“Lourdes. Cronaca di un mistero” di Renè Laurentin

Cari Paolo e Caterina, nell’augurarvi un sereno Natale, voglio condividere con voi qualcosa tratto dal libro “Lourdes – Cronaca di un mistero” di Renè Laurentin presbitero e teologo francese, uno dei massimi esperti al mondo sulla Madonna.
Ha studiato per 20 anni tutti i documenti ufficiali da quando a Lourdes è apparsa la Madonna, ed ha ricostruito minuto per minuto, quello che è davvero accaduto, con nomi e cognomi di tutti i personaggi coinvolti. Si tratta di una cronaca vera e propria supportata da sei volumi zeppi di documenti che provano la veridicità di quello che è stato scritto. E’ l’opera più fedele alla realtà che esiste al mondo tra tutto quello che è stato scritto su Lourdes.
Ho pensato di confrontare il materiale delle esperienze di premorte con le apparizioni della Madonna… e mi capita di scoprire qualcosa di veramente interessante. Vi dirò in seguito.
Per il momento vi abbraccio con tutto il mio affetto
Buon Natale Lidia

Lourdes: Mercoledì 7 aprile 1858 – diciassettesima apparizione della Madonna a Bernadette

Dozous, un medico venuto a Lourdes, prende posto alla sinistra di Bernadette. Le proteste della gente aumentano. Il medico spiega con tono d’importanza l’evidenza del suo buon diritto: “non vengo da nemico ma in nome della scienza (…) sono il solo a poter studiare il fatto religioso che si compie qui a Lourdes. Lasciatemi proseguire questo studio” (…)
Bernadette è alla seconda decina del rosario. Saluta, sorride. Il suo viso si è trasfigurato. Si… Nostra Signora è lì.
Bernadette continua la recita del rosario in modo assolutamente irregolare (…) in certi momenti il rapimento la ferma, non sa fare altro che ridere di gioia e salutare ancora. Di tanto in tanto una lacrima brilla dolcemente alla luce dei ceri prima di asciugarsi sulle sue guance. Finito il rosario, che dura una buona mezz’ora, lei resta là rapita. Si è rapiti nel vederla.
Ma un’agitazione, un’inquietudine cominciano a muovere gli spettatori più vicini: “guardate come la fiamma le esce dalle mani” mormora Antoinette che griderebbe se non avesse la gola così serrata.
In effetti è strano. Terminata la recitazione, Bernadette ha ripreso il suo rosario, ha giunto le mani verticalmente lungo il cero, la cui fiamma, agitata dalle correnti d’aria minacciava di spegnersi (…) Le mani avvolgono lo stoppino come tra due valve di conchiglia, coi pugni che chiudono il fusto di cera. Attraverso le dita socchiuse la fiamma rischiara di luce viva le palme incurvate.
“ma si brucia!!”
Sembra a molti che la fiamma lambisca le dita, passi attraverso. Alcuni vogliono precipitarsi al soccorso…
“Lasciate!!”
Con un gesto deciso Dozous il medico arresta ogni intervento. Non credendo ai propri occhi si concentra sul fenomeno. Vede bene anch’egli la fiamma passare tra le dita, come attraverso una griglia. E Bernadette sorride sempre (…)
“Miracolo!!!” dice la folla
Quanto dura? Dieci minuti dirà poi il medico che di tanto in tanto getta un’occhiata al suo orologio.
Allora le mani abbandonano la loro curiosa posizione. Bernadette ha ripreso il cero in modo consueto. Si alza, saluta graziosamente verso la nicchia, avanza sotto la volta (…) Vivi e brillanti gli occhi sono fissi sull’imbuto roccioso. Sembra scrutare. Poi le sue labbra si muovono senza rumore. Solo un sussurro… si rattrista…sorride.
Ci si unisce tramite la preghiera all’invisibile conversazione di Colei che ha chiamato sé stessa “Immacolata Concezione”.
Qualche minuto dopo una sorta di velo discende sul pallore del viso. Bernadette saluta ancora una volta con un rispetto ed una grazia inimitabili. Si alza. L’estasi è durata quasi un’ora.
(…) “Io non so cosa ha visto” dice il dottor Dozous sconvolto “ma adesso credo che vede qualcosa.

Ecco l’annotazione ufficiale del medico:

“Sono rimasto colpito ed è per me un fatto soprannaturale vedere Bernadette inginocchiata davanti la grotta. In estasi, che teneva un cero acceso e ricopriva la fiamma con le sue mani senza che sia parsa risentire la minima impressione dal contatto delle mani col fuoco. Le ho esaminate. Nemmeno la più leggera traccia di bruciatura. L’alto clero è sconcertato… accetta il fatto” (…)

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