Archivio della Categoria 'Alimentazione vegetariana'

Natale vegetariano, senza eccessi….

Quando una trentina d’anni fa cominciai a lanciare in solitario il messaggio del Natale senza stragi di sangue, il mio appello faceva un po’ sorridere i benpensanti.. eppure pian piano l’idea vegetariana è entrata nelle maglie della società.. Ora in quasi tutte le città d’Italia si svolgono manifestazioni per il Natale vegetariano… Ne sono lieto, vorrei comunque riprendere l’argomento della dieta naturale per l’uomo, poiché ritengo che la presa di coscienza di quel che è un modo sano di alimentarsi non deve partire da motivazioni “etiche” (che sono ideologiche e comunque variabili) bensì dalla consapevolezza di ciò che è consono ed appropriato per la nostra alimentazione umana.

L’importane è che ognuno rifletta su quel che si immette nell’organismo sotto forma di cibo. La considerazione e attenzione che dimostriamo sono un’indicazione della propensione verso una dieta naturale e verso la presa di coscienza ecologista. Infatti la cosa importante è essere consapevoli e non ingozzarsi solo per motivi di ghiottoneria.

Ricordo, fra le altre iniziative di sensibilizzazione alimentare, che parecchi anni fa quando abitavo ancora nel paesino di Calcata, per contrastare la pessima abitudine di festeggiare il Giorno del Ringraziamento con l’uccisione di milioni di tacchini lanciai la campagna “Salviamo il Tacchino”. Parecchi americani neo-calcatesi mi guardarono storto e malgrado i miei appelli organizzarono grandi feste a base di tacchino farcito…
Gli americani -si sa- sono insensibili alla vita, pensano solo al profitto ed al godimento immediato, per cui c’è poco da sperare con loro…
Chissà che i nostri connazionali non siano più sensibili? Anche qui da noi, in Italy c’è la pessima abitudine di “onorare” le feste natalizie con il tacchino arrosto, l’onore non si sa di chi sia… se del macellaio, dell’allevatore, del supermercato, della cuoca, di Gesù Bambino .. o del povero ed innocente tacchino!
Comunque visto che le feste si avvicinano (ed i tacchini tremano all’idea di essere sacrificati in veste di simbolo d’amore..) lancio nuovamente l’appello, o se volete l’invito, a non invitare il tacchino morto sulla tavola imbandita ma di lasciarlo per conto suo a razzolare nell’aia…

Google, gooogle goooogle… fa il tacchino libero!

E con esso pure gli agnelli, i buoi, gli asinelli, le galline, le papere, le oche, i conigli… insomma tutti gli animaletti giulivi che osserviamo “viventi” nel presepe di San Francesco a Greccio!

Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.

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Normative per pasti vegan e vegetariani nelle mense pubbliche

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Non è una facoltà ma un obbligo che i Comuni si sono impegnati (a proposito di eventuali dubbi sugli aspetti nutritivi della scelta vegana in qualsiasi età) a rispettare firmando, il 29 aprile 2010, in sede di Conferenza Unificata con Regioni e Ministero della Salute, le “Linee di indirizzo nazionale per la refezione scolastica”, redatte anche con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n.134 dell’11 giugno 2010, che recitano – a pagina 22: “Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”. Tale prescrizione è stata ribadita da una recente Nota del Ministero della Salute diffusa il 25 marzo scorso.

Tra le motivazioni etiche che comportano la richiesta di menu alternativi con sostituzioni che “vanno assicurate” (adeguate, bilanciate e di buon livello nutrizionale) è compresa anche la scelta vegana, vale a dire l’alimentazione che esclude carne, pesce e altri alimenti derivati dallo sfruttamento e dall’uccisione di animali, latte e suoi derivati, uova, miele e qualsiasi altro alimento di origine animale.

Risulta in continua crescita il numero di persone che in Italia scelgono di optare per questo genere di alimentazione (l’8% della popolazione è vegetariana e l’1% di questa è vegana, in base al Rapporto Italia 2016, pubblicato da Eurispes) e che numerosi sono i vantaggi (verificati da una moltitudine di studi e dai principali Istituti Scientifici) in termini di prevenzione e tutela della salute che una simile scelta comporta.

La validità della scelta vegana in ambito scolastico è stata inoltre recentemente confermata dalla sentenza n. 245/2015 del Tribunale di Giustizia Amministrativa di Bolzano. Tale pronuncia ha infatti revocato il provvedimento di rifiuto d’iscrizione presso un asilo nido di un bambino per il quale i genitori avevano richiesto l’alimentazione vegana, deciso dalla Direttrice dell’Ufficio istruzione e scuole del Comune di Merano, che aveva ingiunto alla madre di “consegnare una attestazione del pediatra di libera scelta dalla quale risultasse lo stato clinico del bambino e l’assenza di carenze nutrizionali” stabilendo che, in caso i genitori non avessero provveduto, “il bambino non avrebbe potuto più frequentare la struttura”.

