Il pericoloso gioco dell’escalation…

Nel corso delle ultime settimane, droni ucraini hanno preso di mira due strutture radar che costituiscono parte integrante della rete strategica di allerta precoce della Russia e il suo danneggiamento, anche temporaneo, deteriora la capacità del Paese di rilevare con il dovuto tempismo minacce atomiche in attivo. La dottrina nucleare russa identifica qualsiasi attacco al sistema essenziale di primo allarme nucleare come una ragione sufficiente per legittimare una ritorsione diretta e proporzionale. Parallelamente, a coronamento delle pressioni esercitate dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, una componente maggioritaria dell’Alleanza Atlantica ha autorizzato urbi et orbi l’Ucraina ad avvalersi di sistemi d’arma occidentali per perpetrare attacchi in profondità in territorio russo. Polacchi e baltici hanno addirittura manifestato piena disponibilità a inviare ufficialmente proprie truppe a combattere in territorio ucraino. Durante la sua visita in Uzbekistan, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato senza mezzi termini che «i rappresentanti dei Paesi della Nato, specialmente in Europa, dovrebbero essere consapevoli di ciò con cui stanno giocando. Non dovrebbero dimenticare che di solito si tratta di Paesi con una densità di popolazione molto alta e territori ridotti. Farebbero bene a tener conto di questi fattori prima di parlare di organizzare attacchi in profondità nel territorio russo». Più recentemente, lo stesso leader russo ha dichiarato nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata all’«Ansa» che «Mosca potrebbe reagire trasferendo a sua volta missili presso le regioni del mondo da dove possano essere sferrati attacchi sensibili a siti riconducibili a quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina», ribadendo tuttavia che la Russia rimane pronta a intavolare trattative che tengano in debita considerazione la situazione sul campo di battaglia. Analizziamo questo complesso e pericoloso scenario assieme a Giacomo Gabellini e Francesco Dall’Aglio, storico medievista, saggista e ricercatore presso l’Istituto di Studi Storici dell’Accademia delle Scienze di Sofia. Esperto di questioni strategico-militari, gestisce il canale Telegram «War Room».

Francesco Dall’Aglio

Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=a80bZAXvzmA

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