul cambio di significato delle parole….le regole non regole, (ma lui è certamente il garante)

Giuseppe Turrisi

PS – Rimane il fatto che al momento è l’unico punto di rottura… almeno sul pensiero unico….

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Intervento in sintonia di Vincenzo Mannello:

Thorne,ambasciatore statunitense in Italia,elogia i giovani “Grillini” e li porta ad esempio per i teneri virgulti yankees.
Chiaramente la benedizione si estende anche ai “grandi” di M5S,Casaleggio e Grillo.
Che significa ? Gli Usa prevedono (e prediligono) una soluzione Grillo per i problemi dell’Italia?
Come mai sono passati dalla pretesa di imporre Monti a quanti,almeno in Parlamento,sembrano essere la antitesi più accreditata al montismo ?
Qualcosa non quadra nella vicenda.
Vuoi vedere che Thorne,in nome e per conto di Obama,ha ben capito che Grillo ed i Grillini sono la carta estrema del sistema “democratico” per evitare in Italia ed Occidente le “derive” populiste ed,in fondo,”fasciste” ?
Peraltro lo stesso Grillo non fa altro che ripetere come,senza la sua presenza,il vuoto verrebbe colmato dal peggio del peggio ipotizzabile. Cita Alba Dorata,la Grecia,l’Ungheria,i movimenti xenofobi di mezza Europa. Addirittura profetizza “il sangue nelle strade” se non lo si segue.
Personalmente ho sempre segnalato questa funzione da ultima carta giocata dal sistema globale per impedirne un rovinoso crollo. Che verrebbe da una futura,inevitabile implosione della società liberal-capitalista. E che,con Grillo,vede un intelligente tentativo di canalizzazione riformista piuttosto che davvero rivoluzionario.
Allora gli elogi Usa ai Grillini,contestuali all’invito ai giovani americani di seguirne l’esempio,trovano logica spiegazione.
Si aggiungeranno alle 5 Stelle di Grillo le 50 della bandiera Usa ?

Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello
http://www.vincenzomannello.it

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Commento di Vincenzo Mannello:

L’America come abbiamo già detto tante volte… non è nuova a creare in mille modi
(con ONG con i servizi segreti, con i finanziamenti di associazioni parallele e/o fondazioni, quasi ogni partito ha una fondazione che non sono soggete a controlli e tassazione)
Ci sono sempre state le finte opposizioni e/o opposizioni calmierate ma in ogni caso controllate (Radicali, MSI, Di Pietro giusto per citarne alcuni) cosi come ci sono sempre state le finte trasmissioni di denuncia (da striscia a santoro a travaglio)

Il nostro dubbio su Grillo (e lo abbiamo detto in tempi non sospetti) è che abbia creato
volente o indirettamente un nuovo recinto “controllato” per raccogliere la protesta che altrimenti sarebbe potuta
sfociare in disordini sociali…. del resto lui stesso lo ha sempre detto
se non c’ero io vi beccavate gli estremisti di alba dorata.

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