La sostanziale correttezza di una simile interpretazione è riprovata dalla presenza di altri Comuni, quali La Spezia e Milano, che prevedono, al contrario al momento di Senigallia, la possibilità di ottenere pasti senza ingredienti animali per i propri bambini e senza necessità di presentare un parere medico. E altri Comuni grandi e piccoli offrono la scelta vegana, da Rimini a Gradara.

Franco Libero Manco

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Richiesta di norme etiche e salutistiche per l’allevamento e la mattazione di animali da macello

PETIZIONE PER L’UMANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI ALLEVAMENTO, TRASPORTO E MATTAZIONE DI ANIMALI:

Premesso
- che gli animali non umani sono esseri senzienti (art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea);
- che non bisognerebbe abbatterli se non in caso di estrema necessità;
- che i cittadini hanno il diritto di veder rispettati i propri sentimenti per gli animali secondo le proprie convinzioni morali e religiose come riconosce la ‘Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea’ (Trattato dell’Unione) art. 10: Libertà di pensiero, di coscienza, di religione e diritto all’obiezione di coscienza;
- che nei sistemi di allevamento, di trasporto e di abbattimento degli animali il controllo dell’osservanza delle normative comunitarie è di difficile attuazione;
- che dalla nascita alla morte spesso gli animali sono contenuti in box poco più grandi del loro corpo, privati della libertà, della luce del sole e del loro ambiente naturale, vivendo in uno stato innaturale e di angoscia perenne;
- che gli animali vengono spesso maltrattati, brutalmente spinti sui mezzi di trasporto, colpiti nelle parti più sensibili, costretti a viaggi estenuanti, senza acqua, cibo, esposti al caldo e al freddo e molti muoiono di angoscia o sfinimento;
- che l’abbattimento avviene molto spesso senza previo stordimento tramite proiettile captivo che assicura l’incoscienza dell’animale: i più delle volte gli animali vengono gasati o sottoposti a elettrocuzione, o altri procedimenti che causano sofferenza;
- che spesso l’animale assiste all’uccisione e allo smembramento dei compagni che lo precedono, percependone l’odore del sangue e le grida di terrore;
consapevoli che gli animali sono esseri senzienti con capacità di provare ansia, paura, dolore e tristezza, considerato che il rispetto degli animali caratterizza il livello di civiltà e senso di giustizia di un popolo,

CHIEDIAMO
alle Istituzioni Comunitarie e Nazionali
l’umanizzazione dei sistemi di allevamento, trasporto e abbattimento
di animali e il rafforzamento dei sistemi di controllo,
ed in particolare che siano garantiti dalle normative europee e nazionali i seguenti principi
- negli allevamenti: divieto di strumenti di immobilizzazione, disponibilità di adeguati spazi per la mobilità, disponibilità di luce naturale, nei capannoni interruzione di illuminazione elettrica dal tramonto all’alba, alimentazione integrata con foraggio fresco nel periodo estivo, divieto di mutilazioni, di ingozzamento forzato e qualsiasi altra pratica violenta, monitoraggio delle condizioni dell’aria e del cibo a seconda delle esigenze etologiche delle specie;
- nel trasporto: assenza di traumi e di sofferenze dovute al caldo, al freddo, alla fame, alla sete o all’angoscia;
- nell’abbattimento: obbligo di stordimento non violento, senza eccezioni di specie, non in presenza o vicinanza di altri animali, non si proceda alla dissezione dell’animale se non previa verifica del suo stato di incoscienza;
- che gli allevamenti, i trasporti e l’abbattimento degli animali siano monitorati costantemente da medici veterinari e guardie zoofile giurate delle associazioni di volontariato autorizzate;
- che i suddetti controlli siano integrati da sistemi di registrazione e controllo a distanza collegati con le unità operative sanitarie locali e le associazioni di volontariato autorizzate;
- che siano previste severissime sanzioni per la violazione delle relative norme.

Questa petizione sarà consegnata a:
Matteo Renzi (Presidente del Consiglio)
SERGIO MATTARELLA (Presidente della Repubblica)
Pietro Grasso (Presidente del Senato)
Laura Boldrini (Presidente della Camera)
JEAN-CLAUDE JUNKER (Presidente Commissione Europea)
Beatrice Lorenzin
DIRETTORE GENERALE PREVENZIONE E SANITA’
DIRETTORE GENERALE PER LA SICUREZZA E L’IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
DARIO FRANCESCHINI (Ministro alla Cultura)
BEATRICE LORENZIN (Ministro alla Salute)

Potete firmare qui: https://www.change.org/p/matteo-renzi-presidente-del-consiglio-umanizzazione-dei-sistemi-di-allevamento-trasporto-e-abbattimento-di-animali

Petizione promossa da ASSOCIAZIONE VEGETARIANA ANIMALISTA onlus (www.vegetariani-roma.it)
con l’adesione del Circolo Vegetariano VV.TT.

