“Viterbo storia e conclavi” di Giovanni Faperdue è stato inserito nel catalogo on line della Biblioteca Consorziale di Viterbo…
Dopo l’imbarazzante dimenticanza è forse arrivato il momento di ripristinare un C.d.A alla Biblioteca Consorziale. Finalmente dopo più di tre anni (e la Pec di un bravo avvocato) il mio libro “VITERBO STORIA E CONCLAVI” è stato inserito nel catalogo on line della Biblioteca Consorziale.
Un poco di storia: In previsione del 750.mo anno dalla chiusura del più lungo conclave nella storia della Chiesa, nel 2019 ho dedicato molto del mio tempo alla stesura di “VITERBO: STORIA E CONCLAVI”. Il volume consta di 350 pagine patinate, è cartonato con sovra copertina a colori ed è impreziosito con oltre duecento immagini a colori di Viterbo. E’stato stampato nel 2021. Per un motivo a me sconosciuto, fino a ieri non è stato mai inserito nel catalogo on line della Biblioteca Consorziale di Viterbo.
Quando da Roma mi segnalarono questa grave lacuna, ho cercato di porre rimedio e mi sono servito di questo mio giornalino letto da circa 10.000 cittadini viterbesi. Il primo articolo l’ho scritto a fine ottobre 2024, insieme a una e-mail alla segreteria dell’assessore alla cultura, al presidente della Provincia, alla sindaca, al presidente e al direttore della Biblioteca. Nel mese di gennaio 2025 il libro non era ancora nel catalogo, allora ho scritto una lettera aperta all’assessore Antoniozzi, che ha una delega per la Biblioteca, chiamandolo in causa direttamente. Ma neanche questa volta sono riuscito a fare inserire il volume nel catalogo. Siccome questa “dimenticanza” mi arreca danni di vario genere, ho dato incarico al mio avvocato di fare questa richiesta. La Pec dell’avvocato spedita alla Biblioteca e per conoscenza al presidente della Provincia e alla sindaca ha sortito un effetto immediato e il libro è stato finalmente inserito nel catalogo on line della Biblioteca.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma mi pongo qualche domanda: “Che città è Viterbo se un cittadino che ama la storia locale e che ha già scritto dieci libri, si vede negare il diritto di vedere inserita una sua opera (che è costata tempo e anche denaro per la stampa, e che celebra un evento che pubblicizza ancora di più Viterbo), nel catalogo on line di un ente pubblico che è emanazione del Comune e della Provincia?”. E ancora “Perché l’assessore Antoniozzi oggetto di una lettera aperta, non è intervenuto per fare inserire il volume?”; e poi “Come mai per fare una cosa così semplice che rientra nei diritti di tutti gli autori, è necessaria l’azione di un avvocato?”; e infine una domanda a pippa di cocco: “Ma siamo sicuri che sia stata una dimenticanza?“. Mi piacerebbe ricevere risposte che mi tranquillizzino.
Giovanni Faperdue