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Grandi intese – Proposta di legge per proibire la dieta vegana ai minori

La proposta di legge dell’onorevole Elvira Savino di Forza Italia, al fine di impedire ai genitori di adottare una dieta vegan per i loro bambini (convinta che l’alimentazione vegetale sarebbe carente di zinco, ferro eme, vitamina D, vitamina B12 e Omega3”) ha del paradossale: è più adatta alle multinazionali di allevatori e macellai che ad un’esponente politico cui sta a cuore il benessere della popolazione giovanile.

Se l’onorevole Elvira Savino non vive sulla luna conosce benissimo la situazione allarmante cui versa la salute dei bambini alimentati nella maniera onnivora convenzionale. Ma dovrebbe anche conoscere lo stato di benessere cui godono i bambini vegan. Le statistiche parlano chiaro: un terzo dei bambini onnivori è in sovrappeso e l’obesità tra i giovanissimi ha raggiunto cifre allarmanti. Il calcolo è presto fatto: dei circa 600.000 vegani in Italia, almeno un terzo di questi sono genitori; sfidiamo chiunque a trovare 200.000 bambini onnivori che godono della stessa ottima salute dei bambini vegan.

A mio avviso, considerata la preoccupante pericolosità di quello che mangiano i bambini onnivori che li espone alla peggiori patologie che vanno manifestandosi in età sempre inferiore, ed essendo la dieta vegan la sola compatibile con l’essere umano, la sola a in grado di garantire salute e benessere, ben venga la proposta della Savino purché i genitori e che IMPONGONO la dieta onnivora con cibi spazzatura ai loro bambini, siano obbligati non solo ad avere la giusta conoscenza in fatto alimentare, ma a farsi seguire da un nutrizionista, indipendente, libero responsabile e preparato, pena la perdita della patria potestà.

Franco Libero Manco

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Mangiare animali è come mangiare i nostri parenti

La superiorità dell’alimentazione vegetale appare immediatamente evidente dal fatto che se nella dieta si escludono tutti i prodotti di derivazione animale si continua a vivere in ottima salute, mentre se si escludono i prodotti vegetali si va incontro inevitabilmente a malattie e a morte precoce. Se mangi solo carne difficilmente arrivi vivo a fine mese; se invece mangi solo frutta o solo vegetali a fine mese la tua salute sarà eccellente.

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Vegetarismo ed anatomia comparata – Come fu che l’uomo primitivo iniziò a cibarsi di cadaveri

Per introdurre più incisivamente il lettore nel tema che dà il titolo al presente lavoro è opportuno richiamare la sua attenzione sull’evento forse più decisivo per le sorti dell’umanità verificatosi nella preistoria umana.

In estrema sintesi l’uomo per lunghissimo tempo ha vissuto nell’Africa intertropicale sua patria d’origine nutrendosi esclusivamente con la frutta che trovava nella foresta in armonia con le sue caratteristiche di animale fruttariano (frugivoro) comprovate dalla sua anatomia, dalla sua fisiologia, dai suoi istinti.

Quando, per effetto di grandiosi accadimenti geologici e meteorologici (glaciazioni, pluviali, siccità, formazione della Great Rift Valley), la foresta scomparve l’uomo perse il suo habitat originario il suo paradiso terrestre e divenne animale da savana. Non trovandovi più la frutta che era ed è il suo cibo naturale dovette per sopravvivere nutrirsi oltre che di semi di graminacee anche di carne e divenire quindi cacciatore da raccoglitore qual’era, con l’aiuto del fuoco naturalmente. “Pertanto – afferma l’etologo inglese del mondo Desmond Morris – l’uomo è un vegetariano divenuto carnivoro”

Ma c’è da fare una considerazione ben più importante: mentre nella sua foresta l’uomo da fruttariano si alimentò utilizzando le proteine fornitegli in giusta misura dalla frutta suo cibo naturale, quindi l’ottimale sul piano nutrizionale, quando divenne animale da savana dovette invece forzatamente utilizzare le proteine della carne altamente concentrate fornitegli dai cadaveri degli animali trovati uccisi (sciacallaggio) o che lui uccideva; orbene, le conseguenze sulla vita dell’uomo di una così cospicua devianza alimentare furono immediate e catastrofiche sia in termini di salute che di durata della vita come accertato dal più dai più illustri paleoantropologi, basta citare per tutti Reay Tannahili che nella sua pregevole “Storia del cibo”, ci documenta al riguardo con ampiezza a conclusione dei suoi studi “Meno della metà della popolazione l sopravviveva oltre all’età di vent’anni e 9/10 degli adulti restanti morivano prima dei quarant’anni” E ancora “Un uomo di quarant’anni doveva sembrare un centenario”,

Naturalmente, occorre mettere in conto anche il fatto che mentre un frutto è un cibo vivo (ne è prova tra le tante anche il fatto che la sua maturazione spesso può continuare anche dopo che è staccato all’albero), la carne ricavata da un cadavere oltre che fornire un’energia degradata , è sede ormai solo di processi degenerativi (decomposizione, putrefazione) che sono segni indubbi di morte già avvenuta.

Prof. Armando D’Elia: “Miti e realtà nell’alimentazione umana” – Capitolo introduttivo, paragrafo 8.

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Vari commenti pervenuti:

Commento di A.S.: “L’uomo contemporaneo è il discendente di scimmie disadattate, il disagio si trasformò presto in astio e ribellione nei confronti della natura, la stessa organizzazione sociale cambiò, si passò infatti dall’orda primordiale dominata da un leader omogamico (maschio Apha) al fraternalismo totemico (esogamia e tabù dell’incesto) i fratelli coalizzati uccidono il padre dominante e condividendo tutti il senso di colpa per il parricidio commesso elevano la morte a mito e consacrano il padre elevando un totem…”

Commento di Alberto Bagnoli: “L’uomo primitivo si nutrì di frutta e di insetti, Paolo…. chissà perché tutti si dimenticano di questo “piccolo” particolare….”

Commento di Simon Smeraldo: “Assurdo, quanto contenuto nell’articolo, l’evoluzionismo e la squallida idea che discendiamo dalle scimmie. Meraviglia che ci sia ancora chi creda a questa incredibile panzana. Direi che l’onestà intellettuale impone di dismettere una teoria a supporto della quale non vi sono prove di nessun tipo. Anzi il buon senso suggerisce proprio il contrario. Io di sicuro non sono una scimmia mutata da nessuna parte. E’ anche vero che non siamo tutti uguali. Adesso mi dovete provare da dove vengono i sentimenti, le emozioni, i pensieri. L’anima, in poche parole. Ce l’ha innestata dentro qualcuno?”

Mia rispostina: “L’anima, equivalente a Coscienza, è comune a tutti gli esseri viventi… solo le capacità intellettive variano. Perché gli scienziati sono sicuri che l’uomo si è evoluto da altre specie? Per una nutrita serie di ragioni. Le analisi sulle sequenze genetiche mostrano che il DNA dell’uomo è uguale quasi al 99 per cento a quelli di bonobo e scimpanzé, il che mostra con certezza quasi assoluta che veniamo tutti da un antenato comune. Migliaia di fossili documentano – con accuratezza sempre maggiore – l’esistenza di diverse specie di ominidi che si sono avvicendate sulla nostra linea evolutiva dopo che questa si è separata da quella degli altri primati antropomorfi e, più di recente, da quella di scimpanzé e bonobo. Personalmente non sono un fanatico della teoria evoluzionista sto solo prospettando una “somiglianza” che giustifica la nostra natura di frugivori. Che l’uomo sia imparentato con la scimmia o meno sta di fatto che l’anatomia comparata ha dimostrato inequivocabilmente l’origine frugivora della nostra specie. Certo, frugivoro non significa vegano. Infatti gli altri frugivori, come la stragrande maggioranza dei primati, i suini, alcuni orsi, etc. si nutrono anche di prodotti di origine animale in diverse proporzioni. Proprio in seguito a ciò l’uomo ha potuto adattarsi ad una alimentazione carnea, ma un conto è affrontare un’emergenza alimentare ed un altro è farne una consuetudine…” (Paolo D’Arpini)

Commento di Andrea Simone: “Esatto, superata ormai l’emergenza oggi più che mai è necessario ritornare ad essere dei raccoglitori frugivori, ogni tentativo tecnologico di alterare la natura è fallito, la zootecnia, l’agricoltura (produzioni industriali) è una aberrazione, si dovrà, invece che produrre in modo industriale il cibo, ricreare gli ecosistemi compatibili affinché gli uomini possano tornare a “raccogliere” il cibo e il nutrimento invece di comprarlo, venderlo, produrlo in modo artificiale. Tutte le malattie umane dipendono da una continua sofisticazione dei cibi: la gastronomia, gli intrugli degli chef, la cottura che modifica le molecole, i cuochi fanno parte ancora della “mutazione anomala”, nessun essere mangia gli incredibili intrugli di cui si cibano oggi gli umani; milioni di patologie e virus affliggono la povera scimmia disadattata, è chiaro che l’unica soluzione per l’umanità consiste nel ripristinare gli habitat, ricostruire il giardino dell’eden..”

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